Natale e dintorni: Tutto, dalle origini, ai nomi delle renne, alle tradizioni nel mondo e molto di più
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Un viaggio tra leggende , racconti, vangeli per arrivare a Babbo Natale con le origini delle sue renne e i loro nomi.
E ancora tante curiosità con molto, molto di più.
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Anteprima del libro
Natale e dintorni - Manfredi Venturini
AUGURI
NATALE e DINTORNI
Tu mi chiedi se Babbo Natale esiste.
Sì, esiste!
Esiste per chi nel cuore crede nel meraviglioso,
per tutti quelli che almeno per un giorno
si riscoprono bambini,
per chi vede il senso del mondo in un sorriso.
Sì, Babbo Natale esiste,
ed esisterà sempre
finchè ci sarà qualcuno
che crederà in uno Spirito Buono
che entra in noi
in quella magica notte.
Man
immagine 1OH OH OHHHHHH
COME NACQUE IL NATALE
Il Natale ripropone una tradizione che viene dal profondo passato nel giorno del solstizio d'inverno in concomitanza con ingresso del Sole nella costellazione del Capricorno.
Agli astri, ai quali i popoli antichi legavano l'esistenza, erano riservati riti propiziatori e sacrificali che dovevano servire a liberare l’Uomo dalla paura delle tenebre.
Fra questi il Sole era tenuto in grande considerazione, lo si poneva all’origine dei cicli agrari più importanti. Il Sole, oltre che a scandire l’alternanza del giorno e della notte, presiedeva in senso rituale e figurato,il principio e la fine di ogni cosa: l’ineluttabilità della vita stessa.
La festività pagana del solstizio d’Inverno, la notte più corta dell’anno che precede l’allungarsi giorno, richiama la riconciliazione della natura con la divinità e la rinascita della vita, la vittoria della luce sulle tenebre.
immagine 1Uno dei più radicati ed esclusivi tra i riti era quello Romano del Sole Invitto legato anche al culto, di origini persiane, di Mitra, ritenuto da molti storici delle religioni in diretto conflitto con la giovane fede cristiana, per analogie connesse a certi riti sacrificali che in qualche modo parevano evocare la devozione cristiana per il sangue della divinità.
immagine 2effige del dio Mitra
Nell'anno 274 il culto solare di Mitra venne ufficializzato tra le feste pubbliche dall'imperatore Aureliano. Proprio in funzione della sua origine astrale se ne venerò la nascita nel giorno stesso del solstizio d'inverno, dedicato ai Romani al Solis Invicti: il Sole Invitto. Non pochi sono i parallelismi del culto di Mitra con il Natale cristiano: il nascere da un antro di Mitra e la nascita in una non bene identificata grotta del Bambino di Betlemme; la presenza del Toro simbolo centrale del suo sacrificio mitrato e il bue, simbolo pastorale dell'iconografia cristiana; lo stesso corteo dei Magi con il corteo di mitra, composto dai sapienti Magusei detti Pireti, ossia accenditori del fuoco sacro. Considerazioni estranee alla storia, perlopiù di convenienza e di simbologia, si pongono alla base della lunga trattazione sulla data di nascita del bambino.
L’avvento della cristianità sostituisce le antiche tradizioni e il culto Mitraico identificando il 25 dicembre come il giorno della nascita del Bambino di Betlemme.
La data è stata comunque controversa: teorici e teologi ne hanno discusso per secoli senza venire a capo di una data precisa per la nascita delCristo avvenuta venti secoli fa tra l'anno 749 e il 750 dalla fondazione di Roma.
Il Natale nel calendario cristiano non riguarda soltanto la cronologia ma in larga misura la formazione di un appuntamento simbolico sul quale hanno finito per convergere miti e tradizioni della più diversa provenienza.
Superate le dispute iniziali intorno all'anno della nascita indicato dall'abate Dionigi il Piccolo nel 754 di Roma, poi anticipato sulla base di approfondimenti evangelici nel 749 – 750, si pose il problema del giorno e del mese.
La più antica ipotesi in tal senso, formulata nel 197d.C a quanto se ne sa, è di Clemente Alessandrino, il quale sostenne nei suoi Stromata (Sentenze fondamentali dello gnosticismo cristiano) che Cristo era nato il 20 maggio.
immagine 3La mancanza di motivazioni convincenti fece cadere nel dimenticatoio la tesi di Clementealla quale se ne sovrapposero altre finché non si stabilì una scadenza determinata per consentire alle celebrazioni liturgiche di avere regolarmente corso: Gesù quindi era nato
il 25 dicembre per la Chiesa d'Occidente,
il 6 gennaio per quella d'Oriente
.
PERCHÈ IL 25 DICEMBRE
immagine 1Pur trattandosi di una data convenzionale ispirata da fini rituali che non avrebbero alcun bisogno di riscontri storici, sono state comunque avanzate molte congetture intorno ai calcoli da cui sarebbe scaturita.
comunque avanzate molte congetture intorno Si sono fatti conteggi e sottrazioni dalla presunta data della morte del Cristo, addizioni su quella dell'Annunciazione, considerazioni d'ordine più magico che religioso intorno alla sacralità dei numeri, illazioni sulla perfezione aritmetiche
dell'Arco Vitale di Gesù.
Molto è da attribuirsi alle tesi secondo le quali concepimento e morte di Gesù dovessero rispondere a una medesima data onde evitare frazionamenti di anni.
Se ne sono tratte deduzioni sul fatto che l'incarnazione dovesse essere avvenuta il 25 marzo, come la crocifissione, con conseguente nascita il 25 dicembre all'esatto scadere dei nove mesi di gravidanza della Madonna, ma al di là di queste ingenuità, ispirate dall'urgenza spirituale di ancorare alla realtà il mistero di Cristo, la scelta di quella data fu probabilmente ispirata da motivi più razionali. Ancora nel IV secolo, infatti, sopravvivevano dovunque e nella stessa Roma culti pagani di antica tradizione come il culto del Sole Invitto di cui già trattato più sopra.
È credibile pertanto che papa Liberio, il Pontefice cui si deve la decisione finale sulla ricorrenza, abbia scelto il 25 dicembre per contrapporre la forza simbolica del Natale al culto mitraico, che in quella stessa data celebrava il più elevato dei suoi misteri cioè la festa del Sole Invitto. In tal modo, fin dalle sue origini, la tradizione del Natale si intreccia con quella di un culto pagano, come accadrà sempre più frequentemente in seguito nel succedersi di contaminazioni con le civiltà più remote
Alla paganità romana, in ogni caso, il Natale deve parte della sua maestosità.
Le prime celebrazioni natalizie furono infatti permeate dall'influenza di quanto restava dei Saturnali romani, feste dell’allegria contagiosa che a partire dal 17 dicembre univa la popolazione in una spinta di solidarietà e di euforia con scambio di doni auguri e inviti conviviali.
immagine 2Saturnali
e di maggior peso vennero in seguito dai popoli barbari d'Europa che nella abbracciare a loro volta la nuova religione portarono con sé parte della ritualità celtica e druidica.
Per queste ragioni oggi, accanto alla consuetudine mediterranea del presepio (eredità francescana), l’abete nordico è presente con i suoi addobbi nell’immaginario natalizio, così come il vischio augurale dei sacerdoti Gallici, Sassoni e Germanici.
Numerose sono le piante che si spartiscono l'onore di essere considerata di buon auspicio, dovuto soprattutto alle proprietà terapeutiche delle loro foglie e delle bacche, come l’agrifoglio femmina e il vischio stesso, che non appassiscono. Sebbene queste nell’uso natalizio servano soltanto alla preparazione di semplici ghirlande e festoni il loro significato simbolico recupera nel rito un ancestrale connubio fra l’Uomo e lo spirito della Natura.
Anche la slitta finnica di Santa Claus e le sue renne fanno parte di questi retaggi come i doni, i biglietti augurali, le offerte rituali, le candele colorate, i cibi appositamente preparati.
NATALE E DINTORNI
Natale: 337 d.C.- Roma
Il Natale è un'amalgama delle tradizioni provenienti da varie culture, che si sono accumulate nel corso del secoli. Il pranzo a base di tacchino e l’albero decorato, i biglietti d! auguri e Babbo Natale, il ceppo natalizio, il vischio, le campane e i canti di Natale nacquero all’interno di popoli diversi, per diventare parte integrante del 25 dicembre, un giorno in cui nessuno è sicuro che sia nato Gesù Cristo.
L’idea di festeggiare la Natività il 25 dicembre fu avanzata dapprima all'injzio del quarto secolo, perchè intelligentemente i padri della Chiesa desideravano eclissare le festività del 25 dicembre, che appartenevano a una religione rivale, il culto mitraico,e minacciavano l’esistenza del cristianesimo.
È importante notare che due secoli dopo In nascita di Cristo, nessuno sapeva esattamente quando fosse nato, e ciò importava a ben pochi. I compleanni non avevano importanza, erano le date di morte quelle che contavano. Inoltre, Cristo era divino, e la sua nascita naturale veniva deliberatamente minimizzata. La Chiesa arrivò al punto di annunciare che era peccato pensare di festeggiare il compleanno di Cristo, come se fosse un Faraone dato che solo al faraone erano tributate festività per la nascita.
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