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Economia alchemica: Il Risveglio del Talento animico e la creazione di Ricchezza permanente - Sincronicità e Legge di Risonanza applicate all’Economia
Economia alchemica: Il Risveglio del Talento animico e la creazione di Ricchezza permanente - Sincronicità e Legge di Risonanza applicate all’Economia
Economia alchemica: Il Risveglio del Talento animico e la creazione di Ricchezza permanente - Sincronicità e Legge di Risonanza applicate all’Economia
E-book393 pagine5 ore

Economia alchemica: Il Risveglio del Talento animico e la creazione di Ricchezza permanente - Sincronicità e Legge di Risonanza applicate all’Economia

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Info su questo ebook

La realtà visibile ha origine nella realtà invisibile. Economia Alchemica è un salto quantico nello scenario dei paradigmi economici. Essa parte dall’asse di senso “così dentro come fuori” ed inverte i rapporti di potere tra le due “realtà”, quella interiore e quella esteriore rendendo disponibili le doti che generano vera ricchezza. è un’“economia di flusso e cresce in modo realmente naturale. è una culla per la fertilizzazione dei talenti dell’essere e del fare di tutte le forme viventi e per il perfetto equilibrio tra loro verso un’evoluzione individuale e collettiva in un contesto di consapevolezza, libertà, prosperità. L’Essere Umano è un “campo energetico” destinato a dialogare con il Cosmo per costruire realtà. Questo dialogo, se avviene in consapevolezza e risonanza, diviene altamente creativo, armonico, ecologico ed economico. Seguendo il flusso delle parole come guida nelle auto-osservazioni, il lettore avrà accesso ad esperienze di sublimazione delle proprie risorse animiche. Vengono qui rimossi i nocivi stereotipi sul Talento favorendone l’emersione reale, il libero pensiero e il fuoco sacro del genio che elevano l’uomo a grandi cose.
LinguaItaliano
Data di uscita9 apr 2020
ISBN9788863655414
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    Anteprima del libro

    Economia alchemica - Stefano Petrucci

    Namastè

    CAPITOLO 1

    LA VERA ECONOMIA: L’ECONOMIA INTERIORE, ESOTERICA

    La vera rivoluzione economica nasce nell’interiorità – L’economia esiste solo nel qui e ora – L’economia è naturale se è esoterica – Non ci può essere economia senza ecologia – Non può esserci alcuna ecologia esteriore se prima non ci occupiamo della nostra ecologia interiore che è la capacità di conoscere e amare l’ambiente interno – I bisogni dell’anima sono i primi bisogni da mettere al centro per costruire un’Economia Alchemica, cioè frutto di una perfetta risonanza tra l’ecologia interiore e quella esteriore da cui sgorgano poi abbondanza e ricchezza interiore (esoterica) ed esteriore (essoterica) – Siamo Unità sia in senso orizzontale, cioè siamo Uno con tutto il Creato, sia in senso verticale e cioè siamo Uno perché siamo al contempo creatori e creature.

    COS’È L’ECONOMIA?

    Parte della popolazione mondiale inizia a comprendere le trame della trappola economica in cui sguazziamo. Così, alcuni tra coloro che si svegliano conducono azioni di difesa, resistenza o ribellione. Altri ancora si disinteressano. Altri si oppongono a coloro che si oppongono. Poi ci sono coloro che, cercando di difendersi pacificamente e pazientemente da un sistema economico asfissiante e disumanizzante, sviluppano e sperimentano proposte alternative di comunità, economia, moneta e così via. Spesso però questo genera iniziative isolate, ma che possono nel tempo costituire una forte e fitta rete.

    Creare un proprio mondo e un proprio stile di vita economico separato da quello collettivo è un’illusione. È un esperimento importante che molti hanno fatto, io l’ho fatto e in parte lo faccio ancora. Ma, dopo aver scritto il libro Comunicare Mediterraneo – Appunti per un Rinascimento pensato a Sud mi sono ritirato in un’interiorità ancora più profonda pur sapendo che noi non possiamo vivere una vita con un modello economico individuale funzionale, se il modello esterno continua a restare quello che è. Il modello di economia collettiva deve essere capovolto, ma ciò non può avvenire se non a partire dalle individualità.

