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E se
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E-book208 pagine2 ore

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Info su questo ebook

E se fossimo più di ciò che crediamo di essere? 
E se la nostra vita avesse un significato più profondo che trascende la singola incarnazione o forma? 
E se la nostra vita potesse essere vissuta con una consapevolezza più ampia? 
E se questa nuova consapevolezza ci aiutasse ad affrontare la nostra vita, anche i momenti più difficili, in un altro modo?
LinguaItaliano
Data di uscita3 mar 2018
ISBN9788856787887
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    Anteprima del libro

    E se - Emanuela Casadei Giunchi

    eventi.

    NOTA DELL’AUTORE

    Quando ho terminato di scrivere l’ultima pagina del quaderno che è poi diventato il mio primo libro Tutto è perfetto mi sono chiesta: E ora, è tutto finito?

    Quell’esperienza strana e magica che ancora non avevo compreso pienamente e alla quale non avevo ancora dato un nome si sarebbe conclusa con l’ultimo foglio di un quaderno? Così decisi di aprire un secondo quaderno e semplicemente di chiedere: E ora?.

    La risposta è stata molto semplice: "Certamente la comunicazione fra noi può proseguire in un modo più intimo e più profondo. Possono essere inviati molti altri messaggi di grande interesse per l’umanità e sicuramente potranno essere date indicazioni di quanto esiste al di fuori di voi, al di fuori di quella che è la vostra percezione terrena…".

    Queste parole sono state l’inizio di una nuova avventura, di un nuovo quaderno che contiene messaggi, parole per noi, per tutti noi, per aiutarci a comprendere la nostra grandezza, la nostra vera natura, parole che riporto a voi in questo nuovo libro, così come le ho ricevute.

    È meraviglioso seguire il flusso di queste parole senza giudicare, senza cercare di comprenderle con la mente o volerne sintetizzare i concetti. Spostano, anche se di poco, la nostra consapevolezza, ci portano in un altro mondo ove non vi sono limiti e confini al nostro fare e al nostro sentire affinché al ritorno possiamo portare con noi quanto appreso e applicarlo nella realtà di tutti i giorni per cambiare la nostra vita, per darle un senso e una direzione.

    Essendoci stata accordata la disponibilità a rispondere alle nostre domande ho chiesto ad alcune persone che avevano letto Tutto è perfetto se desiderassero sottoporre quesiti che ritenevano di interesse per tutti. Troverete in questo libro le domande e i messaggi di risposta.

    I

    Voi ci pensate lontani, irraggiungibili, forse anche non interessati a voi, ma non è così. Ormai sapete che siamo tutti collegati, che l’agire di ciascuno di noi – e in questo noi includo anche voi – si ripercuote come una risonanza, come un’onda sul tutto. Allora per quale motivo dovremmo sentirci lontani da voi, solo perché la nostra vibrazione è diversa dalla vostra?

    Questi sono solo i vostri costrutti mentali, il vostro bisogno costante di giudicare e classificare, ma se riuscite ad andare oltre questo, a cogliere il senso più ampio delle cose, allora tutto è come una melodia, un’armonia in costante cambiamento al di là del tempo e dello spazio, infinita, senza limiti, e noi, come voi, siamo una nota.

    II

    I percorsi che avete intrapreso sono molteplici perché molteplici sono le esperienze che innanzi a voi si pongono. Certo non tutte rivolte al bene, non tutte rivolte all’amore e alla fratellanza, ma pur sempre esperienze.

    Anche ciò che arreca dolore a se stessi, al prossimo, finanche all’umanità intera, è un’esperienza che il singolo o la mente collettiva dovrebbero apprendere. Non stupitevi dunque del fatto che esista anche ciò che voi definite genericamente male che altro non arreca se non dolore o sofferenza perché nel corso del tempo, nel corso del vostro tempo, occorre compiere anche questi passi per imparare. Sono lezioni per il singolo e per l’umanità intera, sono lezioni per chi commette un danno e chi lo subisce. Certo, sono lezioni differenti, ma pur sempre tali.

