Il risanamento energetico degli edifici
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Anteprima del libro
Il risanamento energetico degli edifici - Mario Pagliaro
Sicilia
Introduzione
Gaetano -- 40enne, sposato, due figli -- vive a Palermo in un appartamento in via Trabucco realizzato al tempo del sacco di Palermo
. A contatto con il tetto, la casa era delimitata da un involucro
(le pareti e il tetto) privo, come pressoché tutti gli edifici italiani, del minimo isolamento.
Fino al giugno del 2013, il microclima all’interno dell’abitazione era sempre stato invivibile: una sauna di estate, e al freddo umido in inverno. Una situazione di disagio che in estate costringeva la famiglia a tenere sempre accesi i condizionatori, e in inverno a fare lo stesso con i termosifoni alimentati dalla caldaia a gas.
Risultato: Oltre mille metri cubi di metano e oltre 3mila kWh (chilowattora) di elettricità da pagare ogni anno per un appartamento di 100 metri quadri, nella città con le tariffe dell’energia fra le più alte in Europa (oltre 1 euro per ogni metro cubo di metano e oltre 20 centesimi per un kWh di elettricità - che diventano oltre 30 centesimi se avete un contatore superiore ai 3 chilowatt).
Uno dei giovani corsisti del Polo Fotovoltaico della Sicilia ha quindi consigliato a Gaetano di isolare due pareti e il tetto. Ma non con il polistirolo utilizzato con successo in Germania per difendersi dal freddo; piuttosto con un materiale naturale, efficace nel difenderci tanto dal freddo che dal caldo: la fibra di legno.
Gaetano, un tecnico, ha quindi installato da sé ottantatre pannelli di fibra di legno spessi 4 cm sulle pareti in questione e sul tetto, dall’interno.
Tre giorni di lavoro al costo complessivo di uno scooter, ed ecco la casa risanata.
E questo non solo nella casa del grande attore o del benestante avvocato che pure già da tempo nelle loro case di Mondello beneficiano di case in quiete termica grazie alla fibra di legno.
Ma anche in una normale famiglia del ceto medio.
*****
Vivere e lavorare in edifici energeticamente efficienti e solarizzati significa vivere nel comfort e risparmiare.
Ovvero, due delle maggiori necessità delle famiglie e delle aziende italiane messe in crisi dall’euro il cui cambio con il dollaro -- passato da 0,7 a 1,3 $/€ in meno di dieci anni -- ha messo fuori mercato l’export italiano largamente basato sulla formidabile capacità delle medie (e, in parte, delle piccole) imprese del manifatturiero e dell’agricoltura di esportare i loro beni nel mercato globale.
Ridurre i costi di esercizio degli edifici abbattendo drasticamente la bolletta energetica libera immediatamente una significativa quota di risorse finanziarie che possono essere utilizzate per abbassare i prezzi delle merci e dei servizi; ovvero rende disponibile alle famiglie nuovo reddito utile a rilanciare la domanda interna e, con essa, l’intera economia.
In questo senso, l’efficienza energetica non è solo l’unica via per rilanciare l’edilizia in Italia. Ma è il modo concreto con cui l’edilizia potrà contribuire al più complessivo rilancio di tutta l’economia nazionale.
Questo richiede di dotarsi di competenze e conoscenze che sono in larga parte nuove, tanto per i tecnici che per gli imprenditori e gli operatori economici dell’edilizia, ai quali questo libro è rivolto.
******
La pubblicazione del libro sotto forma di eBook è, a nostro avviso, da tempo matura. Il lettore beneficia così di tutti i vantaggi del libro elettronico, a partire dall’accesso diretto ai riferimenti inseriti come link ipertestuali. Libri, video, articoli, progetti e interviste non diventano più risorse lontane da reperire quando ne avremo il tempo, ma fonti di informazione e conoscenza alla portata di un click sul vostro e-reader.
Inoltre, la ricchezza e la varietà delle soluzioni emerse da un decennio di sforzi applicati al risanamento energetico degli edifici italiani (e non tedeschi) rende a nostro avviso necessaria una sintesi in cui le soluzioni realizzate vengono presentate nel contesto della condizione attuale del mercato dell’edilizia nel nostro Paese, colpito da una crisi che in Italia non ha precedenti storici.
