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Riprendi il Tuo Potere: Smetti di lasciare alle circostanze e agli altri il potere di renderti felice
Riprendi il Tuo Potere: Smetti di lasciare alle circostanze e agli altri il potere di renderti felice
Riprendi il Tuo Potere: Smetti di lasciare alle circostanze e agli altri il potere di renderti felice
E-book380 pagine4 ore

Riprendi il Tuo Potere: Smetti di lasciare alle circostanze e agli altri il potere di renderti felice

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Info su questo ebook

“Nessuno ha potere su di Te. Niente ha potere su di Te. Finché TU NON GLIELO CEDI.”

Ecco i benefici che avrai leggendo questo libro:
  • Riconoscere e trasformare le 6 categorie di Ladri di Potere
  • Capovolgere gli schemi abituali in cui è intrappolata la tua mente
  • Ottenere più velocemente quello che desideri senza essere schiavo delle aspettative
  • Scegliere le emozioni che vuoi provare e vivere ogni giorno
  • Avere strumenti pratici e semplici da applicare nelle situazioni difficili della vita lavorativa e personale
  • Avere una cassetta degli attrezzi (pronto soccorso emotivo) per le situazioni di difficoltà emozionale
Riprendi il tuo potere può essere la tua vera occasione per smettere di dare la colpa alle circostanze e iniziare a essere VERAMENTE FELICE. Prenderai il pieno controllo della tua vita e sarai solo TU il padrone del TUO destino… Il Capitano della TUA anima.
LinguaItaliano
Data di uscita16 nov 2021
ISBN9788898829767
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    Anteprima del libro

    Riprendi il Tuo Potere - Miranda Sorgente

    Parte prima

    Il Tuo Potere personale

    Come perdiamo il Potere

    «Nessuno ha potere su di Te.

    Niente ha potere su di Te.

    Finché TU NON GLIELO CEDI».

    Sono in ritiro presso uno dei miei eremi preferiti dove amo recarmi per trascorrere alcuni giorni di silenzio e rigenerarmi all’interno.

    Questa volta però è un po’ particolare. Il mio cuore è ancora in grande sofferenza per un distacco. La relazione con il mio partner si è appena conclusa, stroncata da una decisione unilaterale da parte sua senza apparenti motivi e giustificazioni. Sembrava la coppia ideale, proprio come l’avevo chiesta all’Universo. A quel tempo stavo già lavorando sul Potere interiore ma non avevo affinato ancora gli strumenti. La prova è arrivata. Ed è stata una prova dura.

    Esco come mio solito a camminare nel primo pomeriggio per una passeggiata meditativa nei boschi. Mentre passeggio il pensiero ossessivo della storia finita ritorna. Riecheggiano le parole che lui mi ha detto, le parole che io gli ho detto e anche tutta la messa in scena teatrale della mia mente delle parole che non gli ho mai detto, che avrei voluto dirgli, o che vorrei ancora dirgli. Naturalmente accompagnate dalle parole che lui non mi ha mai detto, quelle che mi avrebbe risposto, accompagnate dalla precisa percentuale di probabilità e dalle scene che la mia mente elabora perfettamente, proprio come se stessi scrivendo un’opera teatrale.

    Sento che l’emozione sta salendo dentro di me. Intensa. Nasce dallo stomaco, che si stringe e poi sale, nella gola, si forma quel nodo che ho conosciuto tante volte da bambina, e so perfettamente cosa sta precedendo.

    L’emozione continua la sua marcia inarrestabile e dalla gola prende tutto il mio viso e sale negli occhi.

    Non resisto più. Scoppio a piangere. Mentre cammino in quel luogo di pace che mi aveva coccolata tante altre volte mi sento fuori luogo. Lacrime e lacrime. E ancora lacrime. E poi mi fermo e guardo in alto e chiedo con tutta la carica della disperazione di quel momento: Ma perché? Perché mi è successo questo? Com’è possibile? Perché devo passare ancora questa sofferenza?

    E colleziono così tutta la serie di domande che sono esattamente quelle che elenco nei miei seminari come quelle da NON FARE. Spiego sempre che se facciamo domande stupide avremo risposte stupide. Se chiediamo Perché ho tutti questi problemi? Perché sono grassa? Perché ho tutti questi debiti? Perché nessuno si interessa a me? il cervello si attiverà per darci la risposta a quelle domande (inutili e stupide) e ci fornirà tutte le spiegazioni logiche (altrettanto inutili e stupide). Per esempio: Perché non sei capace, perché non te lo meriti, perché sei così e basta, perché mangi troppo, perché non sei capace di risparmiare e via di seguito.

