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GESU' mi ha detto: Le mie Consolazioni
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GESU' mi ha detto: Le mie Consolazioni
E-book259 pagine6 ore

GESU' mi ha detto: Le mie Consolazioni

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Info su questo ebook

                                                                        Meditazioni sulla Parola
                                                                            per vivere meglio

Il fine è cercar di far vedere gli Apostoli, (chi gli vuole stare vicino) con i problemi concreti della vita terrena, i loro dubbi, cosa si aspettavano da Gesù e non immaginarli solo beati e miracolosi, dare uno sprono a cercar di pensare come loro in quel determinato problema affinché si compenetri il Vangelo nella nostra vita quotidiana.
LinguaItaliano
Data di uscita7 giu 2018
ISBN9788828332893
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    Anteprima del libro

    GESU' mi ha detto - TOMMASO PASCONCINO

    spirituali

    Introduzione

    Tommaso Pasconcino in Cristo

    G E S U’

    MI HA DETTO
    ( Le mie Consolazioni)
    Meditazioni sulla Parola
    per
    vivere meglio
    Il mio nome è Tommaso Pasconcino.
    Mia madre dice che sono nato alle ore 5 della mattina di Pasqua del 10 aprile 1955, le campane suonavano.
    Per Grazia di Dio il secondo dei figli, sposato e con due figlie, Ministro Straordinario dell’Eucarestia e Architetto Libero Professionista.
    Da ragazzo andavo alla S. Messa molte volte da solo, perché gli amici pensavano di poterne fare a meno.
    Il mio motto architettonico: Dal Cielo alla Terra
    Il mio motto Spirituale:
    Tutto concorre al bene di coloro che temono il Signore
    Maggio 2018
    In copertina: The Resurrection, by Carl Heinrich Bloch (1834-1890)

    G E S U’

    MI HA DETTO

    ( Le mie Consolazioni)

    ________

    Conoscenza della mia miseria e a Lode e Gloria del Signore Gesù

    e della Mamma,

    ho imparato a chiedere Perdono ed aiuto

    Come tutti, timoroso ed insicuro a causa del Peccato e dei mie peccati, ma ho sempre confidato nel Signore in modo istintivo, per essere come Mi desidera e per le necessità terrene.

    Verso i 16-17 anni chiedevo al Signore di non farmi fidanzare per non distrarmi dallo studio ma quando negli anni successivi non riuscivo a fidanzarmi pensavo che era per mia incapacità.

    (Il Dialogo mi ha sempre attratto ma senza pensarlo era come se io dicessi a Dio Padre cosa fare).

    Specialmente con mio nonno Tommaso leggevo e parlavo di Dio.

    La sera prima di dormire leggevo un brano del Vangelo.

    Non mi sentivo più bravo, non mi interessava, ma mi sentivo in un ambiente più puro e di aiuto a non vivere male.

    Mi ponevo tante domande sull’ingiustizia, sul perché si fa del male per ottenere solo cose, sulla sofferenza fisica e spirituale e principalmente sulla vita di Gesù e di qualche Santo.

    Inconsapevolmente ero alla ricerca di qualcuno che condividesse i miei pensieri e mi aiutasse ad attuarli per una vita migliore, per tutti.

    In realtà era il Signore che mi ispirava, che cercava qualcuno (me) per contribuire ad attuare i suoi pensieri.

    Prego ogni mattina ed ogni sera per la gioia ed il bisogno di dialogare con la SS Trinità, la Madonna, S. Giuseppe ma purtroppo provo anche la tristezza, l’amarezza per la constatazione della nostra non corrispondenza.

    In viaggio di nozze con Enzina andammo a Lourdes da S. Remo.

    Ci dissero che era distante circa 700 Km ed invece scoprimmo che sono 1000 e impiegammo una giornata intera per arrivare, anche se pensammo di riposarci ed arrivare il giorno dopo, decisi di arrivare lo stesso giorno ed arrivammo la sera perché abbiamo percorso sempre strade rettilinee e senza traffico per Grazia.

    Con il libro delle Preghiere Pregate, Pregate, Pregate, consigliatomi dai miei cognati, ho iniziato a pregare più assiduamente.

    Nel marzo del 1997 ho avuto un incidente con l’auto, un’auto aveva invaso la mia corsia all’improvviso ed io per evitarla sono sbandato urtando violentemente un olivo con la fiancata destra ed ho riportato qualche escoriazione. Poco prima stavo pensando a Padre Pio e lo stavo ringraziando per l’aiuto datomi per aver risolto un problema sul lavoro.

