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Il metodo rivoluzionario per una memoria infallibile
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E-book156 pagine1 ora

Il metodo rivoluzionario per una memoria infallibile

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Bestseller in Francia

Il modo più semplice e geniale per non dimenticare più nulla

Tecniche infallibili per potenziare la memoria e non dimenticare più nulla
Non ricordiamo il titolo di un film o il nome di un regista? Non ci sforziamo neppure di ricordarlo, prendiamo lo smartphone e il nome desiderato compare sul display. Una soluzione facile, ma che in realtà impoverisce le nostre capacità mnemoniche. Molti studi scientifici hanno dimostrato invece quanto sia importante tenere in allenamento la memoria, per migliorare le capacità cognitive e la biochimica cerebrale. La paura di terribili e noiosi esercizi, però, farebbe scappare anche i più determinati. Siamo dunque destinati a non ricordare il nome delle persone che incontriamo nella vita e sul lavoro, a fare figuracce con il capo o con gli amici? No, la soluzione c’è ed è facile e divertente. Seguendo i consigli e gli stratagemmi spiegati in questo libro, chiunque sarà in grado di imparare le mille parole alla base di una lingua straniera in meno di un mese, recitare qualunque poesia senza incertezze, memorizzare i testi per un esame, ricordarsi esattamente i dati da sciorinare in riunione senza l’aiuto di internet. Sébastien Martinez, campione di memoria, invita ad abbandonare il monotono metodo della ripetizione e ad abbracciare l’arte della memorizzazione veloce, ispirata alle tecniche degli antichi greci e romani, dove fantasia e creatività sono elementi fondamentali e dove tutto è possibile. Un viaggio iniziatico per potenziare l’attenzione e non dimenticare più niente.

«Martinez, campione francese di memoria, sostiene che imparare a ricordare sia il miglior modo per essere liberi, e dunque felici.»
Libération

«In questo libro molto divertente, Sébastien Martinez ci accompagna con entusiasmo alla scoperta delle tecniche di memorizzazione, dalle più semplici alle meno note. Uno strumento prezioso per tutti.»
Le Parisien Magazine
Sébastien Martinez
è nato nel sud della Francia nel 1987 e ha cominciato ad appassionarsi alle tecniche della memorizzazione mentre studiava per diventare ingegnere minerario. Ha sperimentato svariati metodi fino a svilupparne uno suo che, dopo la laurea, ha deciso di mettere a disposizione di tutti. Ha partecipato ai campionati della memoria svoltisi nel novembre 2015 aggiudicandosi il titolo di Campione di Francia. Il suo credo è: «Siamo tutti geni, le capacità del nostro cervello sono infinite».
LinguaItaliano
Data di uscita2 feb 2017
ISBN9788822703323
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    Anteprima del libro

    Il metodo rivoluzionario per una memoria infallibile - Sébastien Martinez

    388

    Illustrazioni di Sidonie Mangin

    Titolo originale: Une mémoire infaillible

    Copyright © Premier Parallèle, 2016

    This edition published by arrangement with

    L’Autre agence, Paris, France, and Anna Spadolini Agency. Milano, Italy.

    All rights reserved. No part of this book may be reproduced or transmitted in any form

    or by any means, electronic or mechanical, including photocopying,

    recording or by any information storage and retrieval system,

    without permission in writing from the Publishers.

    Traduzione dal francese di Stefania Martini

    Prima edizione ebook: febbraio 2017

    © 2017 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 978-88-227-0332-3

    www.newtoncompton.com

    Realizzazione a cura di Librofficina

    Realizzazione: Paola Hage Chahine

    Immagine di copertina: © Shutterstock.com

    Sébastien Martinez

    con Élisa Wenger

    Il metodo rivoluzionario

    per una memoria infallibile

    Il modo più semplice e geniale

    per non dimenticare più nulla

    Prefazione

    Napoleone III, Thiers, Mac-Mahon, Grévy, Carnot, Casimir-Perier, Faure, Loubet, Fallières, Poincaré… Ecco, in ordine cronologico, i nomi dei primi presidenti della Repubblica Francese che Sébastien Martinez è riuscito a farci memorizzare in meno di quindici minuti in una piazza di Toledo. Noi siamo io e Adriana Karembeu, che lo abbiamo incontrato grazie alla serie documentaria Les pouvoirs extraordinaires du corps humain.

