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il parco magico
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E-book60 pagine42 minuti

il parco magico

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Info su questo ebook

Pietro e suo nonno frequentano un bellissimo parco cittadino dove insieme passano le giornate.
Il nonno un giorno confida a Pietro un segreto: di notte gli alberi del parco prendono vita, si spostano e si muovono cantando delle strane filastrocche.
Sono loro la causa per cui in passato alcune persone sono scomparse misteriosamente?
La curiosità di Pietro lo porterà  nel parco di notte, dove conoscerà il burbero Troncone, raccoglierà puzzolenti calli d’oca per confezionare una potentissima pozione … la SVOLAZZA PIUMA con la quale forse riuscirà a contrastare il folle progetto di un ricco industriale che vorrebbe costruire una fabbrica di bibite al rabarbaro proprio all’interno dell’amato parco.
LinguaItaliano
EditoreCorra80
Data di uscita9 ago 2018
ISBN9788828370840
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    Anteprima del libro

    il parco magico - Corrado Pirovano

    Ringraziamenti

    La Famiglia Rossi

    La famiglia Rossi viveva in un bell’appartamento in un paesino situato a ridosso di un bellissimo parco naturale.

    I coniugi Rossi avevano un figlio di nove anni di nome Pietro.

    Siccome il signore e la signora Rossi erano perennemente indaffarati, nevrotici, alle prese costantemente con i loro affari personali, spesso Pietro si sentiva messo in secondo piano, quasi come una vecchia ciabatta di cui ci si può dimenticare.

    Pietro però ero un caro ragazzino, sveglio e curioso, desideroso di esplorare il mondo.

    La curiosità di Pietro spaziava su più argomenti ed era del tutto normale per un ragazzino della sua età.

    Se Pietro notava una casa in costruzione, domandava ai suo genitori come funzionasse la gru e come riuscisse a rimanere in piedi così esile e lunga.

    Oppure cercava risposte se durante un programma televisivo non capiva alcuni termini o espressioni verbali.

    Le domande di Pietro erano considerate per i coniugi Rossi come una pustola sul collo: a dir poco fastidiose.

    Come già detto, erano troppo indaffarati a trafficare con il loro cellulare, rispondere alle chiamate, correre su e giù, e Pietro si sentiva come una vecchia valigia che veniva sbattuta qua e là mentre papà e mamma erano alle prese con le loro faccende.

    Papà mi porteresti nel parco?

    Nel parco? A fare cosa?

    Per giocare a pallone, oppure solo per fare un giro

    Secondo te io ho tempo da perdere nel parco? Diavolo, piuttosto muoviti che tra dieci minuti ho una riunione importante di lavoro! Sei viziato figlio mio rispondeva il padre seccato.

    Con sua madre non andava meglio.

    Mamma, cosa dici se andassimo a prendere un gelato?

    Stai scherzando vero? Non voglio mica ingrassare! Anzi, tra poco ti porto dal nonno perché devo andare in palestra!La linea, la linea prima di tutto! rispondeva la madre freneticamente.

    I signori Rossi, erano così stupidi da non accorgersi che Pietro non era un pacco postale o un accessorio da parcheggiare a piacimento o da rispolverare di tanto in tanto.

    Il signor Rossi era un uomo perennemente sommerso dal lavoro.

    Era considerato da tutti un grande uomo d’affari, e lavorava per una ditta molto importante.

    Aveva una faccia da iena e un atteggiamento da super-uomo, insomma un vero e proprio aguzzino, che in ogni situazione pensava al dio denaro e al suo tornaconto personale.

    Una persona assolutamente da evitare, credetemi.

    Portava vestiti firmati, ed era perennemente in giacca e cravatta, nel suo armadio aveva centinaia di cravatte di ogni colore e sfumature

    che la mattina riusciva a legare al collo con una abilità mostruosa.

    Successivamente si recava in bagno ad impiastrarsi i capelli con il suo affezionatissimo gel, si alzava il ciuffo e lo modellava a ripetizione, sembrando a risultato finito una scura cornacchia impomatata.

    La madre invece aveva dei capelli voluminosi sul biondo, portava dei vestiti sgargianti e delle terribili scarpe a pois col tacco, che esibiva con dubbio gusto.

    Trotterellava in continuazione tra un centro estetico e una palestra, era infatti fissata con la cura del corpo, poiché accusava i primi segni del tempo, e la sua pelle stava pian piano diventando molle e segnata come quella di un rospo!

    Insomma, era una madre superficiale e narcisista.

    Quando passava per strada, la gente riusciva a sentire la scia dei suoi orripilanti profumi dolciastri, che nauseavano i poveri passanti che incrociavano il suo cammino.

    Pietro era chiaramente vittima di questa situazione, subendo passivamente ogni tipo di iniziativa dei suoi genitori, e quasi sempre si annoiava in loro compagnia.

    Alla sera di ritorno a casa il disco non cambiava,

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