    Ringraziai Gesù all’ospedale e la sera pensai e chiesi a Gesù del perché era successo, cosa voleva dirmi.

    Ringraziai anche Padre Pio.

    La notte sognai S. Antonio con Gesù in braccio che con me girarono intorno ad un Camposanto e ci fermammo all’ingresso davanti ad una statua. Pensai che volevano dirmi che erano stati loro a salvarmi. Approfondii la Preghiera.

    Nel mese di giugno del 1997 inizia la preghiera delle Orazioni di S. Brigida per un anno intero, tutte le sere. Utilissime.

    Un giorno di gennaio 1998, vidi nella cassetta della posta un invito per catechismo che pensavo per ragazzi.

    Poi scopri che era per adulti.

    Al primo incontro non andai e il giorno dopo mio fratello Andrea mi disse " sai ieri sera sono andato ad ascoltare delle persone che spiegano i tuoi dubbi".

    Il mercoledì sono andato.

    Prima di accettare l’invito alla convivenza iniziale del Cammino Neocatecumenale ho chiesto al Signore Gesù cosa fare, ho accettato l’invito e sono andato non per curiosità o perché altri avevano aderito ma perché mi sono fidato di Gesù e mi sono fidato di Gesù perché Lui mi ha ispirato, ero abbastanza consapevole dell’impegno poiché sentivo il desiderio di conoscere meglio Gesù, servirlo meglio concretamente, trasmettere ciò che sentivo dentro cioè trasferire il Vangelo nella vita quotidiana con esempi concreti e di conservare nel tempo ciò che mi è stato Rivelato e Chi mi ha consolato.

    Pensai che se tale invito fosse stato di un politico, che mi avrebbe promesso del lavoro, quasi sicuramente sarai andato e pensai adesso è Gesù ad invitarmi che mi promette la vita eterna e senza indugio andai.

    Nella Quaresima 1998 mi è stato chiesto da don Pietro di scrivere la mia 1 a Monizione sulla 9a stazione della Via Crucis nella quale Gesù cade per la 3a volta e ho continuato a scrivere ciò che Gesù mi trasmetteva tramite le Consolazioni e da qui il titolo Gesù mi ha detto con il sottotitolo Le mie Consolazioni da Lui indicatomi interiormente.

    Nel Cammino Neocatecumenale, alla prima Scrutazio del mese ottobre 1998, DIO mi ha detto Io ti ho chiamato rispondendo ad una mia domanda scaturita da un mio dubbio alla chiamata al Cammino che ho definito alla Scuola di Dio.

    Lo scopo è cercar di far vedere gli Apostoli, con i problemi concreti della vita terrena, i loro dubbi, cosa si aspettavano da Gesù e non immaginarli solo beati e miracolosi, dare uno sprono a cercar di pensare come loro in quel determinato problema affinché si compenetri il Vangelo nella nostra vita quotidiana e non considerare che siano due cose distinte o impossibili da realizzare.

    Nessuno di noi è Gesù, ma Gesù non è morto sulla Croce per fare l’eroe o perché è uno sconfitto ma per salvarci dai legacci e dalla paura della morte, renderci liberi dalle cose inutili della vita terrena donandoci il suo Spirito se desideriamo imitarLo.

    E’ l’unico modo per essere gioiosi e fare qualcosa per contribuire alla nostra salvezza e del nostro prossimo.

    Il desiderio di scrivere mi è stato trasmesso per testimoniarLo.

    Molte volte ho pensato che coloro che hanno trascritto l’A.T. e i 4 Evangelisti scrivendo il Vangelo hanno trasmesso meglio e lo stesso testo a tutti coloro che hanno avuto la Grazia del desiderio e la possibilità di leggerli donando la possibilità di leggerli quando e quanto si desidera e di meditarli.

    Con la sola trasmissione orale forse non avrebbe avuto la diffusione attuale e la crescita spirituale di tanti fratelli.

    Penso che l’aiuto donato ad un fratello é utile a chi lo riceve, a chi gli sta intorno e a chi lo dona e può essere utile per la conversione, ma una frase, una Parola scritta può essere diffusa a più persone e nel tempo per la crescita spirituale di chi legge.

    Il messaggio è più profondo, si conosce meglio Gesù.

