Prima della notte

Di Rossella Amelia Roli

"Prima della notte" è una raccolta di racconti dedicati ai grandi ma ricolmi di nostalgia per la magia dell'infanzia.

E vi compaiono una galleria di dolcissimi personaggi, dal coniglietto di pezza Pallino, ritrovato dentro a un vecchio baule, a Cetonia Aurata e i suoi bambini, dai monelli Cosimo e Lapo, alla banda dei sei indiani da giardino, per proseguire poi con Popy gatto nero dal polpastrello rosa e con i nonni che se ne vanno via in mongolfiera all'alba di un Primo d'Aprile, sino a chiudere la raccolta con un bimbo di nome Tonino che si improvvisa pittore e con la fata buona ma povera che vive dentro un sottopasso.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 7 gen 2019
• ISBN: 9788827864968

Anteprima del libro

Roli

Cetonia Aurata e i suoi bambini.

Non ho mai capito se Cetonia fosse il nome e Aurata il cognome – o viceversa – ma di certo non mi potevo scordare dove abitavano, lei e i suoi bambini.

Arrivavano da noi in tarda primavera e zitti, zitti prendevano possesso della loro dimora estiva, la mia rosa prediletta, quella che cresceva sul lato sud della casa e godeva della migliore esposizione: sole mattutino da oriente, sole a picco a mezzodì e sole a ovest nel pomeriggio.

Il muro nord della casa la riparava, infine, dal freddo, dal vento e dalle giornate piovose di fine estate.

La rosa era bella davvero e faceva fiori meravigliosi e profumati che avevano un colore chiarissimo e screziato: rosa (appunto di rosa).

Alcuni sognavano di farne un bouquet per una giovane sposa; altri (cui il rosso sembrava un azzardo) ne avevano colto un fiore soltanto, in prestito, per donarlo a una donna, insieme a un timido biglietto e a una firma tutta storta e sbavata.

Altri infine immaginavano i fiori dentro ad un vaso cinese, sopra il tavolo della sala o sotto la loro finestra. Ma come potevamo noi accontentare tutti costoro quando ciascun fiore meraviglioso era una stanza per Cetonia e i suoi bambini?

I piccoli, infatti, trascorrevano le giornate di sole rincorrendosi di fiore in fiore, spiegando goffamente le loro ali quasi più grandi del corpo ed emettendo schiamazzi abbondanti di zeta che io purtroppo non riuscivo a comprendere. Ma quando veniva la sera, ubbidendo