«Per quanto brutto sia il tuo ritratto, mi serve per il migliore degli scopi e ora capisco perfino come mai le Madonne nere, i più offensivi ritratti della divina madre, possano trovare una venerazione indistruttibile e perfino più veneratori di quanti ne hanno i bei ritratti ».
Questa frase è tratta da una curiosa lettera del 1856 scritta da Karl Marx e indirizzata alla moglie. Non propriamente, forse, la persona più adatta a parlare di Madonne nere, ma questo testimonia effettivamente la grande curiosità sull’argomento che esiste da sempre.
La Madonna nera è una rappresentazione iconografica sotto forma di dipinto o scultura, spesso accompagnata dal Bambino Gesù, il cui volto ha un colorito scuro se non proprio nero. È molto diffusa in Italia, Francia, Polonia, Spagna e in molte altre nazioni. Molti santuari dedicati a questa devozione sono sorti in corrispondenza di luoghi di culto più antichi. La diffusione in Occidente di queste immagini è remotis-sima: secondo la leggenda, il presule sardo Sant’Eusebio di Vercelli, primo vescovo del Piemonte, esiliato in Cappadocia per le persecuzioni ariane, nel IV secolo avrebbe portato in Italia tre statue di Madonne nere, tuttora venerate rispettivamente nei santuari di Oropa, di Crea e