Testa e cuore
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Info su questo ebook
Suleima Del Pup vive a Cordenons, in provincia di Pordenone. Da sempre appassionata di lettura e scrittura, ha all'attivo numerose pubblicazioni in antologie e premi ottenuti con la scrittura per il cinema. "Testa e cuore" è il suo esordio editoriale.
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Anteprima del libro
Testa e cuore - Suleima Del Pup
Collana
CHIAMATELO AMORE
Suleima Del Pup
TESTA E CUORE
MONTAG
Edizioni Montag
Prima edizione marzo 2024
Testa e cuore
© 2024 di Montag
Collana Chiamatelo Amore
ISBN: 9788868927707
Copertina: Montag Graphic Copilot
Quest’opera è esclusivamente frutto della fantasia dell’autore. Ogni riferimento a persone esistite, esistenti o a fatti accaduti è
puramente casuale.
TESTA E CUORE
Capitolo 1
Venerdì pomeriggio. Suona il campanello di casa.
Larissa è infastidita, stanca di litigare con sua madre Cornelia, che prende decisioni alle quali deve sottostare. Tutti i tentativi di opporsi sono sempre vani, ma questa volta Larissa è determinata a farle cambiare idea.
«Per favore mamma, inventati una scusa e rimandalo a casa. Digli che hai risolto il problema e che non abbiamo più bisogno del suo aiuto... Posso farcela da sola. Non voglio vederlo, non mi interessa nemmeno sapere il suo nome», implora Larissa.
«Si chiama Fabrizio, tesoro. Tra poco lo conoscerai e sono sicura che cambierai idea. Quando ho parlato con lui al telefono mi ha dato un'impressione positiva».
Vedendo il broncio sul volto della figlia, Cornelia si avvicina a lei e le accarezza la guancia.
«Non è stato facile trovare qualcuno disponibile a darti ripetizioni a fine agosto, lo sai. Dagli una possibilità, d'accordo? Abbi fiducia».
Cornelia è molto apprensiva, conseguenza dell'aver dovuto crescere una figlia da sola. Il divorzio era stato un duro colpo per loro, soprattutto quando il padre di Larissa si era trasferito, dando vita a una nuova famiglia. Da quel momento, si faceva sentire solo in prossimità delle feste, per gli auguri.
Larissa è abituata all'apprensione di sua madre e cerca sempre di attenuarla, ma questa volta legge nei suoi occhi la sincera importanza che dà alle ripetizioni. Dovrebbe farlo anche la stessa Larissa, considerando che vuole evitare una bocciatura ed essere ammessa al quinto e ultimo anno di liceo. Però, piuttosto che studiare matematica, preferirebbe fare una corsa al parco... Il che la dice lunga, dato che odia correre.
«Uffa, mamma. D'accordo, ma sappi che non ho intenzione di passare quel poco che mi resta dell'estate con un noioso professore di matematica».
Cornelia alza le sopracciglia e Larissa capisce di non aver altra scelta.
La ragazza si rifugia sul divano con le gambe rannicchiate, sbuffando sonoramente per mostrare il suo disappunto. Sentendosi a disagio, afferra un cuscino e lo abbraccia forte, aspettando impotente l'ingresso di un vecchio professore dall'aria severa, oppure di un giovane stacanovista studioso dall'aspetto pallido, conseguenza delle giornate passate chiuso in casa a studiare. Almeno, questo è ciò che si immagina lei.
Quando però Cornelia si avvicina alla porta e la apre, Larissa rimane senza fiato.
Il giovane ragazzo in piedi sull'uscio di casa è l'esatto opposto e rispecchia tutto ciò che attrae Larissa: i capelli folti e mossi, color cioccolato, che lei vorrebbe accarezzare per percepirne col tatto la morbidezza; occhi neri, talmente scuri da non riuscire a distinguere il contorno dell'iride; labbra sottili e un accenno di barba sul mento, ispida a tal punto da solleticare il mento durante un bacio...
Fabrizio varca la soglia e incrocia lo sguardo della ragazza, abbozzando un sorriso di cortesia.
D'istinto, Larissa devia l'attenzione sul fisico di lui, non riuscendo a tenere a freno la sua fervida immaginazione. Si sente sciogliere quando nota i muscoli delle braccia evidenziati sotto la polo, mentre le spalle larghe la portano subito a sognare a occhi aperti con quanta forza potrebbe stringerla, se la abbracciasse.
Cornelia si schiarisce la voce.
«Fabrizio, ti presento mia figlia, Larissa».
Larissa si ridesta dai suoi pensieri, arrossendo. È contenta che le persone non siano capaci di leggere la mente: se il ragazzo venisse a conoscenza di ciò che sta pensando ora, chissà che idea si farebbe.
Fabrizio si avvicina e le porge la mano.
«Piacere, Fabrizio».
Sul momento lei rimane imbambolata, poi si accorge dell'occhiata incoraggiante di sua madre e biascica un saluto in risposta, ricambiando la stretta di mano.
Nel momento in cui le loro mani si congiungono, Larissa sente nascere una sorta di legame con Fabrizio e percepisce, dalla stretta forte e decisa di lui, di trovarsi di fronte a un ragazzo sicuro di sé, dalla personalità forte. Lei invece ricambia con una stretta morbida e tutt'altro che vigorosa, lasciando trasparire la sua timidezza.
