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Napoli Nobel... issima: Poesie
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E-book59 pagine34 minuti

Napoli Nobel... issima: Poesie

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Debbo confessare che la amabile richiesta rivoltami dall’Amico Raffaele Pisani per la presentazione della sua Napoli Nobel… issima – parafrasante argutamente l’appellativo ufficiale della Città già in auge quattro secoli addietro (come testimoniato dal suo struggente «Ritratto o Modello» compilato in prigionia dall’esule G.B. del Tufo nel 1588) e rinverdito dalla famosa «Rivista di Topografia e d’arte Napoletana» fondata dal Croce nel 1892 – mi è giunta del tutto imprevedibile, determinandomi quel particolare status in forza del quale lo sbrigativo diniego può apparire scortese e la contestuale accettazione sembrare superficiale: di qui l’esplodere di una breve conflittualità da doversi in ogni caso risolvere con pronta decisione… Accade infatti che nel «chiamato» – e chiamato lusinghieramente, nel mio caso di specie – si materializzino due immediate e contrastanti sensazioni: da una parte quella che il carissimo Max Vajro definisce «la vanità del prefatore», e dall’altra quella rappresentata da un vago complesso di inadeguatezza. Premessa e condizione del loro superamento è unicamente il sentimento di stima nei confronti dell’Autore cui – per male che vada – resta comunque l’alternativa di rinunziare all’elaborato o di recitare un amaro mea culpa… «Tanto premesso e ritenuto» – e ci siamo con la solita deformazione professionale! – Procedamus.[...]
RENATO DE FALCO
LinguaItaliano
Data di uscita30 mar 2017
ISBN9788868851149
Napoli Nobel... issima: Poesie

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    Anteprima del libro

    Napoli Nobel... issima - Raffaele Pisani

    Raffaele Pisani

    Napoli Nobel…issima

    Prefazione di

    Renato de Falco

    Seconda edizione riveduta e corretta

    In copertina: particolare da un vecchio manifesto dell’Ente Provinciale per il Turismo di Napoli

    Proprietà letteraria riservata

    Raffaele Pisani, poeta e napoletano a Catania

    Sito: www.raffaelepisani.it

    Email: raffaelepisani41@yahoo.it

    ebook by ePubMATIC.com

    Tutti i diritti di riproduzione sono riservati. Sono pertanto vietate la conservazione in sistemi reperimento dati e la riproduzione o la trasmissione, anche parziali, in qualsiasi forma e mezzo (elettronico, meccanico, incluse fotocopie e registrazioni) senza il previo consenso scritto dell’editore.

    INDICE

    Prefazione (di Renato de Falco)

    Napoli Nobel…issima

    Bibliografia della critica

    Note critiche

    PREFAZIONE

    Debbo confessare che la amabile richiesta rivoltami dall’Amico Raffaele Pisani per la presentazione della sua Napoli Nobel… issima – parafrasante argutamente l’appellativo ufficiale della Città già in auge quattro secoli addietro (come testimoniato dal suo struggente «Ritratto o Modello» compilato in prigionia dall’esule G.B. del Tufo nel 1588) e rinverdito dalla famosa «Rivista di Topografia e d’arte Napoletana» fondata dal Croce nel 1892 – mi è giunta del tutto imprevedibile, determinandomi quel particolare status in forza del quale lo sbrigativo diniego può apparire scortese e la contestuale accettazione sembrare superficiale: di qui l’esplodere di una breve conflittualità da doversi in ogni caso risolvere con pronta decisione… Accade infatti che nel «chiamato» – e chiamato lusinghieramente, nel mio caso di specie – si materializzino due immediate e contrastanti sensazioni: da una parte quella che il carissimo Max Vajro definisce «la vanità del prefatore», e dall’altra quella rappresentata da un vago complesso di inadeguatezza. Premessa e condizione del loro superamento è unicamente il sentimento di stima nei confronti dell’Autore cui – per male che vada – resta comunque l’alternativa di rinunziare all’elaborato o di recitare un amaro mea culpa… «Tanto premesso e ritenuto» – e ci siamo con la solita deformazione professionale! – Procedamus.

    Inconsueto, a tutta prima, l’argomento prescelto, che pare differenziarsi dal modulo abituale dell’Autore: il quale, nella sua copiosa produzione, sembra non voler particolarmente indulgere a formule di satira o di paradosso. Per chi nell’arco di quasi cinque lustri (preludenti ad una argentea ricorrenza tutta da celebrare) ha validamente spaziato dalla tersa profondità del sentimento (Notte ’e settembre, Aria nova, L’alfabeto ’e ll’Ammore) alla sublime altitudine di orazioni (Preghiere), dal non retorico amor patrio (’A mamma d’ ’o surdato) al feroce attaccamento alla propria terra (Ite, Napoli est, Na Messa pe’ Napule, felice sperimentazione teatrale), dall’esclusivo ritorno alla buona prassi settecentesca di «trasportare» in napoletano i classici dell’antichità (ma, per i tempi nostri, cosa c’è di più classico che I Promessi Sposi?) a un discreto ma didattico pedagogismo (C’è permesso?), per chi – si diceva – ha saputo librarsi fra tutti questi ambiti, il genere cosiddetto «leggero» può apparire insolito. Insolito, ma non peregrino e velleitario se si considera quella che deve senz’altro ritenersi la

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