    Come vedremo, la vera rivoluzione economica nasce nell’interiorità. Nessuna resistenza, nessuna opposizione, ma l’acquisizione della nostra postazione creativa per riprendere in mano la realtà esterna partendo dalla realtà interna.

    È necessario dunque occuparsi del nostro risveglio interiore, il risveglio del nostro Talento dell’Essere che può attivare i tanti Talenti del Fare che siamo chiamati a donare ed esprimere.

    Adesso siamo in un momento, direi un momento collettivo, nel quale diventa indispensabile portare fuori i frutti del lavoro interiore soprattutto nel campo dell’economia perché essa abbraccia tutto, almeno in questa dimensione materica e terrestre.

    Non possiamo pensare di costruire un nostro mondo che sia sicuro, protetto, solido e felice se continuiamo a sentirci separati dal modello esteriore in cui viviamo.

    L’etimologia della parola economia risale al greco e deriva da due parole: Oìkos e Nòmos. Economia è dunque una parola composta che nasce da due termini che è bene condividere e conoscere. Oikos significa casa, un termine generico che fa riferimento all’ambiente in cui viviamo, al territorio. Per casa qui non s’intende la casa domestica, ma il luogo dove abitiamo, dove mettiamo radici che non è necessariamente dove siamo nati. Nòmos è un termine molto dibattuto, nell’interpretazione di questa parola esiste un’intera letteratura, ma il significato condiviso è legge, regola, norma o amministrazione. Oikos e Nòmos ci parlano quindi di regole della casa o amministrazione della casa, vale a dire amministrazione del luogo in cui viviamo. C’è però un’estensione della parola Nòmos molto meno argomentata, secondo me più profonda e veritiera, che ci riporta alla parola cura. Nomos deriva dal verbo Nemein e vuol dire distribuire mettere e tenere in ordine, sostenere. Il vero significato della parola economia è quindi prendersi cura della casa, del luogo, del posto in cui vivo.

    Se rimango centrato su questo significato e poi ascolto un telegiornale con attenzione, ho la possibilità di capire da solo che, quando dicono di parlarci di economia, in realtà stanno parlando d’altro e ci stanno raccontando tante tante bugie. Conoscendo il significato etimologico capisco immediatamente che lo spread, per esempio, non ha a che fare con l’economia, che i giochi in borsa non sono il mercato. Non la confondo più con la finanza, così come ci inducono a fare. Tenendo in mente il vero significato della parola riesco a capire che non esiste e non può esistere un’economia globale. Esiste un’economia solo nel qui e ora, nel luogo in cui viviamo e di cui ci prendiamo cura. Se fosse davvero globale, noi dovremmo essere capaci di occuparci del globo intero in modo organico. Solo con una tale visione, che sappia generare valore per tutti gli esseri viventi e l’ambiente con le sue infinite risorse, saremmo di fronte a una vera economia globale. E se finora per economia globale ho inteso il fatto che io, dal luogo in cui vivo, dove ho il mio negozio, il mio lavoro, la mia azienda ecc. posso conquistare il mondo attraverso scambi commerciali o spostando sedi produttive o fiscali all’estero, ora invece capisco che quella non è vera economia, ma un intruglio di posizioni affaristiche imposte con la forza. Questo tipo di modello imposto dai governi collusi con le multinazionali e dalle università e istituzioni loro serve, dicono, agli imprenditori che si devono fare grandi e internazionalizzarsi, sotto forma di acquisti, vendite, fusioni o traslochi produttivi all’estero.

