LIMONCELLO nettare divino
Per un’appassionata come me nel riprodurre liquori in versione casalinga, il primo esperimento, l’abc o il must da cui cominciare non poteva essere che il limoncello. E quando mi applico nel realizzare un liquore, affronto “il progetto” a trecentosessanta gradi e mi piace sapere tutto di quel prodotto.
UNA RICETTA SEMPLICISSIMA
La ricetta è molto semplice così come gli ingredienti: . A me la diede addirittura il Patron del Toro Calcio, il Commendator Ciminelli, che mi aveva spiegato anche la procedura e mi aveva sfidato a fargli. Ammetto che allora feci impazzire tutti quelli che mi capitavano a tiro, conoscenti e non, finché non ricevetti una tipica cassettina in legno, piena di quei fantastici limoni. Li trattai con cura e attenzione, lavati e asciugati, perché non era permesso lasciare nemmeno una goccia d’acqua e ancora più impegno misi nel lasciare la parte bianca della buccia, perché avrebbe dato il giusto amaro al gusto del liquore. . A tal proposito, ero addirittura solita avvolgere la bottiglia con una copertina, proprio come se dovessi rimboccare il lettino di un bimbo. So bene che il gusto mi avrebbe ripagato di quell’impegno, proprio come quando il cibo viene trattato e cucinato con amorevolezza e ci ripaga con un risultato strepitoso. Trascorso il tempo necessario, travasai il prezioso liquore, filtrato con l’ausilio di una garza in una bottiglia, la mia prima bottiglia di limoncello, evviva! Invece di offrirlo con entusiasmo alle persone più care, me lo tenevo stretto con la stessa gelosia che si ha per un fidanzato.
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