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Canzoni Di Natale In Old America
Canzoni Di Natale In Old America
Canzoni Di Natale In Old America
E-book204 pagine2 ore

Canzoni Di Natale In Old America

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Info su questo ebook

Storia delle più belle canzoni di Natale della tradizione Americana

Una panoramica intrigante e divertente sulla storia delle canzoni Natalizie legate alla tradizione Americana. Aneddoti gustosi, retroscena, scandali e gossip di altri tempi di un'America che non c'è più. Tutto quello che non sapete sulle più belle canzoni Natalizie della Vecchia America lo trovate in questo libro, scritto con passione e mano leggera.
LinguaItaliano
EditoreTektime
Data di uscita11 apr 2018
ISBN9788893980517
Canzoni Di Natale In Old America

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    Anteprima del libro

    Canzoni Di Natale In Old America - Patrizia Barrera

    Patrizia Barrera

    Canzoni di Natale in Old America

    UUID: 0eeb12de-de88-11e8-acbb-17532927e555

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Prefazione

    Le Origini del Natale

    Rocking around the Christmas Tree

    Rudolph, la Renna dal naso rosso

    Frosty the Snowman

    Winter Wonderland

    White Christmas

    Jingle Bells

    Let it snow!

    Jingle Bell Rock

    The Little Drummer Boy

    Blue Christmas

    Sleigh Ride

    I'll be home for Christmas

    I saw mommy kissing Santa Claus

    The Christmas Song

    Amazing Grace

    Merry Christmas , darling.

    Santa Baby

    Ringraziamenti

    Prefazione

    Grazie a tutti Voi

    immagine 1

    Cari Amici,

    mi sono molto divertita a scrivere questo libro. Soprattutto nelle mie ricerche mi sono imbattuta in tante notizie interessanti che mi fa piacere passare anche a Voi. IN questo volumetto troverete la magia del Natale della Old America spiegata e diffusa attraverso le sue canzoni , in quel periodo prolifico e meraviglioso che è stato il trentennio 1930/1960.

    E' chiaro che la Tradizione Americana è molto molto più articolata: i canti natalizi o Carols che dir si voglia hanno costituito un filone importante per la musica di quel periodo e i brani legati alle Sante Festività sono numerosissimi. Tuttavia non era mia intenzione creare un'antologia specifica delle canzoni, bensì accompagnarvi per mano nella suggestione degli anni magici mostrandovi ciò che si spesso si nasconde dietro le canzoni di Natale, i protagonisti, i fatti e gli aneddoti gustosi su cui spesso si sorvola o che non balzano mai agli onori della cronaca. Sarà come fare un salto indietro nel tempo e rivivere quelle atmosfere nascoste con la gioia e la purezza del bambino che si cela in ognuno di noi.

    Questo è il primo volumetto. Molto probabilmente seguirà un secondo su quelle canzoni antiche che amplieranno la visione a chi , come me, è innamorato della Vecchia America.

    Per ora non posso che ringraziare anticipatamente tutti i miei Lettori e augurare a tutti Voi un.. Buon Natale!

    Patrizia Barrera

    immagine 2

    Sono una cantante e una cantautrice. Vuoi ascoltare queste belle canzoni di Natale interpretate da me?...

    Allora collegati al mio sito ufficiale http://www.patriziabarrera.com/

    L' Ascolto è GRATUITO!

    immagine 1

    RHA PRODUCTION...

    Le Origini del Natale

    immagine 1

    Stenterete a crederlo ma in realtà il Natale è..una festa Pagana. Anzi, a dire la verità, una festa riservata ai maghi e alle streghe che usavano danzare intorno a un albero o molto più probabilmente intorno a cerchi di pietra il giorno del solstizio d'inverno, vale a dire il 22 dicembre. Era una celebrazione orgiastica, con danze erba e sesso, atta a propiziarsi il favore degli Dei nel periodo invernale, che in tempi antichi faceva proprio paura.

