Didì, Dudù e gli amici del cuore
Di Silvia Maira
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Info su questo ebook
Chi sono gli amici immaginari, da dove sbucano, quando il bambino si crea un amico immaginario? Perché ad un certo punto della sua crescita e del suo cammino nella vita non lo vede più?
Questa breve raccolta di racconti illustra il rapporto tra un bambino e l’amico immaginario dando voce proprio a quest’ultimo. In ciascun racconto, sarà proprio l’amico immaginario a parlare dell’amico del cuore “reale” quando quest’ultimo, ormai diventato adulto, non lo vede più. L’amico immaginario ci racconterà della loro amicizia e dei loro giochi e, alla fine del suo racconto, si troverà sorpreso ed emozionato nell’apprendere che l’amico reale, seppur non cercandolo più, non l’abbia affatto dimenticato, riservando nel proprio cuore e tra i propri ricordi un posto privilegiato per quell’invisibile amico.
Una breve raccolta di racconti che ha lo scopo di far ridere, divertire, emozionare e far riflettere sulla genuinità e semplicità della fanciullezza e su un valore, quello dell’amicizia, che dovrebbe esser vissuto sempre con la spontaneità e la sincerità dei bambini.
L’ultimo racconto è dedicato agli autori e a tutti i personaggi che riescono a creare con la loro fantasia, che diventano quasi reali, entrano a far parte del loro quotidiano e non ne escono più.
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Anteprima del libro
Didì, Dudù e gli amici del cuore - Silvia Maira
casuale.
Carletta, Francesca e Sara
Sara non era una bambina sola, ma si sentiva sola. Aveva due genitori che le volevano bene e i nonni l’adoravano. Tuttavia, le mancava la compagnia di una amichetta della sua età. Chiedeva spesso un fratellino o una sorellina ai suoi genitori, al buon Dio, alla famosa cicogna, che le avevano detto che portava i bambini e ne era sempre fornita. Quando andava al supermercato con i genitori a fare la spesa osservava i cavoli perché una volta lo zio le aveva detto che i bimbi si potevano trovare anche sotto i cavoli. Visto che la cicogna non l’aveva fino ad allora ascoltata, vuoi vedere che se avesse alzato un cavolo ci avrebbe trovato un fratellino? Tuttavia, aveva l’impressione che anche i cavoli erano ormai fuori discussione e che non nascondevano sotto il loro verde fogliame alcun fratellino.
Suo padre, comprendendo il suo bisogno di compagnia, un giorno le regalò un canarino dalle piume bianche e candide. Sara lo vide e lo chiamò Fiocco di neve.
«Fiocco?» lo chiamava e il canarino muovendo la sua testolina, alzava le piume della testa e rispondeva al suo richiamo. «Cip, cip!» cinguettava.
Passato l’entusiasmo iniziale, Sara tornò a sentirsi sola. Un’amica, a dire il vero, l’aveva. Il suo nome era Rossella e lei una sorellina l’aveva. E aveva tanti cugini e tanti zii. Rossella faceva parte di una grande famiglia. Viveva in una grande casa con tante stanze assieme ai nonni, agli zii e ai cugini e dormiva nella cameretta con la sua sorellina.
A questo punto entro in scena io. Mi chiamo Carletta e per anni, non ricordo quanti, sono stata l’amica del cuore immaginaria di Sara, forse tre o quattro… non ha importanza, so solo che sono stati anni bellissimi e che insieme ci siamo divertite un mondo, nonostante quell’ antipatica di Francesca. Chi è Francesca? A breve lo spiegherò.
Ho delle belle trecce bionde, il viso tondo e gli occhi chiari, colore del cielo. Indosso sempre un vestitino bianco con dei minuscoli fiorellini gialli e un bel cappellino di pizzo giallo in testa.
Un pomeriggio la vidi triste, non piangeva, ma di nuovo si sentiva sola.
«Ciao», le dissi, con voce squillante e con un gran bel sorriso. Sara si guardò intorno, ma non mi vide e tornò ad accoccolarsi sul letto.
«Ciaaaoooo!» dissi di nuovo. Lei a quel punto alzò la testa, si voltò, si strofinò gli occhi e mi disse: