Hong Kong Exchanges and Clearing
PAESE
CINA
ENTRATE 2021
2,7 MLD DI $
di JPMorgan Asia Pacific, Nicolas Aguzin, si stava preparando a lasciare Hong Kong (come molti altri dirigenti finanziari). Per otto anni, la città era stata l’ideale per incontrare persone, gestire capitali e centrare i propri obiettivi, e questo aveva consentito ad Aguzin di guidare la grande espansione della banca statunitense nella regione. Quel successo aveva portato Aguzin a un nuovo ruolo: capo della ‘international private bank’ di JPMorgan. Improvvisamente, essere di stanza a Hong Kong è stato uno svantaggio. Ci sono state le infinite chiamate a tarda notte a colleghi e clienti negli Stati Uniti e in Europa. Peggio ancora: a rendere quasi impossibile entrare e uscire dalla città c’era il rigoroso approccio ‘Covid-zero’ di Hong Kong per combattere la pandemia, che richiedeva ai viaggiatori in entrata di sopportare settimane di quarantena in hotel. “È stato difficile farcela da Hong Kong”, ricorda Aguzin. “A quel punto, con Covid e tutto il resto, pensavo che sarei rimasto un po’ più a lungo, ma ero in procinto di andare nel Regno Unito”. Mentre si preparava per il trasferimento, un ‘cacciatore di teste’ ha chiamato con un’offerta inaspettata: il ruolo di Ceo della Hong Kong Exchanges and Clearing (HKEX), operatore della borsa di Hong Kong. Aguzin era incuriosito, ma anche sconcertato dalla proposta. La borsa di Hong Kong era allora il quinto mercato azionario più grande del mondo e HKEX, l’entità aziendale che lo gestisce, era l’operatore di borsa più ricco in assoluto. Ma la HKEX doveva il suo successo alla stretta collaborazione con Pechino, e non era mai stata guidata da qualcuno che non fosse cinese. Aguzin ricorda il suo stupore iniziale per l’offerta. “Ho detto: ‘Guarda, non parlo cinese’”. Il reclutatore era rimasto imperturbabile: “Non è un requisito. Stiamo cercando la persona migliore per il ruolo”. L’establishment finanziario di Hong Kong non è stato meno sorpreso quando, nel febbraio 2021, HKEX ha nominato Aguzin – un argentino che possiede un passaporto croato, parla spagnolo, inglese e portoghese ma né mandarino né cantonese – come nuovo Ceo dell’operatore dell’exchange. Banchieri, broker e investitori hanno applaudito la nomina da parte di HKEX di un outsider con forti legami con la comunità finanziaria internazionale: un segno della determinazione della borsa a rimanere un’istituzione globale e indipendente, nonostante le crescenti preoccupazioni per la stretta di Pechino su Hong Kong. HKEX aveva prosperato funzionando come il ponte tra il capitalismo globale e ciò che il governo di Pechino per decenni ha chiamato “socialismo con caratteristiche cinesi”. Ha consentito alle società della Cina continentale di vendere azioni in una città cinese, con un codice commerciale in stile britannico e a investitori globali,