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Notte oscura
Popol Vuh
Sermoni
Serie di e-book30 titoli

L'educazione interiore

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Info su questa serie

Dio, Angeli, Chiesa
Tra le persone che assistettero al discorso di san Paolo all’Areopago di Atene e che, al termine, decisero di farsi discepoli dell’Apostolo, gli Atti degli Apostoli menzionano Dionigi l’Areopagita.
Le opere di Dionigi si presentano con una densità speculativa e una ricchezza di elevazione interiore che hanno conquistato numerosissimi lettori e influenzato intellettuali e mistici di ogni tempo.
Nella Gerarchia celeste e nella Gerarchia ecclesiastica Dionigi presenta il cosmo strutturato secondo un ordine ben preciso, che va dallo spirituale all’umano, dall’universo intelligibile a quello sensibile. La gerarchia è «un ordine sacro…»
Nei Nomi divini si individuano i termini che rendono intelligibile nel modo migliore l’essenza divina, la quale nella creazione si partecipa e si irradia in forme molteplici. Nella Teologia mistica di Dionigi il tema centrale è quello dialettico della sempre più profonda penetrazione nella realtà in cui Dio si rivela e insieme del continuo oltrepassamento dell’immagine, per giungere sino alla visione dell’Invisibile, e ad essa è debitrice tutta la tradizione mistica occidentale, dai Vittorini e da san Bernardo a Bonaventura, a Eckhart, a Taulero, a Giovanni della Croce, a Bérulle.
Un testo che ancora oggi affascina, interroga, stupisce.
LinguaItaliano
Data di uscita24 mar 2014
Notte oscura
Popol Vuh
Sermoni

Titoli di questa serie (39)

  • Sermoni

    1

    Sermoni
    Sermoni

    “Gli scritti del Meister Eckhart e gli scritti del Buddha non sono che due dialetti della stessa lingua”, così ebbe ad esprimersi Erich Fromm a proposito dell’opera generale, e di questa in particolare, di Eckhart. E che dire di quanto sostenuto dal maestro zen D.T. Suzuki, il quale, nutritosi dello zen giapponese, ha dedicato molto sforzo e molto tempo al dialogo tra la concezione della mistica orientale e quella occidentale e che ritrova innegabili connessioni tra le nozioni satori (nello zen), samadhi (nel buddismo), illuminazione (nel cristianesimo) e distacco (da Meister Eckhart). In ogni caso, anche se il contenuto e la forma dei vari insegnamenti spirituali sono o no tra loro diversi, c’è un punto su cui l’insegnamento dello zen e quello di Meister Eckhart senza alcun dubbio coincidono, quello che sostiene essere indispensabile una autentica esperienza personale. Il fine di tutto il suo predicare era quello di riportare l’esperienza umana alla necessità dell’unificazione con il principio divino. Nella Grecia antica si imprimeva questa necessità alla gente per mezzo della massima “Gnosi se auton” e nel oriente “Atmanam atmana pasya”, ciò in ambedue i casi significa “Conosci te stesso”. Così si esprime anche Eckhart: “Chi vuole penetrare nel fondo di Dio, in ciò che ha di più intimo, deve prima penetrare nel fondo proprio, in ciò che ha di più intimo, giacché nessuno conosce Dio se prima non conosce se stesso”. È a partire da questo che Meister Eckhart, con la sua predicazione, vuole riportare l’uomo a comprendere quell’armonia che lo aiuterà a superare ciò che corrompe la sua unità con Dio.

  • Notte oscura

    4

    Notte oscura
    Notte oscura

    Nella storia della teologia e della spiritualità cristiana san Giovanni della Croce è probabilmente il mistico che più ha indagato e descritto la natura, il dinamismo e gli effetti della prova nella vita dello spirito, prova che ha magistralmente identificato con la metafora della notte. Alla “notte oscura” viene attribuito il valore centrale che ne fa l’espressione sintetica dell’esperienza mistica: si riferisce, infatti, a tutti i momenti dell’esperienza e quindi anche a quello culminante, quando diventa “notte pacifica, abissale e oscura intelligenza divina”, allorché l’anima si unisce a Dio “trasformata dall’amore”. Ma è notte anche perché è il luogo dove agisce la fede, che procede nell’oscurità, cioè nella non conoscenza dell’obiettivo finale, anche se cammino di progressiva trasformazione, purificazione del soggetto, il quale perde uno dopo l’altro i suoi attaccamenti ai sensi e alle facoltà psichiche (intelletto, immaginazione e desiderio). La “notte” porta a sviluppare la capacità di contemplazione che, in modo apparentemente molto semplice, è descritta come un “rimanere quieti trascurando qualsiasi opera interiore ed esteriore e tenendo lontana ogni sollecitudine di fare qualche cosa”. In realtà si tratta di un suggerimento molto tecnico, che viene spiegato come un cessare da ogni ‘meditazione’ di tipo discorsivo (come sarebbe p. es. riflettere su un passo della Scrittura o altri simili esercizi in cui è coinvolto il pensiero) e restare fermi su un oggetto singolo e specifico, che nella fattispecie è la sensazione della presenza di Dio.

  • Popol Vuh

    9

    Popol Vuh
    Popol Vuh

    “Di tutti i popoli americani, i Quichè del Guatemala ci hanno lasciato il più ricco retaggio mitologico. Il racconto della creazione, quale appare nel Popol Vuh,che può venire chiamato il libro nazionale dei Quichè, nella sua rude e strana eloquenza e nella sua originalità poetica, è una delle reliquie più singolari del pensiero indigeno”. Questo è quanto ci ricorda l’americanista Brancoft a proposito di un testo che è diventato, nel tempo, il punto più alto, letterario e culturale, per la conoscenza delle antiche tradizioni, la storia delle origini e la cronologia dei re del Quichè. Discendenti dei Maya, i Quichè rappresentavano il popolo più potente e colto e in questo volume viene riportato tutto il valore della loro cultura. Un prezioso contributo per comprendere miti e storie di un popolo che ha rappresentato una delle punte più avanzate della cultura di quel periodo storico (il libro fu composto tra il 1554 e il 1558). E per tutti noi diventa attuale in quanto, attraverso miti e storie apparentemente così lontane, riusciamo a comprendere la nostra relatività culturale, apprezzando una scrittura che, pur venendo dall’altra parte del mondo, ci interpella ancora oggi. Al termine dell'ebook, una galleria fotografica di manoscritti e raffigurazioni pittoriche.