    L'origine? Alcuni dicono che venisse dalla cultura Druidica e che le sue radici fossero Celtiche. Se qualcuno di voi ha mai letto quei fumetti di Asterix ed Obelix può, in modo allegro, farsene un'idea anche se la tradizione esoterica che accompagnava questi popoli era di gran lunga più complessa.

    Il periodo va dal IV al III secolo A.C. e la località le Isole Britanniche ma con lunghe espansioni anche in Italia, nella penisola Iberica e in Svezia. Noi li abbiamo conosciuti come BRITANNI e probabilmente ciò che ci solletica del loro passato è il mistero di Stonehenge, piuttosto che le loro tradizioni religiose.

    Eppure da questo popolo estinto proviene tutta la magia e la suggestione del Natale, la stessa che respiriamo ancora oggi.

    I Romani, che sconfissero e colonizzarono i Celti in varie riprese ne assimilarono usi e costumi, e fu così che la festa del solstizio d'inverno divenne tradizione dell'Impero.

    In realtà la celebrazione del solstizio d'inverno è presente un po' in tutte le culture: in tempi antichi i cicli naturali erano ben osservati e il fatto che il giorno più corto, e quindi l'apparente abbandono del sole, cadesse intorno al 21 dicembre rappresentava un fatto conosciuto ma non per questo considerato automatico .

    Il sole era un Dio dispensatore di vita; e come tutti gli Dei soggetto a intemperanze, rancori e atti violenti. Bisognava quindi ingraziarselo affinchè continuasse a regalare all'uomo il suo calore. I giorni immediatamente successivi al 21 dicembre erano quindi vissuti dai primitivi con terrore e paura, soprattutto quando la luce inevitabilmente diveniva più debole e le notti più lunghe. La sicurezza che il sole fosse tornato e che un nuovo anno si aprisse per l'umanità si aveva solo il 25 dicembre, giorno in cui per varie leggi astronomiche che non sto qui a spiegare, il sole sembra rinascere potente e vittorioso. IN parole povere che abbia avuto un nuovo Natale . Questa semplice interpretazione può forse spiegare il successo delle feste legate al solstizio d'inverno che troviamo in moltissime culture sparse in tutto il mondo.

    immagine 2

    Quando I romani riciclarono le danze pagane avevano in pratica scoperto l'acqua calda. E dopo di loro lo fecero i Cristiani che, unendo alle danze pagane dei feticci rappresentativi la divinità del Cristo e la verginità di Maria, in pratica si ricollegavano a miti e usanze ben più antichi.

    La Madonna col bambino, infatti, non è patrimonio Cristiano.

    In Egitto, ad esempio , ben 2000 anni prima della nascita di Gesù il Dio Horus ( il Sole ) era raffigurato come un bambino in braccio alla dea Iside ( la Luna ) che era sua madre e sorella.

    Ancora prima in Persia il mito del Dio Mitra dovrebbe far riflettere: sembra che fosse stato partorito da una vergine, che avesse dodici discepoli e soprattutto che venisse definito

    IL SALVATORE !

    Il Dio Sole Babilonese TAMMUZ non è meno sorprendente:

    anche lui rappresentato in braccio alla Dea madre ISHTAR aveva un'aureola formata da dodici stelle, che rappresentavano i 12 segni zodiacali . ( 12 come i discepoli di Cristo, non trovate?)

    Sembra che anche lui morì e poi risuscitò dopo 3 giorni..e questo nel 3000 A.C.

    Taccio sui truculenti riti di Dioniso, dove il Dio bambino veniva fatto letteralmente a pezzi da donne impazzite, per poi rinascere più bello e forte di prima; e accenno solo a un Dio Sole nello Yucatan, anche questo partorito dalla vergine CHRIBIRIAS. Ma sottolineo che i riti che accompagnavano il solstizio d'inverno non riguardavano solo questo emisfero, bensì anche l'altro, visto che perfino gli Inca celebravano il Dio Sole WIRACOCHA a stagione rovesciata cioè il 24 giugno!

    immagine 3

    Ecco lo straordinario abbinamento tra l dea Isis e la Vergine Cristiana. Le similitudini si sprecano: ciò che colpisce è la centralità delle loro figure nella religione pagana e poi cristiana. Entrambe erano considerate mortali, vergini e legate alla figura del Salvatore , Horus per Iside e Cristo per Maria, che l'iconografia classica riassume come il bimbo che tengono in braccio e che entrambe allattano.

