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Temi di Cinotecnia 7 - Movimenti, salti e azioni sul posto: Aspetti motorii nella valutazione dei cani e delle razze canine
Temi di Cinotecnia 7 - Movimenti, salti e azioni sul posto: Aspetti motorii nella valutazione dei cani e delle razze canine
Temi di Cinotecnia 7 - Movimenti, salti e azioni sul posto: Aspetti motorii nella valutazione dei cani e delle razze canine
E-book585 pagine4 ore

Temi di Cinotecnia 7 - Movimenti, salti e azioni sul posto: Aspetti motorii nella valutazione dei cani e delle razze canine

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Info su questo ebook

Questo testo fa parte di una collana di studi tecnici sul cane dedicato a materie che investono gli aspetti fisici e fisiologici dei cani e delle razze canine.
I temi trattati non riguardano gli aspetti psichici del cane, come la sua etologia, psicologia, comportamento e le materie correlate come l'educazione o l'addestramento.
Non vi sono trattati neppure argomenti legati all'allevamento – come la riproduzione e la crescita – o alla convivenza con il cane domestico – come la salute, l'igiene, l'alimentazione o le cure sanitarie.
La collana si occupa dei cani e delle razze canine sotto l'aspetto strutturale e della loro conformazione in relazione al loro impiego.
I motivi per cui l'uomo ha selezionato così tante razze canine – sfruttando la notevole plasticità genetica del Canis lupus familiaris – sono fondamentalmente due: per avere un animale da affezione o per destinarlo a qualche scopo specifico.
Qui si parlerà in particolare dei vari aspetti coinvolti nella seconda delle motivazioni ma anche dei particolari che ne caratterizzano l'aspetto.
In sintesi, si discute di tutto ciò che può essere utile a una valutazione fenotipica dei cani e delle razze canine.
Si ritiene doveroso precisare – infine – che i contenuti di ciascun volume possono prevedere digressioni su temi affini il cui svolgimento sia ritenuto utile alla migliore esposizione del tema principale.
Pertanto non sarà improbabile che il Lettore si imbatta in concetti ripresi, sottolineati, riformulati sotto altre angolazioni o ulteriormente approfonditi, con il fine di fornire una loro migliore esposizione.
LinguaItaliano
Data di uscita18 mar 2016
ISBN9788892573109
Temi di Cinotecnia 7 - Movimenti, salti e azioni sul posto: Aspetti motorii nella valutazione dei cani e delle razze canine

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    Anteprima del libro

    Temi di Cinotecnia 7 - Movimenti, salti e azioni sul posto - Mario Canton

    infodj@dogjudging.com

    Apparato locomotore

    Muscoli, legamenti, tendini, giunture e leve

    Quando si valutano i cani per le esposizioni e l’allevamento, determinate caratteristiche interne, come la muscolatura, possono essere parzialmente valutate al tatto od osservando il movimento del cane. Gli organi interni quali le vene, il cuore ed i polmoni non possono essere visti o palpati e sono raramente – o mai – presi in considerazione nel giudizio.

    Il sistema muscolo-scheletrico (o meglio atro-muscolo-scheletrico) fornisce supporto e movimento; gli elementi del sistema sono osso, cartilagine, muscolo, legamento, tendine e fascia. L’osso forma il sostegno ed in molti casi la struttura protettiva del corpo. Molte ossa servono da leve con cui i muscoli spostano il corpo.

    Le ossa sono gli elementi passivi nel movimento; da soli sono incapaci di produrre movimento. Le ossa sono spostate dai muscoli e possono fare soltanto ed esattamente ciò che i muscoli dettano loro; non hanno la capacità di muovere sé stesse.

    Il sistema muscolare è composto da un «primo strato» di muscoli superficiali, osservabili subito dopo che la pelle sia stata rimossa. Vi sono poi muscoli importanti che possono essere palpati, ed in un certo senso «visti», quando si giudica. Questo è conosciuto come «secondo strato» di muscoli. Questo secondo strato viene esposto dopo che la pelle ed i muscoli pellicciai (della pelle) sono stati rimossi.

    La locomozione dei cani deriva dalla potenza sviluppata nei muscoli. Un impulso elettrico, trasportato lungo i nervi, induce l’energia immagazzinata in una cellula del muscolo a contrarre la cellula. Il muscolo contraendosi tira i tendini che a loro volta tirano le ossa e mettono in movimento gli arti. L’occhio del giudice vede muoversi arti, collo, coda e corpo. L’efficienza e la coordinazione del sistema sono giudicate dall’apparenza esterna. Per valutare il movimento, è necessaria una certa conoscenza delle funzioni interne, di anatomia e delle leggi fisiche (pendoli e leve).