    Provate quindi ad andare al di là dell’odio e della violenza che generano, provate a capire l’insegnamento che apportano a un livello più globale. Certamente, non tutti gli errori possono essere giustificati in questo senso, non tutti gli errori portano insegnamento a chi li subisce, ma così era stato scelto in precedenza. Vi sono infatti esseri che si incarnano per aiutare altre entità ad apprendere dai propri errori. Questa è una grande forma di amore che a livello terreno viene completamente dimenticata e allora ciò che accade prende per voi il significato di ingiustizia.

    Per voi anche una vita breve è una forma di ingiustizia, non comprendete che vi sono anime che si incarnano anche per poco tempo e che poi spariscono lasciando in chi resta solo rimorso, dolore e sofferenza. Ma ciò è naturale se chi si incarna lo fa con uno scopo ben preciso, sia esso per il proprio apprendimento o per l’apprendimento di altri. Se il compito è stato portato a termine non vi è ragione di proseguire lungo l’esperienza terrena. Questo per voi è assolutamente inconcepibile e il dolore che vi arreca una perdita non vi consente di guardare più in alto, di alzare il vostro stato di consapevolezza fino al punto di comprendere che così era stato scelto in altri tempi e in altri luoghi.

    Nasce spesso in voi un senso di vittimismo, di chiusura, che è assolutamente naturale nella forma umana ma che potrebbe essere superato se guardaste la cosa da un altro punto di vista.

    Non vi è ingiustizia se non a livello della vostra esperienza terrena. Ciò che vi sembra ingiusto spesso non lo è, quanto accade è semplicemente finalizzato a uno scopo superiore.

    Sappiamo che quando si è incarnati nella densità della materia è difficile ricordare questi scopi superiori, non vi è quindi assolutamente colpa in questo, ma è nostro compito comunque aiutarvi a ricordare ciò che siete, aiutarvi a ricordare l’immensità del vostro essere che va ben al di là della fisicità della materia, del corpo che abitualmente percepite.

    Spesso vi rendete conto anche voi che vi è altro oltre alle manifestazioni della materia per voi ordinarie, in particolari momenti la vostra percezione si amplia e allora avete una fugace visione di ciò che è al di là del velo creato dalla materia stessa. In realtà quel velo è creato dalla vostra stessa mente che con estrema difficoltà riesce ad andare oltre la percezione della materia.

    Allora se anche per rari e brevi momenti avete percepito qualcosa di nuovo, qualcosa che va al di là di quanto la vostra mente è abituata a processare, perché non esplorarlo? Perché non allenare la mente a renderlo parte di ciò che le è noto? Perché non integrarlo nella vostra quotidianità anziché temerlo?

    All’inizio, è vero, la mente deve essere esclusa affinché vi possa essere l’intuizione, affinché si possa accendere la fiamma di una nuova conoscenza, ma poi la mente può essere resa partecipe di quanto ormai noto. La mente è ciò che vi consente di vivere la quotidianità dell’esistenza terrena, non va quindi mai rinnegata, è un’abile compagna che a volte semplicemente va messa da parte per lasciare il posto ad altre forme di apprendimento più immediate, più dirette, più intimamente connesse al tutto. Poi quanto appreso ad altri livelli può essere sedimentato dentro di voi, accettato dalla vostra stessa mente che semplicemente amplia le proprie vedute ma che ha il mirabile compito di tradurre gli insegnamenti e di portarli su un piano più concreto, di più facile utilità, e renderli più fruibili agli altri. Anche il corpo impara da questi insegnamenti ed è anch’esso una forma di comprensione e accettazione di quanto insegnato e imparato.