    Tutto questo non ha a che fare con l’economia, intesa come vibrazione di coscienza insita in questo binomio. Per comprendere veramente la parola economia noi dobbiamo saper entrare nel suo vero significato e stare in essa. Con stare intendo sentire come vibra dentro di noi, percepire il suo profondo significato quando siamo nella nostra casa, il luogo dove stiamo mettendo radici. Per fare economia e quindi avere una buona cura della propria casa, noi dobbiamo imparare a restituire alla parola la sua giusta vibrazione. Ogni parola ha una sua frequenza che produce sia un suono che una vibrazione sottile, data dal valore semantico e profondo che il lemma racchiude. La parola è come uno scrigno che quando la pronunci si apre, ma se tu non lo vedi, perché la tua mente è stata dirottata verso un significato differente, non cogli l’energia, l’intuizione che ti offre. Esistono tanti linguaggi e ogni linguaggio ha il suo codice linguistico che oltre a fissare il valore dei segni ha una sua matrice sonora. Ma l’italiano, in maniera particolare, è ingiustamente osannato. In realtà è una lingua che pecca di moltissime parole che sono sottratte dal dizionario o deviate. Motivo per il quale, noi non possiamo, mancandoci quel codice e quella vibrazione, concepire un’alternativa in modo più facile, soprattutto se non conosciamo altre lingue. Fortunatamente abbiamo i dialetti, che sono un’altra lingua quindi un altro sistema di pensiero con molte valvole di sfogo per espressioni che l’italiano non offre. In questo libro il glossario dell’economia sarà ribaltato e non ci sarà un termine che non vedremo dal punto di vista esoterico e alchemico.

    La propria casa è il luogo dove abito e direi anche il luogo dove transito che può essere qualsiasi posto, anche una spiaggia, un bosco, una grotta. Con propria, infatti, non sto riferendomi al concetto di proprietà. Non è mia perché c’è un atto notarile, è mia perché io appartengo a quel sistema vivente che mi circonda, faccio parte di quel luogo, quindi, di quella casa. Io vivo quel luogo, sono quel luogo, sono la casa stessa. La casa non è solo l’ambiente esterno del quale dobbiamo prenderci cura, ma è anche qualcosa che è in me, che esiste dentro di me. Io vivo in una casa che è esteriore ma anche interiore. Da ciò deriva il concetto di casa interiore ed esteriore. La vera economia nasce dal prendersi cura dell’intera casa cioè di ciò che ci circonda e di ciò che vive in me. Se io non so esprimere e dirigere bene i miei talenti, le mie capacità, i miei bisogni spirituali e materiali significa che non mi sto prendendo cura della mia casa in toto. Un modello economico che non materializza risposte ai miei bisogni, aspirazioni e alle mie attitudini spirituali non è espressione di una Economia Naturale ed Evolutiva. Questa è una cosa fondamentale: l’economia vera non potrà mai contraddire la natura dell’essere umano perché essa è una delle tante, certamente tra le più preziose, risorse appartenenti a quel lembo di terra di cui mi sto occupando. Se io vivo in un modello di economia che non mi fa stare bene non è vera economia, quindi io non mi sto prendendo cura della mia intera casa, né di me stesso né del luogo in cui vivo, due aspetti che in realtà sono uno solo. Qual è la vera casa di cui mi devo occupare? Qui si apre la porta verso il binomio di economia esoterica e quindi alchemica come vedremo. Non può esistere un’economia reale, quindi un’economia che porti benessere, se non c’è un’economia interiore, esoterica. Non può esistere niente all’esterno se non è prodotto, sentito e immaginato prima all’interno. Così dentro come fuori! Stiamo assumendo un fatto, il più importante: non esiste realtà esteriore che non sia prodotta dalla nostra realtà interiore. Il lavoro che bisogna fare è quello di prendere atto di questo e lavorare dentro di noi. Noi non possiamo creare un’economia esterna se non cominciamo a progettarne una interna, affinché le trasformazioni delle nostre proiezioni nella realtà esteriore siano sempre più sincroniche con il lavoro interiore. Io specchio nella mia realtà esteriore qualcosa che sto pensando dentro. Infatti, le difficoltà che io ho nell’esprimere il mio talento, le difficoltà che io ho di pagare le bollette, di essere accettato e trovare il lavoro che voglio o di creare un’impresa, o anche i successi che io ho nell’aver creato qualcosa con le mie mani, sono esattamente lo specchio della mia interiorità, quindi di come io ho creato il mio modello economico interiore. La tendenza è invece quella di cercare di cambiare sempre le cose dal di fuori. Ci svegliamo ogni mattina continuando a non prenderci cura di noi e del nostro ambiente, quindi a non amare veramente. Non ci centriamo su intenzioni e bisogni interiori che possano portare serenità e prosperità profonde e permanenti, e così diventiamo, lentamente, automi che vanno a fare le cose che fanno tutti dimenticandoci che l’economia che stiamo vivendo è il risultato di una mente collettiva robotizzata, manipolata e ipnotizzata. In questo modo noi stiamo generando e contribuendo a spingere sempre più in avanti questo modello economico disfunzionale, che ci ritroveremo ad affrontare il giorno dopo, perché non abbiamo incarnato, con concentrazione e meditazione, la nostra attenzione nei nostri processi di ecologia ed economia interiore.