    Devo ammetterlo: per quanto mi riguarda, è una cosa eccezionale! Manca poco che non incolli allo specchio del bagno un bigliettino con il mio nome, per non dimenticarlo.

    Quindi, capite bene che Sébastien mi ha rassicurato, considerata la mia memoria da pesce rosso che gira in tondo nella boccia chiedendosi perché non trova l’uscita.

    Mi ha rassicurato come rassicurerà voi, perché sono certo che siete in tanti a domandarvi dove mai potete aver appoggiato il libro che, ops, avete in mano!

    Perché sì, con un po’ di concentrazione e di allenamento siamo tutti in grado di risvegliare il nostro ippocampo.

    Ah! Il famoso ippocampo, questo pezzetto di cervello in cui andiamo a cercare i ricordi… Questi pochi neuroni che ci deprimono tanto quando non ricordiamo il codice della nostra carta di credito… che è lo stesso da quindici anni…

    In occasione del nostro incontro Sébastien, da bravo psicologo, è riuscito a farmi capire che siamo tutti capaci di memorizzare come lui.

    Dopo un primo momento in cui mi sono detto che era come se Usain Bolt mi spiegasse che siamo tutti capaci di correre, ho ascoltato, imparato e, alla fine, ho memorizzato senza sforzo la lista dei primi presidenti francesi, alcuni dei quali mi erano completamente sconosciuti.

    Un metodo. Basta un metodo, e vedrete che le vostre capacità di memorizzazione vi stupiranno.

    Certo, probabilmente voi, come me, non sarete in grado di partecipare ai campionati del mondo della memoria… Ma d’altronde sarebbe indelicato da parte vostra entrare in competizione con chi vi ha permesso di non dimenticare mai più il giorno del compleanno del vostro coniuge.

    E se un giorno doveste preoccuparvi perché siete ricaduti in un brutto vuoto di memoria, ditevi, come Nietzsche, che «il vantaggio della cattiva memoria è che si godono più volte le stesse buone cose per la prima volta»¹.

    Aprile 2016

    Michel Cymes

    ¹ Friedrich W. Nietzsche, Umano troppo umano: un libro per spiriti liberi, trad. it. di Mirella Ulivieri, Newton Compton Editori, Roma 2015.

    Introduzione

    «Apriti, orzo!», gridò Qasim, le braccia piene dei tesori che aveva trovato nella grotta di cui il fratellastro Alì Babà gli aveva indicato l’accesso. Davanti a lui la porta restava sprangata. Era imprigionato. «Apriti, segale!». Ancora niente. «Apriti, miglio!». Invano. Qual era la formula magica che gli aveva permesso di entrare qualche minuto prima? Bisognava pronunciare il nome di un cereale, ne era sicuro… Ma quale? Come accidenti era possibile che l’avesse scordato? Tentò molti nomi, senza successo.

    Qasim non morì d’inedia, con solo oro e gioielli come viveri. Eppure la sua sorte non fu meno funesta: i quaranta ladroni, i quali invece non avevano dimenticato quella che oggi chiameremmo password, penetrarono nell’antro segreto e lo tagliarono in due con un colpo solo. Ah! Se solo Qasim avesse conosciuto le strategie della mnemotecnica giuste… la storia della letteratura sarebbe stata ben diversa.

    Rallegriamoci! Voi che avete questo libro tra le mani non rischiate di incorrere in un simile destino, perché quando lo chiuderete sarete padroni della vostra memoria. Niente più aria ebete davanti allo sportello del bancomat, o camminare avanti e indietro perché non ricordate il civico di un amico che abita lì da anni, o esitazioni interminabili di fronte a una faccia conosciuta – ma come si chiama questa persona? Basta vuoti di memoria a causa di un’elementare domanda di cultura generale, giri in tondo nelle stesse strade perché non sapete più se il posto che cercate è «a sinistra all’incrocio dopo il semaforo» o «a sinistra dopo il semaforo a destra, all’incrocio».