Ed ecco perché il lettore troverà nelle pagine seguenti un’analisi concreta della vicenda concreta dell’efficienza energetica in edilizia in Italia inserita nel difficile contesto economico italiano.
Per inviare i propri commenti, per ulteriori approfondimenti e notizie il lettore è cordialmente invitato ad utilizzare il nostro sito: qualitas1998.net.
Buona lettura.
Mario Pagliaro
Palermo, gennaio 2014
Prefazione di Demis Orlandi
Lasciatemi dire prima di tutto una cosa. Grazie.
Grazie a Mario per il grande lavoro che sta svolgendo ormai da anni in questo settore in Sicilia: un contributo davvero importante per l’economia e il futuro dell’edilizia a basso consumo in Italia.
Entusiasmo e coraggio, queste due parole racchiudono secondo me il senso del suo impegno. E rappresentano anche la base del mio credo per cambiare il modo di costruire in Italia.
Anni fa, quando ancora ero uno studente di Architettura, mi chiedevo se un giorno non troppo lontano, le persone prima che i tecnici, potessero arrivare ad una reale consapevolezza dell’abitare, in stretto contatto con il proprio benessere e nel rispetto del nostro pianeta.
La passione e la volontà di voler crescere in questo ambito per poter un giorno contribuire nel mio piccolo ad un cambiamento, mi spinse oltre i confini del nostro bel paese, prima in Spagna e successivamente nella fredda Inghilterra, dove i miei orizzonti tecnici e culturali si allargarono fortemente cambiando il mio modo di fare e vivere l’architettura.
Tanti sacrifici ma tanta passione e voglia di cambiare e guardare avanti.
Ma mancava qualcosa, e quel qualcosa era strettamente legato alle mie origini.
****
Per scelte lavorative e di vita, decisi allora di tornare a casa e di intraprendere un percorso di studi che cambiò definitivamente il mio modo di relazionarmi con il costruire, prima ancora che le mie competenze. Scelsi di seguire infatti il Master di 2^ livello CasaClima dell’Università di Bolzano e di intraprendere, dopo due anni di studi, una Tesi sul costruire a basso consumo in climi mediterranei con il Prof. Peter Erlacher, al quale mi sento profondamente legato ancora oggi.
Il Prof. Erlacher non rappresenta solo un caposaldo del costruire a basso consumo in Italia, ma è anche una persona che (rara avis) unisce ad un livello culturale fuori dal comune una particolare umiltà.
Molto di quello che ho imparato l’ho acquisito dalla sua grande esperienza e non mi stancherò mai di ringraziarlo sia per gli insegnamenti che per tutti i suoi consigli.
Ed ora eccomi qui, a poter scrivere su questo tuo importante testo, ad aver l’onore di parteciparvi con una Prefazione che, seppur breve, spero risulti al lettore densa di autenticità e significato.
****
L’edilizia in questi anni ha subito una forte contrazione; direi una contrazione senza precedenti non solo nella mia decennale attività professionale ma anche da quello che leggo e ascolto dai miei colleghi.
L’unico modo di uscire da questo tunnel
su cui ci siamo avvitati risiede, a mio avviso, nella capacità di differenziare e far crescere l’offerta in edilizia, cercando di elevare il livello costruttivo, innanzitutto dal punto di vista della sostenibilità.
Che significa anche una drastica riduzione dei consumi energetici.
Ma non solo.
E’ semplicemente inaccettabile che, a fronte di tecniche di costruzione e materiali innovativi e naturali, ormai consolidati sul territorio, si continui a costruire groviere
energetiche che portano non solo ad alte dispersioni ma, realmente, a pessime condizioni di comfort interno che poi verranno subite dalle persone che vivono e lavorano negli edifici.
Una riflessione deve essere fatta sui consumi, per capire qual’e’ la portata del fenomeno.
Lo sappiamo. Le nostre abitazioni sono in gran parte energivore, cioè consumano e disperdono fortemente l’energia usata per riscaldarle, con una media nazionale di circa 17 litri di gasolio al mq per anno.