    La cinesiologia (o kynesiologia) è lo studio del movimento. Chi necessita di approfondimenti in materia – specialmente su muscolatura e movimenti – potrà trovare delle ottime analisi scientifiche della cinesiologia nella bibliografia di questo testo. Analogamente troverà nella bibliografia indicazioni per i migliori testi di anatomia animale (normale, topografica e comparata).

    Muscoli

    La conformazione del cane è determinata da taglia, forma, condizione e distribuzione dei muscoli insieme con lo scheletro. I muscoli dei cani si compongono di parecchi fasci di fibre di diametro molto piccolo. Ogni fibra è collegata al cervello da una cellula nervosa. A riposo, le fibre sono molli e flessibili, ma ad un segnale proveniente dal cervello attraverso le cellule nervose, una fibra si contrae e si indurisce. La fibra completamente contratta è circa la metà in lunghezza di una fibra completamente espansa. Supponiamo che un cane desideri muovere una gamba al passo. Il cervello trasmette un segnale ad un fascio di fibre per farle contrarre. Le fibre contraendosi tirano un tendine, che a sua volta tira un osso che mette in movimento una gamba. Se il cane desidera muoversi più velocemente, viene trasmesso un segnale per far contrarre più fasci di fibre. Più fibre producono maggiore forza e fanno muovere la gamba più velocemente.

    Anche se ciascuna fibra muscolare ha una corrispondente cellula nervosa, le cellule di diverse fibre si associano in un fascio. Un impulso proveniente dal cervello controlla il fascio intero. I muscoli degli arti, che richiedono potenza piuttosto che finezza di movimento, hanno numerose fibre per ogni fascio. I muscoli dell’occhio hanno invece poche fibre per ogni fascio. Anche se le fibre muscolari possono contrarsi la metà della loro lunghezza espansa, i muscoli interi non possono fare altrettanto. La disposizione delle fibre è tale che la contrazione di una fibra non si aggiunge alle altre.

    Del tessuto separa i fasci di fibre e ciascun muscolo è circondato da una guaina di tessuto. Le fibre sono fissate ai tendini ed i tendini si estendono da un muscolo fino ad attaccarsi ad un osso.

    Il peso dell’intero cane, fermo o in movimento, è sostenuto dai quarti anteriori e dai quarti posteriori. I carichi dovuti al peso si scaricano sulle gambe. Questo sforzo è notevolmente aumentato durante la corsa, quando i quarti posteriori spingono contro il terreno e quando i quarti anteriori sostengono ed attenuano la caduta del corpo in avanti dopo ogni spinta dei quarti posteriori.

    Un animale che corre a piena velocità ha bisogno soltanto della forza sufficiente per spostare il proprio peso. Tutti i muscoli inutili oltre a quelli richiesti per far funzionare le gambe tendono a ridurre la velocità a causa del loro peso supplementare. Inoltre, i muscoli più pesanti (con maggiore sezione traversale) si contraggono più lentamente dei muscoli più chiari.

    Il termine massiccio descrive un animale che è lento nel reagire a causa di muscoli dall’eccessiva sezione traversale. Un velocista adeguatamente muscoloso ha muscolatura sufficiente per spostare il proprio peso, ma non in eccesso (non è massiccio).

    Gli addestratori riconoscono una sottile linea di distinzione tra cani sopra e sottomuscolati. Per un lavoro pesante come tirare slitte o carretti, sono desiderabili animali da tiro bene muscolati; la velocità più lenta a cui i muscoli pesanti si contraggono si trasforma in un vantaggio. La forza, non la velocità, viene desiderata; come nell’Alaskan Malamute, per esempio.

    La velocità di contrazione del muscolo non dipende interamente dal peso del muscolo; alcuni individui hanno riflessi più rapidi di altri.

    Se tutti gli individui con costruzione analoga avessero la stessa velocità di contrazione muscolare, tutti correrebbero alla stessa velocità, ma la velocità di contrazione muscolare varia con gli individui quindi questo assunto è molto lontano dal vero.

