Entrando nella Bibliotheca Alexandrina, Roberto Giacobbo ha voluto lasciare i suoi dati e fare la tessera.
Alessandria d’Egitto conobbe il suo apice durante il dominio dei re della dinastia tolemaica, che regnarono sull’Egitto dal 323 al 30 a.C. La città divenne fulcro di arte e di cultura e nacquero luoghi destinati a segnare non solo questo grande centro urbano ma la storia dell’umanità. Fu proprio in questo periodo che vide la luce lo straordinario Faro tanto celebrato nell’antichità da diventare una delle “sette meraviglie del mondo”. A dare il via a questo grande sviluppo fu Tolomeo I, generale di Alessandro Magno (colui che dette il nome alla città), e poi i suoi numerosi altri successori, fino alla conclusione della dinastia con Cleopatra. Durante l’epoca tolemaica, Alessandria divenne calamita per uomini d’affari e intellettuali che affollarono le strade e i palazzi del potere. Tra questi edifici sorsero due luoghi simbolo del potere intellettuale e culturale; stiamo ovviamente parlando del museo e della biblioteca.
Fu Tolomeo I a far erigere il “luogo delle Muse” (), nel quale si celebrano le