    Tutto il mondo è paese, quindi. E tutto il mondo festeggiava allegramente un Natale ricco di danze e canti tra un amplesso e una bevuta , fino a quando non arrivò il Cristianesimo a rompere le uova nel paniere. Chiaramente si cominciò a proibire il sesso e le amenità della festa, che non combaciavano con l'immagine della purezza di Maria; in seguito si passò alla danza, ritenuta dono del demonio .

    E per concludere si pensò di sostituire i canti pagani , che inneggiavano ancora a strane divinità del passato confondendole con quelle Cristiane.

    Il primo a fornire un testo originale fu il Vescovo Romano, nel 129 d.C. il quale obbligò i fedeli a cantare un INNO DEGLI ANGELI a Natale; per non essere da meno la Chiesa ortodossa, nella persona di un certo Comas da Gerusalemme, sfornò un INNO ALLA DIVINITA' nel 720 d.C. Dopodichè lo scrivere testi religiosi da cantare a Natale diventò una vera e propria professione riservata ai Monaci.

    E' del IV secolo l'iniziativa di contrastare le ancora numerose celebrazioni del solstizio d'inverno fissando la data della nascita di Gesù il 25 dicembre. In realtà nessuno dei Vangeli si riferisce a un momento preciso, quando si parla della Natività. Gesù nasce e basta. I teologi hanno preso come spunto il fatto del censimento tralasciando il fatto che i Romani avevano una vera e propria passione per la conta dei propri sudditi, che amavano quindi censire spesso anche per motivi di pianificazione e di controllo.

    Sostituire i festeggiamenti pagani con la nascita di Nostro Signore fu quindi un geniale colpo da maestro.

    Tuttavia il popolo non apprezzò subito il cambiamento: la vita era troppo corta e dura per farsi sottrarre uno dei pochi momenti di sfrenatezza dell'anno. Condannati al digiuno e alla morigeratezza dei costumi i nuovi Cristiani si erano rifugiati nei canti popolari i quali, avendo il pregio di essere cantati nella lingua natia, erano facilmente comprensibili e memorizzabili da tutti. La Chiesa infatti obbligava la plebe ad impararsi a memoria Inni in latino, e le celebrazioni venivano condotte tra un popolo triste e compassato che si sforzava di biascicare parole di cui non comprendeva il senso.

    Molti Vescovi Paleo - Cristiani si opposero a questo stato di cose, come ad esempio S.Ambrogio che addirittura adattò il testo VENI, REDEMPTOR GENTIUM a musiche popolari di estrazione pagana in modo che il popolo, pur non sapendo il testo, potesse almeno canticchiare a modo proprio la canzone. Ma furono casi isolati.

    Tra anatemi e minacce di scomunica la Chiesa Cattolica riuscì a comporre una vera e propria antologia musicale che impose al popolo e che riuscì a trascinare fino al Medioevo. E non certamente tra l'allegria generale.

    Agli inizi del 1200 la gente aveva perso la voglia di festeggiare il Natale e la nascita di Nostro Signore passava apatica tra famiglie immusonite, la cui unica trasgressione consisteva finalmente nel poter mangiare un pezzo di carne, dopo il lungo digiuno dell'Avvento. Ben se ne accorse uno dei Santi più attenti e riformatori del Cattolicesimo, San Francesco di Assisi, che pensò di riesumare la defunta allegria per riavvicinare il popolino al Cielo.

    Comprendendo le difficoltà dei poverelli egli creò una sorta di celebrazione vivente della nascita di Gesù, con tanto di Capanna e protagonisti i quali, a differenza di ciò

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