    La velocità di contrazione muscolare inoltre dipende dalle caratteristiche della razza; alcune razze hanno riflessi rapidi, nervosi. Il Cairn Terrier ha riflessi circa due volte più rapidi di quelli del Barbone medio. La velocità di contrazione muscolare inoltre è collegata al tipo di muscolatura, chiara o scura. I tacchini hanno muscolatura scura nelle gambe e muscolatura chiara nel petto. Il muscolo chiaro ha contrazione più veloce con minore resistenza; i muscoli più scuri si contraggono più lentamente ma hanno resistenza maggiore. I gatti hanno una maggiore percentuale di muscolatura chiara e quindi hanno buona velocità iniziale e resistenza difficoltosa. I muscoli (con eccezioni secondarie) sono collocati e funzionano in coppia. Se un muscolo tira una gamba in avanti, ci deve essere un altro muscolo per tirarla indietro. Un insieme di muscoli chiude la bocca ed un altro la apre. I muscoli non possono spingere la bocca per chiuderla; devono tirare per chiuderla. Un muscolo in una coppia può essere più forte dell’altro. Il muscolo che avvicina la mascella è molto più forte del muscolo che apre la mascella.

    La lunghezza di un muscolo non determina necessariamente quanto il muscolo si contrarrà; è la lunghezza delle fibre all’interno del muscolo che determina l’entità della contrazione. Un muscolo lungo con fibre corte può contrarsi di meno che un muscolo corto con fibre lunghe. I cani a collo lungo (Greyhound) con muscoli lunghi non sono in grado di spostare le loro scapole più velocemente del ghepardo che ha un collo estremamente corto.

    I muscoli si contraggono congiuntamente ad un certo numero di altri muscoli. La direzione della trazione sulla parte scheletrica è dovuta alla somma totale della forza applicata dai diversi muscoli. Ci sono più di cinquantatre muscoli che agiscono sulla zampa anteriore di un cane e le loro interazioni sono abbastanza complesse. Di conseguenza, non saranno discussi dettagliatamente i vari muscoli.

    Le seguenti sono importanti caratteristiche dei muscoli, da tenere a mente:

    fibre muscolari lunghe producono maggiore azione (la lunghezza di una fibra muscolare tende ad essere proporzionale all’estensione di movimento che è in grado di produrre);

    i muscoli sottili hanno riflessi più rapidi;

    i muscoli pesanti producono maggiore forza ma hanno riflessi più lenti (lo spessore di un muscolo tende ad essere proporzionale alla sua potenza);

    i riflessi variano a seconda dell’individuo;

    i muscoli sottili in condizioni adeguate possiedono maggiore resistenza per la corsa (non per il lavoro pesante);

    i muscoli producono lavoro utile solo quando si contraggono.

    Tendini e legamenti

    I tendini trasmettono alle ossa la trazione dei muscoli. Tranne il «ligamento cervicale» (del collo) ed alcune altre eccezioni secondarie (che in realtà sono raggruppamenti di muscoli), i tendini non si espandono o non si contraggono. Trasmettono trazione, non spingono (tensione non compressione). Sono come i fili che fanno muovere una marionetta. I legamenti tengono insieme le articolazioni; i tendini tirano le ossa per produrre movimento. Benché i tendini ed i legamenti siano importanti per un cane, la loro qualità può essere difficilmente determinata tramite un’osservazione esterna.

    Leve

    La corsa è prodotta da un sistema di leve. Per illustrare come le leve funzionano, prendiamo in considerazione i muscoli del bicipite e del tricipite del braccio umano con le loro ossa (omero, radio ed ulna). Quando il braccio viene alzato, un segnale proveniente dal cervello contrae le fibre del bicipite. Il muscolo contraendosi tira il braccio verso l’alto. Quando il braccio viene abbassato, un segnale fa contrarre le fibre del tricipite; la trazione ascendente dell’estensore posteriore del radio induce il braccio a scendere. Semplificando, il processo di spostamento dell’arto nei cani consiste di una contrazione di muscolatura e di una distensione di muscolatura. Il muscolo che piega un’articolazione – il bicipite nell’esempio citato – viene denominato «flessore» ed il muscolo che raddrizza l’articolazione riallineando le ossa viene chiamato «estensore». La flessione e l’estensione sono i movimenti primari necessari per la locomozione. Lo schema di movimento risultante dalle contrazioni muscolari, anche per movimenti apparentemente semplici, è determinato dalle complesse interazioni di molti muscoli.

    Le leve saranno discusse più diffusamente dal punto di vista fisico e fisiologica nella sezione successiva.

