Dai che ce la fai
Di Titti Preta
()
Info su questo ebook
Correlato a Dai che ce la fai
Ebook correlati
Un lungo inverno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniOlio di mandorle amare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCinquanta e cinquanta: Storia di un'amicizia, di come mi sono perduto e ritrovato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniArcobaleni per grandi e piccini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni200 giorni: La dislessia tra i banchi di scuola e nella vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCiclamini al re Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRacconti Dell'Allegoria Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniChe mi racconti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFiori di carta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL' Amore può Uccidere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe orme del destino Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniHo trasformato il veleno in medicina Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAscolta il soffio del vento Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI racconti dello zio Mimmo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDiario di una 13enne Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn amore comune: Amori tra adolescenti di tutte le età Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAll'Ombra Del Bullismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn cielo di stelle Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'armadio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDidì, Dudù e gli amici del cuore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLontano dagli occhi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniArianna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn'estate tra i numeri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMio padre è un boss Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNo! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVoglio andare a scuola! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniInseguita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMa perché proprio a me?! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManuel a testa in giù Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa ragazza nello specchio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Racconti per voi
Piciocas. Storie di ex bambine dell'Isola che c'è Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCerca il sesso? - romanzo erotico: Storie di sesso uncensored italiano erotismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI racconti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDolce novembre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSesso semplicemente buono - storie di sesso ed erotismo: Racconti erotici da 18 Valutazione: 1 su 5 stelle1/5Gente di Dublino: Ediz. integrale Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Racconti e novelle: ediz. con ventidue opere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIonyč: racconto (tradotto): versione filologica a cura di Bruno Osimo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe Fiabe Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniParola di scrittore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLeggende napoletane Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa grammatica di Nisida Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGiovani e altre novelle Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRacconti in sala d'attesa: Storie brevi per vincere il tempo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa giusta parte. Testimoni e storie dell'antimafia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa prigione di Sodoma Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Racconti belli dell'estate Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRashōmon Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBroken (Versione italiana) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe mille e una notte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPassione Irresistibile Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Dai che ce la fai
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Dai che ce la fai - Titti Preta
Self-Publishing
DEBORA,
BALENA SFIGATA
1.
Debora si è allargata
Era un mattino plumbeo, in cui un umore nero copriva il turchino e lo spalmava di grigio. Debora se ne stava in camera sua a fissare l’abitino di velluto nero che aveva indossato per due anni di seguito a Natale, regalo dell’amata nonna, che da qualche mese non c’era più. Aveva il collettino di tulle e il fiocco rosso da annodare dietro e la faceva assomigliare a una bambola. Non accettava l’idea di non poterlo indossare più. Si sforzava di entrarci, ma le maniche erano corte e la zip non chiudeva. Era ingrassata. Molto, a guardare l’abito preferito.
- No, sei cresciuta! - le ripeteva la mamma.
Va bene, sono cresciuta.
si rispondeva.
Lo specchio, però, rifletteva una sua immagine dilatata nella quale non si riconosceva. E il suo umore diveniva nero al pari del cielo. Debora posò l’abito sul letto e lo guardò come se fosse un morto nella bara. Si accucciò vicino e iniziò a percepire la pesantezza dei suoi pensieri. La paura era un macigno che la sovrastava, impossibile da annientare. Nulla poteva contro di lei. Senza il suo amato abito di velluto Debora si sentiva spoglia e fragile. Era cambiata, dunque era un’altra persona. Una nuova Debora. Chi sono io?
si chiese e non ne ebbe risposta.
- Mamma, mi vedo diversa...
- Certo. Stai diventando grande. Finirai la scuola media tra un anno, poi andrai al liceo e farai tante nuove amicizie. Costruirai il tuo futuro, finalmente. Non sei felice?
No, mamma. Io volevo rimanere bambina.
Questo pensava ogni volta che la mamma le programmava la vita, riempendola di impegni e idee che non la attraevano per niente.
Cambiare le imponeva riflessione e nasceva il problema di chiedersi: Chi sono?
Debora era sempre Debora. Il suo corpo no. Glielo diceva l’amato abitino di velluto che non era più quella di un anno fa. E glielo diceva lo specchio.
Tutti a ripeterle che si cresce, si cambia, si matura, si invecchia...si muore. Debora non capiva niente, sentiva solo un senso di nausea che le saliva dalle viscere al cervello e la stordiva.
Anche oggi si chiedeva: Perché occorre crescere e cambiare aspetto?
Era l’ultima cosa che voleva. Non aveva desiderio di crescere, di essere un’altra Debora.
La paura si materializzò: era una strega cattiva che trasformava tutto e tutti a suo piacere col tocco della bacchetta magica.
Debora osservava la cameretta e la vedeva diversa. Eppure era stato il suo mondo segreto, la sua isola felice... adesso le tante Barbie e i peluche erano inutili soprammobili, non i suoi compagni di vita!
Anche i suoi familiari non le aggradavano più: suo padre era odioso, sua madre antipatica, il fratellino insopportabile. La casa era una prigione.
Non solo le persone si caricavano di difetti, ma anche le cose e ne arrivava il rigetto. E lei, la dolce Debora, era sempre più grassa e brutta.
Trascorrevano così le vacanze di Natale più tristi della sua piccola vita. Appena 13 anni e un carico immane di pensieri. Il suo corpo che cambiava era uno di questi. Ma soprattutto c’era la paura di tornare a scuola dopo l’Epifania.
2.
I genitori, questi sconosciuti
Ecco la solita sera invernale. Fredda e cupa. Fuori nevicava e una coltre bianca stava ricoprendo alberi, tetti, strade, auto. Un tempo a Debora piaceva giocarci con la neve. Ora non più.
Si stava svolgendo la solita cena. Mamma, perfetta casalinga, (Tanto lo stipendio di papà è più che sufficiente e poi la casa è di proprietà... a che serve che io esca la mattina e torni a sera abbandonando la famiglia
) aveva preparato la solita pastina.
- Debora, tesoro ...cos’hai? Perché non mangi?
Debora fece segno di no con la testa prima, poi prese a mangiare con finta voracità la minestrina serale, sapendo di far contenta la mamma.
- Ti tieni leggera se la mangi, e ti scaldi il pancino. – le disse con un sorriso languido e comprensivo, mentre infilava il cucchiaio pieno nella bocca spalancata di Massimo, il piccoletto di casa, seduto accanto a lei sul seggiolone.
Ma quale pancino, mamma! – avrebbe voluto dirle Debora –
Se a scuola mi prendono in giro per la mia pancia che straripa fuori dai jeans e mi chiamano la Balena Sfigata!"
La mamma neanche stavolta riuscì ad andare oltre, però intuì che Debora era spenta e distratta e, soprattutto, triste.
Giorni prima i genitori di Marta, la compagna di banco di Debora, le avevano accennato qualcosa che era accaduto in classe delle figlie, la seconda D dell’Istituto Comprensivo G. Pascoli
. Qualcosa che per lei era una seccatura che avrebbe dovuto risolvere parlandone con il preside, per poi incontrarsi con lo psicologo del consultorio che svolgeva servizio di consulenza per la scuola.
"E se poi mi consigliassero di farle cambiare scuola? Dove dovrei iscriverla a questo punto? Alla prima scuola che capita? E se dista dieci km da casa chi l’accompagna la mattina presto? Suo padre esce alle