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Cos'è la PNL: Scopri la Programmazione Neuro-Linguistica per migliorare la tua vita personale e professionale
Cos'è la PNL: Scopri la Programmazione Neuro-Linguistica per migliorare la tua vita personale e professionale
Cos'è la PNL: Scopri la Programmazione Neuro-Linguistica per migliorare la tua vita personale e professionale
E-book238 pagine2 ore

Cos'è la PNL: Scopri la Programmazione Neuro-Linguistica per migliorare la tua vita personale e professionale

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Info su questo ebook

La PNL è una raccolta di modelli e tecniche per aiutarti a comprendere meglio te stesso e le altre persone.
Grazie a questo libro puoi:
•         creare una comunicazione più efficace;
•         eliminare convinzioni e comportamenti che ti possono bloccare;
•         imparare nuove tecniche per ottenere ciò che desideri.
Cos’è la PNL è una straordinaria introduzione alla PNL per tutti.
Molto chiara, completa e ricca di esempi ed esercitazioni, spiega come applicare i principi fondamentali della PNL alle aree più importanti della tua vita.
LinguaItaliano
Data di uscita20 set 2021
ISBN9788833621234
Cos'è la PNL: Scopri la Programmazione Neuro-Linguistica per migliorare la tua vita personale e professionale

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    Anteprima del libro

    Cos'è la PNL - Richard Youell

    01.

    La storia, le persone, le influenze e lo sviluppo della PNL

    I primi anni

    Alcune persone trovano utile una visione globale che parta dalle origini della disciplina, dalle influenze che l’hanno caratterizzata e dai protagonisti della sua ascesa e diffusione. La PNL è stata sviluppata nei primi anni Settanta all’Università della California, più precisamente a Santa Cruz, da John Grinder, professore associato di linguistica, e Richard Bandler, uno studente di psicologia con un background in matematica e informatica. Bandler e Grinder erano entrambi interessati a come certe persone fossero in grado di comunicare e influenzare gli altri in modo molto efficace.

    L’incontro tra l’esperienza di Grinder nei modelli linguistici e l’abilità di Bandler nel notare e codificare tali modelli li portò a studiare con successo alcuni terapisti di grande efficacia. Il denominatore comune di tali professionisti era la loro straordinaria abilità nell’aiutare le persone a portare cambiamenti positivi nella propria vita semplicemente ascoltandoli e parlando con loro. I terapisti che Bandler e Grinder studiarono in maniera più approfondita furono Fritz Perls, padre della psicoterapia della Gestalt, Virginia Satir, nota specialista in terapia familiare e gestione del cambiamento, e Milton Erickson, eminente ipnoterapeuta clinico. Queste indagini consentirono loro di identificare i comportamenti, gli approcci e i modelli linguistici chiave di questi terapeuti, e si evolsero in una metodologia a sé stante che prese il nome di Programmazione Neuro-Linguistica. Al centro di questo lavoro stava il concetto di modellamento: l’idea di trovare un modello esemplare, un esperto capace di fare qualcosa al meglio, di osservarlo e interrogarlo per identificare l’insieme di strategie, emozioni e comportamenti che usa per manifestare quell’abilità. Quando questi elementi diventano noti ed espliciti, è possibile trasferirli così che altri possono adottarli e manifestare quell’abilità a loro volta.

    Successivamente, un gruppo di studenti e amici visionari ed entusiasti, per lo più provenienti dalla medesima Università della California, sviluppò ed estese ulteriormente i modelli della PNL negli anni Settanta e Ottanta. In autonomia o in collaborazione con Bandler e Grinder, diedero un prezioso contributo all’ampliamento e consolidamento della disciplina Robert Dilts, Judith DeLozier, David Gordon, Leslie Cameron Bandler, Steve Andreas e Connirae Andreas.

    Altre influenze e teorie

    In aggiunta ai terapisti modellati da Bandler e Grinder, altre importanti influenze contribuirono a dare forma a quella che oggi conosciamo come PNL.

    Gregory Bateson, eminente antropologo, linguista e studioso di cibernetica, insegnava all’università della California negli anni in cui Bandler e Grinder stavano sviluppando la PNL. Il suo lavoro sulla cibernetica e la teoria dei sistemi influenzò lo sviluppo della PNL. Fu lo stesso Bateson a presentare Bandler e Grinder all’ipnoterapeuta Milton Erikson.