  • Memoriale

    3

    Memoriale
    Memoriale

    La beata Angela non sapeva scrivere, tanto meno conosceva il latino. Si esprimeva in «volgare», cioè in un misto di italiano e di dialetto umbro. Eppure è in latino parte dei manoscritti che contengono la sua storia, dettata da lei stessa a un frate. Seduti in chiesa, tra i sospetti dei frati minori, Angela dettava, e il suo confessore e parente frate A. (probabilmente Arnaldo) traduceva tutto in latino e annotava. Nel «Memoriale» Angela da Foligno racconta i trenta passi di quel difficile cammino interiore che la condusse a una dedizione totale, esclusiva, atroce, all'amore per Cristo. Non si tratta di descrizioni qualunque, in esse vi sono parole tanto forti, metafore tanto ardite quali nemmeno lo scrittore più geniale, nemmeno uno Shakespeare, avrebbe saputo inventare. Per esempio nel descrivere la più nera disperazione in cui cade in assenza di Dio, quando Dio le si cela, Angela dice di sentirsi come un' impiccata che penzola dalla forca, con le mani legate dietro la schiena, bendata, senza nessun aiuto intorno, e senza la possibilità di morire. Angela ebbe degli estimatori particolari: Georges Bataille lesse il «Memoriale» tutto d'un fiato, in piedi, sul treno che portava in salvo gli sfollati di Parigi; Pasolini ne fu ispirato per alcuni suoi pezzi teatrali. Nel «Memoriale» colpisce l'incredibile forza che acquista il linguaggio di Angela, la forza dirompente dei suoi sentimenti, da prendere come modello in un mondo che rifiuta grandi passioni e grandi impegni emotivi.

  • Castello interiore

    2

    Castello interiore
    Castello interiore

    “femmina inquieta e vagabonda”, così viene definita Teresa d’Avila; lei lo sa ed in una lettera confessa che di lei hanno detto che é “una vagabonda ed una inquieta”. Oggi possiamo definire Teresa una “andariega di Dio”, una camminante di Dio. E ci piace come modello di iconografia per oggi, rimandare all'immagine di Teresa in cammino, con il bastone e la bisaccia, come appare nella statua di Cruz Solís davanti alle mura del Carmelo dell’Incarnazione ad Avila. Per Teresa la vita è un cammino, la preghiera l'itinerario dei servi dell'amore, e la santità un vero cammino di perfezione. Nel Castello Interiore, dove alla profondità e alla bellezza della metafora o simbolo del Castello, con le dimore sempre più interiori, corrisponde anche la dimensione di un itinerario, insieme verso il centro dell'anima dove Dio abita, e verso l'interiorità della persona, ma anche nella estroversione dell'amore del prossimo. Le sette mansioni sono come sette tappe di questo cammino, sette giornate intense della via della santità umana. Al centro di tutto il libro troviamo la persona umana, con la sua vocazione ed il suo destino, le sue possibilità concrete di realizzazione. Si tratta di una vera antropologia, in quanto il libro si apre con la visione della vocazione della persona umana, nella duplice realtà della sua destinazione divina, cioè il progetto di Dio, e della sua situazione esistenziale. Teresa ci offre una testimonianza di come sia possibile trovare una strada individuale verso la santità, ideale di ogni persona che voglia vivere la sua vita in una dimensione esistenziale alta e di grande profondità spirituale.

  • La nube della non conoscenza

    6

    La nube della non conoscenza
    La nube della non conoscenza

    Un testo di meditazione ispirato e generativo Un numero crescente di lettori in questi ultimi decenni ha riconosciuto l’importanza della Nube per il rinnovamento della spiritualità nel nostro tempo. Fra i motivi per i quali questo testo suscita tanto interesse c’è la rinuncia al rigorismo ascetico, oltre al fatto che in esso incontriamo un autore che ispira fiducia, perché parla sulla base della propria esperienza personale. Al lettore viene spiegato chiaramente che egli finora ha trascorso il suo tempo, che è qualcosa di molto prezioso e irrecuperabile, del tutto inutilmente. L’affermazione centrale, contenuta nella seguente frase, suona molto moderna: «Il tempo è fatto per l’uomo e non l’uomo per il tempo». lI nostro autore giudica il tempo a partire dall’eternità di Dio, ne fa notare il carattere effimero e lo pone sotto la pretesa di Dio: lo usa nel modo giusto chi resta attento e aperto alla possibilità dell’incontro con Dio. Questo incontro però avviene sempre per brevi momenti, e tali momenti sono riconosciuti come punti d’incrocio tra il tempo e l’eternità; per questo suscitano il desiderio di un loro ripetersi frequente. Ma come si verifica, per l’autore della Nube, l’esperienza del Divino? E’ possibile arrivare a un’esperienza diretta di Dio mediante l’amore. Essa consiste fondamentalmente in un moto dell’amore, orientato a Dio in termini del tutto incondizionati. «Inteso in senso giusto, non si tratta d’altro che di un moto d’amore improvviso, che altrettanto improvvisamente e velocemente balza in Dio, come una scintilla schizza dal carbone infuocato». Attraverso questo amore l’uomo può arrivare all’esperienza della presenza divina. La Nube ha ispirato l’opera di grandi autori: Thomas Eliot riprende il tema del fuoco dello Spirito ne I quattro Quartetti; Erich Fromm ne parla quando riflette sulla liberazione dei desideri; Aldous Huxley pone la Nube allo stesso livello degli scritti migliori di Meister Eckhart. Composto verso la fine del XIV secolo da un anonimo inglese in forma di manuale indirizzato a un giovane novizio dell’attività contemplativa, la Nube è un capolavoro di immaginazione e di stile, a un tempo incisivo e duttile, ironico e terso, denso e rarefatto. Pur essendo praticamente impossibile desumere alcunché sulla sua vita a partire dalla sua opera, possiamo però affermare come si trovasse piacevolmente libero dalla miopia spirituale e dal rigorismo ascetico del suo tempo, e ha grande comprensione per le difficoltà iniziali del lettore. Pur possedendo una formazione teologica ampia e fondata, fa capire che l’erudizione teologica non offre affatto una garanzia per esperienze spirituali, anzi può essere loro d’impedimento. La contemplazione - osserva l’anonimo autore - ha a che fare essenzialmente con la libertà spirituale, e il raggiungimento della libertà dei figli di Dio nel senso dell’apostolo Paolo (Rm 8,21) costituisce il presupposto per un incontro diretto con lui.