    Siete molto più complessi e completi di quanto crediate, imparate quindi a utilizzare almeno una parte delle vostre doti che ora non realizzate nemmeno di avere. Spesso il vostro corpo le percepisce e le comprende molto prima della vostra mente, ascoltate quindi sempre con attenzione i suoi messaggi.

    Noi siamo sempre presenti accanto a voi e disponibili ad aiutare chiunque di voi ne faccia richiesta.

    III

    È chiaro allora, dopo quanto detto, che nessun messaggio da noi trasmesso può essere interpretato solo dalla vostra mente, è chiaro che deve essere ascoltato nel cuore ove risiede la parte più intima e più profonda di voi.

    Lì questi messaggi sono chiari, sono recepiti, anche se la vostra mente − e così voi stessi che con essa vi identificate − non ne è pienamente consapevole.

    Questo è il punto, voi tendete troppo a identificarvi con la vostra mente mentre essa è solo una parte di voi, la parte che vi consente di vivere la quotidianità dell’esperienza terrena.

    Voi siete molto più di un corpo e una mente per il significato che generalmente date alla parola mente. Siete esseri molto più complessi e completi, il corpo fisico è una delle tante manifestazioni, la più densa, quella preposta a sperimentare emozioni.

    Voi vivete, se così si può dire, anche su altri piani meno densi ma non per questo meno concreti.

    Allora sarebbe importante che imparaste a sentire la vostra unità, la vostra vera dimensione, per integrarla in quella che è la vostra attuale percezione di voi stessi.

    È una percezione troppo limitata e come tale limita anche il vostro modo di esprimervi e di essere sul piano terreno. Anche sul piano terreno, anche calati nell’esperienza di un corpo umano, potete attingere a gran parte di quello che è il vostro essere e vivere e sperimentare quindi in modo molto più completo.

    Allora perché non provare tutto questo? Perché dovete relegare voi stessi a un ruolo minimale rispetto a quello che potreste essere?

    Se riusciste a comprendere che siete una scintilla divina, se riusciste a comprendere che il vostro esistere è ben oltre la limitatezza di un’esperienza terrena, allora anche il modo di vivere quest’ultima sarebbe decisamente differente da come agite ora. Sarebbe sicuramente più completo perché diversa sarebbe la vostra consapevolezza.

    Ora in parte sprecate la vostra esperienza terrena, non le date il giusto valore, pensate che sia fine a se stessa, priva di uno scopo se non quello del vostro benessere, e spesso per ottenere ciò vi limitate a collezionare beni terreni.

    Ripercorrete spesso gli stessi cammini perché non comprendete che dietro vi è una lezione da imparare, vi accanite in situazioni che diventano per voi sempre più difficoltose fino a prosciugare la vostra energia e non comprendete che quello non è un cammino adatto a voi in quel momento, magari percorribile in altri tempi e in altri luoghi, magari già percorso, ma non utile ora per lo scopo che avete dato alla vostra esperienza terrena. Questo stesso scopo viene quasi sempre dimenticato e ciò crea confusione, vi destabilizza, non finalizza le vostre esperienze.

    Allora ricordarlo è sicuramente un passo molto importante per dare un significato diverso alla vostra vita terrena. Ciò è possibile ed è molto più facile di quanto pensiate. Iniziate innanzitutto a credere in tutto questo o almeno a lasciare dentro di voi la possibilità che ciò sia vero, che danno potrebbe arrecarvi? Già con questo primo atto avete lasciato la vostra mente e il vostro cuore più aperti, pronti ad accogliere nuove esperienze. Poi osservate gli anni passati, ripensate alle persone che avete incontrato, anche quelle che non ritenete fondamentali o che non hanno camminato per lungo tempo accanto a voi, e pensate a cosa vi hanno lasciato. Traducetelo in un semplice messaggio, ogni persona un messaggio, al di là dei sentimenti che provate per lei.