    Sviluppo dei muscoli

    Entro certi limiti, i muscoli possono essere sviluppati mediante l’uso. È un fatto ben noto che i sollevatori di pesi possono aumentare la taglia della muscolatura mediante una corretta esercitazione. Una persona esile non può sviluppare una costituzione fisica da pesista né un sollevatore di pesi può sviluppare la figura sottile di un fondista (corridore su lunghe distanze). Ciascuno può avvicinarsi all’altro mediante una esercitazione corretta. I cani di successo nel ring di esposizione sono addestrati solitamente per sviluppare alla perfezione i muscoli coinvolti nel trotto. Il campione Vin Melca’s Vagabond, posseduto da John e Pat Craige, veniva addestrato con un percorso quotidiano al trotto di almeno 15 chilometri dietro una bicicletta. Molti addestrano i propri cani giornalmente con camminate a passo veloce di parecchi chilometri; per far questo è molto comune l’uso della bicicletta o di uno scooter (o anche quello della macchina).

    Giunture o articolazioni

    I cani hanno cinque tipi generali di collegamento che permettono movimento. Questi sono:

    giunto «a slitta» (il collegamento muscolare della scapola);

    articolazione «sferica» (articolazione dell’anca e articolazione scapola-braccio);

    articolazione «a cardine» (articolazione del gomito, con movimento limitato ad un singolo piano, come una porta);

    movimento di rotazione (simile alla rotazione dell’avambraccio umano);

    movimento senza ossa come la lingua.

    I primi quattro tipi generali di collegamento sono spiegati dettagliatamente nella trattazione degli assiemi anteriore e posteriore.

    Classificazione dei tipi di articolazione o giuntura

    Le articolazioni o giunture si formano per unione di due o più ossa connesse da tessuto fibroso, elastico, cartilagineo o da una combinazione di questi.

    Per una dettagliata classificazione delle tipologie di articolazione si rimanda alla successiva specifica sezione.

    Articolazioni e movimenti

    I movimenti articolari compiuti dalla contrazione dei muscoli che incrociano le articolazioni sono conosciuti come movimenti attivi; quelli che sono causati dalla gravità o secondariamente dal movimento di altre articolazioni o da forze esterne, sono conosciuti come movimenti passivi.

    Le articolazioni sinoviali sono in grado di compiere diversi tipi di movimento: flessione o piegamento: movimento di due o più ossa con riduzione dell’angolo di unione a meno di 180°; estensione o raddrizzamento: movimento che porta l’angolo di unione verso i 180°; adduzione od avvicinamento: movimento di una estremità verso il piano mediano o di un dito verso l’asse dell’arto; abduzione od allontanamento: movimento opposto al precedente; rotazione: movimento di una parte attorno al proprio asse longitudinale.

    Alcune articolazioni (es.: metacarpo-falangee o metatarso-falangee) sono in stato di superestensione detta anche flessione dorsale. La flessione della colonna vertebrale si ha nelle forti accelerazioni. Alcune parti della colonna vertebrale sono normalmente in stato di flessione (es.: articolazioni tra le prime vertebre caudali), altre in stato di superestensione (es.: articolazioni tra le ultime vertebre caudali). Flessione ed estensione della colonna vertebrale avvengono sul piano sagittale, a meno che il movimento non venga meglio precisato (flessione laterale, destra o sinistra).

    Funzione dei muscoli trapezio e romboideo

    La sommità della spina della scapola è fissata alla colonna vertebrale dal muscolo trapezio. Il trapezio è diviso in due metà dalla spina della scapola e si estende dalla terza vertebra cervicale fino alla nona vertebra toracica. La metà posteriore è fissata dal processo spinoso della terza vertebra toracica all’ottava o nona vertebra toracica. La funzione primaria del muscolo trapezio è mantenere la scapola sul lato del cane; contribuisce poco al movimento. La metà anteriore del trapezio è fissata parzialmente al collo (legamento nucale). Sotto il muscolo trapezio c’è il muscolo romboideo, in posizione simile, salvo il fatto che collega la parte superiore della scapola piuttosto che la spina scapolare.

    La scapola si muove avanti e indietro. Quando la scapola scorre su e giù e avanti e indietro anche se in piccolo grado, è evidente che la funzione principale dei muscoli romboideo e trapezio è quella di fissare la scapola al corpo. Se anche il trapezio contribuisce alla rotazione della scapola, è un contributo secondario. L’azione del trapezio è quella di sollevare l’arto e tirarlo in avanti mentre la zampa è sollevata da terra. Il trapezio non contribuisce significativamente al movimento della scapola.