    Nel campo della linguistica, le maggiori influenze sullo sviluppo della PNL derivarono dal lavoro di Paul Watzlawick e Noam Chomsky. In particolare, i lavori di Watzlawick sulla teoria della comunicazione e la grammatica trasformazionale di Chomsky erano teorie contemporanee che fornirono le basi per sviluppare molti dei principali modelli della PNL. Anche la semantica generale, in cui i principi del moderno pensiero scientifico sono stati generalizzati e applicati all’attività umana, giocò un ruolo determinante nello sviluppo della PNL. Le opere di Alfred Korzybski, in particolare Science and Sanity, offrirono ulteriormente sostegno a gran parte del pensiero alla base di numerosi modelli della PNL.

    I modelli della PNL sono stati supportati e confermati da diverse altre ricerche scientifiche, evidenze sperimentali e teorie nella psicologia cognitiva e comportamentale. In particolare, ebbero un impatto significativo sullo sviluppo della PNL le opere di George Miller, Eugene Galanter e Ivan Pavlov.

    PNL: un modello, non una teoria

    La PNL fu sviluppata a partire da esperti di comprovato successo e abilità, modellando ciò che facevano e come lo facevano, senza entrare nel merito del perché lo facessero. Questa è una distinzione importante che differenzia la PNL da molte altre metodologie che invece si fondano su un costrutto teorico del perché qualcosa funzioni. In quanto metodologia basata sul modellamento, essa non ha la pretesa di essere completamente vera, corretta o addirittura coerente. Ciò che conta maggiormente è se funziona oppure no. Metodologie basate su modelli come la PNL sono utili solo quando applicate a ciò per cui sono state originariamente progettate. Tale approccio è stato sintetizzato con dei principi che grossomodo dicono Se funziona, usalo. In caso contrario, prova qualcos’altro e Funziona sempre, tranne quando non funziona. È importante ricordare questa filosofia di fondo, quando si utilizza la PNL, in quanto raramente esiste un’unica metodica che sicuramente funzionerà in tutte le situazioni per tutte le persone. I modelli della PNL forniscono un quadro utile per scegliere gli approcci da adottare e per sviluppare la flessibilità necessaria a metterli in pratica con l’obiettivo di ottenere i risultati desiderati. Puoi provare gli strumenti e adottare le tecniche e i metodi che funzionano per te.

    Storia recente

    Durante gli anni Ottanta, la collaborazione tra Bandler e Grinder si interruppe bruscamente lasciando uno strascico di divergenze pubbliche, controversie e cause legali. I due raggiunsero un accordo parziale soltanto alla fine degli anni Novanta. Tuttavia, le questioni legali relative alla proprietà intellettuale dei modelli originali della PNL non sono mai state completamente risolte e due decenni di controversie continue hanno portato l’ambito della PNL a diventare la disciplina frammentata e diversificata che è oggi.

    Molti di coloro che avevano fatto parte della squadra originale di Santa Cruz, tra cui John Grinder, Robert Dilts e David Gordon, hanno continuato a sviluppare nuovi modelli e tecniche, a pubblicare articoli e libri e a insegnare la PNL in varie forme. Parallelamente, altri si sono aggiunti e hanno adottato i principi e i modelli base sviluppati negli anni Settanta aggiungendo, modificando, aggiornando e rinominando il lavoro iniziale fino a crearne nuove branche della comunicazione, del comportamento, del management e del cambiamento personale. Ad esempio, Steven Covey (1989), Tony Robbins (1986, 1992) e Ken Blanchard e Spencer Johnson (1983) hanno tutti sviluppato modelli e metodologie propri, che però sembrano avere al centro molti dei primi principi della PNL.

    Oggi ci sono molti marchi di PNL e ogni trainer, autore e professionista enfatizzerà il proprio stile particolare, basato sulle proprie esperienze e il proprio apprendimento. Mentre alcuni professionisti si concentrano esclusivamente sull’applicazione della PNL allo sviluppo personale o al contesto terapeutico, altri sono più interessati all’applicazione della PNL in un contesto aziendale e organizzativo. Gli autori di quest’opera ritengono che la capacità di comprendere le persone (gli altri così come noi stessi), unita a una genuina dimestichezza con delle valide strategie di autogestione, sia un prerequisito necessario per comunicare con efficacia e autorevolezza nell’odierna realtà aziendale. La maggior parte degli esempi forniti in questo libro si riferisce a situazioni aziendali.

