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Sara e il sogno americano

  scrisse John Steinbeck, premio Nobel per la letteratura e Pulitzer per la narrativa: “Le persone non fanno i viaggi. Sono i viaggi che fanno le persone”. La grande fortuna di Sara è stata quella di avere due genitori che amano viaggiare, amano i cavalli e amano fare gli allevatori in montagna. Sara è cresciuta tra i cavalli; il primo,, la classica fattoria da vecchio dove grandi spazi verdi ospitano mandrie di bovini e uomini e donne a cavallo guidano e gestiscono gli animali al pascolo. Essere lì è proprio come vivere in un film. È il suo personale film, quello di cui la sceneggiatura è già scritta dentro di sé. Quello in cui sogna di essere la protagonista. Dopo quel viaggio ce ne saranno molti altri. Quando può Sara torna lì, tra quelle praterie da attraversare a cavallo, per imparare il più possibile su quel sistema di allevamento, così libero e selvaggio. Il suo sogno è trasportare tra i prati e i monti dove vive in Italia, a Varena, in Trentino, una piccola fetta di quel mondo di cui si sente parte da sempre. Dopo la laurea lavora per un po’ in un ufficio ma è un luogo troppo lontano da quello che le abita dentro. Lascia quel lavoro “sicuro” e decide di seguire il suo sogno. Sara ha 23 anni quando compra le prime vacche e diventa allevatrice. Studia. Ottiene il Brevetto Professionale di Imprenditore Agricolo, le viene riconosciuto il premio di primo insediamento, un aiuto economico destinato ai giovani, messo a disposizione dalla Provincia e sostenuto da fondi europei. L’avventura adesso può davvero iniziare con un progetto a lungo termine. Vacche allevate allo stato semibrado, una piccola stalla dove i bovini possono entrare e uscire quando vogliono, qualche cavallo da montare per portare le vacche al pascolo. In piccolo, dati gli spazi offerti dalla montagna trentina, ma qualcosa di molto simile a quello “stile americano” che da sempre è il suo sogno. Un sogno ma anche un progetto utile all’attività di famiglia. Tre rifugi di montagna dove proporre l’ottima carne delle sue vacche . “È così che immaginavo da ragazzo la mia donna ideale” ha commentato divertito Vincenzo Venuto quando ha conosciuto Sara. “Una che ama vivere in mezzo alla natura, ama i cavalli e che, appena può, sale in groppa e va a godersi il bellissimo territorio che la circonda. Con o senza vacche, ma mai senza cavallo”. Vincenzo è un grande appassionato di cavalli e possiede una bellissima femmina di razza Frisona che si chiama “Mora”. Sara ha da poco avuto un figlio, cosa che indubbiamente la impegna, ma non la ferma. Oltre alle vacche, continua a gestire insieme alla sorella una malga sopra Moena e a seguire una piccola vigna di uva da vino acquistata qualche anno fa in Val di Cembra, da cui nascono sei tipi di vino e tre di spumante. “Potresti inventarti un nuovo modo di vendemmiare a cavallo” scherza Vincenzo. “Mi hai dato una buona idea, sì, perché no” risponde Sara. Come ha scritto un altro Nobel per la letteratura, T.S. Eliot: “Solo chi rischia di andare troppo lontano avrà la possibilità di scoprire quanto lontano si può andare”.

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