    COME DENTRO, COSÌ FUORI.

    LE LEGGI DELLA CREAZIONE E LA DUALITÀ

    L’Alchimista Ermete Trismegisto ci ricorda una grande verità appurata da tutte le conoscenze antiche, iniziatiche e non, e ormai confermata anche dalla scienza (fisica, biologia, astrofisica, chimica). Questa grande verità è raccontata dalla cosiddetta Legge Universale della Corrispondenza: ciò che avviene nella nostra interiorità influenza la realtà esterna e viceversa. Per capire l’esterno dobbiamo comprendere l’interno, per capire l’interno dobbiamo comprendere l’esterno.

    Trismegisto sintetizza questa legge con una famosissima affermazione: Come sopra così sotto, come sotto così sopra. Come dentro così fuori, come fuori così dentro. Come nel grande così nel piccolo. Come nel piccolo così nel grande.

    Questa legge universale interagisce con le altre leggi cosmiche e quando si intreccia alla Legge della Risonanza ci svela un altro insegnamento fondamentale che esploreremo in questo trattato: Ciò che respingi, persiste. Ciò che accetti come parte di te, si dissolve.

    Questo fenomeno può apparire strano alla mente non addestrata, ma forse può iniziare a essere intuito se ricordiamo la prima legge universale conosciuta in campo esoterico e alchemico: la Legge dello Spirito: Tutto è Spirito. La fonte della vita è l’infinito Spirito creatore. L’universo è mentale, coscienziale. Lo Spirito regna sulla materia.

    Tutto ciò che sperimentiamo sul piano materiale è frutto della Mente, a sua volta originata dallo Spirito. I pensieri (quelli generati dalla Coscienza) creano la realtà che sperimentiamo nel piano fisico. A questa stessa verità nel secolo scorso è giunta anche la Fisica quantistica, ma l’istruzione ufficiale se ne guarda bene dall’insegnarlo a scuola.

    Paracelso, alchimista, naturalista ed esperto in arti mediche vissuto duemila anni fa disse a tal proposito: Lo Spirito dell’Uomo viene dalle stelle, la sua Anima dai Pianeti, il suo corpo dagli elementi.

    Siamo dunque creature, ma prima ancora creatori. Questa verità è occulta perché appositamente occultata, in caso contrario ci sarebbe stato il grande rischio di avere esseri umani liberi e consapevoli e non più schiavi e ignoranti facili da sottomettere.

    Il modo in cui sono impostati l’economia e il governo di questo Pianeta già millenni fa ci ha fatto dimenticare chi siamo, da dove veniamo, cosa ci facciamo qui e dove andiamo. Abbiamo inconsciamente e incoscientemente lasciato i nostri poteri magici in mano a chi ora detiene il potere.

    L’Economia è creata a tavolino, la Storia è una bugia scritta dai vincitori; la Religione è l’inganno più astuto; la Scienza non è scientifica; l’Informazione pubblica è del tutto falsa o manipolata; molte notizie sono inventate e molte verità sono nascoste. Come muoverci in questo contesto? Semplice, ripartendo da noi, dall’auto-osservazione e da una nuova relazione con la nostra interiorità che è l’origine di ogni realtà.

    Siamo dunque duali, creatori e creature, in una scissione verticale della coscienza che costituisce la pietra di inciampo alla nostra consapevolezza dell’Unità.

    Crediamo che fuori di noi ci sia una realtà precostituita e alla quale ci dobbiamo adattare e invece ci sfugge che essa è il risultato di una creazione interiore. Così dentro come fuori.

    La Legge della Polarità (Principio della Dualità) ricorda inoltre: Tutto a due poli. Tutto possiede un opposto. E gli opposti sono identici in Natura, ma differenti in grado.