  • The Cloud of Unknowing

    7

    The Cloud of Unknowing
    The Cloud of Unknowing

    Some things never change, including the human need to connect with our creator. Prayer and meditation on the divine are techniques that have been used for millennia to grow in the knowledge of God. Cloud of Unknowing documents techniques used by the medieval monastic community to build and maintain that contemplative knowledge of God. Scholars date the anonymous authorship of Cloud of Unknowing to 1375, during the height of European monasticism. Written as a primer for the young monastic, the work is instructional, but does not have an austere didactic tone. Rather, the work embraces the reader with a maternal call to grow closer to God through meditation and prayer.

  • Il libro del Natale del Bambino Gesù

    10

    Il libro del Natale del Bambino Gesù
    Il libro del Natale del Bambino Gesù

    "Liber natalis parvi pueri Jesu", scritto nel 1310, è frutto della meditazione di Lullo sul mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio. L'andamento dell'opera richiama lo stile di una sacra rappresentazione, in cui l'umanità di Gesù è al centro dell'adorazione e della lode, della tenerezza e della devozione, impersonate da sei personaggi femminili. Accanto all'immagine del presepio, si spalanca improvvisa la scena del Paradiso, da cui discendono dodici dignità o virtù divine che spiegano la profondità del mistero da adorare: è Dio che si fa uomo per un atto di infinito amore. L'umanità di Gesù è al centro dell'adorazione e della lode, della tenerezza e della devozione: questo è un punto in comune anche con gli islamici, che riconoscono Gesù come profeta e onorano Maria come sua madre purissima. Raimondo Lullo è un sorprendente antesignano del dialogo interreligioso e interculturale soprattutto col mondo musulmano, vissuto nel Duecento, dopo un'esperienza di cortigiano presso Giacomo I di Aragona e dopo un matrimonio con due figli (e qualche amante), nel 1263 aveva imboccato una svolta radicale, in seguito a un'esperienza mistica, variamente descritta. Questo ebook potrebbe perciò essere l'occasione per conoscere un personaggio che, pur con molte contraddizioni, costituisce un modello di dialogo tra le culture, soprattutto con quell'islam che ha creato uno strano spaesamento nella nostra cristianità europea.

  • Pensieri

    15

    Pensieri
    Pensieri

    La vita di Charles de Foucauld sembra essere un romanzo come solo i grandi scrittori francesi sapevano fare: una gioventù dissoluta e scapestrata, l’entrata nell’esercito per fuggire dalla noia e ritrovare qualche ideale per cui valesse la pena alzarsi la mattina, la passione per le esplorazioni che lo spinse a viaggiare per l’Africa del nord, l’approfondimento della religione cristiana con l’entrata nella Trappa, il successivo spostamento nel Sahara per vivere una vita evangelica come Gesù stesso richiamava, la vicinanza e l’assistenza data ai poveri che incontrava in quei luoghi, la morte per mano di due predoni. In mezzo a tutto questo ci furono la scrittura di un dizionario francese-tuareg, ancora utilizzato e tra i migliori mai redatti, e la scrittura dei documenti fondativi di diversi ordini religiosi: Piccoli Fratelli e Piccole Sorelle del Vangelo, tra gli altri. Un’opera instancabile, un amore per gli uomini e per Dio infinito, che ritroviamo intatto nei suoi pensieri.

  • Filotea: Introduzione alla vita devota

    13

    Filotea: Introduzione alla vita devota
    Filotea: Introduzione alla vita devota

    La Filotea è uno dei libri di spiritualità ed educazione interiore più letti al mondo. Il suo "successo" è dovuto al fatto di essere il primo testo che smette di essere solamente "devozionale" e rivolto esclusivamente al clero, dando ai laici una guida chiara e precisa per rendere lode a Dio. Francesco di Sales vuole arrivare al popolo che vive e lavora nelle città, a chi ha continui scambi sociali con le persone. Non vuole rivolgersi ai monaci, agli ecclesiastici: vuole arrivare al cuore della gente. Le cinque parti di cui si compone la Filotea sono consigli utili e pratici per chi vuol vivere nel quotidiano la lode a Dio e vuole, con i gesti di tutti i giorni rendere devota la sua vita. Questo è il messaggio importante che arriva anche all'uomo moderno e che può e vuole ritagliarsi dei momenti di autentica preghiera e lode a Dio.  