    Sommario

    La collaborazione tra Richard Bandler, un informatico appassionato di psicologia, e John Grinder, professore associato di linguistica all’Università della California a Santa Cruz, portò allo sviluppo iniziale della PNL negli anni Settanta.

    La PNL studia e modella le abilità utili che le persone dimostrano di padroneggiare, in modo che anche altri possano scegliere di sviluppare le stesse strategie, stati e comportamenti per acquisire le medesime abilità.

    La PNL non si occupa della teoria del perché determinati comportamenti possano essere efficaci, ma del come replicare quegli utili comportamenti.

    Di particolare interesse per Bandler e Grinder, quando svilupparono la PNL, fu la capacità di comunicare e influenzare.

    02.

    Il tuo cervello: istruzioni per l’uso

    Una mente è come un paracadute.

    Non funziona se non è aperta.

    Frank Zappa

    Hai mai fatto qualcosa per poi chiederti Come ho fatto? O Perché continuo a farlo? Comprendere come funziona la nostra mente può aiutarci a farne migliore uso per raggiungere i nostri obiettivi. Può anche darci delle scelte su come usare il nostro cervello.

    Il cervello umano è un organo incredibilmente complesso e adattivo. La sua capacità di elaborare e dare un significato all’enorme quantità di informazioni che riceve dai sensi e alle varie e complesse esperienze che scandiscono la nostra vita è piuttosto sorprendente. Di solito, noi non siamo consapevoli di come opera il nostro cervello: come apprendiamo una nuova abilità, come cambiamo atteggiamento, come costruiamo una sensazione, come recuperiamo un ricordo, come andiamo a immaginare una situazione futura o come reagiamo a determinati eventi in un certo modo. Spesso queste cose si limitano ad accadere automaticamente e inconsciamente. Poiché questi processi avvengono a livello inconscio, alcune persone presumono che non ci sia nessuna possibilità di cambiare il modo in cui facciamo le cose. Tuttavia, più comprendiamo come funziona il cervello, più possiamo sviluppare nuove e migliori strategie.

    I recenti progressi della tecnologia hanno permesso ai neuroscienziati di fare scoperte significative su come funzionano il cervello e la mente. Tecniche come la risonanza magnetica funzionale e la PET ci hanno permesso di espandere la nostra comprensione degli intricati funzionamenti della nostra neurologia. Di particolare rilevanza è la scoperta di come il cervello sia capace di cambiare la sua struttura fisica (anatomia) e la sua organizzazione funzionale in risposta all’apprendimento, al pensiero e all’esperienza: un fenomeno chiamato neuroplasticità.

    Molte delle tecniche e delle metodologie della PNL utilizzano proprio le strutture e i meccanismi neurologici che fanno parte del corredo del sistema mente-corpo di ciascuno di noi. Avere una certa comprensione di come coinvolgere e utilizzare queste strutture e funzioni ci consente di realizzare, consapevolmente e deliberatamente, gli adattamenti, le migliorie e i cambiamenti desiderati riguardo al modo in cui pensiamo, sentiamo e reagiamo, piuttosto che basarci unicamente sulla nostra capacità automatica o inconscia di cambiare. È un po’ come ricevere il manuale di istruzioni del cervello e usarlo per sviluppare un nuovo e più utile software da potere eseguire quando la nostra dotazione standard o automatica non funziona come vorremmo. Naturalmente, proprio come per un nuovo software, è bene essere in grado di testarlo e configurarlo per soddisfare al meglio il nostro scopo specifico ed essere in grado di tornare a una versione precedente qualora lo desiderassimo. Fortunatamente, la PNL mette a nostra disposizione procedure e metodologie che ci permettono di fare anche questo.

    ATTIVITÀ

    COSA FARESTI CON IL LIBRETTO DI ISTRUZIONI DEL CERVELLO?

    Come sarebbe avere il libretto di istruzioni per il tuo cervello? Quale sezione del manuale guarderesti per prima?

    Cosa succederebbe se tu sapessi come accedere al sistema di indicizzazione della memoria e come sfruttarlo al meglio per ravvivare ricordi fiochi e lontani?

