DUE CUORI IN CUCINA
HO CONOSCIUTO IL FRANCESE per un capriccio del caso. Un’amica comune ed io ci eravamo fermate in un bar, un sabato mattina, dove lui stava facendo colazione. Si alzò in piedi per un momento e ci invitò a fargli compagnia.
Di carnagione olivastra, il Francese era un quarantenne dall’aspetto più giovane della sua età. Alto più di un metro e novanta, il suo corpo longilineo era scolpito da anni di calcio e tennis. Mi piaceva il modo in cui si passava le dita tra i capelli corvini e il modo disinvolto in cui sedeva, con le gambe incrociate. Mi affascinavano le sue lunghe ciglia, le sua dita lunghissime e ben curate, i suoi jeans di marca. Lo trovavo bellissimo. Volevo toccarlo.
Ero ossessionata dal foglio di parole crociate piegato in quattro appoggiato sulle sue gambe, mentre teneva la penna e la
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