Tempi che corrono

Di Jeco

Per quale strano motivo la chiocciol@, un animale dalla lentezza esasperante, oggi è diventato uno dei simboli della rapida Era multimediale?
Insegnare al vostro gatto l’uso del navigatore satellitare per sopperire al suo ormai scarsissimo senso dell’orientamento, vi sembra un’idea realizzabile?
Riuscite ad immaginare i pensieri di un archeologo del futuro che si trovi a dover decifrare le cs ke tt scrvm negli SMS :-o?
Credete che oggigiorno sia possibile trovarsi nella condizione di dover lavorare in nero in uno studio legale?
In questo libro, attraverso situazioni surreali e favole popolate da animali e da bizzarri personaggi, viene fatta una satira dei tempi attuali ovvero: i tempi che corrono.
Tempi questi segnati dalla tecnologia, dalla frattura generazionale creata dalla rivoluzione digitale ma anche tempi pieni di contraddizioni ed ingiustizie sociali.
Ispirandosi allo stile diretto del celebre poeta romano Trilussa, l’autore offre numerosi spunti di riflessione.

• Lingua: Italiano
• Editore: Jeco
• Data di uscita: 5 gen 2011
• ISBN: 9788863690200

Anteprima del libro

DIGITALE

LA PROSA E LA POESIA

La prosa disse alla poesia:

«Chi bussa alla tua porta, amica mia,

è fuori moda o è uno che non ha realizzato

cosa oggigiorno desidera il mercato.

Io, invece, che mi son saputa adattare,

di questi tempi, sono ancora popolare.

Sei così sorpassata che, nonostante le iniziative,

non ti vuole comprare nemmeno chi ti scrive!».

«In parte è come dici – rispose la poesia –

io non ho nulla a che fare con l'economia.

Da sempre parlo di amori, malumori, passioni,

di gesta, stati d'animo e di forti sensazioni

Chi mi sa leggere, però, conosce il mio potere,

e quanto io sappia evocare le emozioni vere.

Chi mi vuole interpretare, comprende il mio valore

e qual è il mio contributo per un mondo migliore.

Posso essere virtuosa, tortuosa, impetuosa

chiassosa, vanitosa, spiritosa o maestosa

ma mai presuntuosa e non mi vanto solo di vecchie glorie,

sei tu mia cara prosa che, come sempre, racconti storie».

MA CHI ME L'HA FATTA FARE

«Ma chi me l'ha fatta fare!

– disse il Cane laureato –

Se dopo tutto quello che ho studiato,

per guadagnarmi il pane

devo lavorare come un cane!».

«Non dirlo a me, amico mio!

– disse il Gatto ingegnere –

Ci hanno presi per il sedere!

Io lavoro come un matto

ma vengo pagato quanto un comune gatto!».

Tuonò la Papera avvocato:

«Ci vuole giustizia, perché è un reato

che l'Oca ignorante

debba occupare un posto rilevante

in TV e nelle istituzioni!».

«Quanto chiasso! Quanto fervore!

– parlò bene il Cavallo dottore –

Ci lamentiamo tanto delle nostre condizioni

ma che vogliamo di più, miei