    Pensate all’impatto che questo messaggio ha avuto nella vostra vita. Spesso magari ha dato una svolta, ha aggiunto qualcosa, vi ha aiutato a chiarirvi, ha in qualche modo toccato il vostro cuore. Spesso sono proprio gli incontri transitori a fare questo: una persona incrocia il vostro cammino, vi lascia un messaggio e prosegue per la propria strada. Questi incontri non sono casuali, sono incontri che vi aiutano a indirizzarvi lungo il vostro cammino, lungo le esperienze che avete deciso di sperimentare in questa vita terrena.

    Allora questi messaggi possono essere già un primo passo nell’intuire il vostro cammino, nel ricordare lo scopo di questa esperienza terrena.

    Nel fare questo però non rivivete le esperienze pregresse, non rinnovate i sentimenti a esse legate − siano essi di gioia o di dolore – perché non servono allo scopo. Ripensate semplicemente alla persona, al modo in cui l’avete incontrata, a come si è posta nei vostri confronti, alle parole che vi ha detto, osservate senza lasciarvi trascinare dai sentimenti. Allora tutto sarà più chiaro, il senso di quell’incontro inizierà a prendere forma. Forse doveva spronarvi a cambiare e questo ha creato in voi odio e rifiuto, forse doveva supportarvi e questo ha creato in voi una forma di dipendenza, forse doveva aiutarvi a capire alcuni aspetti di voi stessi. Non è rilevante in questo momento la vostra reazione, è importante che riconosciate il messaggio che vi ha portato.

    Poi osservate che cosa avete fatto di questo messaggio al di là dei sentimenti che avete provato, cercate di capire se è arrivato al vostro cuore e se lì ha iniziato ad agire e a modificare il vostro modo di essere o il vostro cammino. Vi renderete conto che questo è avvenuto spesso e in modo totalmente inconsapevole per voi. Vi renderete conto che incontri fugaci hanno in realtà segnato molto la vostra esistenza, vi hanno fatto prendere un cammino piuttosto che un altro.

    Dopo aver fatto questo con la singola persona, unite tutto in un continuum e vi accorgerete che quando non avete agito secondo il messaggio, o meglio secondo la reazione del vostro cuore al messaggio, avete preso una strada complicata o magari meno utile per voi in quel momento.

    Il messaggio poteva anche servire a spronarvi, a farvi capire che stavate agendo nella direzione sbagliata, poteva avere lo scopo di portare il vostro cuore a reagire, a risvegliarsi e ad agire quindi in modo diverso.

    Poi prestate attenzione al vostro fisico nelle diverse situazioni e vi renderete conto che anch’esso vi parlava, anch’esso vi dava messaggi in sintonia con il vostro cuore. Vi renderete conto che quando non avete seguito il vostro cuore il corpo ha espresso disagio in una delle sue tante forme di manifestazione. Ecco perché è così importante ascoltare il proprio corpo e i messaggi che trasmette, non ci stancheremo mai di dirvelo.

    IV

    Abbiamo parlato dell’importanza che ritroviate voi stessi, che riscopriate la vostra vera natura al di là della limitatezza della forma umana che è anch’essa parte di voi, una vostra manifestazione così come ve ne potranno essere altre diverse da quella umana.

    La forma umana è infatti una delle tante che l’essere assume per imparare nel ciclo di un’esistenza terrena, ma questo stesso essere potrà manifestarsi e sperimentare anche in altre forme più o meno sottili di quella umana.

    Ecco perché il corpo che voi percepite come solido e limitato è solo una parte di voi, una manifestazione del vostro essere.

    La forma umana, come abbiamo detto, è una forma di transito tra forme più solide e dense e altre forme più sottili, ed è per questo che viene spesso scelta per sperimentare. Ma proprio perché è solida e densa quando l’essere si incarna dimentica quasi sempre la propria natura e lo scopo di quella incarnazione, e vive l’intera esperienza nella limitatezza della propria forma. In questo modo non sempre l’esperienza può essere completa, è difficile che lo sia quando

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