Tarantulì Tarantulà: Sogno di una notte di luna piena

Di Marilena Monte

Giulia è la protagonista di questa storia nella quale le vicende scolastiche si alternano a quelle famigliari. La scuola diventa il posto in cui incontrare gli amici e sfogare le proprie ansie e gli insegnanti con i loro vani tentativi di scolarizzazione vengono messi spesso in ridicolo. In contrapposizione a Giulia si pone Sara, compagna di classe e sua amica alla ricerca della perfezione ma fortemente impacciata con gli amici che spesso la abbandonano nel suo profondo isolamento emotivo. Tra le due si pone Rosina che prende vita da una vecchia foto appesa nel Museo di Arte Contadina raffigurante lei, il marito Pippi e la nipotina Flora. Rosina è la voce del passato, la cui forza ci lega alle origini, ai colori e sapori di un tempo che riemergono a momento opportuno e riescono a vincere anche le forze del male rappresentate ad esempio da un gruppo di ragazzacci famosi in paese per le loro scorribande ai danni di bambini e anziani. Ella rappresenta metaforicamente la tradizione che ognuno di noi riceve in dote alla nascita, che deve essere presa sul serio per poterne risentire i valori e abbandonare ciò che valore non è, che rende critici nel momento in cui si ha una presa di coscienza della realtà personale e sociale. La storia che orienta verso la fedeltà ma anche verso la libertà.

• Lingua: Italiano
• Editore: Abel Books
• Data di uscita: 1 giu 2015
• ISBN: 9788867521401

Anteprima del libro

MARILENA MONTE

TARANTULI' TARANTULA'

Sogno di una notte di luna piena

Abel Books

Proprietà letteraria riservata

© 2015 Abel Books

ISBN 9788867521401

Prima parte

Credere è una bella cosa, ma mettere in atto le cose in cui

si crede è una prova di forza. Sono molti coloro che parlano come il fragore del mare, ma la loro vita è poco profonda e stagnante come putrida palude.

Sono molti coloro che levano il capo al di sopra delle cime delle montagne, ma il loro spirito rimane addormentato nell’oscurità delle caverne.

Kahlil Gibran

Nel paese di Nonsodove, Giulia vive con la sua mamma, una sorella più grande e il papà che non c’è quasi mai. Ha capelli lunghi e lisci, lineamenti delicati, occhi grandi, scuri e vispi ed ha sempre una gran voglia di giocare.

Una fredda mattina di dicembre, il cielo plumbeo rende il paese cupo e grigio mentre Giulia percorre in macchina a velocità sostenuta la strada che va verso la scuola con la sua mamma che prima di andare al lavoro, come tutte le mattine, la lascia vicino al cancello d’entrata dopo le ultime pesanti raccomandazioni. Ma lei se le scrolla di dosso con un’alzata di spalle e si avvia velocemente in classe, dove l’insegnante la guarda di sottecchi evitando anche per questa volta di dar peso al ritardo.

In classe Giulia non sta ferma per più di dieci minuti, la sedia dell’aula della scuola media è rovente per lei e la classe è il posto in cui incontrare gli amici e sfogare le sue ansie. Mentre è seduta al suo banco con la testa sorretta dal braccio, pensa che le piacerebbe vivere in un mondo per soli ragazzi. Abbandonare il mondo infantile dei giochi e dei sogni è difficile ed ancora maggiore è la paura di crescere e di diventare donna. Un giorno la prof. Linda Ferri, insegnante di storia, aveva detto con aria compunta e tono serio: Questa mattina andremo a visitare il museo di arte contadina

I ragazzi lasciarono intravedere la loro contentezza attraverso l’espressione del viso e lo scambio di occhiate sorridenti e ammiccanti, ma non dissero nulla

Mi raccomando però che il comportamento sia adeguato, aveva aggiunto guardando soprattutto Giulia e pochi altri Cerchiamo di non farci riconoscere! Ognuno dovrà fare poi una relazione su quanto visto aveva sentenziato. La prof. Linda Ferri è una brava insegnante, chiara nella spiegazione e giusta nei voti, tutti vorrebbero averla, ha solo un difetto, quando si arrabbia il suo volto assume espressioni quasi diaboliche e diventa cattivissima fin nel DNA come pensano i ragazzi.

Quel giorno, con lei in testa, tutta la scolaresca si avvia verso lo scuolabus e in pochi minuti si ritrova proprio davanti al museo realizzato in un antico palazzo, di cui, dopo un grande