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L'arte della memoria: Manuale di mnemonica compilato secondo il sistema Aurelj
L'arte della memoria: Manuale di mnemonica compilato secondo il sistema Aurelj
L'arte della memoria: Manuale di mnemonica compilato secondo il sistema Aurelj
E-book132 pagine2 ore

L'arte della memoria: Manuale di mnemonica compilato secondo il sistema Aurelj

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La Mnemonica o Mnemotecnica è l'arte di sussidiare la preziosissima facoltà della memoria con mezzi artificiali, permettendo di acquistare e ritenere il maximum delle cognizioni con il minimum di lavoro, di tempo e di fatica. In queste poche parole si compendia tutta l'arte Mnemonica. Moltissimi sono i vantaggi che si possono ricavare da questa arte nelle singole sfere della vita comune, nella maggior parte delle professioni e segnatamente per gli avvocati, professori, impiegati, conferenzieri, militari, attori, ed autori; i quali tutti si trovano costantemente di fronte a molteplici e svariatissime cognizioni che vengono affidate alla memoria in una maniera più o meno completa.
LinguaItaliano
Data di uscita22 feb 2019
ISBN9788832523829
L'arte della memoria: Manuale di mnemonica compilato secondo il sistema Aurelj

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    L'arte della memoria - Costanzo Fea

    L'arte della memoria

    Manuale di mnemonica compilato secondo il sistema Aurelj

    Costanzo Fea

    STAMPERIA REALE D. Ripamonti – prima edizione digitale 2016 a cura di David De Angelis

    SOMMARIO

    - I. CONCETTO DELL'UTILITÀ PRATICA DELL'ARTE MNEMONICA

    - II. ARTE MNEMONICA ANTICA

    - III. ARTE MNEMONICA MODERNA

    - IV. SISTEMA AURELJ GIUDICATO DA AUTOREVOLI COMMISSIONI

    - V. PROGRAMMA DELLA MNEMONICA MODERNA E GIOCHI DI MEMORIA

    - VI. RICORDANZA DELLE CIFRE NUMERICHE

    - VII. RICORDANZA DELLE PAROLE

    - VIII. RICORDANZA ORDINATA DELLE PAROLE E DEI NUMERI

    - IX. MODO DI MNEMONIZZARE UN LIBRO

    - X. TAVOLE TOPOLOGICHE DELL'AURELJ

    - XI. METODO MODERNO TABULARE COMPARATO CON QUELLO LOCALE

    - XII. IL VERSO E LA RIMA CONSIDERATI QUALI AUSILIARI DELLA MEMORIA

    - XIII. RICORDARE IL CALENDARIO

    - XIV. MANIFESTO D'UN MNEMONISTA DEL SECOLO XVI

    - XV. MANIFESTO D'UN MNEMONISTA MODERNO

    - XVI. CONFERENZE SPERIMENTALI E PUBBLICI CORSI TEORICO-PRATICI SULL'ARTE DELLA MEMORIA

    - I. - CONCETTO DELL'UTILITÀ PRATICA DELL'ARTE MNEMONICA

    La mnemonica o mnemotecnica è l'arte di sussidiare la preziosissima facoltà della memoria con mezzi artificiali, permettendo di acquistare e ritenere il maximum delle cognizioni col minimum di lavoro, di tempo e di fatica.

    In queste poche parole si compendia tutta l'arte mnemonica.

    Moltissimi sono i vantaggi che si possono ricavare da questa arte nelle singole sfere della vita comune, nella maggior parte delle professioni e segnatamente per gli avvocati, professori, impiegati, conferenzieri, militari, attori, ed autori; i quali tutti si trovano costantemente di fronte a molteplici e svariatissime cognizioni che vengono affidate alla memoria in una maniera più o meno completa.

    Taluni oratori, e non sono pochi, apprendono a memoria i loro discorsi, le loro perorazioni, sforzandosi di imprimere nella loro mente le frasi ad effetto, che collocano alla fine di ciascun periodo oratorio. Ciò avviene specialmente se questi discorsi devono essere pronunciati davanti un numeroso e scelto uditorio. Tali discorsi richiedono perciò una accurata preparazione, perché ogni parola deve essere studiata, pesata ed apprezzata al suo giusto valore; e se questa preparazione non viene sussidiata dall'arte, non solo può importare un lavoro gravoso ed una considerevole perdita di tempo, ma può talvolta generare nella niente dell'oratore una grande confusione, fino a perdere il filo del discorso.

    Ma è soprattutto allo studente che quest'arte può tornare di grandissimo giovamento come ausilio nei suoi studi. Se lo studente ha una memoria poco sviluppata, sarà ciò per lui una causa continua non solo di lavoro improduttivo, ma ancora di inutili sforzi. Per contro se lo studente è dotato di una buona memoria, può superare di gran lunga i suoi compagni, quantunque più studiosi e di maggiore ingegno; di modo che in ogni disciplina scolastica, in ogni ramo di studio, può meritare gli encomi dei suoi professori, ottenere dei successi negli esami e sorpassare i compagni nei concorsi, con molto minor tempo di quanto avranno impiegato i compagni stessi per giungere ad un mediocre risultato.

    Orbene, si può con sicurezza affermare che se lo studente praticherà l'arte di accrescere la memoria, sarà in grado di possedere tutti questi vantaggi, tutti questi benefici, perché mediante l'impiego d'un buon metodo di lavoro intellettuale, è possibile aumentare considerevolmente la facoltà della memoria, in modo tale da superare i risultati che può ottenere la memoria naturale più privilegiata.

