Coronaviro, Coronaviro... Io ti frego, leggo un libro
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Anteprima del libro
Coronaviro, Coronaviro... Io ti frego, leggo un libro - Sergio Giovannetti
somari
Presentazione
Col sapore e la poesia
delle fiabe della zia
Dovendo inserire in una categoria queste mie composizioni non posso che definirle filastrocche. Si tratta più propriamente di storie, aneddoti, leggende... Tutto in rima baciata però, come si usava nei libriccini che si vendevano ai mercati agricoli fino agli anni sessanta del secolo scorso. Che narravano non solo burleschi contrasti tra padroni e contadini ma, sempre in rima, fornivano addirittura insegnamenti e consigli per le coltivazioni.
Perché tutto in rima? Perché così era più facile da memorizzare. Una poesia in rima si impara a memoria alla svelta, quelle a verso libero no. Le canzonette di una volta le sapevano tutti perché erano orecchiabili, quelle di oggi non più. La cantilena è musica e ritmo. Letta a voce alta coinvolge tutto il corpo e dà un senso di pienezza e tranquillità. Poiché rimanda alle antiche ninne nanne e ai canti sacri e rituali ai primordi dell’umanità che ancora pulsano nelle nostre vene ed echeggiano nella nostra anima. Ed armonizza i ritmi della vita. Oggi, purtroppo anche nella poesia, nessuno si cura più dei suoni, e il ritmo non si sa più neanche cosa sia. Senza coinvolgere più tutti i sensi però anche la nostra esperienza si impoverisce.
Anche sui contenuti, io che sono ormai anziano e ho vissuto la mia infanzia nel mondo di una volta, e ho potuto sentirne i suoni e gli odori, cerco sempre di riallacciarmi alla tradizione popolare degli stornelli e delle novelle. Un mondo colorito, sanguigno, spesso anche beffardo, che dice pane al pane, come si usava in Toscana. Niente a che fare con quel politicamente corretto
oggi dominante nella letteratura infantile, dove niente si può più dire, perché ogni parola veritiera può essere un’offesa a chi sa quale genere, o razza, o religione, o persona. Ridotta ormai ad un teatrino dove si agitano a vuoto insignificanti pupazzi in stucchevoli ed educate moine; che, al di là delle buone maniere, niente sa insegnare a nessuno. Avulsa dalla realtà, e con un linguaggio astratto, anestetizzato, anemico. Letteratura scialba e inconsistente nei contenuti e nella forma. Che non muove né l’anima, né la vita.
I bambini vogliono invece sempre conoscere la verità e, per imparare a difendersi, devono sapere che gli orchi esistono davvero,