    Anche la mente è duale così come la materia e l’antimateria, il fotone e l’anti-fotone, il giorno e la notte. Maschile e femminile sono parti della stessa medaglia. Giusto e sbagliato di fatto non esistono perché tutto è Uno.

    La dualità non è un male di per sé, perché essa è necessaria per lo sviluppo della consapevolezza in questa dimensione materica. Dividere in due è una buona operazione della mente maschile per comprendere e integrare poi, con il principio femminile, in un’unica cosa le due parti conosciute.

    Allo stesso modo, in questi appunti di Economia Naturale e Alchemica, userò la dualità come fonte di intuizione delle verità che si celano dietro alcune parole legate all’economia e quindi alla nostra esistenza.

    LA PARTITA DOPPIA NELL’ECONOMIA ALCHEMICA: ARMONIZZARE LA DUALITÀ

    Ogni cosa che esiste nella realtà esterna ha un corrispondente interiore. Per capire meglio la connessione tra interiorità ed esteriorità possiamo creare un gioco: una partita doppia tra economia interiore ed economia esteriore. Il gioco consiste per esempio nello scrivere un elenco di parole nella colonna dell’economia esteriore e poi chiedersi: Che cosa ho in me che sta producendo quella cosa che osservo nella realtà esteriore?. Con la partita doppia dei mastrini della comune contabilità, cercheremo di valutare alcuni termini che possano essere per noi occasioni di intuizione e genesi di idee e prospettive nuove su concetti come economia, ecologia, ricchezza, povertà, desiderio ecc., concetti la cui spiegazione generalmente deleghiamo a un mondo apparentemente esterno. Sono tante le cose che non ci sappiamo spiegare e sembriamo circondati da conflitti: chi ci dice che non è necessario essere ricchi e chi ci dice il contrario, chi ci dice che non va bene desiderare e altri che affermano che senza desiderio saremmo morti. Noi cercheremo di bilanciare ogni termine e lo vedremo dal punto di vista interiore, ovvero della nostra natura divina, e dal punto di vista esteriore, cioè della nostra natura biologica, animale. Faremo questo improntando una giocosa simulazione ragionieristica, con la creazione di due colonne: una colonna che ha a che fare con la nostra interiorità (nostra natura sottile) e una colonna con l’esteriorità (natura biologica e materiale). Chi ha fatto studi ragionieristici o economici sa che questi si chiamano mastrini, i mastrini della partita doppia, in cui si mettono a bilancio delle voci. Noi utilizzeremo invece questo gioco contabile per fare delle piccole grandi scoperte. Quanto il valore e il significato di una parola messa in una colonna cambiano se essa viene spostata nell’altra colonna?

    Ogni cosa che accade è qualcosa che già è dentro di te, questo è importante ricordarlo sempre. E dentro di te non ci sei solo tu, con la tua storia che pensi di aver vissuto in maniera individuale, con le memorie della tua famiglia, con la tua memoria animica. Non sei solo tu. Tu sei, piuttosto, un costrutto dell’ambiente. Tu sei, prevalentemente, mente collettiva. Se per esempio nella colonna dell’interiorità scrivo mente collettiva, nell’esteriorità potrò associare la parola cultura. Noi siamo cultura. La cultura è dentro di te e decide per te. Tu, sostanzialmente, ti porti dentro il pensiero, le paure e le scelte degli altri. Tutti noi abbiamo dei processi mentali automatici che ci legano a paure, sensi di colpa, dubbi, rabbie o eccitazioni, in funzione di com’è percepita quella cosa che stiamo facendo nella cultura in cui viviamo.

    Noi siamo gli autori di tutto ciò che ci circonda, anche se, apparentemente, sembra non toccarci in prima persona. Qualsiasi cosa che succede nella realtà esteriore, ci riguarda sempre. Partendo da quest’assunto, io capisco che devo lavorare interiormente perché ciò che produco interiormente poi mi si rifletterà all’esterno. Esattamente come davanti a uno specchio.