    Ho detto che la mnemonica è l'arte di sussidiare la memoria con mezzi artificiali; completerò ora tale definizione facendo notare che quest'arte serve a far ricordare più particolarmente quelle cose alle quali la memoria naturale non basta. Ove la memoria naturale è sufficiente, l'arte è superflua, anzi è d'imbarazzo, e quindi torna inutile ricorrere a sussidi i quali costano pure un po' di fatica e consumano qualche tempo; ma quest'arte può senza dubbio riuscire di una incontestabile utilità quando occorra o giovi raccogliere nella mente, e anche ordinarvi, una serie estesissima di cognizioni.

    Intendiamoci però bene: non di tutte le cognizioni, ma di quelle sole che siano tra loro disparate; di quelle cognizioni che si riferiscano a fatti diversi, a luoghi, a date, a numeri di quante cifre si voglia; di quelle cognizioni insomma che non siano associate le une alle altre in ordine logico. Mentre invece per le cognizioni insieme razionalmente collegate, l'impiego dell'arte mnemonica sarebbe non solo fatica vana, inutile, ma gravosa e causa altresì di considerevole perdita di tempo.

    Questi sono i naturali confini nella cerchia dei quali la mnemonica dev'essere applicata.

    Il chiarissimo avvocato e professore Tito Aurelj, giustamente chiamato l'innovatore dell'arte mnemonica in Italia, mi faceva un giorno una similitudine molto efficace a chiarire il concetto vero ed esatto della utilità pratica di quest'arte. Egli paragonava l'arte mnemonica al cannocchiale. Infatti noi sappiamo che il cannocchiale per gli usi ordinari della vita non serve, anzi è d'impedimento a veder bene, ed è inutile strumento a voler guardare le persone o le cose che da vicino s'incontrano per via; ma là dove l'occhio disarmato di lente non giunge, là sappiamo pure che il cannocchiale viene utilmente adoperato.

    Ad esempio: le distanze un tempo inesplorate dei cieli, l'uomo potè col telescopio scandagliare, le montagne lunari conoscere e misurare, innumerevoli corpi scoprire, e le più lontane nebulose risolvere in miriadi di stelle.

    Cosi, l'arte mnemonica, pressoché superflua a ricordare dieci versi, diviene oltremodo potente a ricordare, per esempio, i logaritmi, le epoche storiche, i vocaboli scientifici e quelli di lingue morte e straniere, e diecine di migliaia di numeri di qualsiasi specie, e schiere innumerevoli d' idee di qualsiasi ordine, e perciò libri voluminosi e numerosi.

    Mi si opporrà che finora si è studiato ed imparato senza artifici e sussidi di memoria, e che gli uomini hanno potuto essere uomini senza sentire alcun bisogno dell'arte della memoria. Ma si era viaggiato senza il vapore, prima che questa potente forza motrice esistesse; si erano fatti degli studi sui movimenti celesti e su ciò che ha relazione agli astri, innanzi che apparisse lo spettroscopio; non mancava la comunicazione fra gli europei e gli americani quando il telegrafo elettrico era solo nella mente di Dio.

    Ma come il cannocchiale, il vapore, il telegrafo, accrescono meravigliosamente ed utilmente la potenza visiva e la rapidità nella trasmissione delle cose, delle persone e del pensiero, cosi l'arte di ricordare accresce smisuratamente la prontezza e la tenacità della memoria.

    Tuttochè minimo, voglio addurre un esempio.

    Un giorno, mentre il professor Aurelj insegnava geografia nella scuola tecnica Federico Cesi in Roma, vedendo che il maggior numero dei giovani incontrava difficoltà a ricordare con ordine gli otto nomi della grossa divisione delle nostre Alpi, pensò egli di comporre la seguente frase, che per la sua semplicità ed efficacia ha fatto già il giro di molte scuole d'Italia, cominciando da quelle di Roma: Bonaparte fa valicare le Alpi alle sue truppe,

    MA CON GRAN PENA LE RECA GIÙ

    Ed ecco la spiegazione di questo acrostico sillabico:

    MA - Marittime; CON - Cozie; GRAN - Graje; PENA - Pennine; LE - Lepontine; RE - Retiche; CA - Carniche; GIÙ - Giulie

    Con tale formula, appresa lì per lì, mai più quei giovani studenti dimenticarono questi otto nomi della divisione delle Alpi e l'ordine in cui sono disposti.

    Vi ha pertanto tutto l'interesse perché si dia agli studiosi questo potente strumento dello imparare, questo gigantesco faro nell'incerto ed infido mare della memoria; trattandosi insomma di un'arte così utile che dovrebbe essere fondamentale nella educazione della mente, perché diceva Cicerone: Tanlum salma, quanfnm ,memoria lenemus.

    - II. - ARTE MNEMONICA ANTICA

    Origine dell'Arte Mnemonica.

    Come quest'arte ebbe origine, lo narra col seguente aneddoto il grande oratore romano Cicerone nel De Oratore, nell'anno 89 av. Cr.

    Racconta egli che Simonide cenando un giorno a Craon, nella Tessaglia, in casa di un ricco e nobile uomo chiamato Scopas, si assentò momentaneamente dalla sala del convivio ed in questo frattempo il pavimento sotto la mensa sprofondò travolgendo nella disastrosa caduta lo Scopas e tutti i suoi convitati, che perirono sotto le macerie.

    I parenti di questi sfortunati vollero seppellirli, ma non potevano riconoscere i loro cadaveri, tanto erano essi sfigurati. Parve allora un fatto meraviglioso che Simonide, ricordando il posto che ciascuno dei convitati aveva occupato, pervenisse a far ritrovare a ciascuna famiglia i cadaveri che cercavano.

    Insieme a questo si racconta e si crede che Simonide stesso, più tardi,

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