    Domande che potrebbero aiutare in un momento difficile come questo, che mettono in modo altri meccanismi nel cervello potrebbero invece essere:

    In che modo posso uscire da questa situazione?

    Che cosa mi serve capire per superare questo ostacolo?

    Quale perla di saggezza è nascosta in questa situazione che ancora non vedo?

    Generalmente la mia mente è sufficientemente allenata per elaborare automaticamente queste domande ma in quel momento la situazione di stress è troppo alta per me e le emozioni e i pensieri prendono il sopravvento.

    È successo però qualcosa d’altro. Forse perché ho guardato verso il cielo, con l’inconsapevole l’intenzione di avere una risposta non dalla mia mente, ma reale, dall’Alto, dalla Saggezza collettiva, da Dio, da qualcosa di più grande di me.

    E la risposta è arrivata. Molto chiara. Appena l’ho sentita ho smesso immediatamente di singhiozzare e ho ripreso consapevolezza di cosa mi stava accadendo. Forse avrei preferito non sentire quella risposta in quel momento. Era molto più facile andare avanti a singhiozzare e compiangermi, dopotutto avevo tutte le ragioni per sentirmi in quel modo.

    Ma come Einstein ci ricorda, la domanda da farci è:

    «Vuoi essere felice o avere ragione?».

    In quel momento avevo sì ragione di sentirmi così, ma non ero certo felice.

    Dunque la risposta è stata Corta e Chiara, come dice sempre Fra Bernardino, uno dei miei riferimenti in ambito spirituale.

    La risposta è stata:

    Perché stai cercando ancora la Felicità FUORI DI TE.

    Punto. Nessun’altra aggiunta. Nessun’altra spiegazione. Nessuna comprensione, compassione. Niente altro.

    Ho smesso subito di piangere. Sapevo che non avrebbe portato a niente di tutto quello che avrei voluto in quel momento, un po’ di calore, di affetto, un abbraccio. Sì certo, appunto, ancora qualcosa dall’esterno.

    È stato difficile ma molto potente.

    Avrei molto apprezzato il calore, l’abbraccio, l’affetto in quel momento ma lassù hanno ritenuto che non era per me il momento di ricevere quello che stavo chiedendo ma piuttosto di ricevere quello che mi era utile per fare un salto in avanti nella mia consapevolezza ed evoluzione interiore.

    Come spesso succede, dall’elaborazione di una grande sofferenza derivano intuizioni e accessi a stadi di evoluzione e di trasformazione più grandi. Da tempo stavo lavorando su questi concetti, era arrivato il momento di metterli in pratica realmente su qualcosa di grande.

    Era arrivato il momento di riprendere il mio Potere.

    E ora il momento è arrivato anche per te.

    Perdi il Tuo Potere ogni volta che lasci siano le circostanze o le altre persone a prendere il comando della tua Vita.

    Il test sono le tue EMOZIONI.

    Che emozione stai provando? Se è un’emozione negativa allora stai sperimentando una perdita di Potere.

    Un’emozione che non hai scelto.

    Emozioni che non aumentano la tua qualità di vita nel momento in cui le provi e non creano la base per la qualità di vita che vuoi avere nel futuro.

    Il test del tuo benessere sono le emozioni.

    Quando cedi il Tuo Potere, il tuo mondo interiore viene destabilizzato e di conseguenza anche il tuo mondo esteriore ne viene influenzato. O meglio, la manifestazione di ciò che accade nel tuo mondo esteriore ne viene influenzata.

    Ogni volta che stai provando un’emozione come la rabbia, frustrazione, impazienza, tristezza, ansia, paura, invidia o qualsiasi altra emozione che non sia affine a gioia, senso di rilassamento, pace, quiete, gratitudine, amore… allora significa che hai ceduto il Tuo Potere Interiore a qualcuno o qualcosa di esterno a te.

    Una persona può avere potere esteriore su di te, può decidere di licenziarti o di chiudere la vostra relazione, può metterti in prigione perfino, ma può avere Potere su di Te SOLO QUANDO TU GLIELO CONCEDI.

    Se ti rubano l’auto e per due settimane (o anche di più!) sei arrabbiato, triste o qualche emozione della stessa famiglia, significa che, oltre all’auto, hai consegnato anche il Tuo Potere Interiore alla persona che te l’ha rubata.

