Il guscio delle uova: La tavola nelle pagine di Pirandello
Di Lina Grossi
()
Info su questo ebook
Correlato a Il guscio delle uova
Titoli di questa serie (72)
A tavola con Maradona: Da Napoli a Buenos Aires, ricette e azioni straordinarie del pibe de oro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA tavola con Bella ed Edward: La cucina dei Vampiri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDove la terra finisce: Il viaggio gastrosofico di Eugenio Montale in Normandia e Bretagna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl gusto delle parole in Marguerite Duras: Scrivere, scriversi, cucinare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl piacere a tavola con Gabriele D'Annunzio: Le ricette del Santo Priore e di Suor Intingola Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniProfumo di basilico: Storia, usi e ricette della divina pianta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA tavola nel paese che non c'è: Il regno di utopia e la ricerca dell'altrove Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRossini in teatro e in cucina: “Crescendo” orchestrale e gastronomico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina magica di Dino Buzzati: Tra ricette meneghine e miti gastronomici dell’infanzia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI segreti della tavola di Montalbano: Le ricette di Andrea Camilleri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’infinito gastronomico di Giacomo Leopardi: Uno Zibaldone di ricette Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAngurie per Amadeus: Il viaggio in Italia del giovane Mozart (con suggerimenti gastronomici) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAffamato come una tigre: A tavola con Sandokan Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl canto del pane: Un viaggio tra rime e farine Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniProfumo di sandalo: Storie, gusti e aromi di un'essenza portentosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniInvito a cena con aforisma: 300 citazioni e boutade d'autore sul cibo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRime e ricette in Giosue Carducci: Tour poetico-gastronomico nella Maremma toscana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGli ossibuchi di Nietzsche: Un felice incontro con Torino e la cucina piemontese Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLos secretos de la cocina de Montalbano: Recetas de Andrea Camilleri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA tavola con Picasso: Ricette e sapori di un genio del Novecento Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl guscio delle uova: La tavola nelle pagine di Pirandello Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMindful Cooking: Cucinare in consapevolezza per dare più gusto alla propria vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA tavola con Marco Polo: La cucina sulla Via della Seta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA cena con la Locandiera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA tavola con gli Zar Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina medievale di Laura Mancinelli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniItalo Calvino: il sapore del racconto: Le ricette delle fiabe italiane e di altre raccolte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBar Hemingway: Citazioni e proverbi a media e alta gradazione alcolica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCuoche sull’orlo di una crisi di nervi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA tavola con Grazia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Ebook correlati
Alla ricerca della madeleine Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Malavoglia a tavola Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa luna, il cibo e i falò Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA cena con la Locandiera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA tavola con gli Zar Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI segreti della tavola di Montalbano: Le ricette di Andrea Camilleri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA tavola con Grazia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI sapori del giovane Goethe: Ricette e pietanze dal Viaggio in Italia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBar Hemingway: Citazioni e proverbi a media e alta gradazione alcolica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI gloriosi Caffè storici d’Italia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe pentole di Don Chisciotte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPraga alla fiamma Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Il banchetto del Gattopardo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPiccole donne in cucina: Scene di vita familiare nel capolavoro di Louisa M. Alcott Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCucina Mania. Dire, fare, mangiare: dal Vecchio Testamento a oggi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIncipit - Un gioco dinamico di narrativa estemporanea e letteratura arbitraria Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina golosa di Madame Bovary Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLupin contro Holmes: La parodia che si fece beffe dell'originale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI signori delle ombre Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Fiabe tibetane (translated) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManhattan a tavola Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn Una giornata di nebbia a Milano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa notte di Samhain: Il nuovo, sorprendente thriller soprannaturale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUna Criminologa in Cucina: Ricette criminali tra delitti e cucina nei più famosi libri e film gialli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Costruttore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe leggende del castello nero e altri racconti Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Bambini a Perdere. Scomparse, violenze e mercato dei corpi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUna storia dell'orrore italiana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe Argonautiche degli abissi: Le Argonautiche 1 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniViaggio in Italia con Goethe Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Saggi e narrativa sul cibo per voi
Breve storia della ristorazione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI segreti della tavola di Montalbano: Le ricette di Andrea Camilleri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStorie Napoletane di Cucina, di Vizi e di Virtù Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniItinerari. Tradizione e innovazione in pasticceria. Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCucina Mania. Dire, fare, mangiare: dal Vecchio Testamento a oggi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDi Pizza e Pizzerie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI racconti della notte di San Giovanni: Venti racconti sul Nocino e la notte delle streghe Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoccafisso e Baccalà nella tradizione gastronomica italiana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina e i prodotti della Valmarecchia: Da Santarcangelo di Romagna a Casteldelci Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI sapori del giovane Goethe: Ricette e pietanze dal Viaggio in Italia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI miei Tramezzini: e i segreti della nostra cucina Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAppunti di nutrizione e igiene alimentare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa scienza in cucina e l'arte di mangiar bene Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Il guscio delle uova
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Il guscio delle uova - Lina Grossi
Il banchetto della vita
La tavola descritta nella scrittura letteraria
Nella quotidianità delle vicende proprie della narrativa pirandelliana, la sala da pranzo è uno degli ambienti ricorrenti e centrali nella descrizione degli interni di una casa: è un luogo in cui i personaggi e le loro storie si incontrano e si intrecciano. Gli interni descritti da Pirandello sono quelli della sua epoca (l’azione scenica di molte sue commedie si svolge in una città qualunque. Oggi
, come egli stesso specifica nella didascalia), con i raffinati ed eleganti salotti e le tavole finemente imbandite nelle dimore di personaggi di ceto medio e alto, agli inizi del XX secolo in Italia. Quando invece la dimensione sociale e culturale dei personaggi è diversa, la sala da pranzo diventa una più modesta cucina o un ambiente semplice e disadorno.
Nella novella La casa dell’agonia, la casa è silenziosa e sospesa in un’atmosfera quasi da racconto fantastico in cui l’unico suono è il rumore cadenzato di un antico orologio a pendolo. Un anonimo visitatore, quasi dimenticato in salotto, nella tristezza lugubre dell’ambiente, ha un vago presagio di morte nel vedere un vaso di gerani rossi in bilico su una finestra, temendone la caduta sulla testa di qualcuno fugge a precipizio ma, destino vuole, proprio nell’attimo in cui il vaso cade, egli è sotto in strada. La casa che fa da sfondo all’inquietante vicenda è solo descritta negli ambienti (il salotto, la sala da pranzo, la cucina che ospitava la servitù) e negli arredi che la compongono: il silenzio era tanto, che un tic-tac lento di antica pendola, forse nella sala da pranzo, s’udiva spiccato in tutte le altre stanze, come il battito del cuore della casa
⁴.
Una sala da pranzo animata dalla presenza di numerosi commensali riuniti per un pranzo di nozze è invece l’ambientazione della novella Scialle nero. Senza scendere nei particolari della descrizione delle vivande portate in tavola, Pirandello caratterizza l’ambiente attraverso gli arredi della sala e l’enfasi per i preparativi del pranzo. Il rituale del pranzo è occasione per fare emergere sentimenti e stati d’animo: il desiderio di apparire e di fare bella figura da parte dello sposo, ostentando opulenza nell’organizzare il banchetto di nozze, in quanto di ceto sociale più umile rispetto a quello della famiglia della sposa.
C’era il desiderio dei piatti fini, ch’ora sarebbero venuti in tavola, ma c’era anche in tutti quei convitati una seria costernazione per tutto quel superfluo che vedevano luccicar sulla tovaglia nuova, che li abbagliava: quattro bicchieri di diversa forma e forchette e forchettine, coltelli e coltellini, e certi pennini, poi, dentro gl’involtini di cartavelina.⁵
Della preparazione dei cibi e delle raffinatezze culinarie Pirandello non dice nulla in quanto l’imbarazzo, espresso nei gesti impacciati degli ospiti non abituati a una tavola finemente imbandita, prevale sul desiderio di assaggiare i piatti fini: il pranzo è un rito che si consuma mestamente e in silenzio tra un apparecchiare e uno sparecchiare la tavola, quasi una parentesi narrativa tra un prima e un dopo le nozze riparatrici.