  • Testi delle origini - Il Pastore di Erma, A Diogneto, Didaché

    17

    Testi delle origini - Il Pastore di Erma, A Diogneto, Didaché
    Testi delle origini - Il Pastore di Erma, A Diogneto, Didaché

    La saggezza dei Padri della Chiesa I Padri della Chiesa sono, in primo luogo, dei testimoni privilegiati della Tradizione, quella che dagli inizi del cristianesimo continua attraverso i secoli fino ai nostri giorni e nella quale occupano una posizione del tutto speciale, che li rende inconfondibili rispetto agli altri protagonisti della storia della Chiesa. Sono loro, infatti, che hanno espresso le prime strutture portanti della Chiesa insieme ad atteggiamenti dottrinali e pastorali che rimangono validi per tutti i tempi. Sono loro che hanno gettato le basi della disciplina canonica e creato le prime forme della liturgia. I Padri hanno dato in tal modo la prima risposta consapevole e riflessa alla Sacra Scrittura, formulandola non tanto come una teoria astratta, ma come quotidiana prassi pastorale di esperienza e di insegnamento nel cuore delle assemblee liturgiche riunite per professare la fede e per celebrare il culto del Signore risorto. Sono stati così gli autori della prima grande catechesi cristiana. Il Pastore di Erma, quindi, utilizzando forme allegoriche, ci parla della Chiesa, del battesimo, della penitenza e della morale cristiana; A Diogneto è una lettera che indaga e cerca risposte alla natura di Dio utilizzando un metodo particolare: la natura di Dio viene rivelata attraverso il culto e il comportamento dei cristiani; Didaché è il più antico catechismo cristiano contenendo due manuali: il primo, appunto, di catechesi, il secondo liturgico. Ancora oggi questi testi manifestano la loro forza, saggezza e intelligenza di fede, aiutando l’uomo contemporaneo in un lavoro di ricerca sul rapporto con la fede.

  • I fioretti di San Francesco

    14

    I fioretti di San Francesco
    I fioretti di San Francesco

    "I Fioretti di Francesco dipendono da raccolte in latino quali i Flores e gli Actus. Hanno avuto fortuna in quanto presentati come testo “lieve”, “aereo”, “ingenuo”, “commovente”. Niente di più falso. Nella sostanza sono testi ardui, duri, scomodi: da molti di essi scaturisce una visione della “proposta cristiana” del Povero d’Assisi molto diversa dalla “Vulgata” che Bonaventura da Bagnoregio aveva cercato d’imporre e che il minoritismo conventuale sosteneva. Vanno letti con attenzione e con disincanto. Testi su cui meditare. Ma leggerli è comunque una gioiosa avventura intellettuale". Dal commento di Franco Cardini

  • Pensieri in disordine sull'amore di Dio

    5

    Pensieri in disordine sull'amore di Dio
    Pensieri in disordine sull'amore di Dio

    Nuova edizione 2024 Intellettuale poliedrica, letterata finissima, autrice di teatro e di poesia. In tutte queste forme espressive ha raggiunto risultati che toccano il "sublime". Pensatrice attenta, militante sindacale e politica, schierata contro la guerra di Spagna. Ma ancora, mistica profondissima, senza imbarazzi espressivi, leale e intransigente nel suo proporsi cristiana e cattolica. Una donna che nella sua purezza radicale ha conosciuto l'entusiasmo e la depressione, l'estasi e lo sconforto. Simone ci "regala" un'esperienza di vita umana eccezionale non solo per la sua brevità (soli 34 anni), ma per l'intensità e la profondità delle sue intuizioni. E se l'esperienza religiosa e mistica resta la dominante della sua personalità, ha saputo misurarsi con le altre esperienze religiose con un'apertura e un coinvolgimento che fanno tutt'uno con l'amore per la verità. In questi "pensieri in disordine" troviamo la forza del suo pensiero, la sua tensione all'infinito, la ricerca di un amore che ingloba "tutto di Dio per tutti". In chiusura viene riportato un saggio di Lodovico Grassi, intellettuale italiano che tanto ha conosciuto il pensiero di Simone e che ci offre una interpretazione profonda del pensiero dell'autrice francese.

  • Scritti mistici

    11

    Scritti mistici
    Scritti mistici

    Silvano del monte Athos è stato uno "starec", un monaco ortodosso, tra i più seguiti e ammirati del secolo scorso. Uomo di profonda fede e di umile preghiera, ha messo nei suoi scritti tutto quello che la sua esperienza di fede gli ha rivelato. E ce lo trasmette con una semplicità ed una profondità che ci lasciano ancora oggi sbalorditi. In questa raccolta di scritti spiccano alcuni tra i migliori scritti che Silvano ci ha lasciato, basti pensare a Le lacrime di Adamo, autentico capolovoro della mistica contemporanea. Di lui, il monaco cattolico Thomas Merton, disse: "il più autentico monaco del ventesimo secolo". Il suo è un messaggio ancora valido, anzi validissimo, e il suo esempio è ispirazione per molti.

