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Slabbrami (Passioni Lesbiche #1)
Slabbrami (Passioni Lesbiche #1)
Slabbrami (Passioni Lesbiche #1)
E-book33 pagine16 minuti

Slabbrami (Passioni Lesbiche #1)

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Info su questo ebook

Jessica è una studentessa svogliata che dalla Calabria si trasferisce a Pisa per fare contenti i genitori, che la vorrebbero laureata e col futuro assicurato. Una volta lì, esplorerà le molteplici possibilità che la città offre per sperimentare il sesso lesbo.
Racconto di 6000 parole. Contiene chiari riferimenti sessuali e scene esplicite.

Nella stessa serie:

Titillami (#2)
Cunnilinguami (#3)

LinguaItaliano
EditoreDeborah C.
Data di uscita28 apr 2014
ISBN9781311183910
Slabbrami (Passioni Lesbiche #1)
Autore

Jessica Taddei

Autrice lesbica

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    Anteprima del libro

    Slabbrami (Passioni Lesbiche #1) - Jessica Taddei

    A scuola mi vestivo come un maschiaccio. Anfibi, jeans strappati, magliette extra-large. Quei vestiti urlavano la mia insofferenza verso il mondo che mi circondava. La mia crociata personale contro l’ipocrisia di una società che mi costringeva nei suoi parametri di pubblico decoro. Mi vestivo male anche per fare un dispetto a mia madre, che fino a quel momento mi aveva fatto andare in giro come un’educanda.

    Appena iscritta al primo anno di Ragioneria, guardavo alle ragazze di 5ª come a delle eroine. Erano state capaci di arrivare fin lì nonostante gli insegnanti di merda, i bulli, le prese in giro, le prime delusioni amorose. Nonostante l’adolescenza, il che è tutto dire.

    Wow, mi sorprendevo a pensare, sono a tanto così dal salto che le renderà libere. Indipendenti. Adulte.

    Ricordo che un giorno di fine settembre, durante la ricreazione ‒ che passavo perennemente appoggiata a una colonna portante del secondo piano ‒, due ragazze della 5ª C bighellonavano a pochi metri dal mio angolino per sfigati. Il viso della ragazza più alta brillava di luce propria: le ridevano perfino gli occhi, che traboccavano di gioia di vivere, curiosità, voglia di conquistare il mondo. Mi ritrovai a invidiarle quei capelli così folti e ricci da sembrare cotonati, e quella pelle ancora abbronzata, apparentemente immune all’acne che affliggeva noi comuni mortali. La sua personale forma di ribellione consisteva nell’indossare calze a righe dei colori più disparati, infilate in un paio di anfibi con i lacci penzoloni, e una minigonna di jeans con un teschio cucito sulla piega sinistra. La osservai girarsi verso la compagna di classe e ridere di gusto a una sua battuta, che purtroppo non riuscii a cogliere, imbambolata com’ero a guardarla. Tutto sul suo viso sorrideva: le labbra lucide di burro cacao, il naso che si arricciava leggermente, gli occhi piccoli che scomparivano fino a diventare due fessure brillanti.

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