Seduti ben discosti dalla tavola, sudavano anche per i grevi abiti di panno della festa, e si guardavano nelle facce dure, arsicce, svisate dall’insolita pulizia; e non osavano alzar le grosse mani sformate dai lavori della campagna per prendere quelle forchette d’argento (la piccola o la grande?) e quei coltelli, sotto gli occhi dei camerieri che, girando coi serviti, con quei guanti di filo bianco incutevano loro una terribile soggezione.⁶
La tavola, finemente imbandita con cibi prelibati e stoviglie luccicanti, caratterizza ancora lo spazio narrativo de I vecchi e i giovani, il romanzo storico che ritrae la crisi dell’Italia postunitaria e il crollo delle speranze e dei valori risorgimentali, ispirato a fatti di cronaca realmente accaduti. Don Salesio, uno dei personaggi, costretto a una rigida economia per poter degnamente comparire in pubblico ma amante dell’eleganza e dei piaceri della gola, è ospite nella tenuta di Colimbetra di proprietà del principe Laurentano, in esilio volontario nella sua proprietà in quanto si rifiuta di riconoscere la legittimità del nuovo Stato italiano. La descrizione della tavola è qui filtrata attraverso gli occhi di un personaggio che è soggiogato dal desiderio di sentirsi parte di un mondo che non gli appartiene e, al contempo, è rapito dai piaceri della tavola.
(Zio Salesio) camminava su gli spessi tappeti più che mai in punta di piedi; faceva il bocchino a tutte le cose belle e preziose che vedeva; a tavola per poco non sveniva dal piacere davanti a quelle finissime stoviglie luccicanti, o quando Liborio in marsina e guanti bianchi gli presentava i cibi prelibati.⁷
Nelle pagine pirandelliane, come si è già avuto modo di osservare, è difficile imbattersi nella rappresentazione del cibo per scopi che non siano legati all’esigenza di conferire realismo alla narrazione e non siano funzionali alla connotazione di una determinata situazione narrativa. Una significativa eccezione è costituita dalla novella Un invito a tavola che mette in maniera immediata al centro della scena proprio il cibo e il significato che a esso viene attribuito dai protagonisti della vicenda. Si tratta di otto fratelli i quali, per sdebitarsi di un grosso favore ricevuto, hanno deciso di fare un invito a pranzo. Ovvio, dunque, che tengano molto a fare bella figura ma la loro preoccupazione va ben oltre il desiderio della buona riuscita del pranzo ed esprime il desiderio della nascente borghesia di legittimare la propria esistenza economica, politica e sociale; nel farlo essa spicca per iperbole in cattive maniere.
Il racconto si apre in medias res, all’interno di una cucina, nel tempo che precede l’invito a pranzo, con la domanda reiterata Basterà? non basterà?
che ha la funzione non solo di introdurre l’evento principale, il pranzo, creando una atmosfera di ansiosa incertezza, ma soprattutto di presentare al lettore i protagonisti della vicenda.
Al centro del racconto sono, in realtà, anche le dimensioni esagerate della fisicità dei fratelli Borgianni, il loro modo di essere, la forma dell’esistenza che riescono a darsi e a dare alle cose che fanno.⁸ I fratelli, i cui caratteri sono tratteggiati con decisa comicità, si muovono in una dimensione quasi surreale. Il pranzo, preparato con cura e abbondanza e con largo anticipo, è sulla tavola in mezzo alla stanza, composto da numerose portate esposte in bella vista che vengono enumerate in modo puntuale. I cibi preparati per il pranzo non sono importanti per la loro prelibatezza o raffinatezza, ma per la loro quantità, espressione analogica della personalità dei personaggi. Nell’ossessivo basterà... basterà?
emerge tutta l’evidenza di un senso del gusto e di uno stare a tavola che non si è evoluto nei protagonisti, nei quali è ancora troppo forte il retaggio di un’abitudine al mangiare e bere come ostentazione di benessere sociale.
Per questo motivo non è la cura della tavola e la preparazione delle vivande a prevalere nelle descrizione, ma l’insieme dei cibi che la ricoprono. Sulla tavola campeggiano infatti numerose pietanze di carne (porchetta ripiena di maccheroni, lepre con contorno di tordi, tacchino, abbacchio, trippa e cute), vino in fiaschi in abbondanza e quantità di frutta. Oltre alla quantità, il modo in cui è presentato il cibo tradisce vistosamente anche il livello basso e arretrato di comportamento e di buone maniere
a tavola, rispetto ai processi di trasformazione e di raffinamento dei costumi nei quali si collocano in genere il pranzo e il cibo. All’interno del processo di civilizzazione del mondo occidentale, infatti, come nota Elias Norbert, gli uomini cercano di rimuovere ogni carattere animale
che avvertono in sé tanto che le pietanze di carne in buona parte mascherano e modificano talmente, attraverso la preparazione e la trinciatura, la forma dell’animale, che mangiando non ci si ricorda quasi della loro provenienza
⁹. I protagonisti della novella ostentano invece sulla tavola pietanze con la forma dei tanti animali uccisi per una libagione così