Non seguo le tendenze ma cerco di trovare gli abiti che mi possano fare sentire bene, che mi rispettino come individuo. Perché credo che questo sia il segreto per non passare. Le parole di Muhammad Ali, aka Cassius Clay, sembrano incarnare alla perfezione il concept di questo numero de dedicato a raccontare il menswear della nuova stagione. Una stagione in cui tutto sembra voler cambiare restando ancorato a un vocabolario estetico che profuma di tradizione, ma elimina ogni patina di nostalgia. Perché il nuovo della definisce un solo uomo ma una pluralità di uomini che hanno scelto l’individualità come spirito guida. Una individualità profonda che li ha portati a essere unici. Come Mads Mikkelsen, che oscilla tra mega produzioni hollywoodiane e film indipendenti nella sua Danimarca e come talenti di nuova generazione, dall’inglese Nicholas Galitzine, all’italiano Andrea Di Luigi, protagonista del nuovo film di Ozpetek, fino al coreano Sang Heon Lee. Come il designer Thom Browne, che ha scardinato le regole del guardaroba maschile portando un po’ (di controllata follia visionaria). E come le giovani stelle del tennis internazionale, da Alexander Zverev a Frances Tiafoe, immortalati dall’obiettivo di Pierre-Ange Carlotti. Tessere di un mosaico in divenire e pronto a delineare un ritratto maschile sempre più variegato. Come multisfaccettato è il fashion della stagione. Tanto che il dossier globale di questo numero de dedicato alla moda che verrà, è diventato una galleria di ritratti in cui coabitano supermodelli e new faces, fotografi star e giovani talenti per cercare di definire come sarà il nuovo. In un mix di streetwear, urbanwear in evoluzione, formal-sartoriale fedele a un immaginario dandy e di un normcore che scopre una vena sensuale. L’insieme è meno impettito e più rilassato, meno ostentato e più quietamente lussuoso, meno severo e più casual.
THE FASHION ISSUE
Nov 06, 2023
1 minuto
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