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Le cento migliori ricette con la frutta esotica
Le cento migliori ricette con la frutta esotica
Le cento migliori ricette con la frutta esotica
E-book155 pagine1 ora

Le cento migliori ricette con la frutta esotica

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Info su questo ebook

Banana, ananas, kiwi, mango, papaia, carambola sono solo alcuni dei frutti, provenienti da terre lontane, che oggi stanno entrando nell'uso della nostra cucina. Utllizzati adeguatamente - come le cento ricette di questo libro suggeriscono - i frutti esotici arricchiscono di sapori nuovi, freschi e invitanti numerosi piatti, dall'antipasto al dolce, conferendo a ogni tipo di menù una nota di raffinatezza e originalità.


Olga Tarentini Troiani

americana di origine cecoslovacca, si è occupata per molti anni di pranzi diplomatici. Grande appassionata di cucina, con la Newton Compton ha pubblicato, tra l’altro, 365 modi per preparare dolci e torte con ricette facili e golose, scritto insieme al marito Luigi.
LinguaItaliano
Data di uscita16 dic 2013
ISBN9788854145825
Le cento migliori ricette con la frutta esotica

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    Anteprima del libro

    Le cento migliori ricette con la frutta esotica - Olga Tarentini Troiani

    330

    Olga Tarentini Troiani

    Le cento migliori ricette con la frutta esotica

    Collana diretta da Maria Grazia Avanzini

    Prima edizione ebook: luglio 2012

    © 1999 Finedim s.r.l., Compagnia del Buongustaio

    © 2012 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 9788854145825

    www.newtoncompton.com

    Progetto grafico: Sebastiano Barcaroli

    Immagini di copertina della collana: © iStockphoto / © Stockfood / © Neubauten studio

    INTRODUZIONE

    Già da tempo la frutta esotica è diventata di moda. Si presenta con i suoi profumi delicati, sapori insoliti e spesso anche nomi bellissimi. C’è quella che conosciamo da molto tempo: ananas, banane, fichi d’India (sì, sono originariamente dell’India) e noci di cocco. Ultimamente abbiamo conosciuto i kiwi che ora addirittura si producono in Italia, e poi gli avocado. E, a un tratto, sui banchi di frutta di mercati e dei supermercati sono apparsi papaia, mango, carambola, guava, kumquat (arancini cinesi), vari tipi di banane come platani e banane-mela, ramboutan, tamarillo, ecc. Ma cos’è questa frutta e come si può adoperare? Si può servire solo come frutta o si può usare in altri piatti?

    In questo libro troverete la risposta a tali domande. È chiaro che usando frutta esotica si deve spesso attingere a cucine straniere – ma non sempre. Nei casi di ricette straniere, ove possibile, abbiamo aggiunto o usato il nome originale della ricetta specificando il paese d’origine.

    Passiamo rapidamente in rassegna i vari frutti, le origini e gli usi.

    Ananas: è stato scoperto da Jean de Léry nel XVI secolo in Brasile e introdotto prima in Inghilterra e successivamente in Francia. Si mangia fresco o in scatola, e si adopera soprattutto per fare dolci; ma si presta molto bene a essere cucinato insieme a prosciutto e pesce. Quando si serve al naturale, è meglio tagliarlo nel senso della lunghezza perché il frutto è più dolce verso la base.

    Avocado: originario del Sud America, è stato scoperto dagli spagnoli. Ha una polpa della consistenza del burro che si serve come antipasto, in insalate, come contorno di vari piatti di carne e pesce, in mousse e in soufflé. Dato che si scurisce a contatto con l’aria va preparato al momento di servirlo.

    Banana: uno dei più importanti frutti della fascia tropicale, originaria dell’India, si coltiva in quasi tutte le terre tropicali. Solo nell’America Latina ne crescono circa 80 qualità, ma solo alcune sono commestibili. Si distinguono comunque due grandi categorie di banane, quelle che si consumano come frutta, crude o cotte, e anche in piatti salati, e i platani che assomigliano a una banana verde ma sono più farinosi e meno dolci, che si utilizzano come verdura e vanno sempre cotti.

    Carambola: si chiama anche frutto stella perché, una volta tagliato, le sue fette si presentano a forma di stella; intera sembra una piccola lanterna. È coltivata nelle Antille, in Indonesia e nel Brasile. Da noi si usa soprattutto per decorare, ma si può consumare al naturale con crema e zucchero come dessert, oppure con olio e aceto per antipasto, come l’avocado. È un frutto succoso e di sapore acidulo.

    Guava: delle dimensioni di un piccolo kiwi, ha la buccia di colore grigioverde che non cambia colore quando giunge a maturazione, quando cioè i piccoli semi nel centro diventano cremosi. Cresce nei paesi tropicali su una siepe che si chiama Feijoa sellowiana. È adoperato molto per la preparazione di gelatina, ma anche per salse per carne.

    Kiwi: frutto della liana Actinidia, è originario della Cina del Sud dove si chiama Yang tao. Ha infiniti utilizzi per dolci, macedonie e gelati, ma si abbina bene a piatti di carne e di pesce, specialmente a quelli più grassi, dato il suo sapore leggermente acidulo.

    Kumquat o arancino cinese: è l’agrume più piccolo che esiste, non più grande di una grossa oliva. È originario dalla Cina centrale e ora viene coltivato nell’Estremo Oriente, in Australia e in America. È di circa 5 cm di lunghezza, di forma ovale, e possiede una buccia, commestibile, più dolce della polpa. Si adopera nei dolci, in canditi, in marmellate, in conserve sotto spirito ma anche come ripieno dei volatili.

    Lime: rassomiglia a un piccolo limone, ma costituisce una specie distinta. È verde, molto profumato, e produce un succo abbondante e piuttosto acidulo. Serve a preparare numerose salse e si adopera molto nelle cucine statunitense e sudamericana. Si usa molto negli Stati Uniti per saporiti dolci.

    Litchi: è un frutto originario della Cina, ora coltivato nell’Estremo Oriente e nelle Antille. Ha la dimensione di una piccola susina, ricoperto di una buccia rugosa rosa o rossa. La polpa è bianca, dolce, con un vago sapore di rosa e leggermente acidula. Nella cucina cinese si usa con il pesce, ma da noi si serve come antipasto o in insalate di frutta, in macedonia o sciroppato.

    Mango: è originario della Malaysia ed è conosciuto da molto tempo in Asia. Fu introdotto in Africa e poi in Sud America nel XVI secolo. Ha forma simile a una prugna e dimensioni molto variabili; il colore va dal rossiccio al verde e la polpa, che racchiude un grosso nocciolo piatto, è gialla e profumata. Nelle Antille e in Asia si usa ancora verde, cotto o crudo, in antipasti e come contorno a carne e pesce; quando è

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