    E se scoprissi come fa il sistema mente-corpo a motivarti e lo potessi usare per fare le cose che desideri?

    Quali dei programmi che esegui automaticamente non ti funzionano sempre per il meglio? Cosa ti piacerebbe fare diversamente? Cos’altro vorresti provare?

    E se potessi scegliere, rapidamente e facilmente, di reagire alle situazioni in modo diverso?

    Quale nuova abilità impareresti per prima?

    Imparare e sviluppare abitudini

    Faccio sempre ciò che non so fare,

    in modo da poter imparare come farlo.

    Pablo Picasso

    Capire come apprendiamo può aiutarci ad apprendere in modo più efficiente e questo può essere molto utile quando il tempo stringe e vogliamo dare il meglio di noi stessi. Non ho mai incontrato nessuno che avesse finito di imparare. L’apprendimento e l’adattamento continui sono un fondamentale meccanismo di sopravvivenza che ci ha aiutati a evolvere in ciò che siamo oggi.

    Cos’è l’apprendimento?

    Sin dall’istante in cui veniamo al mondo, inizia per noi il processo di apprendere come fare le cose e come non farle. Gli esseri umani sono formidabili macchine per apprendere. Spesso le cose che impariamo diventano istintive nel giro di poco e ci troviamo a farle automaticamente, senza nemmeno pensarci. Non abbiamo bisogno di pensare a come camminare, parlare, rispondere al telefono o guidare da casa al lavoro. Una volta imparato, lo facciamo con naturalezza, inconsciamente. Lo stesso vale per come ci comportiamo in determinate situazioni e circostanze. Le nostre azioni e reazioni sono comportamenti appresi che vengono eseguiti automaticamente, per abitudine e di solito completamente al di fuori della nostra consapevolezza conscia.

    Apprendimento continuo

    Qualsiasi nostro apprendimento si è rivelato utile, in una circostanza o in un’altra, anche quando ciò che impariamo è cosa non fare o come non comportarci. E fintantoché quell’azione o quel comportamento continua a dimostrarsi efficace e utile, non devi nemmeno pensare a cosa fare: lo fai e basta. Tuttavia, quando la situazione o il contesto cambiano, potresti scoprire che ciò che fai di solito non ti funziona più così bene. In tale circostanza, imparare un modo diverso e più utile di agire può rivelarsi molto utile.

    Un vecchio proverbio dice Se continui a fare ciò che hai sempre fatto, continuerai a ottenere lo stesso risultato di sempre. Questo va bene se stai ottenendo quello che vuoi, ma non se stai ottenendo un risultato indesiderato.

    Imparare come apprendiamo e come rendiamo automatiche queste abitudini può essere utile quando vogliamo imparare cose nuove o sviluppare nuove abilità, abitudini e comportamenti. Comprendere il nostro processo di apprendimento può aiutarci ad apprendere in modo più semplice ed efficace.

    Come impariamo

    Il ciclo di apprendimento riportato in Figura 2.1 rappresenta una schematizzazione di come apprendiamo nuove abilità e reazioni. Una prima suddivisione, dall’alto in basso, è tra ciò che sappiamo fare con competenza e ciò che ancora non padroneggiamo e in cui siamo incompetenti. Da sinistra a destra, invece, è rappresentata la consapevolezza del processo: siamo consci di quello che stiamo facendo, o ne siamo inconsapevoli?

    ■ Figura 2.1 - Il ciclo di apprendimento

    Di solito il viaggio di conoscenza inizia col non sapere nemmeno cosa non sappiamo, condizione che chiameremo di incompetenza inconscia. Se non abbiamo mai fatto qualcosa, vuoi per mancanza di necessità vuoi per mancanza di interesse, probabilmente non abbiamo nemmeno mai preso in considerazione la possibilità di farlo né ci siamo interrogati sul come potremmo fare. Da bambino, non mi sfiorava nemmeno l’idea che un giorno, da grande, avrei imparato a guidare una macchina. Era qualcosa che facevano gli adulti e tanto mi bastava. Poi, alla mia prima lezione di guida, passai repentinamente alla fase successiva del ciclo di apprendimento, chiamata incompetenza conscia. Mentre la macchina sobbalzava e incedeva ondeggiando lungo la strada, il

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