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La padronanza dell'amore: Guida pratica all'arte dei rapporti personali.
La padronanza dell'amore: Guida pratica all'arte dei rapporti personali.
La padronanza dell'amore: Guida pratica all'arte dei rapporti personali.
E-book128 pagine1 ora

La padronanza dell'amore: Guida pratica all'arte dei rapporti personali.

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Info su questo ebook

La natura innata dell'essere umano è amore. Noi siamo puro amore. Purtroppo però, non sempre riusciamo a renderci conto di questa nostra qualità dell'essere. Al contrario, cadiamo facilmente preda di rabbia e gelosia, che generano sofferenza e lacerazione interiore. Com'è possibile che questo avvenga? Semplicemente perché possediamo il potere di creare e di governare la nostra vita. Questo potere è talmente forte da far avverare qualunque cosa crediamo. Abbandonandoci alla rabbia, alla tristezza e al rifiuto, siamo diventato maestri in queste arti.Per diventare maestri nell'amore, è necessario praticare l'amore, in primo luogo verso se stessi. La pratica crea il Maestro d'amore. È un amore che non dipende da cause esterne, un sentimento che non ha né obblighi né resistenze. Semplicemente fluisce dal nostro cuore in una tale abbondanza che non possiamo fare a meno di donarne agli altri. è talmente puro da non richiedere nessun condizione per essere donato; ama perché vuole farlo, indipendentemente dalla persona che sta di fronte. In questo vivo e toccante volume, Don Miguel Ruiz compie un esame spietato e al tempo stesso saggio e profondo dei luoghi comuni che minano l'amore e che conducono alla sofferenza nei nostri rapporti. Con l'ausilio di aneddoti illuminanti, Ruiz porta alla luce un messaggio che ci insegna a guarire le nostre ferite emotive, ristabilendo la libertà e la gioia che ci appartengono fin dalla nascita. La felicità può venire soltanto da dentro, come conseguenza dell'amore che proviamo. Prendendo consapevolezza di ciò, diventiamo maestri della più grande arte dei Toltechi: la Padronanza dell'Amore. I libri di don Miguel Ruiz hanno venduto 9 milioni di copie e sono stati tradotti in 34 paesi.
LinguaItaliano
Data di uscita20 mag 2013
ISBN9788868200060
La padronanza dell'amore: Guida pratica all'arte dei rapporti personali.

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    Anteprima del libro

    La padronanza dell'amore - Miguel Ruiz

    d'arte.

    INTRODUZIONE

    IL MAESTRO

    Una volta, tanto tempo fa, un Maestro parlava a una folla di persone, e il suo messaggio era così bello che tutti si sentivano toccati dalle sue parole d'amore. Tra la gente c'era un giovane che aveva ascoltato ogni parola. Era un uomo umile, con un grande cuore. I discorsi del Maestro lo avevano toccato così profondamente che sentì il bisogno di invitarlo a casa sua.

    Quando il Maestro terminò di parlare, il giovane gli si accostò, lo guardò negli occhi e disse: So che sei occupato e che tutti vogliono la tua attenzione. So che non hai tempo di ascoltarmi. Ma il mio cuore è così aperto, e sento tanto amore per te, che ho bisogno di invitarti a casa mia e di offrirti il cibo migliore. Non mi aspetto che accetterai, ma volevo soltanto dirtelo.

    Il Maestro ricambiò lo sguardo diretto del giovane, e con un sorriso disse: Vai a preparare tutto. Verrò a casa tua. Poi si allontanò.

    A queste parole, il cuore del giovane fu inondato di gioia. Non vedeva l'ora di servire il Maestro e di esprimere il suo amore per lui. Quello era il giorno più importante della sua vita. Comprò il miglior cibo, il miglior vino e i vestiti più belli da offrire in regalo al Maestro. Quindi corse a casa per preparare tutto. Fece le pulizie, cucinò e decorò artisticamente la tavola. Il suo cuore era pieno di gioia per l'arrivo imminente del Maestro.

