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All’ombra dello Sterminator Veseo

Quando ci si avvicina a Napoli, sia in treno che in autostrada, a dare il benvenuto ai visitatori è il simbolo stesso della città: il Vesuvio. Con i suoi 1.281 metri di altezza ‘a muntagna, come la chiamano i napoletani, è parte integrante del panorama del golfo partenopeo. Maestoso e severo, il Vesuvio con le sue doppie vette (Monte Somma a sinistra e il Cono Vesuviano a destra) visto da lontano sembra quasi disegnato, con il suo profilo perfetto e scuro che crea un affascinante contrasto con il blu del mare, l’azzurro del cielo e i colorati palazzi della città. Il carattere stesso dei napoletani è forgiato dalla sua silenziosa presenza: l’essere nati all’ombra dello Sterminator Veseo (come lo chiama Leopardi ne La Ginestra), ossia uno dei due vulcani attivi dell’Europa continentale nonché il più pericoloso nella sua quiescenza, non può che rendere fatalisti. Eppure, i partenopei del Vesuvio non hanno paura: lo ammirano, in molti lo venerano, e lo rispettano come fosse una divinità.

Pompei: la città ritrovata

Era il 1944 quando il Vesuvio eruttò per l’ultima volta. Prima di allora il vulcano ha fatto sentire la sua lavica voce – che hanno riportato alla luce la città romana di . Il Parco Archeologico di Pompei è uno dei siti più importanti al mondo. Passeggiando per le vie dell’antica città, per secoli rimasta nascosta sotto circa sette metri di cenere e lapilli, è come fare un vero e proprio viaggio indietro nel tempo alla scoperta della vita pubblica ma anche e soprattutto privata degli antichi romani. A Pompei, infatti, sono riemerse grazie al grande lavoro archeologico abitazioni private, sia umili che lussuose, con tanto di suppellettili intatte che raccontano delle usanze di allora e grazie alle quali si è potuto ricostruire moltissimo degli usi e costumi dell’epoca. A proposito di abitazioni di gran lusso, una delle ville più suggestive da ammirare passeggiando tra le strade dell’Antica Pompei è la Villa del Fauno. Si tratta di un edificio probabilmente risalente al II secolo a.C. il cui nome si deve al ritrovamento della statua di un fauno, divinità romana protettrice delle campagne. La villa, tra le più grandi conservate nel parco, si estende per circa 3.000 metri quadri e comprende due giardini colonnati. Tra le dimore più belle da ammirare in quel di Pompei spicca anche la Casa dei Vetii appartenuta ad Aulo Vettio Restituito e Aulo Vettio Conviva. Le pareti di questa dimora sono arricchite dagli straordinari affreschi perfettamente conservati che raccontano molto delle abitudini dei pompeiani. Esterna al sito di Pompei, circa qualche centinaio di metri fuori dalle mura, si trova la famosissima Villa dei Misteri anch’essa nota per i suoi affreschi perfettamente conservati e probabilmente appartenuta a Livia, moglie dell’Imperatore Augusto. In particolare, di grande interesse sono gli affreschi nella stanza del Triclinio raffiguranti figure umane a grandezza naturale impegnate in preparativi che, secondo alcuni, si rifanno a un rito dionisiaco mentre per altri raccontano semplicemente il preludio di un matrimonio. Il complesso della villa include anche una struttura termale, oltre a molte stanze suddivise per ambienti di servizio e residenziali. Oltre alle terme “private” delle ville, a Pompei si trovano anche le Terme Stabiane che, tra l’altro, sono il complesso più antico dell’intero sito risalente probabilmente al III secolo a.C.

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