Melaverde

Due ragazzi in Paradiso

 Esiste il lavoro duro, il sudore della fronte, la fatica e anche le sconfitte. Specialmente se hai a che fare con Madre Terra. Ma quando vedi spuntare da essa un germoglio dal seme che hai piantato, vieni ripagato da tutto quel sudore, da tutta quella fatica. Perché non c’è sogno più grande di vivere in sinergia con la natura, ritrovare antiche vigne credute perdute e dar loro nuova vita, affidare ad un’asina la semina, coltivando in maniera naturale, senza mai usare la chimica di sintesi, l’uva, la verdura, il frumento e la frutta. Sovescio, letame, della scena indie nazionale, apparsi anche al festival di Sanremo edizione 2019. Martina è la sua compagna, condividono insieme ogni passo, ogni pietra, ogni decisione e ogni risultato del progetto Barbàn. Maurizio e Martina si dedicano a tempo pieno alla coltivazione di antiche varietà di prodotti come la mela Carla o altre storiche come la Fagiolana della Val Borbera o più precisamente “Fagiolana Bianca di Figino”, un legume molto antico e di grande valore culturale e gastronomico, portato avanti fino ai giorni nostri dai contadini del paese di Figino. “Coltiviamo vecchie varietà perchè hanno visto più primavere delle altre e dalle nostre parti, in Appennino, si comportano meglio, crescono più sane e vigorose”, affermano col sorriso sulle labbra. La Fagiolana Bianca è un fagiolo rampicante, diffuso da secoli in Val Borbera e nelle zone circostanti, assomiglia al fagiolo di Spagna ma ha una sua personalità: la buccia tenera che non si stacca in cottura e avvenga a fiamma molto bassa e la piacevole consistenza lo rendono ideale per insalate e contorni in umido. Ci sono due tipi di fagiolana: la poco nota ma finissima “Quarantina”, più piccola, a buccia molto sottile, bianco candida e la “Bianca di Figino”, grande, color avorio, a buccia un tantino più spessa. Si cucinano con ammollo di almeno due ore e si possono consumare semplicemente con un po’ di olio e sale. La mela Carla è una mela di medie dimensioni caratteristica della media e alta valle. I frutti hanno una pezzatura media piccola, la buccia è giallo verde con sovracolore rosso aranciato e la polpa è bianca fondente e di sapore dolce. Le tecniche di coltivazione sono riconducibili alla pratica dell’agricoltura biologica ed è coltivata principalmente per il consumo familiare e le eccedenze sono destinate alla vendita diretta. Maurizio e Martina seminano grani antichi perché hanno una capacità di adattamento a eventi atmosferici e agronomici di svantaggio sensibilmente maggiore e spesso offrono un pane più profumato e aromatico, con meno glutine. “Da alcuni anni coltiviamo una miscela di varietà storiche di frumento tenero: Autonomia B, Terminillo e Gentil rosso, ad esempio”. La cascina Barbàn non è solo agricoltura, ma anche convivialità, cibo e vino. Fortissimamente vino. “Abbiamo recuperato gli ultimi vigneti storici della Val Borbera, nel territorio di Figino, Albera Ligure. Crediamo che in questo periodo storico praticare il recupero e investire sulla memoria sia fondamentale per provare a costruire un divenire migliore”. Una lunga serie di varietà, alcune autoctone, altre alloctone che insieme al CNR sono state censite tutte: dal Nibieau all’Uva Rara, dal Timorasso al Moscato d’Amburgo, dal Barbera al Sangiovese, insomma un circo di biodiversità. “Abbiamo parlato e bevuto insieme ad alcuni contadini che queste viti le hanno impiantate a mano, in inverno, quando non nevicava, perché crediamo che se si vuole provare ad andare avanti, in qualsiasi percorso o progetto, bisogna comprendere e valorizzare ciò che è stato fatto di buono prima del nostro arrivo. Noi siamo per la Biodiversità non solo per una questione etico-sociale ma perché vuole dire complessità aromatica, agronomica, fenotipica e culturale. Siamo convinti che nei campi la biodiversità aiuti le colture a rimanere in salute e a offrire ottimi risultati anche in condizioni di svantaggio.” Nella Trattoria della Cascina troviamo ai fornelli la signora Liviana, cresciuta e vissuta nell’osteria di famiglia nonchè madre di Maurizio, prepara con cura prepara piatti con i prodotti che si possono trovare nell’orto, oltre ai suoi immancabili “croxetti” al sugo di noci, che prepara rigorosamente a mano. La fatica passa, i sogni si svelano e diventano pane quotidiano.

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