  • Vita comune

    19

    Vita comune
    Vita comune

    Grande profondità di pensiero e una conoscenza dell’uomo davvero mirabile “Vita Comune” costituisce il resoconto delle esperienze di vita comunitaria di un gruppo di teologi tra il 1935 e il 1937 a Finkenwalde. Bonhoeffer era stato infatti tra i promotori della Chiesa Confessante che nel 1934, dopo le prime leggi razziali e l’asservimento al nazismo delle Chiese Evangeliche tedesche, aveva dichiarato la propria fedeltà a Gesù Cristo. A Finkenwalde Bonhoeffer era il responsabile di un seminario di preparazione al pastorato e qui nasce una singolare esperienza di vita comune, che riscopre una dimensione profonda di preghiera, riflessione, condivisione. Bonhoeffer scrisse questo testo di getto nel settembre-ottobre 1938, durante quattro settimane di vacanza trascorse a Gottinga, nella casa di sua sorella gemella Sabine Leibholz, che aveva dovuto lasciare la Germania poco prima. Con un’esposizione molto lucida e attenta e giustificando sempre le sue affermazioni con le sacre Scritture, Bonhoeffer individua le caratteristiche della comunità cristiana e ciò che la differenzia rispetto all’usuale incontrarsi degli uomini. Molte osservazioni traggono spunto dall’esperienza vissuta e dai problemi che possono essere sorti direttamente in comunità e quindi sono assai specifiche per pastori o teologi, però vi sono moltissimi pensieri, indicazioni di saggezza pratica, riflessioni sulle relazioni umane e sul rapporto col divino che denotano una grande profondità di pensiero e una conoscenza dell’uomo davvero mirabile. Ogni gesto comunitario riceve giustificazione e s’inserisce in un contesto più vasto, che è quello della chiesa nel suo insieme. I gesti più semplici, come mangiare assieme, ricevono pari dignità di altri, a dimostrazione che il cristianesimo viene presentato come un messaggio concreto, legato alle vicende dell’uomo – di tutto l’uomo – e alla sua storia. Nulla di ciò che è umano viene escluso e così Bonhoeffer parla del lavoro, del servizio, del peccato e della confessione. Alla base delle sue affermazioni non ritroviamo un misticismo idealistico, ma un messaggio forte coinvolto nella storia degli uomini, che di sicuro rimane di grandissima attualità ai nostri giorni. L'autore: Teologo luterano tedesco, DB è stata una delle figure intellettuali più di spicco della prima metà del '900. Rinchiuso in carcere per le sue posizioni contrarie alla politica nazista, fu impiccato il 9 aprile 1945, pochi giorni prima della fine della guerra. Il suo pensiero, rivolto a riportare l'autenticità del messaggio cristologico agli uomini, si caratterizza per un cristianesimo definito «non religioso», che si fonda sul recupero dei contenuti originari delle Scritture, rifiuta ogni fuga nell’aldilà, coniugando la fede nel Dio di Gesù Cristo con una piena fedeltà ai valori umani.

  • Racconti di un pellegrino russo: Candidi racconti di un pellegrino al suo padre spirituale

    12

    Racconti di un pellegrino russo: Candidi racconti di un pellegrino al suo padre spirituale
    Racconti di un pellegrino russo: Candidi racconti di un pellegrino al suo padre spirituale

    La "pratica" spirituale che ci avvicina a Dio I racconti sono uno dei testi più conosciuti e diffusi della spiritualità ortodossa e in essi vengono raccontate le riflessioni che un pellegrino, intanto che attraversa l'Ucraina e la Russia, svolge e che poi riporta al suo mentore. Il titolo originale dei racconti: "Candidi racconti di un pellegrino al suo padre spirituale" sottolineano il carattere semplice del pellegrino e la grande fiducia che ha nei confronti del suo padre spirituale al quale racconta in modo sincero e aperto quanto ha avuto modo di scoprire nel suo pellegrinaggio. La missione del pellegrino è di indagare sulle parole di san Paolo "Pregate senza intermissione" e proprio con questa esortazione si aprono i Racconti: pregate senza sosta perché così ci si avvicina a Dio. Il pellegrinaggio diventa una sorta di "luogo" spirituale privilegiato in quanto vi si trovano molti elementi favorevoli all'elevazione dell'anima a Dio. Il viaggio esige uno sforzo, è un dono, sacrificio delle proprie energie e del proprio tempo. In compenso, la marcia è una vittoria sul tempo e una liberazione dalle preoccupazioni di ogni giorno. Come ebbe a dire Dostoevskij: "La grande strada è qualcosa che sembra non avere fine; assomiglia a un sogno, è la nostalgia dell'infinito".

  • Tao Te Ching

    8

    Tao Te Ching
    Tao Te Ching

    Il Tao è un libro infinito, nonostante sia composto da 81 capitoli. Ciò che lo rende infinito sono le chiavi interpretative che consentono di accedere al suo significato attraverso una serie molteplice di livelli: ciò determina la sua natura di strumento di elevazione, poiché ciò che ciascuno potrà ottenere dalla sua lettura dipenderà dalla consapevolezza che egli ha raggiunto nel momento stesso di quella particolare lettura.

  • Libro della Divina Dottrina

    20

    Libro della Divina Dottrina
    Libro della Divina Dottrina

    "Il libro della divina dottrina” o “Dialogo della divina provvidenza" che Caterina, analfabeta, dettava ai suoi scrivani, sono uno dei migliori esempi della prosa italiana del Trecento e, insieme, costituisce la sintesi del suo pensiero e il testo base della sua laurea a "Dottore della Chiesa". Lo straordinario è che Caterina dettava soltanto quando, in forza del rapimento, i sui sensi sembravano come morti. Durante il tempo dell'estasi, i suoi occhi non vedevano, i suoi orecchi non udivano, le sue narici non sentivano l'odore, né il gusto il sapore, ed il suo tatto non percepiva nessun oggetto. Nell'intenzione di Caterina, il Libro è come il suo testamento spirituale. Sono pagine di fuoco, che riflettono su tutte le gerarchie e classi sociali dei suoi tempi: di tutti i tempi. Caterina affonda con coraggio il “mistico coltello” della verità di Dio nel corpo dolente della società cristiana, per tagliarne le fibre infette, le ulcere mortali, i germi di un male che minacciava di distruggere l'opera del Salvatore. Ma quanto spasimo, quanta pietà, e insieme quanta tenerezza per il povero paziente! Caterina da Siena è un caso unico nella storia della Chiesa: di origini popolane; del tutto priva di istruzione, al punto di non saper né leggere né scrivere, fu però in grado di svolgere un'azione incisiva fino alle più alte autorità della politica e delle istituzioni civili ed ecclesiastiche di allora, al fine di riportare la concordia e la pace fra i popoli. Caterina inoltre non era certo favorita dal suo stato femminile, in un'epoca dove le donne non erano per nulla considerate (solo sei secoli dopo sarebbe comparsa la parola "femminismo"). Eppure questa giovane di così modeste condizioni raggiunse, nei brevi trentatre anni di vita terrena che le furono concessi, vertici che ancora oggi ci sorprendono: toccò le vette della perfezione spirituale, fu chiamata maestra da un numero considerevole di discepoli fra cui si trovano illustri teologi, docenti universitari, nobili di elevata cultura. Fu ricevuta ed ascoltata da Papi, Cardinali, sovrani e capi di stato dell'intera Europa. Riuscì ad ottenere il trasferimento della sede papale in Roma, dopo settant'anni di esilio ad Avignone. È un fatto "miracoloso" che una donna, di origini plebee, potesse nel lontano secolo XIV intrattenere una corrispondenza politica con i potentati del tempo, ai quali si rivolgeva con tono di fermo comando, pur senza nulla perdere della sua abituale umiltà: la sua eloquenza era visibilmente dettata da quell'Amore che rende accettabili perfino le più concitate invettive.