    Ho trovato molto utili alla mia crescita spirituale, per alimentare la Speranza nei momenti non chiari e non piacevoli, e come guida nel mio Cammino il libro delle Preghiere, la lettura e meditazione della Bibbia, tramite il Cammino Neocatecumenale, dell’ Imitazione di Cristo, delle Confessioni di S. Agostino, di Filotea di S. Francesco di Sales, dei Fioretti di S. Francesco, delle Rivelazioni di Gesù a S. Brigida e le sue Orazioni che ho pregato per un anno intero e poi saltuariamente, di un aiuto enorme, delle Rivelazioni di Gesù sulla sua Passione a Sr Caterina Anna Emmerich, a Suor Josefa Menendez, a Piccarreta, a Valtorta, a Alexandrina M. da Costa, alla suora Maria D'Agreda, la Vita della Madonna dalle visioni di Emmerich, la preghiera della Piaga della spalla destra di Gesù rivelata a S. Bernardo da Chiaravalle, Il mio ideale Gesù figlio di Maria, Supremo Appello di Gesù, Dal Cielo un messaggio di gioia nel dolore, La Rivelazione dell'Amore divino, Il Combattimento Spirituale di Lorenzo Scupoli, i Vangeli Apocrifi (in quello di Tommaso ho riscontrato una coincidenza poiché nel suo Vangelo lui dice Gesù disse simile al titolo ispiratomi Gesù mi ha detto), La vita per la Gloria del Padre messaggio a madre Eugenia Elisabetta Ravasio, Tu sei Trinità, I doni dello Spirito Santo, Dell'Amore al proprio disprezzo, Del gran mezzo della Preghiera di S. Alfonso De Liguori, La vita di S. Giovanni della Croce, regalatomi dalla suore Carmelitane Scalze di Vitulazio, ed il suo Cantico Spirituale, L'Unione con Dio, di Alberto Magno, oltre alle varie riviste religiose mensili.

    Dopo la morte di papà (2012), nel periodo di insicurezza e smarrimento, grazie a suor Sebastiana, sorella di madre Teresa del Monastero delle Carmelitane a Vitulazio, ho letto " L'abbandono alla Divina Provvidenza" di Jean-Pierre De Gaussade che è utilissimo per affidarci meglio, negli eventi della vita, a nostro Padre.

    Chi ha scritto tali libri non ha conservato solo per sé le Rivelazioni o le proprie sensazioni ma le ha trasmesse al prossimo per una maturazione spirituale.

    Le meditazioni personali sono state suddivise in tre parti.

    Nella prima parte sono riportate monizioni e risonanze nel Cammino Neocatecumenale, nella seconda rivelazioni-consolazioni personali e nella terza meditazioni su brani letti in riviste religiose.

    Tommaso Pasconcino in Cristo

    PRIMA PARTE - Monizioni

    Monizioni nel Cammino Neocatecumenale

    lì, 10 marzo 1998

    TI SALUTO, O CROCE SANTA ......

    Nona Stazione GESU’ CADE PER LA TERZA VOLTA

    Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

    Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo .

    Lettura

    Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

    Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

    Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

    Monizione

    A chiunque di noi fosse chiesto se avessimo aiutato Gesù a portare la Croce o aiutato a rialzarsi tutti diremmo che l’avremmo aiutato.

    Oggi non tutti e non sempre con le proprie azioni lo aiutano.

    Non tutti ma molti uomini SI:

    - sono coloro c he credono che anche singolarmente, con l’amore, la carità e la giustizia, possono contribuire a migliorare il mondo;

    - sono coloro impegnati per il trionfo dell’amore, della pace, della giustizia, dell’ecosistema ambientale poiché sono e saranno la luce per coloro che vivono nel buio ma che desiderano essere illuminati;

    - sono coloro che non si affliggono in momenti difficili ma confidano in DIO con la preghiera;

    - sono coloro che amano il proprio lavoro compiendo sino in fondo il proprio dovere, gli onesti, coloro che aiutano i deboli poiché consapevoli di raccogliere forse poco nella vita terrena ma sicuramente ricchi nei cieli.

    Se sono in pochi ad aiutare Gesù a rialzarsi, e con Lui tutti gli uomini, la croce sarà pesantissima, ma se moltissimi il peso sarà insignificante.

    Signore Gesù fa che siano moltissimi, amen.

    SANTA MADRE ......

    lì, 9 maggio 1998 Liturgia Eucaristica

    MONIZIONE AMBIENTALE

    Fratelli, con il cuore vi dico che sono sempre più contento di stare con voi.

    Quando partecipo alle Liturgie mi sento pieno, consapevole di fare una cosa buona e giusta. Sono contento che siamo in tanti.

    Le letture della Liturgia di stasera sono tratte dal libro Atti degli Apostoli, dal libro dell’Apocalisse e dal Vangelo di San Giovanni Apostolo.

