Il libro del Natale del Bambino Gesù

Di Raimondo Lullo

"Liber natalis parvi pueri Jesu", scritto nel 1310, è frutto della meditazione di Lullo sul mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio. L'andamento dell'opera richiama lo stile di una sacra rappresentazione, in cui l'umanità di Gesù è al centro dell'adorazione e della lode, della tenerezza e della devozione, impersonate da sei personaggi femminili. Accanto all'immagine del presepio, si spalanca improvvisa la scena del Paradiso, da cui discendono dodici dignità o virtù divine che spiegano la profondità del mistero da adorare: è Dio che si fa uomo per un atto di infinito amore.
L'umanità di Gesù è al centro dell'adorazione e della lode, della tenerezza e della devozione: questo è un punto in comune anche con gli islamici, che riconoscono Gesù come profeta e onorano Maria come sua madre purissima.
Raimondo Lullo è un sorprendente antesignano del dialogo interreligioso e interculturale soprattutto col mondo musulmano, vissuto nel Duecento, dopo un'esperienza di cortigiano presso Giacomo I di Aragona e dopo un matrimonio con due figli (e qualche amante), nel 1263 aveva imboccato una svolta radicale, in seguito a un'esperienza mistica, variamente descritta. Questo ebook potrebbe perciò essere l'occasione per conoscere un personaggio che, pur con molte contraddizioni, costituisce un modello di dialogo tra le culture, soprattutto con quell'islam che ha creato uno strano spaesamento nella nostra cristianità europea.

• Lingua: Italiano
• Editore: KKIEN Publ. Int.
• Data di uscita: 14 dic 2014
• ISBN: 9788899214036

Anteprima del libro

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Raimondo Lullo

Il libro del Natale del Bambino Gesù

L’educazione interiore

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Prima edizione digitale: 2014

Edizione originale: "Liber natalis parvi pueri Jesu" composta nel 1310.

Traduzione dal latino di Giuseppe Armento

In copertina: Natività mistica, di Sandro Botticelli, 1501, conservato alla National Gallery di Londra.

ISBN 9788899214036

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Dio con la tua grazia

inizia il libro del Natale del Bambino Gesù.

Lettera al Magnifico Signore Re della Francia

Al gloriosissimo signore Filippo, re dei Francesi per grazia di Dio, venerabile per la sua sincera carità: il piccolo Bimbo che ci è stato dato, colui che desideriamo trovare, l’uomo Cristo Gesù, ti conceda di governare bene, e ti orienti alla sua gloria e al suo onore.

O re clementissimo, accogli questo piccolo libro, nel quale potrai in qualche modo contemplare come pellegrino quel benedetto Fanciullo, così che infine ti faccia giungere alla contemplazione della sua duplice natura, lui che nell’unità di una sola persona regna nella Trinità col Padre e il Santo Spirito, Dio benedetto. Amen.

Inizia il proemio

Concedi, Signore, a coloro che credono in te il desiderio di piacerti e un’operosità confacente, un irrevocabile orientamento a perseverare in te e a non aver alcun legame con gli infedeli, e fa che possiamo compiere il duplice precetto della tua legge.

Rendici, Signore, veritieri senza superbia, umili senza finzione, lieti senza dissipazione, giusti senza errore, miti senza iattanza, poveri senza penuria, ricchi senza avarizia, e fa che ci sforziamo di divenire dotti, non di volerci mettere in mostra con arroganza.

Inizia il trattato

Accadde il giorno prima che sei Donne si incontrassero in un luogo amenissimo, e cioè: la Lode, la Preghiera, la Carità, la Contrizione, la Confessione e la Soddisfazione.

I

I lamenti delle sei Donne

1. La prima Donna

Per prima la Lode si lamentava degli uomini di questo tempo in tal modo: «Non lodano Dio in Lui stesso, per Lui stesso, e negli altri per Lui stesso in maniera ordinata, in quanto Egli è nobile essenza, incomparabile per dignità e insuperabile per potestà, che è comune ai tre supposti relativi, che sola è degna di lode di per se stessa; ma lo lodano estrinsecamente a causa dei molti beni che elargisce. Queste lodi non mi accontentano, e perciò triste e dolente odo alcuni che frequentemente bestemmiano Iddio e ne sminuiscono la potestà, dicendo che Egli di per se stesso non può fare tutte le cose senza l’intervento di una causa mediana, ad esempio il cielo. E se una volta odo da alcuno una lode vera, spesso sento delle detrazioni.

«Sarebbe meglio per me vivere in un eremo, per non udire tali cose».

2. La seconda Donna

Dopo di ciò disse la Preghiera: «Ahimè, quanto mi addolora di essere richiesta dalla gente di adorare il Dio vero affinché dia loro beni terreni piuttosto che la gloria sempiterna, Lui che di per se stesso deve essere adorato sopra tutte le cose, che è altissimo per la sua bontà, la sua grandezza e la sua potestà, eterno senza mutevolezza, sapientissimo nella