Una follia! Se si pensa che con le tecniche costruttive attuali, senza un grande impegno economico, si puo’ arrivare a 6-8 litri di gasolio al mq anno di consumi, si comprende come non solo stiamo inquinando l’ambiente pregiudicando il futuro dei nostri figli; ma stiamo anche sperperando le nostre risorse economiche senza alcuna ragione che non sia l’obsolescenza costruttiva.
In fase di progettazione si può e si deve fare di più. Quindi, non solo post operam. La cultura, ancora troppo diffusa sul nostro territorio, secondo la quale il comfort climatico domestico e lavorativo dipende dall’utilizzo degli impianti (riscaldamento o raffrescamento) non solo ci rende schiavi del costo indiscriminato e in continua crescita del petrolio e del gas naturale, ma ci porta ad un futuro nel passato, con alti costi energetici e bassa qualità dell’abitare.
Dobbiamo reagire tutti, e insieme dobbiamo chiedere con forza ai nostri tecnici e agli imprenditori dell’edilizia un rapido e definitivo cambiamento che ci porti, tutti, a pretendere abitazioni confortevoli e autosufficienti dal punto di vista energetico, che ci consentano di vivere e lavorare nel comfort.
E’ tecnicamente possibile ed economicamente conveniente per ognuno di noi. Costruttori, progettisti e clienti. E il cambiamento, come mi insegnò il Prof. Erlacher, ancora oggi dipende dal coinvolgimento delle persone tramite l’informazione e la formazione. In una parola, facendo e promuovendo una nuova cultura del costruire e dell’abitare che è già qui, seppure non ancora diffusa come lo sarà fra qualche anno.
Inoltre è di fondamentale importanza costruire abitazioni per vivere sano e non solo delle scatole a basso consumo.
L’utilizzo di materiali naturali certificati e innovativi, che l’azienda per cui lavoro propone da oltre 20 anni con grande passione, è una condizione necessaria per raggiungere quel benessere invernale ed estivo che tutti noi auspichiamo.
Il mio sogno che un giorno tutta l’Italia, e non solo una parte di essa, possa eccellere anche in questo campo, non è molto lontano. Ma si tratta di un obiettivo che può essere raggiunto solo tutti insieme.
Tutti: non solo tecnici, costruttori e immobiliaristi. Ma anche la Signora Maria
di cui parla Norbert Lantschner, di cui ho letto in questo libro.
Ho chiesto a Mario perché volesse una mia prefazione. Perché quello che credo interessi è la testimonianza di chi opera sul campo, mi ha risposto.
I valori della formazione, passione e crescita che Mario porta avanti sono di fondamentale importanza e pienamente condivisi: lo strumento concreto per cambiare il modo di vivere e costruire nel nostro amato Paese.
Tutti insieme, e senza guardare indietro, ora è il momento di agire!
Con passione e rispetto, ma senza alcuna paura. E questo libro contiene così tanti spunti che non vi rubo altro tempo.
Buona lettura!
Demis Orlandi
Roma, Dicembre 2013
Prefazione di Stefano Mazzotti
Novembre 2011, parto dall’aeroporto di Rimini destinazione Palermo.
L’amico Diego viene a prendermi all’aeroporto, destinazione: Polo universitario di Trapani, ove dovrò tenere un convegno incentrato sul tema dell’efficienza energetica degli edifici. A me spetterà l’onere e l’onore di entrare nello specifico dell’isolamento delle superfici verticali opache (questa è la sua definizione tecnica, in gergo comune si tratta, semplicemente, delle pareti esterne degli edifici).
Giungo all’università poco prima dell’orario previsto per il mio intervento.
Questo anticipo mi permette di ascoltare una parte dell’intervento di un professore che espone con grande chiarezza e passione.
Quando giunge la mia volta, timidamente ma presuntuosamente, esordisco dicendo che "non sono del tutto in accordo con quanto appena esposto dal professore che mi ha preceduto (non lo nomino, perché non ne ho ancora memorizzato il nome…); il tema in questione è quello della
traspirabilità" delle pareti perimetrali degli edifici.
Il Professore sorride e con aria del tutto serena mi invita ad esporre liberamente il mio pensiero. Timido, presuntuoso ed intimorito dalla signorilità del Professore, espongo il mio pensiero, avvallandolo con tutte le conoscenze fisiche in mio possesso e proseguo con l’intervento previsto.
Il Professore mi ascolta con