    Il libro Atti degli Apostoli si presume facesse parte del terzo Vangelo scritto da San Luca, separato successivamente prima dell’anno 150 in quanto i cristiani desiderarono avere i Vangeli raggruppati in un solo Codice.

    Fu scritto forse tra gli anni 60 e 100, il valore consiste nella testimonianza delle origine Cristiane.

    Il libro dell’Apocalisse è il libro delle rivelazioni di DIO agli uomini di cose conosciute solo da LUI e riguardano il futuro. Le rivelazioni avvengono tramite visioni degli autori e trascritte in un libro, si differenziano dalle profezie comunicate solo oralmente dai Profeti.

    Nel Nuovo Testamento abbiamo solo l’Apocalisse di Giovanni l’Apostolo.

    Fu scritto quando era in esilio per la fede in Cristo, forse al tempo di Nerone o Domiziano, anni 70-95, anni delle persecuzioni.

    Lo scopo delle rivelazioni è di rialzare e rafforzare il morale dei Cristiani.

    Tramite la proclamazione del Vangelo di stasera, Gesù nostro Signore, ci dà un nuovo bellissimo comandamento. Ascoltiamo.

    RISONANZA

    Dalla lettura degli Atti degli Apostoli il Signore mi esorta ad avere sempre fede in Lui nonostante le difficoltà della vita quotidiana poiché la verità è una sola e va sempre testimoniata, grazie a Lui vinceremo e il premio è rivelato dalla lettura dell’Apocalisse di Giovanni: il Signore mi garantisce una meravigliosa nuova vita celeste senza preoccupazioni, dolori, affanni e, cosa più importante, insieme a Lui.

    Dal Vangelo Gesù mi esorta ad amare il mio prossimo come Lui ama me per essere riconosciuto come suo discepolo, a fare in modo che con il suo aiuto chiunque venga a me non vada via senza essere migliore e più contento, che io sia l’espressione della bontà di DIO.

    Ognuno di noi tramite un’opera di carità dà al prossimo, oltre all’aiuto materiale, anche la consapevolezza che DIO lo ama e non si é dimenticato di lui.

    lì 27 maggio 1998 LITURGIA DELLA PAROLA

    MONIZIONE AMBIENTALE

    Fratelli, il Vangelo che stasera sarà proclamato è di una chiarezza estrema e bellissimo, ci rassicura e ci riempie di gioia.

    Gesù ci esorta ad avere fede di Lui poiché è la vera vite e noi cristiani siamo i tralci, i rami e restando uniti a LUI daremo buoni frutti.

    Ascoltiamo

    RISONANZA

    Se noi poveri esseri umani, ricchi solo perché consacrati a DIO, da una vite riusciamo a raccogliere tanti frutti con poco amore, figurarsi se io, che sono più importante di una vite per il Signore, mi lascio potare con tanto amore da DIO, quali immensi e meravigliosi frutti posso dare.

    Come i tralci si nutrono dalla vite senza alcun sforzo per dare i frutti, così io se resto attaccato mi nutro dalla vite Gesù e senza alcun sforzo darò i frutti della Santità.

    lì, 26 marzo 1999

    TI SALUTO, O CROCE SANTA ......

    Ottava Stazione: GESU’ AIUTATO DA SIMONE A PORTARE LA CROCE

    Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

    Perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo.

    Monizione

    Nostro Signore Gesù sfinito continuava a portare la Croce e l’avrebbe continuata a portare per l’amore immenso che nutre per tutti noi.

    Simone di Cirene è l’uomo chiamato ad aiutarlo. Non si è tirato indietro e non si è lamentato per lo sforzo a cui era sottoposto. Pur consapevole che si stava compiendo un’ingiustizia nei confronti di Nostro Signore non avendo la possibilità di cambiare la situazione ha dato quel piccolo contributo per alleviare provvisoriamente il supplizio a Gesù.

    Nel poco tempo trascorso a portare la Croce, tale uomo si è reso conto dell’immenso sacrificio che stava subendo il Signore e ciò gli ha dato forza di continuare.

    Simone di Cirene rappresenta tutti noi.

    Purtroppo noi stiamo sempre a lamentarci e mai a ringraziare per le grazie quotidiane ricevute.

    Il peso maggiore lo porta sempre Nostro Signore ma anche noi siamo chiamati a portare la nostra Croce senza lamentarci, e ciò per la nostra salvezza e per la gloria di DIO.

