Melaverde

Territorio VIALONE NANO

“ ” affermava Romeo mentre veniva mandato in esilio nel dramma shakespeariano più famoso al mondo che è stato ambientato proprio nella bellissima Verona. Questo passo di è anche iscritto nella pietra di marmo che affianca il busto del drammaturgo inglese situato sulla porta che divide l’immensa piazza Brà, una delle più grandi d’Europa, da Corso Porta Nuova che (probabilmente non a caso) è anche la strada che porta fuori dalla città. Per Romeo Montecchi Verona era il Paradiso, ed effettivamente non aveva tutti i torti, e un giro per la Città di Romeo e Giulietta, ma anche la città di Franco Zeffirelli. Il tour della Verona shakespeariana, tanto turistico quanto suggestivo, può proseguire con la visita della casa di Romeo, oggi abitazione privata, che altro non è che un bel palazzo medievale di via Arche Scaligere, e infine con una tappa alla tomba di Giulietta nell’antico convento cappuccino di via del Pontiere. In alternativa, Verona regala in ogni angolo meraviglie: a partire da piazza dei Signori con i suoi palazzi e la statua di Dante al centro in ricordo del poeta che, esiliato da Firenze, visse proprio a Verona. Tra le strutture architettoniche più iconiche, imperdibili sono i ponti che uniscono le due sponde dell’Adige, tutti ricostruiti dopo essere stati distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale. In particolare, i più noti sono il Ponte di Pietra, che risale all’epoca romana, e il Ponte Scaligero che è parte di Castelvecchio, fortino medievale della signoria scaligera. La Chiesa di San Zeno Maggiore è un’altra delle attrazioni imprescindibili di Verona. Al suo interno sono custodite diverse opere datate tra il XII al XVI secolo, tra cui la Pala del Mantegna. Piazza delle Erbe è invece il cuore colorato e popolare di Verona che, quando non è occupata dal mercato, si trasforma nel salottino della città. Si tratta di uno dei luoghi più vivaci di Verona insieme alla Veronetta, quartiere ricco di botteghe e negozietti che si trova sulla riva sinistra dell’Adige il cui nome, che voleva essere un dispregiativo, è stato coniato agli inizi dell’800 da Napoleone nel periodo in cui Verona fu divisa tra Austriaci e Francesi, quando questi ultimi occuparono la riva destra del fiume.

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