    Il muscolo romboideo è coperto dal muscolo trapezio e l’azione del romboideo è quella di sollevare l’arto; per tirare l’arto e la spalla avanti o indietro e trattenere la scapola contro il tronco.

    Muscoli che muovono la scapola

    I muscoli principali responsabili dello spostamento della scapola avanti e indietro sono l’omotrasverso, il gran dorsale, i pettorali e il brachicefalico. Ci sono altri muscoli che contribuiscono ai movimenti (serrato ventrale, etc.); tuttavia, i quattro indicati sono sufficienti per illustrare l’azione.

    Si noti che tre di questi sono fissati al braccio (omero) e soltanto l’omotrasverso è fissato alla scapola. Gli altri tre sono fissati al braccio, non alla scapola.

    Alcune osservazioni:

    tenere la testa alta esercita un’azione di tensionamento del muscolo brachicefalico e produce un’azione elevata della zampa;

    i due muscoli che tirano in avanti, omotrasverso e brachicefalico, funzionano ad una velocità quasi costante indipendente dall’andatura;

    i muscoli che tirano all’indietro possono variare la velocità da zero ad un massimo di circa 65 chilometri all’ora.

    Il serrato ventrale è un muscolo allargato (che si apre a circa 150 gradi) posizionato sotto la scapola; anche se la sua funzione principale è mantenere la scapola contro il corpo (trattenendola dal scivolare verso l’alto), contribuisce anche al movimento in avanti e all’indietro della scapola.

    Muscoli della spalla che tirano in avanti

    Per capire la funzione dei muscoli che tirano in avanti, bisogna descrivere la velocità della zampa durante il movimento. Il tempo occorrente per sollevare ed appoggiare una zampa è quasi costante per tutte le andature (passo, trotto, ambio o galoppo). Sia nei cani che nei cavalli occorrono circa 0,32 secondi; nel ghepardo occorrono 0,23 secondi.

    I muscoli che tirano in avanti la scapola funzionano ad una velocità quasi costante e quella velocità per i cani, secondo i dati sperimentali disponibili, è intorno ai 20 chilometri all’ora, rispetto al cane, naturalmente. Non è una grande velocità. Quando la velocità in avanti del cane raggiunge un punto critico, bisogna introdurre un periodo di sospensione (tutte quattro le zampe staccate da terra allo stesso tempo) per guadagnare tempo ed ottenere gli 0,32 secondi necessari. Quando il cane cambia dal trotto normale al trotto volante, significa che è stata oltrepassata la velocità critica. I muscoli dei gatti (e dei felini in genere) contengono una proteina bianca che è molto più rapida nella contrazione rispetto a quella del cane. I gatti domestici, i ghepardi, etc., hanno bisogno di circa 0,23 secondi per sollevare la zampa e riappoggiarla, dove i cani, con la loro proteina scura, hanno bisogno di circa 0,32 secondi.

    Muscoli della spalla che tirano indietro

    La velocità all’indietro della zampa può variare la velocità del cane da 0 a 65 chilometri all’ora; i muscoli responsabili del movimento possono variare la forza che produce la velocità della zampa. Il metodo esatto che il cane usa per variare la velocità all’indietro della zampa non è conosciuto con sicurezza. Può essere determinata dall’intensità dell’impulso elettrico che attiva i muscoli, ma è più probabile che sia la capacità del centro di controllo del cane nel selezionare solo alcune tra le molte fibre muscolari quando viene trasmesso l’impulso elettrico.

    Moltiplicare la velocità di contrazione muscolare

    Tutti i muscoli che attivano l’arto tendono a contrarsi alla stessa velocità e questa velocità è molto inferiore alla velocità del movimento della gamba. Ovviamente, ci deve essere un sistema di leve che moltiplica la velocità della contrazione muscolare. Questo può essere fatto attraverso la lunghezza della gamba (sistema più comunemente usato), attraverso una particolare disposizione di articolazioni e muscoli, e attraverso le modalità di azione dei muscoli. Prendendo in considerazione soltanto la scapola, vengono usati due metodi per aumentare la velocità di contrazione del muscolo:

    la lunghezza del braccio di leva;

    la direzione e la disposizione della trazione muscolare.

    Il braccio di leva della spalla si estende dal centro di rotazione (vicino alla parte superiore della scapola) fino al punto di attacco del muscolo al braccio.

    Inclinazione della scapola

    La scapola «galleggia» liberamente sul lato del cane; la posizione di riposo è determinata dalla tensione dei muscoli che la tengono in sede. L’inclinazione può essere alterata dalla posizione della zampa sotto il cane, dall’altezza a cui viene tenuta la testa e dalle caratteristiche dei muscoli. Il muscolo brachicefalico si estende nei cani dal braccio fino la testa.