    Oltre il danno la beffa, è proprio il caso di dire.

    Non significa che non ti deve importare dell’auto e che devi festeggiare, far finta di nulla o non intraprendere azioni giudiziarie.

    Significa che devi riprendere il comando dei tuoi pensieri, delle tue emozioni E della tua VITA, INDIPENDENTEMENTE da quello che è successo all’esterno.

    NONOSTANTE quello che è successo all’esterno.

    Quando sei arrabbiato perché hanno aumentato le tasse e non sai come arrivare alla fine del prossimo mese, HAI CEDUTO IL TUO POTERE.

    Non necessariamente significa che condividi le scelte del governo, probabilmente devi trovare delle soluzioni, devi darti da fare ed è possibile che sia difficile e impegnativo.

    Ma in ogni caso essere arrabbiato non ti aiuta, non ti serve, anzi non fa altro che creare ALTRI BUCHI NEL TUO SERBATOIO ENERGETICO.

    Ogni volta che ti ritrovi inconsapevolmente in un’emozione negativa lasciando che in modo subdolo si insinui dentro di te, STAI CEDENDO IL TUO POTERE.

    STAI PERDENDO LA TUA ENERGIA. La tua energia interiore creatrice, innovatrice, risolutrice.

    Stai lasciando che i LADRI DI TEMPO, DI DESIDERI, DI FELICITÀ approfittino del tuo momento di debolezza per nutrirsi e ingrandirsi.

    Chi sono i Ladri di Tempo, Desideri e di Felicità?

    Sono molti di più di quanto tu possa immaginare.

    Sono dappertutto, ben nascosti e molto spesso beatamente INCONSAPEVOLI.

    Perché sei TU che hai permesso loro di diventare Ladri di Potere.

    Il Potere interiore È IL NOSTRO DONO PIÙ PREZIOSO, la nostra risorsa più importante, quella che influenza tutto il resto.

    Possiamo imparare tecniche, strumenti, mettere in atto piani d’azione, ma saranno vuoti e con risultati solo di breve periodo se sono orientati solamente a un risultato esterno e non sono riempiti e guidati dal nostro Potere interiore.

    Il nostro focus deve restare SEMPRE sul NOSTRO potere interiore.

    Le azioni esteriori sono la conseguenza, il risultato, la manifestazione di quel Potere interiore.

    E se noi non ci occupiamo di crearlo e utilizzarlo come vogliamo, sarà la nostra mente con i suoi schemi di pensiero inconsapevoli a farlo per noi e lo utilizzerà per servire e consolidare proprio quegli schemi inconsapevoli e dannosi. Un circolo vizioso.

    Mondo esteriore e mondo interiore

    Noi viviamo contemporaneamente in due mondi: in modo interiore e il mondo esteriore.

    Il mondo esteriore è composto dalla realtà che ci circonda, quello che avviene all’esterno di noi, oggetti, persone, fatti, situazioni reali.

    Il mondo interiore è composto dalla realtà che noi creiamo all’interno della nostra mente. Le nostre reazioni, le nostre interpretazioni dei fatti che accadono e della realtà esterna. Le nostre conseguenze emotive rispetto a quanto si manifesta all’esterno. Ma è la sommatoria non solo delle nostre reazioni rispetto alla realtà esterna, ma anche di tutti i pensieri e le emozioni che sono presenti al nostro interno indipendentemente da ciò che accade all’esterno. Riprenderemo più avanti questo punto chiave.

    Vediamo un esempio pratico: le code in auto. Ho un amico che si innervosisce moltissimo ogni volta che si trova in auto. Si irrita perché trova sempre qualcuno che guida in modo diverso da lui. E sottolineo in modo diverso perché non necessariamente significa che quel qualcuno faccia qualcosa di scorretto o non rispetti le regole. Potrebbe essere che vada più lentamente oppure più velocemente o imposti la curva in modo diverso. Si irrita perché deve cambiare il suo stile di guida, la sua velocità, in funzione di chi trova sulla strada intorno a lui. E ovviamente il punto di più grande irritazione sono le code. Il programma dei tempi viene destabilizzato senza avere alcuna possibilità, o pochissima, di controllo e questo lo manda su tutte le furie.

