«ASCOLTARE LA MATERIA significa divenirne parte, per comprendere anche per un brevissimo istante che parla di noi». Lo scorso marzo, sul palco della diciannovesima edizione del congresso di Identità Golose a Milano, Massimiliano Alajmo ha condiviso un excursus inedito e potentissimo, terminato con un breve film sinestetico che ha lasciato a occhi (e orecchie) spalancati il pubblico dell’auditorium. Oggetto della ricerca è un uovo, emblema di nascita e rinascita, che in questo caso diventa strumento di indagine sul ruolo dell’udito nell’esperienza gastronomica. L’ha intitolato Suono N’uovo.
Avete mai ascoltato quello della vostra masticazione? Siete coscienti di quanto i “rumori” del cibo (e del packaging) anticipino e possano modificare la nostra percezione delle consistenze? Quanti descrittori conoscete per esprimere i timbri sonori nella degustazione di un piatto? Secondo lo chef de Le Calandre, l’udito è il senso che trascuriamo di più