    Sollevando la testa, la tensione del muscolo viene aumentata e la scapola viene ruotata in avanti. Se la zampa viene spostata in avanti dalla sua posizione normale di riposo, anche la scapola viene ruotata in avanti. Se i muscoli che tirano la scapola verso la parte posteriore sono insolitamente tesi, la scapola viene ruotata verso la parte posteriore. Per un cane galoppatore è desiderabile che i muscoli che tirano all’indietro siano tesi.

    Movimento su e giù della testa

    Durante il galoppo di un cane, la testa si abbassa quando la zampa anteriore è sollevata terra (fase di oscillazione); la testa si alza quando la zampa è sul terreno in fase di appoggio. In teoria, sembra che la testa si debba alzare durante la fase di oscillazione per contribuire al movimento in avanti dell’arto anteriore, ma si può osservare nei filmati al rallentatore, che non è così. Ad oggi, la ragione che rovescia il risultato previsto è sconosciuta.

    Quando un cane o un cavallo si stancano durante una corsa, la testa comincia a sobbalzare su e giù eccessivamente nel tentativo di alleviare i muscoli affaticati che fanno funzionare la scapola. È possibile che la sincronizzazione in su e in giù del movimento sia collegata con il rimbalzo elastico (vedi apposito paragrafo a seguire).

    Rimbalzo elastico

    Se fate cadere una palla a terra, rimbalzerà. Se allungate un elastico e lo lasciate libero, ritornerà alla sua sagoma originale. Ciascuno ha un suo rimbalzo elastico. Alcuni tendini hanno un rimbalzo elastico notevole. Durante il galoppo di un Greyhound, il pastorale verrà appiattito sul terreno ed il tendine nel pastorale sarà stirato al limite. Appena la zampa passa dietro sotto il cane, la tensione immagazzinata aiuterà il cane a rimbalzare verso l’alto.

    I muscoli della scapola hanno un certo rimbalzo elastico. Dopo che la zampa lascia il terreno, il movimento delle zampe viene interrotto dallo stiramento dei muscoli che la tirano in avanti. Ogni volta che un muscolo viene completamente allungato, è pronto per produrre la massima trazione in senso opposto. In altre parole, l’energia immagazzinata nei muscoli stirati viene usata per tirare l’arto nella direzione opposta. Se non fosse per il rimbalzo elastico (riciclaggio dell’energia), gli animali avrebbero pochissima resistenza.

    Muscolatura e ossatura

    La locomozione è prodotta dai muscoli ed ora vediamo come i muscoli producono forza.

    In un museo è molto più facile conservare scheletri per l’esposizione che preparati anatomici muscolari.

    In un animale ci sono molte meno ossa che muscoli perciò è più facile imparare cose su di loro e poi servirsene. Questo fornisce una falsa prospettiva perché il ruolo dei muscoli è molto più significativo nella funzione (locomotoria) – uno scheletro senza muscoli è giusto un mucchio di ossa – e quindi si cade facilmente nella trappola di pensare che la comprensione dello scheletro ci fornisce la comprensione della funzione.

    Un esame della maggior parte degli articoli divulgativi sull’anatomia canina certamente supporta questa impressione. Pochissimi discutono la muscolatura nel dettaglio e vi è anche la tendenza tra alcuni giudici a criticare il cane con la muscolatura marcata come «brutto a vedersi». L’allevatore alle prime armi viene consigliato e riconsigliato di scegliere il cucciolo con la migliore ossatura anziché quello con il miglio tono muscolare.

    Se i muscoli sono ben sviluppati come richiesto da numerosi standard essi dovrebbero protrudere in punti appropriati. Il desiderio di avere area di pelle liscia, senza alcun cenno di protuberanze, è solamente per ragioni estetiche non di certo per ragioni funzionali.

    È ovvio quindi che nessun standard sottolinei l’importanza di visibili irregolarità superficiali prodotte da muscoli ben sviluppati.

    Meccanismo di azione

    I muscoli generano forza e producono lavoro (forza x spostamento) mediante accorciamento. I muscoli tirano, non possono spingere; se si desidera produrre il movimento avanti ed indietro di un osso sono richiesti almeno due muscoli; uno tira l’osso in una direzione e l’altro tira l’osso nella direzione opposta. Il movimento avanti ed indietro delle gambe realizzato dai muscoli produce locomozione.

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