    Un altro amico invece mi ha insegnato ad apprezzare le code in auto. Una volta rientrando a casa dopo una giornata sugli sci, siamo rimasti in coda in auto diverso tempo a causa di lavori in corso. Ho commentato: «Mannaggia, che coda, chissà a che ora arriviamo a casa!». E lui mi ha detto: «Beh, non è poi così male, siamo seduti in auto, i sedili sono comodi, siamo al caldo, stiamo chiacchierando piacevolmente e ascoltiamo buona musica. Non mi sembra niente male. Che differenza fa con l’essere seduti a casa su un divano?».

    Non l’avevo mai vista sotto questo punto di vista. Effettivamente era proprio così. Ci stavamo divertendo, chiacchierando e ascoltando buona musica. Che differenza c’era con il divano di casa? Nessuna. Forse un bicchiere di vino ma nessuno di noi in quel momento sembrava averne bisogno.

    Stessa situazione, interpretazione e reazioni totalmente differenti.

    Un altro esempio che spesso racconto anche durante i seminari è quello che è successo mentre ero al telefono con l’amministratore delegato dell’azienda che gestisce il transito al casello autostradale.

    Dopo i saluti iniziali, gli chiedo: «Dove sei?», e lui mi risponde: «In autostrada, e c’è coda. Per fortuna».

    Sono scoppiata a ridere e da quel giorno l’ho sempre portato come esempio dimostrativo che non sono le situazioni, non è la realtà esteriore a decidere il nostro stato d’animo, ma l’interpretazione, il significato che noi diamo alla realtà esteriore e delle situazioni.

    Certamente per quell’amministratore delegato la coda in autostrada significava tante entrate nel conto corrente della sua azienda!

    È un esempio estremo questo, non senso che è vero che la maggior parte delle persone interpreta la coda come un elemento di disturbo rispetto ai piani e alla programmazione fatta ma pur sempre realmente accaduto e in effetti la coda in auto viene spessa proposta dai maestri spirituali come un’opportunità per fermarsi, praticare il respiro consapevole e rilassare il corpo piuttosto che aumentare la tensione e lo stress.

    E ancora una volta voglio condividere la mia storia personale. E ancora una volta dell’ex fidanzato. La rottura unilaterale senza apparente motivo, poco prima dell’inizio del mio periodo sabbatico, ha messo a dura prova la mia stabilità emotiva.

    È stata una palestra straordinaria per applicare tutti i principi contenuti in questo libro.

    Il mio potere personale era stato minato e la pratica di questi strumenti mi ha permesso di potermelo riprendere.

    Mi trovavo nel monastero buddista di Plum Village in Francia: desideravo da tempo potermi trovare li ed essere a fianco di uno dei miei maestri, uno dei miei modelli di riferimento, il monaco vietnamita Thich Nhat Hanh. Spesso mi ritrovavo seduta, insieme ai monaci e alle monache ad ascoltare gli insegnamenti del maestro, o a meditare insieme, ed ecco che io in realtà non ero presente. La mente mi portava da un’altra parte, e il pensiero ancora andava all’ex fidanzato. La parte più importante di pratica in questo monastero è la presenza mentale, osservare i propri pensieri e quindi è quello che facevo. Mi dicevo Ma come è possibile? Sono qui, in questo luogo meraviglioso, il posto dove volevo essere proprio all’inizio del mio periodo sabbatico, e in realtà la mia mente e il mio cuore sono da un’altra parte. È stato molto divertente scoprire il parallelismo con il libro Mangia Prega Ama, che per caso mi era stato passato e avevo iniziato a leggere poco prima di partire. E mentre ero nel monastero leggevo il passaggio in cui la scrittrice raccontava la stessa cosa. In un periodo del suo anno sabbatico si trovava in India, all’interno dell’ashram dove da tempo lei voleva andare, ed ecco che anche lei si ritrova, durante le sessioni di meditazione, a pensare all’ex fidanzato.

    Beh, almeno non mi sentivo così stupida. Posso proprio dire che ho pensato: Mal comune mezzo gaudio. Non avrei mai pensato che un proverbio come quello potesse servirmi.

    Analizzando più in profondità questa coincidenza di emozioni con la Gilbert, ho capito che le persone funzionano più o meno nello stesso modo.

    Quando c’è un pensiero, un’emozione interna forte, questa predomina sulla realtà.

    E questo è proprio il concetto che voglio presentarti adesso perché è quello che ci guiderà. Io in quel frangente l’ho sperimentato in senso negativo.

