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Come tenersi un cowboy
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E-book118 pagine2 ore

Come tenersi un cowboy

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Info su questo ebook

Quando Alex Killarny scopre che il nuovo veterinario in città è il suo primo amore del college, si scatena l'inferno. Madison riesuma il passato e le ferite che il padre del ragazzo ha inflitto alla sua famiglia, senza mai perdere l'occasione di rinfacciarglielo. 


Lei ha le idee chiare. Non lo vuole più. 


Ma Alex non può ignorare quelle dannate curve sexy, e lui e i suoi cavalli hanno bisogno di cure. 


Riuscirà Madison a vedere Alex sotto una luce diversa? A dargli magari una seconda possibilità?


LinguaItaliano
Data di uscita27 mar 2020
Come tenersi un cowboy

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    Anteprima del libro

    Come tenersi un cowboy - Jessa James

    possibilità?

    1

    Alex


    Quella mattina uscii di casa, respirando l'aria frizzante che soffiava sulle colline ondulate di quella parte del Kentucky, e chiusi gli occhi, assaporando il momento per un altro istante. Quel giorno c'era molto da fare in giro per il ranch, ma volevo prendermi un minuto in più per godermi la tranquillità di quella zona, la più remota del ranch.

    Mio padre ci aveva visto lungo, quando mi aveva dato la terra in quella zona del ranch. Non era un segreto che fossi io il più ascetico di tutti i fratelli Killarny. Avevo semplicemente il mio modo di fare le cose e le mie preferenze nel vivere in questo luogo. Anche se ero legato a ciascuno dei miei fratelli in un modo o nell'altro, comunque ero quello che generalmente preferiva ritirarsi nella propria casa per la sera o in qualsiasi momento in cui volevo allontanarmi dal trambusto che li accompagnava. Sembrava che, ovunque due o più di noi si trovavano riuniti, la cosa si trasformasse in una discussione amichevole o in una partita di wrestling.

    Semplicemente ci piaceva prenderci in giro l'un l'altro. Mia madre era stata molto paziente con tutti noi, ma sapevo che quando era ancora in vita le avevamo causato un sacco di dolore. Aveva tentato instancabilmente di tenerci tutti fuori dai guai e, a parte per qualche sbronza trascorsa nel carcere della contea, eravamo rimasti fuori da qualsiasi tipo di misfatto durante la nostra vita adulta. Eravamo stati tutti una grande preoccupazione per lei, e a volte ci pensavo, a quanto voleva che fossimo tutti felici e a quante volte l'avevo sentita pregare affinché venisse ascoltata.

    Ora mia madre non c'era più e, dalla sua morte, le cose nel ranch non erano più le stesse. Ognuno faceva di testa sua, e le cose erano cambiate ancor di più quando mio padre aveva deciso di fare le valigie e trasferirsi a Porto Rico. Non fu una grande sorpresa per me. Sapevo che mio padre stava lottando per superare la morte di mia madre, e il modo migliore per farlo era allontanarsi dal luogo che più gli ricordava lei - il ranch che era diventato di loro proprietà dopo la morte di mio nonno.

    La tenuta Killarny correva attraverso la vasta distesa di verdi colline in questa parte dello stato. Era perfetta per allevare cavalli, e la mia famiglia si era guadagnata il suo posto nel settore oltre cento prima e aveva continuato ad allevare alcuni dei purosangue più veloci e richiesti del paese e di tutto il mondo. Non si sapeva mai chi avrebbe potuto chiamare l'ufficio per chiedere informazioni su un cavallo dei Killarny. Avevamo visto principi e sceicchi in visita alla nostra tenuta negli anni in cui avevamo i cavalli più illustri che ogni anno davano alla luce nuovi puledri.

    L'allevamento era ciò di cui mio padre era più appassionato e, negli anni in cui mia madre stava combattendo contro il cancro, quest'attività era passata in secondo piano rispetto alla sua salute. Ora che eravamo tornati alla normalità, per quanto potesse esserlo senza che mio padre e mia madre supervisionassero il nostro operato, ci aspettavamo altri puledri, ed era arrivato il momento dell'anno in cui avremmo avuto bisogno di iniziare a controllare le nostre cavalle per una possibile gravidanza. Ed era proprio questo quello che dovevo fare in quel particolare giorno.

    Chiusi la porta dietro di me e mi diressi verso la strada. Il fienile principale era a circa mezzo miglio da casa mia, e intanto mi godevo la camminata. Anche se preferivo andare a cavallo, non avevo davvero alcun bisogno di costruirmi le mie stalle come avevano fatto alcuni dei miei fratelli nelle loro case. Per me era bello mantenere la sensazione di essere fuori dal resto del mondo. Avevo molti terreni da pascolo intorno a me, dove venivano tenuti alcuni dei nostri cavalli selvaggi del Dakota, e proprio sul retro di casa mia cominciava la foresta. Più ci si addentrava, più la vegetazione diventava un groviglio profondo e scuro. Anche quella era tutta terra dei Killarny, una parte che però era stata messa via e che non sarebbe mai stata ripulita, o almeno nessuno di noi lo avrebbe fatto, perché forniva un bel cuscinetto tra la nostra proprietà e l'altro ranch che era il più vicino a noi.