    ECOLOGIA INTERIORE: CONOSCI E AMA TE STESSO

    Se economia vuol dire prendersi cura della propria casa mi chiedo allora: Come faccio a prendermi cura della mia casa?, Come faccio a fare economia?, Come creo una vera economia partendo da me stesso?.

    La parola chiave è conoscenza. Io non posso normare, regolare, amministrare o, ancor di più, prendermi cura di qualcosa che non conosco. Il termine che ci indica questo necessario passaggio è Ecologia. Ecologia, infatti, deriva dal binomio Oikos e Logos. Logos si traduce in vari modi: conoscenza, studio, idea, pensiero, relazione, scelta, ecc. Prima prendo contatto e studio la natura, i bisogni e le risorse della mia casa e solo dopo posso capire come prendermene cura. Non ci può essere economia senza ecologia. Seguendo le stesse leggi dell’universo che ci ricordano così dentro come fuori, comprendiamo anche che non può esserci alcuna ecologia esteriore, che è la capacità di conoscere e amare l’ambiente esterno, se prima non ci occupiamo della nostra ecologia interiore che è la capacità di conoscere e amare l’ambiente interno.

    Dunque prima l’ecologia e poi l’economia. Non può esserci cura di alcunché se io prima non conosco ciò di cui voglio prendermi cura. Io, ad esempio, non posso prendermi cura di una persona se non imparo a conoscerla. Come posso comprendere i suoi bisogni se non mi do il tempo di conoscerli? Io ho bisogno di conoscere. Prima osservo le cose, il sistema vivente, le relazioni esistenti all’interno di un cerchio di risorse, e poi me ne prendo cura.

    In passato si faceva proprio in questo modo: si suddividevano i territori in marche, cioè si individuava un territorio e lo si affidava a una comunità o a una persona che avesse le caratteristiche adatte alla massima valorizzazione di quella marca, quindi di quel sistema territoriale di risorse e valori, e se ne prendesse cura affinché tutto evolvesse. La parola marka è un termine germanico del medioevo con il quale s’intende la parola confine. La regione delle Marche, ad esempio, prende il nome proprio da questa parola. Io, quindi, osservo la mia marca, il mio confine, un confine molto specifico all’interno del quale possono essere racchiuse delle risorse qualificate da un qualcosa di omogeneo, quello che in latino è chiamato Genius Loci o in greco il Daimon. La mia casa, il territorio dove vivo, è abitata da forze sottili, che magicamente fanno sì che la lingua, i costumi, gli atteggiamenti, i comportamenti, la cultura, gli oggetti, le ricette, pur essendo diverse e variegate abbiano in sé quel filo conduttore, quell’energia comune dell’autenticità di quella casa, di quel territorio. Io abitando quel luogo ne divento il custode. Curo quel luogo e divento io stesso quel luogo. Il luogo – l’oikos – non può essere avulso da me.

    La vera economia è basata sulla vera ecologia che è la conoscenza delle risorse del territorio, dei confini e del sistema di relazione esistente tra tutto ciò che abita quel territorio. Attraverso la mia presenza e la conoscenza delle mie risorse interiori, posso innescare un meccanismo di evoluzione di quel luogo e anche di me stesso. Invece la presenza dell’uomo è oggi prevalentemente distruttiva perché illusoriamente separata dall’ambiente. E questa separazione deriva dalla mancanza di ecologia interiore ed esteriore. Viviamo un’economia che non è fondata sull’ecologia quindi sulla conoscenza, ma è fondata su finalità egoistiche e miopi di poche persone a danno di tutta la popolazione mondiale e del pianeta stesso. Una vera economia basata sull’ecologia è invece guidata da un interesse collettivo che va oltre il bisogno di sopravvivenza. L’interesse collettivo cerca immediatamente gli apici della felicità, della salute, della solidarietà, non solo tra le persone ma anche tra noi e le piante, tra noi e le pietre, gli animali ecc.

    Questo ti chiede la vera ecologia: considerarti un elemento vivente all’interno di un sistema vivente, virtuoso, speciale. Questa consapevolezza può innescare un processo benefico di evoluzione senza impoverimento delle risorse degli abitanti e di tutte le entità che abitano quel luogo. L’osservazione, dunque, si sposta dalle regole dell’amministrazione alla conoscenza. Nessuna cosa può essere davvero conosciuta se prima non è stata amata. E come si può comprendere qualcosa dal quale ci si separa? Come posso entrare in connessione con un luogo o con qualcuno se prima non imparo ad accoglierlo, ad amarlo?