    Quindi ricorda, il punto chiave è questo: noi viviamo in due realtà contemporanee, quella interna e quella esterna, e quando c’è contrasto tra le due (ad esempio ti trovi in un posto meraviglioso, in un paradiso terrestre, nel posto in cui proprio volevi essere, eppure nella tua realtà interna stai vivendo qualcos’altro) la realtà interna vince sempre.

    Perché ti dico questo? Per uscire da quel pensiero secondo il quale se ottieni qualcosa di esterno, allora avrai anche un risultato interno. Se vado in quel posto allora sarà feliceSe sarò in una relazione di coppia allora mi sentirò amato/aSe io guadagno questi soldi allora posso fare quello che voglio ed essere finalmente libero/a.

    Non è così.

    Non funziona così.

    Sì, può succedere ovviamente. Se parto da una situazione neutra allora una circostanza esterna può donarmi un’emozione interna, ma sarà temporanea, non è la soluzione definitiva.

    C’è quindi una relazione naturalmente, ma quando la realtà interna e quella esterna sono in contrasto, la realtà interiore vince sempre. Quando la parte interna è dominante perché l’emozione è forte, vince sull’input esterno.

    È importante allora partire sempre dal piano interiore e non viceversa.

    Puoi scappare da tutto e da tutti ma non puoi scappare da te stesso.

    È forse la scoperta più importante del secolo, regalataci dalla psicologia quantistica: noi diventiamo quello che pensiamo, diventiamo il pensiero più frequente che ricorre nella nostra mente.

    Ce l’hanno detto più volte molti leader spirituali e storici.

    Il Buddha disse: «Noi siamo quello che pensiamo».

    E Marco Aurelio: «La vita è ciò che i nostri pensieri vanno creando».

    La psicologia quantistica ha dato poi un grande supporto in questi ultimi anni, dimostrando in modo scientifico il reale potere dei pensieri.

    Una bella e intensa citazione di Brian Tracy dice:

    «Le persone di successo pensano a quello che vogliono ottenere nella vita e come ottenerlo (questo è il loro pensiero più frequente); le persone non di successo pensano a quello che non vogliono e a chi dare la colpa».

    Capisci bene che sono due livelli di pensiero totalmente diversi.

    Quindi su quale livello vuoi stare?

    Primo punto è andare a lavorare sul pensiero. Perché il pensiero? Perché noi vogliamo vivere un’emozione positiva e l’emozione è ancora più importante del pensiero, ma quel pensiero che emozione ci porta?

    Quindi quello che vogliamo davvero non è qualcosa di esterno (il lavoro, il compagno, l’auto, tempo libero, più soldi…) ma è quello che noi pensiamo ci possa portare quel qualcosa a livello di emozione, quello che la cosa esterna pensiamo ci possa portare a livello interiore. Tanto vale dunque andare direttamente a occuparci dell’interno. L’esterno sarà una conseguenza dei nostri pensieri.

    Potere esteriore e Potere interiore

    Ci sono due tipi di potere. Il potere esteriore e il Potere interiore. E per distinguerli sottolineo la differenza scrivendoli con l’iniziale p diversa. E da come scrivo è facile capire la mia opinione su quale dei due sia il vero POTERE.

    Se qualcuno ha il potere di metterci in prigione, ha potere su di noi?

    Sì. Ma è un potere esteriore.

    C’è un altro potere. Quello interiore.

    Qual è il più potente?

    Quello interiore naturalmente.

    Il potere esteriore è diverso dal Potere interiore.

    Chi ha il potere di prenderci il Potere interiore?

    Nessuno. Noi siamo l’unica persona che può farlo. Quando decidiamo di cederlo.

    Possiamo essere chiusi in una prigione ma mantenere il nostro Potere interiore.

    Spero non ti capiterà mai di essere chiuso/a in una prigione ma in realtà, molto spesso, le prigioni mentali sono molto più soffocanti di una prigione fisica.

    Possono toglierti il Tuo Potere esteriore.

    Ma il Potere personale non può esserci rubato da alcuno.

    Possiamo essere solo noi stessi a cederlo.

    Sei in doppia fila in un parcheggio con le quattro frecce e stai attendendo che una persona esca per poter mettere al suo posto la tua auto.

    Mentre la persona fa manovra un’altra auto arriva dalla parte opposta ed entra nel parcheggio prima di te. Tu cerchi di far capire che eri lì ad aspettare e il posto spetta a te ma la persona è così rapida che scende e si allontana velocemente senza che tu le possa far cambiare idea.

    Ti hanno rubato il parcheggio. Hanno preso il Tuo Potere esterno.

