Melaverde

Prezioso e mediterraneo

Ricette P. 30

a giustamente osannata dieta mediterranea altro non è che un modello nutrizionale che riassume le abitudini culturali e alimentari che nel corso della storia sono state tramandate dalle diverse civiltà e culture residenti nelle regioni vicine al Mar Mediterraneo. Patrimonio immateriale dell’Umanità UNESCO, tra i vari alimenti che fanno parte di questa “dieta” – come tutti gli ortaggi di stagione da consumare preferibilmente a crudo, carne rossa (da consumare con parsimonia), bianca, prodotti ittici, cereali e legumi (da preferire agli alimenti glucidici raffinati) –, l’olio Extra Vergine di Oliva (olio EVO) è quello principale. Si tratta dell’unico grasso, rigorosamente vegetale, da condimento presente nell’alimentazione mediterranea che, consumato quotidianamente, seppur in maniera moderata, può apportare numerosi benefici al nostro organismo. L’olio d’oliva nasce dalla spremitura delle olive, ovvero dei frutti dell’ulivo (). La sua storia si intreccia con quella delle civiltà del Mediterraneo sin dall’antichità. Basti pensare che le prime tracce della coltivazione dell’olivo e della produzione di olio risalgono a circa 6.000 anni fa. I primi coltivatori furono probabilmente i popoli delle regioni del Mediterraneo orientale, inclusi i territori degli attuali Israele, Palestina, Giordania, Libano e Siria. Nei secoli, l’olio d’oliva acquisì particolare importanza nella cultura greca antica. I Greci non solo utilizzavano l’olio d’oliva come alimento, ma lo consideravano anche un simbolo sacro e lo impiegavano nei rituali religiosi, nelle cerimonie funebri e come unguento per il corpo. Gli stessi Greci furono anche tra i primi a perfezionare le tecniche di coltivazione dell’olivo e di estrazione dell’olio, diffondendo queste conoscenze in tutto il Mediterraneo attraverso le numerose colonie e le loro reti commerciali. Con l’ascesa dell’Impero Romano, l’olio d’oliva conobbe un’ulteriore espansione. Roma, infatti, sviluppò un sistema complesso e organizzato di produzione di questa materia prima. Le grandi , le tenute agricole romane, spesso includevano estesi oliveti e frantoi per la spremitura delle olive e le famose anfore romane in realtà furono specificamente progettate per il trasporto dell’olio. Durante il Medioevo, la produzione di olio d’oliva – a eccezione di quello usato per l’illuminazione – subì una contrazione a causa delle guerre e delle instabilità politiche, ma i monaci dei monasteri cristiani giocarono un ruolo cruciale nel mantenere viva la tradizione coltivando olivi nei propri orti. Fu con il Rinascimento che l’olio d’oliva tornò in auge. I commercianti italiani, spagnoli e portoghesi iniziarono a esportare olio d’oliva in quantità sempre maggiori verso il nord Europa e il Nuovo Mondo. L’olio

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