Cornelia invita Fabrizio a sedersi e a presentarsi.
Il ragazzo si accomoda e racconta di essersi laureato in matematica, specializzandosi poi in informatica. Da un anno lavora per un'azienda che progetta ed elabora software per clienti di livello internazionale. Gli è sempre piaciuto studiare e ha deciso di dare ripetizioni per avere un'ulteriore entrata economica, dovendo ristrutturare la cantina nell'appartamento che ha comprato da poco.
Larissa pende dalle labbra di Fabrizio. La sua voce calda e ferma la attrae, così come il suo modo di appoggiare il pollice e l'indice sul mento mentre parla, passandoli con lentezza tra la barba. Quando espone il suo brillante percorso di studi, lei prova soggezione sentendosi una sciocca liceale prossima alla bocciatura.
Fabrizio termina la presentazione e si rivolge direttamente a Larissa:
«Cornelia mi ha raccontato che hai appena finito il quarto anno di liceo».
Larissa non riesce a far altro se non annuire. Così lui continua:
«Cosa devi preparare per l'esame di recupero?»
Le guance di Larissa avvampano, sentendosi sul serio la stupida di turno, incapace di evitare una bocciatura. Con gli occhi di sua madre che la incitano a rispondere, prende un sospiro e si decide a parlare:
«Tutto il programma di matematica del corso di Scienze Umane. Disequazioni di secondo grado, funzioni ed equazioni trigonometriche, probabilità...»
Questa volta è Fabrizio ad annuire.
«Avete svolto un programma corposo, ma non impossibile da affrontare. Ti andrebbe di farmi vedere i tuoi quaderni?»
Larissa vacilla e non fa in tempo a rispondere perché Cornelia la anticipa:
«Ottima idea. Larissa, accompagnalo in camera tua, potete lavorare lì».
Per la terza volta, le guance di Larissa prendono colore tradendo il suo imbarazzo mentre, impotente di fronte all'ennesima decisione di sua madre, si alza seguita da Fabrizio.
Arrivati in camera, Larissa indica la sua scrivania.
«Accomodati pure. Vado a prendere un'altra sedia».
Fabrizio si siede, osservando con curiosità la camera della ragazza. Larissa nota che il suo sguardo cade sulla mensola dove sono appoggiati tutti i suoi peluche a forma di panda e spera che lui non la trovi una collezione infantile.
Il panda è sempre stato il suo animale preferito: adora quanto appaiano teneri e come riescano ad adattarsi a mangiare il bambù pur non avendo il pollice opponibile. Cornelia conosce la passione di sua figlia e ad ogni compleanno le regala un peluche nuovo da aggiungere alla collezione.
Mentre prende la sedia, Larissa incrocia le dita sperando di non fare brutte figure. Non si sarebbe mai immaginata di portare un ragazzo così attraente in camera sua, quel pomeriggio. Anzi, a dirla tutta, non ci aveva mai portato nessun ragazzo, pur essendo già stata fidanzata. Perciò, quando ritorna in camera, le fa uno strano effetto vedere Fabrizio accomodato di fronte alla sua scrivania, la stessa dove lei si siede tutti i giorni per svolgere i compiti.
Larissa sistema la sedia cercando di non mettersi troppo vicina al ragazzo, ma quando apre il quaderno di matematica è lui ad accostarsi a lei. I battiti del suo cuore accelerano, ma cerca di non darlo a vedere.
Per qualche minuto Fabrizio sfoglia i quaderni in silenzio, poi commenta:
«Come ho già detto prima sono argomenti fattibili, basta solo ragionare».
«Credi che non lo faccia?», risponde lei sconsolata.
«Dai, vediamo per esempio questa funzione logaritmica».
Fabrizio indica un esercizio che la ragazza non era riuscita a completare.
«Cos'è che ti ha bloccata?», le domanda.
«Non so come andare avanti».
La voce di Larissa è bassa, incrinata dall'imbarazzo che prova per la sua incapacità di fronte a Fabrizio. Forse sarebbe stato più semplice trovarsi di fronte a un vecchio professore, come se l'era immaginato lei.
Fabrizio la guarda e si rivolge a lei come se stesse per dirle la cosa più ovvia del mondo:
«Perché non hai provato a disegnarla?»
Larissa si sente ancora più in soggezione, ma ammette a se stessa come lui abbia ragione. Così prende la penna e disegna la funzione logaritmica, sperando di non commettere errori.
«Ecco, osserva l'andamento della funzione».
Fabrizio segue con il dito la traccia disegnata da Larissa e le chiede:
«Cosa puoi dedurre?»
«All'aumentare di x
la funzione decresce». Il suo tono di voce è incerto, ma Fabrizio sembra soddisfatto della sua risposta.
«Esatto. Come ti ho detto, basta solo ragionare. La scuola ha già fissato la data dell'esame di recupero?»
«Il primo venerdì di settembre».
«Capisco. Potremmo vederci dopo il mio lavoro in azienda, tre volte alla settimana, per un paio di ore. Mancano solo due settimane perciò lavoreremo sodo, Larissa. Mi aspetto un grande impegno da parte tua. Se sarà così, sono certo che per l'esame sarai pronta e che lo passerai senza problemi».
Larissa annuisce, intimorita per il modo imperativo di esporsi del suo nuovo insegnante.