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Con gli occhi verso il cielo
Con gli occhi verso il cielo
Con gli occhi verso il cielo
E-book98 pagine47 minuti

Con gli occhi verso il cielo

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Info su questo ebook

La Preghiera è una richiesta dell'uomo alla dimensione divina, un vero dialogo che accomuna tutte le religioni e i spirituali della Terra.

Con quest'opera voglio guidarvi nell'ascolto di voi stessi, della vostra parte più profonda, alla ricerca di Dio secondo ogni tradizione religiosa della Terra.
LinguaItaliano
Data di uscita9 giu 2020
ISBN9788831679404
Con gli occhi verso il cielo

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    Con gli occhi verso il cielo - Daniele Manca

    Con gli occhi

    verso il cielo

    101 Scritti fra Preghiere ed Invocazioni,

    in un intimo viaggio verso la Consapevolezza

    Daniele Manca

    Introduzione

    "E Dio disse: - Luce sia. – E luce fu."

    Così inizia il libro della Genesi nell’antico testamento della bibbia, fornendoci una chiara indicazione sulla modalità di creazione della terra e della sua energia vitale: Pregando.

    Naturalmente la sua Preghiera non dev’essere stata una supplica o una richiesta di Dio a Sé stesso, ma semplicemente la sua Coscienza che ha preso dimensione materiale. La Preghiera è dunque l’emblema stesso della Creazione, un’intenzione Santa e illibata. Dice nel suo vangelo l’apostolo Giovanni che Egli in principio Era il Verbo, dunque intenzione (Parola intesa come pensiero manifesto), poi Espressa Volontà, fino a diventare esecutiva realizzandosi nella materia.

    L’Uomo è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio (Genesi 1,27), figlio per Natura e non per adozione, ed è per questo che anch’egli è chiamato alla Preghiera fin dal suo principio per naturale vocazione e per educazione ricevuta.

    La preghiera è, da sempre, l’intima relazione fra l’uomo e il divino, un dialogo o un’invocazione dalla terra al cielo.

    Ovunque, in ogni tempo, l’uomo ha ricorso a questa Pratica per compiere i suoi sacrifici, richiedere alle divinità un favore o mortificarsi egli stesso per aggraziarsi le gerarchie celesti.

    Esistono tantissimi metodi di preghiera, assai diversi fra loro:

    Gli Islamici si genuflettono in  personali tappeti rivolti verso La Mecca, i Buddhisti uniscono i piedi e stanno ritti nella schiena in meditazione, i Cristiani aprono ad esempio i palmi verso il cielo per recitare il padre nostro, e così via. Ma naturalmente una preghiera, al di là delle posizioni fisiche e dei suoi risvolti temporali e culturali, rimane soprattutto connessione interiore, allaccio alla rete gratuita ed abbondante delle vie infinite del Signore.

    Prima del sorgere del monoteismo, le genti pagane avvertivano la spinta interiore a prostrarsi verso Misteriose quanto Potenti Essenze, che identificavano nella natura o nelle stelle, nella luna, i pianeti ed il Sole. E non sbagliavano poi così tanto: Pur non riferendosi alla fonte unica e primigenia, Dio per l’appunto, se ne sentivano avvinti ed avvolti, come se imperiture forze avessero dato all’Uomo la profonda consapevolezza che Qualcosa, Qualcuno di molto Potente avesse dato loro la possibilità di vivere, muoversi ed operare del mondo, e, qual’ora l’avessero profondamente coltivata, anche la Sapienza ed il Discernimento necessari ad essergli devoti.

    Con il maturare della consapevolezza che il Creato potesse essere opera solamente di un’Eterna ed Onnipervadente Intelligenza Macrocosmica, Induisti a Oriente ed Ebrei a Occidente si fanno Capostipiti delle Religioni Monoteistiche.

    Anche la preghiera dunque si perfeziona, si articola, si struttura in pratiche diversificate con le quali uomini istruiti, sacerdoti ma anche genti semplici e popoli primitivi ritagliano le loro personali relazioni a Dio.

    Nulla da temere, naturalmente, Dio ne ha per tutti, poiché Egli tutto vede e ascolta:

    Ovunque è rimasta intatta anche l’abitudine di avere a portata di mano (ma sarebbe meglio dire a portata di cuore) immagini sacre od oggetti benedetti:

    Pensando alle nostre case ci viene sicuramente in mente il crocifisso, o una statuetta della madonna, gli Indiani hanno invece la consuetudine di avere un angolino di preghiera nella propria abitazione, in Giappone hanno l’abitudine di appendere, fuori dai templi dello Shinto, intenzioni ed invocazioni di richiesta… Insomma, l’elenco potrebbe continuare lungamente con tantissimi esempi da tutto il mondo, ma una cosa è certa: Nonostante i rumori, il chiasso e le intemperanze della civiltà moderna, l’uomo ha ancora quella forte spinta primordiale a ricollegarsi alla sua parte più

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