  • Dinamica del provvisorio

    22

    Dinamica del provvisorio
    Dinamica del provvisorio

    Di frère Roger Schutz è stato scritto molto e molto si sa di quanto ha fatto: fondatore della comunità monastica ecumenica di Taizé, animatore del dialogo interreligioso, grande comunicatore del messaggio evangelico attraverso una vita orientata alla dimensione contemplativa, fondatore delle giornate della gioventù tenute in varie località del mondo. Dinamica del provvisorio è la prima opera scritta da fr. Roger ed è riconosciuta come il “manifesto” del suo impegno e della sua vocazione evangelica ed ecumenica. “Vi è una dinamica della riconciliazione, che ci condurrà fuori dallo stato di impoverimento, costituito dalle nostre divisioni”. “Un dinamismo nuovo è promesso a coloro, che si ritrovano dopo essere stati separati”. Queste sono due affermazioni che ci anno capire l’opera che fr. Roger ha perseguito per tutta la sua vita: rompere le incrostazioni di una fede statica per entrare in un dinamismo generativo di nuove forme di solidarietà umana e religiosa.

  • Resistenza e resa

    16

    Resistenza e resa
    Resistenza e resa

    Fede in Dio, resistenza all'umana barbarie “Resistenza e Resa” raccoglie le lettere ed altri testi scritti da Bonhoeffer nel carcere berlinese di Tegel, dove fu detenuto dall’aprile ‘43 all’ottobre ‘44, per poi essere trasferito nel carcere sotterraneo della Gestapo in Prinz-Albrecht-Strasse. Di lì i contatti furono molto difficili e rari, il 7 febbraio ‘45 fu trasferito al campo di concentramento di Buchenwald, il 3 aprile fu a Regensburg, l’8 aprile passò da Schönberg a Flossenbürg, dove verrà giustiziato. Questa edizione contiene le lettere di Bonhoeffer, le poesie, gli appunti per nuove pubblicazioni. I testi rappresentano una importante testimonianza umana e teologica di B., che non smette di nutrire fede in Dio, nonstante sia sottoposto ad una umana barbarie di proporzioni incalcolabili.  B. si dimostra uomo dalla personalità straordinaria, ricco di doni sprituali: le sue lettere rivelano di volta in volta il teologo, l'uomo di preghiera, l'umanista, l'amico e il figlio affettuosissimo, il combattente per la libertà, il compagno su cui contare. Un testo che diventa testimonianza ma anche importante riflessione sulla vita, l'uomo, la sua visione e il suo essere nel mondo.  L'autore: Teologo luterano tedesco, DB è stata una delle figure intellettuali più di spicco della prima metà del '900. Rinchiuso in carcere per le sue posizioni contrarie alla politica nazista, fu impiccato il 9 aprile 1945, pochi giorni prima della fine della guerra. Il suo pensiero, rivolto a riportare l'autenticità del messaggio cristologico agli uomini, si caratterizza per un cristianesimo definito «non religioso», che si fonda sul recupero dei contenuti originari delle Scritture, rifiuta ogni fuga nell’aldilà, coniugando la fede nel Dio di Gesù Cristo con una piena fedeltà ai valori umani.

  • Sequela

    18

    Sequela
    Sequela

    Un testo profetico, illuminante e di grandissima attualità (nuova edizione) Dietrich Bonhöffer è una delle voci più rappresentative della teologia e dell’ecumenismo del XX secolo, e per gli anni del nazionalsocialismo in Germania ha rappresentato un’importante testimonianza riguardo la resistenza e la non omologazione della Chiesa al regime. Sequela, tra le opere più note di Dietrich Bonhöffer, costituisce, in quei difficili anni, un’autentica testimonianza di fede cristiana e pertanto un testo militante contro l’ingiustizia del nazionalsocialismo. Nachfolge è il titolo dell’opera in tedesco, termine che letteralmente significa “Imitazione”, ma il vero senso è riconducibile ad un’azione precisa, tradotta in italiano con Sequela, ovvero seguire. Una ricerca sul carattere di quella chiamata che da sola costituisce il rapporto con Gesù, e che Bonhöffer espone durante i primi corsi di Finkenwalde. Sequela è il cammino della vita ripercorrendo le tracce di Gesù, la risposta pratica all’appello che il Cristo rivolge al discepolo: «seguimi» (Luca 5:27-28). L’appello alla sequela di Gesù annuncia la liberazione dell’uomo da prescrizione e leggi umane che lo soffocano per sottoporlo a «quello soave di Gesù Cristo». Una libertà resa «possibile solo dove rimane integro il comandamento di Gesù», accettando «la chiamata incondizionata alla sequela». Chi vive quest’esperienza, avrà la consapevolezza che «Gesù non mira a distruggere la vita, ma al contrario a conservarla, a rinvigorirla, a sanarla». Bonhöffer vuole mostrarci una sequela nella quale è oscura la meta. Gesù Cristo, che chiama ad essa, è il solo a saperlo e l’unico da seguire; ciò di cui siamo a conoscenza, continua il teologo, è che «sarà una via di misericordia al di là di ogni misura. La sequela è gioia». Un testo profetico, illuminante e di grandissima attualità. L'autore: Teologo luterano tedesco, DB è stata una delle figure intellettuali più di spicco della prima metà del '900. Rinchiuso in carcere per le sue posizioni contrarie alla politica nazista, fu impiccato il 9 aprile 1945, pochi giorni prima della fine della guerra. Il suo pensiero, rivolto a riportare l'autenticità del messaggio cristologico agli uomini, si caratterizza per un cristianesimo definito «non religioso», che si fonda sul recupero dei contenuti originari delle Scritture, rifiuta ogni fuga nell’aldilà, coniugando la fede nel Dio di Gesù Cristo con una piena fedeltà ai valori umani.

