Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Verso il Risveglio (la voce dell'anima)
Verso il Risveglio (la voce dell'anima)
Verso il Risveglio (la voce dell'anima)
E-book92 pagine1 ora

Verso il Risveglio (la voce dell'anima)

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Questo è un e-book breve, ma di grande ed intenso contenuto. Come dice il titolo stesso, ti conduce "verso il risveglio",ti fa entrare dentro di te con delicatezza, nel rispetto delle tue stesse paure e chiusure, per accompagnarti ad una visione più ampia di te, riflettendo anche su diversi stereotipi che si danno per scontati, ma che invece non lo sono e suscitando molti spunti nuovi per una maggiore consapevolezza del proprio essere.
LinguaItaliano
Data di uscita23 gen 2018
ISBN9788827808856
Verso il Risveglio (la voce dell'anima)

Correlato a Verso il Risveglio (la voce dell'anima)

Ebook correlati

Corpo, mente e spirito per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Verso il Risveglio (la voce dell'anima)

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Verso il Risveglio (la voce dell'anima) - Fabio Finucci

    intensità.

    RESPIRA

    Respira....senti il battito del tuo cuore...rilassa la tua mente e tutto il tuo corpo, rilassati finchè il tuo respiro non diventa lieve, dolce, scendi nel tuo cuore...nel tuo cuore puro e limpido, puro e limpido come sei tu!

    Entra nella purezza di te, sciogli ogni pensiero di indegnità e incapacità, nel tuo cuore non c'è giudizio, nè tantomeno punizione, quindi togliti le scarpe dei sensi di colpa, quelle scarpe lì non servono, sciogli ogni attrito o barriera che tu frapponi alla tua stessa purezza, essa è lì, pronta ad accoglierti, ad abbracciarti ed amarti, non restare indeciso, togliti i vestiti del non sentirti all'altezza, lì entraci con la tua essenza, quell'essenza pura e trasparente come un cristallo.

    Non indugiare coi giudizi su te stesso, liberatene, sentiti puro e candido come un neonato, credi nella purezza di te stesso, se metti barriere di giudizi, che sono solo tuoi, ti sarà difficile entrare nel cristallo del tuo cuore.

    Nessuno ti giudica, solo tu lo fai, nessuno ti punisce, solo tu lo fai, non ci sono errori, solo esperienze che arricchiscono, niente e nessuno ti impedisce di entrare nel tuo cuore, di essere avvolto dal tuo stesso amore.

    Sciogli ogni laccio che ti impedisce di amarti, che ti impedisce di amare, entra nell'amore puro e limpido quale tu sei, lasciati cullare da esso e senti quanta purezza e candore c'è nel tuo cuore.

    Ascoltalo, ascoltati!

    L'INDEFINITO

    Eccomi a te, sono la tua anima, ti va di ascoltarmi?

    Sono la tua parte infinita, eterna, per la verità sono te, ma uso il linguaggio umano, per farmi capire meglio.

    Noi due siamo uniti e nella tua mente immagini quest'unione come un'estasi, una grande bellezza, gioia e amore che ti fa vibrare, mentre nella tua realtà non è così. Raramente lo senti, invece spesso senti come un vuoto dentro di te, specialmente in quei momenti che non hai nulla da fare, che sei solo, ti senti pervadere da un vuoto e la tua mente cerca subito di interpretarlo con i suoi mezzi e attraverso i sensi.

    Pensi, ecco, devo fare qualcosa, senti la necessità di colmare quel vuoto, se persiste diventa anche un po' opprimente, la tua ansia inizia ad agitarti, si, devo fare qualcosa, perchè mi sento nullo e la mente inizia a rimproverarti, beh, che fai? Stai oziando?

    Non puoi, devi fare qualcosa, muoviti. Allora inizi magari a stuzzicare del cibo, accendi la tv, ti metti a fare qualcosa anche se in realtà non ne hai nemmeno voglia, ma la mente ti tortura e devi accontentarla altrimenti non la smette.