    Basta… a condizione però che vi dotiate dei mezzi giusti. Questo libro non equivale a un «apriti, sesamo». È meglio avvisarvi subito: non è in collegamento diretto con il vostro cervello e non vi attiverà delle nuove connessioni neurali come per magia. È una notizia buona e cattiva allo stesso tempo. Cattiva perché dovrete esercitarvi un po’, buona in quanto avete l’infinito davanti a voi. E perché gli esercizi proposti sono ben lungi dall’essere barbosi, tutt’altro.

    Con gran pena, il ritorno

    Probabilmente, dell’arte della memoria conoscete Ma con gran pena le recano giù. Nonostante questa frase sia stata ripetuta infinite volte, nessuno ha mai capito cosa fosse recato giù e generazioni di scolari continuano a domandarsi cosa causi tanto dolore. In compenso conosciamo a menadito la partizione e l’ordine delle Alpi italiane. È la star delle tecniche mnemoniche. Come si chiama? Concatenazione.

    La concatenazione, il solo metodo mnemonico insegnato a scuola, si fonda sul principio della parola-sulla-punta-della-lingua. In effetti, spesso è sufficiente una sillaba, o perfino una lettera, perché un termine che credevamo dimenticato per sempre ci torni in mente – all’ovvia condizione che la parola non ci sia completamente estranea. Un acronimo consiste nel prendere la prima lettera di una sequenza di parole per crearne un’altra facile da pronunciare. Per ricordare i nomi dei sette colli di Roma è sufficiente memorizzare «PIACQUE»: Palatino, G(t)anicolo, Aventino, Celio, Quirinale, V(U)iminale, Esquilino. «HOMES» fa il giro dei Grandi Laghi del Nord America: Huron, Ontario, Michigan, Erie, Superiore. Il principio si declina facilmente: DO RE Fa! Con l’ORgano FAccio Grandi Suonate riprende le prime sillabe (o lettere) delle categorie tassonomiche di Linneo: Dominio, Regno, Ph(F)ylum, Classe, Ordine, Famiglia, Genere, Specie. Ci si può divertire anche mettendo insieme le prime lettere di una frase formata dalle prime sillabe di una lista (ci siete?). In breve, le concatenazioni sono estremamente utili, ludiche, divertenti, ma limitate. Soprattutto, occupano un po’ troppo spazio sul tappeto rosso: altri metodi, ben più elaborati ed efficaci, aspettano da secoli la loro chance sotto i riflettori.

    Nella mente del campione francese di memoria

    Oggi questi metodi, ignoti ai più, sono messi in pratica dai cosiddetti atleti della memoria. Sì, avete capito bene! Questi atleti esistono realmente, e io sono uno di loro. Tutto è iniziato nel 2009, nel corso del mio terzo anno di Ingegneria all’università. Come molti di noi, ero convinto di essere incapace di imparare a memoria una qualsiasi nozione. Avevo una cattiva memoria, ecco. Una tara genetica a cui non avrei mai potuto rimediare. È allora che sono incappato in un libro di Tony Buzan¹ sulle strategie di memorizzazione. Per prima cosa ho cercato di ricordare venti parole. Ne ho memorizzate cinque, ma mettendo in pratica i consigli dell’autore sono riuscito a ricordarne venti. Un risultato eccezionale. Non riuscivo a capacitarmene. Così ho iniziato ad allenarmi. I miei progressi erano davvero impressionanti…

    A Londra, nel 2014, ho affrontato per la prima volta con un campionato della memoria. In precedenza avevo incontrato solo persone meno performanti di me e sono arrivato lì fiducioso. Ho capito il mio errore già alla fine del primo giorno.

    La prova lunga delle carte² concede trenta minuti per ricordare più mazzi da 52 carte mischiate possibili: regina di picche, due di cuori, fante di quadri ecc. Non mi ero mai allenato su un tempo così lungo, ma ingenuamente mi ero detto che poiché riuscivo a memorizzare un mazzo in due minuti, sarei stato facilmente in grado di ricordarne otto in mezz’ora. Logico, no? Be’, no. I corridori sanno benissimo che una maratona non si prepara come una volata. Lo stesso vale per i corridori mentali.

    Avevo sopravvalutato le mie capacità. Tanto più che la prova in questione si svolgeva a fine giornata. Dopo lunghe ore passate a concentrarmi su

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