    È impossibile conoscere e amare qualcuno o qualcosa se io non divento quel qualcuno o quella cosa. Questo può accadere solo se mi apro, riconoscendo che ciò che mi circonda fa parte di me, vive in me: sono io stesso. Se manca un processo di apertura a tutte le entità che abitano la mia casa, non posso assolutamente dire di potermene prendere cura. Ma questo processo di apertura è necessario innanzitutto per noi stessi, verso la nostra interiorità. Non possiamo pensare di creare una buona economia esterna, in equilibrio e virtuosa se non portiamo l’attenzione anche all’interno di noi e non prendiamo contatto con tutto ciò che abita la nostra interiorità.

    La nostra interiorità più autentica è schermata da una corazza di paure, limiti, condizionamenti, ferite emozionali, meccanismi inconsci e abitudini, che, senza rendercene conto, guidano i nostri pensieri e le nostre azioni. Per agire bene fuori dobbiamo partire da dentro, conoscendo tutti gli abitanti che vivono in me e creando con loro non solo un contatto ma un vero rapporto d’amore. È importante che io impari ad accogliere tutto ciò che esiste in me, che siano anche i nostri demoni – strutture egoiche – cioè coloro che ci tolgono energia. I nostri demoni non vanno eliminati dalla nostra casa interiore, perché è anche la loro, ma devono essere integrati – con l’auto-osservazione e il non giudizio – dando loro diritto d’asilo a tutti gli effetti. Dandogli diritto d’abitazione, queste manifestazioni, inizialmente negative sul piano energetico evolutivo, si trasmutano in positive. La conoscenza della mia casa interiore diventa fondamentale perché poi sia proiettata nella mia realtà esterna un’economia più limpida, più trasparente, sempre più scevra da ambiguità, da competizioni, conflitti e sgambetti. Oggi ci fanno credere che l’economia riguarda solo il mondo del danaro, del lavoro e degli affari. Questa è un’idea di cui dobbiamo liberarci. Il modello economico entra nella nostra vita, nella nostra famiglia, nelle nostre relazioni private, nei nostri hobby. Entra ovunque condizionando queste nostre relazioni secondo un sistema economico che ci dice che bisogna essere competitivi, che la legge del più forte è l’unica legge esistente anche in natura. Ci hanno inculcato la teoria evolutiva di Darwin, e noi, credendola vera, la utilizziamo e la applichiamo. Il modello di vita è ben altro.

    Noi non siamo esseri umani: dobbiamo dimostrare di esserlo! Questo è un obiettivo al quale possiamo arrivare se riusciamo a fare una cosa e cioè integrare armonicamente le due nature di cui siamo composti: la natura biologica e la natura divina. Questo è fondamentale per guidare qualunque pensiero, qualunque azione spirituale e per fare ordine e pulizia nella nostra mente e nel nostro sistema emotivo.

    NATURA DIVINA E NATURA BIOLOGICA: INTEGRARE, ARMONIZZARE ED EVOLVERE LE DUE NATURE

    Siamo gli unici esseri viventi a due nature. In noi convivono due origini differenti: una spirituale che è la nostra vera originaria natura e un’altra animale-biologica che è originata da un processo materiale. In noi vibrano dunque due differenti frequenze. Questa divisione interna, anche se illusoria, è fonte delle nostre conflittualità archetipali.

    Apriamo ora un altro mastrino che ci permette di osservare e comprendere l’essenza delle nostre due nature: la natura biologica e la natura divina. Possiamo esaminare ogni termine e capire il significato secondo la natura biologica o secondo la natura divina. Ad esempio, se consideriamo il libero arbitrio possiamo capire subito che nella natura biologica-animale non può esistere il libero arbitrio, ma nella natura divina sì.

    Consideriamo per esempio la parola desiderio, termine molto discusso. Molte culture affermano che non bisogna desiderare, altre culture ci dicono il contrario. Se utilizziamo il gioco della partita doppia

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