    Camminando verso la stalla vidi mia nipote Emma sul suo cavallo, Saoirse. Era chiaro che non mi aveva visto, quando io invece vidi cosa stava per fare. Emma si sporse in avanti e sollecitò il suo cavallo, e insieme scavalcarono una recinzione - una recinzione che non era assolutamente destinata al salto. Sapevo che era meglio non gridare perché avrei spaventato il cavallo e, a quel punto, non ce n'era più bisogno. I due avevano già oltrepassato la recinzione ed Emma stava dando un colpetto sulla testa del suo cavallo, lodandolo per il bel lavoro che aveva fatto. Mi piazzai dietro di loro, prima che lei potesse accorgersene.

    Allora, Emma. Tuo padre lo sa che ti stai allenando qui per i tuoi salti?

    Sorpresa, la mia giovane nipote si voltò verso di me, con le guance rosse e gli occhi spalancati.

    Zio Alex! Oh... per favore non dirlo a papà. Mi metterà in punizione se saprà che sono tornata a saltare qui.

    Sembrava giustamente spaventata all'idea di sentirsi dire che non avrebbe potuto cavalcare il suo cavallo per una settimana, e io avrei reagito allo stesso modo, se fossi stato punito alla sua età. Cavalcare era la vita per me, proprio come lo era per Emma, e avevo fatto cose molto più selvagge che saltare le recinzioni. In particolare mi tornava più volte in mente il ricordo di quando attraversai un burrone.

    Mi prometti che non lo farai più? le chiesi, cercando di rendere il mio tono più serio possibile, anche se non avevo quel tono paterno, duro e severo, che suo padre, mio fratello maggiore Pete, riusciva sempre ad usare.

    Lo prometto. Aspetterò fino alle mie lezioni." Rispose affermativamente.

    Annuii. Molto bene. Ma se ti becco di nuovo, sai che dovrò dirlo a tuo padre. Speravo non interpretasse quell'avvertimento nello stesso modo in cui lo avrei fatto io alla sua età. Quelle parole per me significavano Non farti beccare.

    Sorrise e annuì. Affare fatto. Emma riportò il suo cavallo indietro attraverso il pascolo e io mi diressi verso la stalla, facendo una lista mentale delle cose che dovevo portare a termine quel giorno.

    Dovevo chiamare il veterinario per sapere quando potesse venire a fare i controlli di gravidanza sulle giumente. Era un compito di cui a volte ci occupavamo noi, ma era meglio affidarsi a dei professionisti. Il dottor Halloran era sempre stato l'unico a dare assistenza ai nostri cavalli e a controllare la mandria selvaggia sul retro, ma si era da poco ritirato, e c'era un nuovo veterinario che stava aprendo il suo studio. Aveva assicurato a tutti che il nuovo veterinario sarebbe stato ugualmente capace di prendersi cura di tutti noi, e io lo presi in parola. Quell'uomo si era impegnato nella cura dei cavalli da corsa più a lungo di quanto io avessi vissuto... e forse anche più a lungo di mio padre. Ora aveva circa ottant'anni e per lui era arrivato il momento di appendere le scarpe al chiodo. Mi fidavo del fatto che l'uomo sapesse cosa stava facendo nell'assumere il nuovo veterinario che avrebbe preso il suo posto e che avrebbe continuato a lavorare con tutti i ranch vicini, ma sapevo che alcuni fra i più anziani avrebbero avuto qualcosa da ridire. Mettevano sempre in discussione le novità, ciò che cambiava la norma a cui erano abituati.

    La porta della stalla cigolò quando la aprii e presi nota di prendere un lubrificante non appena sarei tornato in città. Altrimenti, nessuno l'avrebbe mai aggiustata. Era una di quelle cose che ero certo di risolvere soltanto pagando qualcuno, ma se invece l'avessi lasciata lì aspettando che uno dei miei fratelli la notasse, allora avrei aspettato un'eternità prima che la risolvessero. Pete era troppo occupato con il lato finanziario degli affari, e di certo non potevo biasimarlo. Prendersi cura di sua figlia e mantenere la sua nuova relazione era un duro lavoro per qualsiasi uomo. Non ero molto comprensivo con i miei fratelli più giovani, ma tutti sapevano che Jake pensava ai fatti suoi e che i gemelli, non appena finivano il loro lavoro, si precipitavano sempre fuori a fare ciò che gli pareva. Stephen e Sam vivevano approfittando del fatto che fossero i più giovani, e mentre sapevo che avrei potuto chiedere loro di fare qualcosa, loro avrebbero comunque

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