    Ora non puoi farci nulla a meno di inseguire la persona e obbligarla a lasciarti il posto. Ritieni che non ne valga la pena e quindi rimani seduto nella tua auto.

    Ora hai due scenari possibili. Possono succedere due cose.

    O ti arrabbi e cominci a inveire contro la persona, che peraltro non ti può nemmeno sentire, dicendo: Il mondo è dei furbi! Non è possibile essere così prepotenti e maleducati!. A questo punto non solo ti hanno preso il potere esteriore ma hai ceduto anche il Tuo Potere interiore.

    Oppure mantieni la calma. Osservi dall’esterno la situazione. Forse ora dovrai spendere altri minuti preziosi del tuo tempo a cercare un altro parcheggio. Pensi che è un’occasione per rilassarti e respirare. Non sei in accordo col comportamento che hai appena osservato ma questo non va a minare il tuo fegato. Pensi che se fossi stato/a nei panni della persona che ha preso il parcheggio anche tu avresti probabilmente agito nello stesso modo. O forse semplicemente non se n’è nemmeno accorta. Forse se n’è accorta e lo fa fatto lo stesso ma poi ci ha pensato e le è dispiaciuto. Forse se n’è accorta e lo ha fatto lo stesso e di proposito perché nella sua vita ha visto sempre comportamenti come questi e la sua convinzione è che per essere vincenti e sentirsi bene è importante prevaricare gli altri. Come ha fatto il suo capo quando l’ha licenziata ad esempio. Come aveva visto fare da suo padre verso un suo socio in affari. E come suo padre a sua volta aveva visto fare dal suo di padre. Questo è mettersi DAVVERO nei suoi panni.

    E mentre cerchi di nuovo parcheggio puoi anche avere il tempo di pensare a quando anche tu l’avevi fatto tempo fa, quando eri di fretta e avevi fatto quella manovra azzardata, pensi a quella signora che guidava l’auto a cui avevi fatto la scorrettezza, quella che avevi chiamato imbranata, quella che si era trovata in mezzo all’incrocio con l’auto che si era spenta dopo la frenata brusca che aveva dovuto fare a causa tua, con le altre macchine che le suonavano.

    Il potere esteriore è legato alle circostanze esterne. Il Potere interiore è legato a come ti senti dentro.

    Il potere esteriore sono le onde in superficie dell’oceano. Quello che si vede dall’esterno, che può essere influenzato anche da una semplice barca a remi che passa.

    Il Potere interiore non si vede all’esterno, è quello che influenza il nostro stato d’animo e le nostre emozioni. È quello che decide il nostro benessere o il nostro malessere. È la parte più profonda dell’oceano, che non viene disturbata e influenzata nemmeno dalle più grandi imbarcazioni.

    Quando sai come riprendere il Tuo Potere interiore non hai più bisogno di cercare e affermare il Tuo Potere esteriore.

    Il Potere interiore è il Potere dell’anima.

    Il potere esteriore è il potere dell’Ego.

    Il Potere interiore arricchisce gli altri e li aiuta a ritrovare il loro.

    Il potere esteriore impoverisce gli altri e li incatena.

    Potere e intenzione

    «L’antenato di ogni azione è un pensiero».

    RALPH WALDO EMERSON

    Generalmente noi diamo molto più potere alle nostre azioni esteriori. Pensiamo che FACENDO qualcosa allora potremo ottenere dei risultati. E ci dimentichiamo di quello che viene PRIMA di ogni azione.

    IL TUO VERO POTERE è la tua INTENZIONE. Prima di agire controlla quali sono i tuoi pensieri. Che cosa pensi? Sei focalizzato sul trovare una soluzione a COME ottenere un risultato ancora prima di avere CHIARO in mente che COSA vuoi. Puoi essere spinto dall’uscire da una situazione che NON TI PIACE, ti fa stare male e cominci ad agitarti e a muoverti per uscire senza prima sapere DOVE vuoi andare e dove vuoi arrivare. Quando il Tuo Potere interiore è allineato al risultato finale allora diventa tutto molto più semplice. Molta meno fatica, meno stress. L’azione viene da un pensiero di paura? Da una sensazione di stress? O dalla sensazione di essere guidato? L’azione SEGUE un’intenzione consapevole? Con una richiesta di supporto di aiuto? Hai chiaro che COSA vuoi ottenere? Piuttosto che focalizzare tutte le tue energie su COME vuoi arrivare a un risultato focalizza la tua energia e la tua

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