    Portare la Croce non significa solo fare un sacrificio o un sforzo a noi non gradito ma significa credere che anche singolarmente, con l’amore, la carità e la giustizia si può contribuire a migliorare il mondo.

    Portare la Croce significa fare del bene anche se non riconosciuto, amare il prossimo anche se non compreso.

    Portare la Croce significa credere che essere impegnati per il trionfo della Parola di DIO, dell’amore, della pace, significa essere la luce per coloro che vivono nel buio ma desiderano essere illuminati;

    Portare la Croce significa credere che in momenti difficili non ci si deve affliggere ma confidare in DIO con la preghiera.

    AMEN.

    SANTA MADRE ......

    lì 5 aprile 2000

    LITURGIA DELLA PAROLA - TEMA LA CROCE

    MONIZIONE AMBIENTALE

    1 a lettura Numeri 21, 4-9

    2a lettura Deuteronomio 21, 22-23

    3a lettura 1a Pietro 2, 21-24

    Vangelo di S. Matteo 27, 38-44

    Buonasera Fratelli, il tema della liturgia è la Croce, nostra salvezza.

    La Croce per gli Ebrei era ed é segno di scandalo, di disprezzo, di ignominia.

    Nel Vecchio Testamento chiunque commetteva un grave peccato contro DIO subiva la morte sulla Croce o appeso e al più presto doveva essere tolto alla vista dei fratelli poiché era una maledizione e non poteva contaminare il paese dono di DIO.

    Per i pagani era, e forse lo é ancora, una stoltezza poiché qualsiasi Re non muore sulla Croce ma gode di tale privilegio per la carica che riveste e sottomette il prossimo.

    Gesù con la sua venuta ha rovesciato tutta questa mentalità.

    Fratelli ricordiamoci che tutti noi siamo servi inutili, Gesù ha portato la Croce per tutti noi solo per amore. Rendiamoci conto di quanto siamo amati da DIO, quanto siamo importanti per Lui, dell’immensa Grazia che ci dona. Gesù si é fatto uomo per portarla in remissione dei nostri peccati e per donarci la vita eterna.

    Ognuno di noi non gradisce portare la Croce ma immaginate un mondo in cui nessuno porti la Croce sarebbe un mondo di guerra, di disordine, di ingiustizia anche nel singolo nucleo familiare, peggiore di quello attuale che é in questa condizione proprio perché non tutti portano la propria Croce né per amore verso DIO e né per il proprio bene vivendo in apparente serenità ma dentro vuoti.

    Portare la Croce non significa fare solo un sacrificio o un sforzo a noi non gradito ma significa credere che anche singolarmente, con l’amore, la carità e la giustizia si può contribuire a migliorare il mondo.

    Se sono in pochi ad imitare Gesù la croce sarà pesantissima, ma se moltissimi il peso sarà insignificante.

    La nostra vita terrena é un pellegrinaggio e ognuno di noi porta la Croce per la propria salvezza ed é di aiuto anche al prossimo, non serve a DIO ma é l’azione da Lui più gradita, il nostro lasciapassare per la vita celeste, ti fa vedere la vita con una mentalità diversa, più distaccata dalle cose terrene, ti fa riconoscere i suoi doni, ti rende più umile, ti fa rivivere la Passione di Gesù, ti illumina e ti fortifica.

    Gesù ha detto di rinnegare se stessi prendere la Croce ogni giorno e seguirLo.

    Non ha detto di prendere la Croce e di andare da un’altra parte ma di seguirlo e cioè accogliere la Croce non con affanno ma con gioia, pazienza, umiltà e dare un bacio alla nostra Croce con le labbra e con le azioni.

    Noi preferiamo lavorare per un guadagno economico terreno e limitato, accettiamo la Croce il nostro lavoro per vita eterna.

    La forza per fare questo l’acquisiamo guardando il Crocifisso che é venuto solo per noi e chiedendogli perdono ed aiuto.

    La ragione ti fa iniziare a comprendere la grandezza di DIO, la preghiera ti avvicina il cuore alla sua volontà, la Croce ti dà la profondità degli avvenimenti, ti cambia la prospettiva della vita rendendola più vera e piena di significati, la vita più dura é quella vissuta da chi ha rifiutato la Croce nel nome di DIO e ha scelto la croce delle tenebre e dell’illusione poiché tutti portiamo una Croce e siamo Croce per il nostro prossimo, é stato Nostro Signore a darcela per tenerci accanto a Lui.

    Tramite la Croce il Signore ci dona la Rivelazione, questa produce pensiero, ti fa valutare sempre il tuo operato e va accolta come

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