  • L'Imitazione di Cristo

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    L'Imitazione di Cristo
    L'Imitazione di Cristo

    Dopo la Bibbia è il secondo libro più letto e infatti, nessuna parola umana è tanto vicina alla Parola di Dio quanto “L’imitazione di Cristo”: un libro affascinante, austero e gioioso insieme, fiore e frutto dell’intensa spiritualità dei monaci del Medioevo che, dopo aver assimilato nella contemplazione gli insegnamenti del Vangelo, scendevano tra la gente a condividerne la vita e ad insaporirla di sapienza cristiana. L’Imitazione d Cristo ha il grande merito di essere una traccia di ascesi cristiana profonda, spontanea, attentissima al quotidiano dell’uomo, ma soprattutto semplice e per quanto veramente traccia “comune” per ogni cristiano, ma non solo, che vi può trovare consolazione, pace, serenità in ogni sua situazione.

  • Pensieri nella solitudine

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    Pensieri nella solitudine
    Pensieri nella solitudine

    Monaco trappista, poeta, spiritualista, esperto del dialogo interreligioso, cultore della tradizione buddista, grande conoscitore delle religioni, scrittore. Tante definizioni per descrivere Thomas Merton, una delle figure più decisive del secolo scorso e il più importante autore di spiritualità americano. La sua vita è stata una continua ricerca dell'Assoluto, compiuta nel monastero trappista di Gethsemani, in Kentucky. Ma la sua ricerca lo porta ad indagare le religioni orientali, il buddismo in particolare, diventando un'importante figura del dialogo tra le religioni e uno dei primi sperimentatori dell'ecumenismo. La sua vita contemplativa lo porta a scrivere questi Pensieri che riportano l'uomo ad una sua dimensione interiore essenziale: nella solitudine si è più vicini a Dio, si ascolta maggiormente la propria voce interiore, si è più liberi dai condizionamenti. Nella solitudine ci si ritrova più autentici.

  • Canone Pali - Discorsi lunghi del Buddha

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    Canone Pali - Discorsi lunghi del Buddha
    Canone Pali - Discorsi lunghi del Buddha

    Il Canone Pali è la più importante raccolta di testi buddhisti e il Sutta Pitaka sono la seconda grande categoria degli insegnamenti del Buddha. All’interno di questa raccolta troviamo i “Discorsi Lunghi”, 34 discorsi dove si parla di meditazione, si mette a confronto il punto di vista del Buddha con quello di altri asceti indiani, dove si parla del tempo e dove, anche, si narra degli ultimi giorni e la morte del Buddha.

  • Pensées sans ordre concernant l'amour de Dieu

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    Pensées sans ordre concernant l'amour de Dieu
    Pensées sans ordre concernant l'amour de Dieu

    Nouvelle edition 2024 L’engage de plusieurs intellectuelle, surtout, Albert Camus, était de sensibiliser et de diffuser la plupart des écrits de Simone Weil, faisant d'elle un “ami-amant à titre posthume”, beaucoup à chérir une image de Simone sur son bureau. Et pourtant, quand Camus a reçu le Prix Nobel en 1957, entre les auteurs vivants les plus importants pour lui, il a citè Simone Weil "parfois les morts sont plus proches de nous des vivants", croyant la pensée de Simon comme un antidote au nihilisme contemporain. Une femme que dans le radical pureté a connu l'enthousiasme et de la dépression, de l'ecstasy et de désespoir, offrant simplement le discernement des esprits dans le dialogue avec ses interlocuteurs. Pas quelques-uns parmi ses innombrables lecteurs ont connu la force de son espoir et reconnu une dette spirituelle à elle. Même dans ces «pensées en désordre" nous trouvons la force de sa pensée, sa tension vers l'infini, la recherche d'un amour qui englobe tout de Dieu pour tous.

  • Storia di un'anima

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    Storia di un'anima
    Storia di un'anima

    Fede e amore per Dio Santa Teresa di Lisieux è una delle figure più conosciute e seguite della mistica cristiana, oggetto di grande devozione e fonte di una sincera e genuina spiritualità. Canonizzata da Pio XI nel 1925, nominata patrona dei missionari, nel 1997 diventa “Dottore della Chiesa”, terza donna a ricevere questo riconoscimento. Storia di un'anima continua ad essere uno dei libri più richiesti della letteratura cristiana. "Di fronte al vuoto di tante parole, Teresa indica come alternativa l'unica Parola di salvezza che, compresa e vissuta nel silenzio, diventa sorgente di vita rinnovata", ci dice Giovanni Paolo II in occasione della sua nomina a Dottore della Chiesa. Storia di un’anima, ci dice ancora Benedetto XVI, “è una meravigliosa storia d’amore, raccontata con una tale autenticità, semplicità e freschezza che il lettore non può non rimanerne affascinato!”. Infatti, Storia di un’anima è il racconto entusiasta dell’amore verso Dio di una giovane donna che offre tutta la sua vita alla lode continua del Signore. I ricordi e i pensieri di santa Teresa si fanno sempre più profondi con il passare del tempo, fino alla “completa conversione” che avviene nel 1896 con l’inizio della sua passione in unione profonda con la Passione di Cristo: si tratta della passione del corpo, con la malattia che la condurrà alla morte attraverso grandi sofferenze, ma soprattutto si tratta della passione dell’anima, con una dolorosissima prova della fede. Teresa muore il 30 settembre 1897 pronunciando delle semplici parole: “Mio Dio, vi amo!”. “Fiducia e Amore” sono così il punto finale del racconto della sua vita, due prole che come fari hanno iluminato tutto il suo cammino di santità, per poter guidare gli altri sulla stessa sua “piccola via di fiducia e amore”, per vivere come Cristo, nel fuoco dello Spirito Santo, il Suo stesso amore per tutti gli uomini e le donne del mondo.

  • Hagakure - Il libro segreto del samurai

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    Hagakure - Il libro segreto del samurai
    Hagakure - Il libro segreto del samurai

    La grandezza del samurai “Hagakure” - che significa letteralmente "nascosto dalle foglie" - è il libro segreto dei samurai, un compendio di “pillole” di saggezza di Yamamoto Tsunemoto, ex samurai ritirato in un monastero buddista, per dedicare la sua vita a stilare questo libro segreto. Il libro comprende una parte delle frasi raccolte negli undici volumi editi dal suo allievo Tashiro Tsuramoto. Si tratta di aforismi spesso brevi, alcuni profondi, alcuni scarni e a volte apparentemente scontati, quasi disarmanti per la loro semplicità, ma che racchiudono l’essenza della filosofia di vita dei samurai. Pubblicato nel 1906, ma composto due secoli prima, durante il tramonto della parabola dei samurai giapponesi, racchiude il messaggio che i samurai intendono lasciare nella loro terra. Una mentalità eurocentrista e abituata alle iperboli barocche dell’Occidente non potrebbe comprendere i significati profondi racchiusi in quest’opera. Il samurai è una figura a sé stante, ermetica, complessa, stratificata. I suoi gesti e i suoi pensieri sono all’insegna della sobrietà, di una ricerca di perfezione che tenta di raggiungere un’ideale di armonia attraverso le cose più semplici, rifuggendo le sofisticherie e l’opulenza. Le frasi dell’Hakakure sono così: semplici, essenziali, apparentemente rudimentali perché senza espedienti stilistici, ma al contempo profonde e filosofiche nella loro scarna semplicità. L’Hagakure sopravvive nella vita odierna del Giappone, un paese che si è gettato a capofitto nella modernità e nel capitalismo, ma che riesce ancora a far sopravvivere la tradizioni di un tempo.

  • Semi di contemplazione

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    Semi di contemplazione
    Semi di contemplazione

    Contemplare Dio (seconda edizione 2021) “La sola, vera gioia sulla terra consiste nell'evadere dalla prigione del nostro falso io e di unirci, mediante l'amore, alla Vita che dimora e canta nell'essenza di ogni creatura e nell'intimo della nostra stessa anima. Per me essere santo significa essere me stesso. Quindi il problema della santità e della salvezza è in pratica il problema di trovare chi sono io e di scoprire il mio vero essere. La nostra scoperta di Dio è, in un certo senso, la scoperta che Dio fa di noi”. Ecco alcuni, significativi, brani del testo di Thomas Merton, che costituisce un riferimento unico per chi voglia vivere la spiritualità in senso moderno, recuperando tutto il significato di una vera educazione interiore. Personalità poliedrica e vivissima, Merton ci ha donato la possibilità di uno sguardo diverso sulla contemplazione del mistero dell’amore di Dio per gli uomini, facendo vivere attraverso i suoi testi la sua stessa esperienza di vicinanza con il divino.

  • Attesa di Dio

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    Attesa di Dio
    Attesa di Dio

    “Ho scelto il titolo Attesa di Dio perché era caro a Simone; ella vi scorgeva la vigilanza del servo che attende ansioso il ritorno del padrone”: così, con chiaro riferimento alla parabola evangelica, il domenicano Joseph-Marie Perrin introduceva la raccolta di scritti della Weil da lui pubblicata per la prima volta nel 1950. Che si tratti dello studio scolastico – un problema di geometria, una versione di latino – o della ricerca di Dio, l’attenzione è l’unica cosa richiesta, ciò senza cui la ricerca non è possibile – anzi, è falsa. Perché quello che si richiede è solo “uno sguardo attento, in cui l’anima si svuota di contenuto proprio per accogliere in sé” quella realtà che solo così “essa vede nel suo aspetto vero”. È evidente che l’attesa/attenzione di cui Simone parla, nel vuoto fatto in se stessi, fa tutt’uno con l’onestà intellettuale, in forza della quale si cerca la verità così come essa è, e non come serve ai nostri interessi, più o meno nobili. Sotto questo profilo l’attesa/attenzione presuppone anche la fine di ogni nostro pregiudizio, la libertà da ogni opinione, e, nello specifico caso del divino, la fine di ogni “immaginazione riempitrice di vuoti”. Proprio il vuoto, nel suo senso di purezza e disponibilità ad accogliere la luce, è uno dei termini-chiave dell’esperienza religiosa di Simone. La ripubblicazione, ancora oggi, di questo importante testo di Simone Weil, vuole contribuire a rompere una serie di censure e di tabù con cui il mondo cattolico ha rinunciato ad appropriarsi della Weil, manifestando l’impotenza a confrontarsi liberamente con la più alta esperienza spirituale del Novecento.

  • Dhammapada - Canone Pali

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    Dhammapada - Canone Pali
    Dhammapada - Canone Pali

    Classici del Buddhismo Una delle opere più conosciute e amate della letteratura buddista, il Dhammapada fa parte del più antico corpo superstite di scritti buddisti ed è tradizionalmente considerato tra gli insegnamenti autentici del Buddha stesso, discorsi da lui pronunciati durante la sua vita, memorizzati e tramandati dai suoi seguaci dopo la sua morte. In questi discorsi il Buddha si rivolge direttamente ad ogni discepolo chiamandolo al “risveglio’’, aiutandolo a maturare la consapevolezza dell’eterno “essere così” delle cose attraverso una serie di penetranti affermazioni ed esortazioni, immagini e metafore poetiche.

Autore

Anonimo

Soy Anónimo.

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