    Quante volte durante il giorno ti succede?

    Cerchi sempre di colmare quei vuoti, lunghi o brevi che siano, non è vero?

    Beh, ecco, quel vuoto che senti sono io.

    Vedi, io sono come un cerchio aperto, come un buco, un foro, come lo spazio vuoto in ogni cosa e quindi lo spazio vuoto anche dentro di te, l'immensità dentro te, è questo il senso di infinità nel gergo umano.

    Io sono quel vuoto indefinito che tu non riesci a decifrare, ad interpretare e spesso ti opprime, ti fa sentire pressante dentro di te, sono quello spazio vuoto che tu cerchi di colmare, quel vuoto che ti agita e ti deprime a volte e perciò ti fa cercare energia ovunque, perchè in quel vuoto ti senti un po' perso, ti senti mancare la terra sotto i piedi, ed un senso di vertigine ti assale.

    Ricordi quella volta che facevi un esercizio per le caviglie?

    Ti sollevavi in punta di piedi, hai provato a farlo con gli occhi chiusi e non riuscivi a rimanere in equilibrio, ti sbilanciavi subito, aprendo gli occhi, invece, ti riusciva meglio. Sempre al buio, ma toccando leggermente qualcosa, tipo la spalliera di una sedia, l'equilibrio era anche più stabile.

    Perchè al buio senza appoggi cadevi subito? Il tuo essere è immenso, è come un vuoto nell'infinito, ed il tuo io, la tua personalità perde subito cognizione, si sbilancia ed ha bisogno di punti di riferimento, come il vedere, o meglio ancora, un appoggio.

    Ecco, la tua identità è l'appoggio del tuo stesso essere, un punto di vista con cui inizia a vedere se stesso, con cui inizia a conoscersi. Potremmo dire che sei il suo essere relativo oppure un limite, ma non vederlo negativamente.

    I LIMITI

    La parola limiti è sempre considerata in senso negativo, quasi un'offesa alla libertà, un impedimento alla libertà e alla conoscenza, però non è così se la si guarda bene.

    Ti ricordi quando giocavi a tennis le prime volte? Davi molta importanza al gesto fisico, all'impatto della racchetta sulla pallina e per te questi avevano più valore del contenere il colpo, invece, per farlo rientrare nei limiti del campo e della rete.

    In palleggio si tiravano i colpi forti e in modo libero e non importava se andavano fuori, e per te era quello il bello del tennis, poi, però, in partita diventava tutto molto più contratto, la paura di sbagliare ti faceva ritrarre il colpo e il gesto atletico e tiravi una palla lenta molto diversa da quando palleggiavi.

    Questo a te dava molto fastidio, perchè quei limiti del campo, ti impedivano di essere sciolto. Si, potevi tirarli ugualmente, ma se le palle poi andavano tutte fuori serviva a poco.

    Si trattava allora di trovare un compromesso tra la forza del colpo e al tempo stesso farlo rientrare nelle righe e superare la rete, e questo lo sentivi come una ristrettezza, appunto, un limite.

    Iniziando, però, a fare questo esercizio, ti eri accorto che era importante la posizione delle gambe e di tutto il corpo, la preparazione al colpo, perchè se si colpisce la palla troppo avanti o troppo indietro, o troppo alta o troppo bassa, si compromette la sua direzione e velocità. Nel far questo ti accorgevi anche che il tuo colpire la palla era sempre un po' all'indietro e non in avanzamento per dare più potenza al colpo e questo tuo atteggiamento derivava dal tuo affrontare la vita.

    Ogni cosa che fai, sia piccola che grande, riflette sempre un po' te stesso, tu, ad esempio, prendevi la vita in modo un po' difensivo e questo ti portava così a colpire la palla all'indietro e in quel modo il colpo risultava alto e lento.

    Poi ci sono le forze cinetiche, le leggi fisiche, gli effetti della palla con le conseguenze di saperle valutare nel loro diverso rimbalzo per poter

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1