    A un tratto qualcuno bussò alla porta. L'uomo aprì immediatamente, ma invece del Maestro vide una donna anziana, che lo guardò negli occhi e disse: Muoio di fame. Potresti darmi un pezzo di pane?.

    L'uomo era un po’ deluso, tuttavia disse: Certo, entra pure. Fece sedere la donna sulla sedia che aveva preparato per il Maestro, e le diede il cibo che aveva cucinato per lui. Ma era ansioso e aspettava solo che finisse di mangiare. La donna fu toccata dalla sua generosità, lo ringraziò e se ne andò.

    L'uomo aveva appena finito di preparare di nuovo tutto per il Maestro, quando qualcuno bussò alla porta. Stavolta era uno straniero che aveva attraversato il deserto. Guardò il giovane e disse: Ho sete. Puoi darmi qualcosa da bere?.

    Il giovane restò di nuovo un po’ deluso. Invitò lo straniero in casa e lo fece sedere al posto che aveva preparato per il Maestro, servendogli il vino che aveva comprato per lui. Quando lo straniero se ne andò, il giovane preparò un'altra volta ogni cosa, in attesa del Maestro.

    Qualcuno bussò di nuovo. Aprendo la porta il giovane vide un bambino, che lo guardò e disse: Ho tanto freddo. Potresti darmi qualcosa per coprirmi?.

    L'uomo restò di nuovo un po’ deluso perché non si trattava del Maestro, ma guardò negli occhi il bambino e sentì amore nel cuore. Rapidamente prese i vestiti che aveva pensato di dare al Maestro, e li regalò al bambino, il quale lo ringraziò e se ne andò via.

    L'uomo preparò di nuovo ogni cosa, e aspettò fino a tardi. Quando si rese conto che il Maestro non sarebbe venuto, restò deluso, ma lo perdonò immediatamente. Si disse: Sapevo di non potermi aspettare che venisse davvero. Anche se ne aveva l'intenzione, qualcosa di più importante deve averlo portato da un'altra parte. In ogni modo, anche se non è venuto, il fatto che abbia accettato il mio invito è abbastanza per riempire il mio cuore di gioia.

    Lentamente mise via il cibo e il vino, e andò a dormire. Quella notte sognò che il Maestro veniva a casa sua, e si sentì felice, perché non sapeva di stare sognando. Maestro, sei venuto! Hai mantenuto la parola.

    Il Maestro rispose: Sì, sono venuto, ma sono stato qui anche prima. Avevo fame e mi hai dato da mangiare. Avevo sete e mi hai dato il vino. Avevo freddo e mi hai dato vestiti per coprirmi. Tutto ciò che fai per gli altri, lo fai per me.

    Il giovane si svegliò, e il suo cuore fu inondato di gioia, perché comprese l'insegnamento che aveva ricevuto. Il Maestro lo amava tanto da aver inviato tre persone per dargli la lezione più grande: che il Maestro vive con ognuno di noi. Quando date cibo agli affamati, acqua agli assetati e vestiti a chi ha freddo, date il vostro amore al Maestro.

    1

    LA MENTE FERITA

    Forse non ci avete mai pensato, ma a un certo livello tutti noi siamo maestri. Lo siamo perché abbiamo il potere di creare e governare la nostra vita.

    Proprio come le società e le religioni del mondo creano incredibili mitologie, noi creiamo la nostra mitologia personale, popolata di eroi e codardi, angeli e diavoli, re e gente comune. Creiamo un'intera popolazione nella nostra mente, nonché una serie di personalità per noi stessi. Dopodiché impariamo a controllare l'immagine che useremo in determinate circostanze. Diventiamo artisti della finzione e della proiezione di immagini, e maestri in ciò che crediamo di essere. Quando incontriamo altre persone, le classifichiamo immediatamente, assegnando loro un ruolo nella nostra vita. Creiamo un'immagine di come pensiamo che siano, e facciamo la stessa cosa con tutti e tutto.

    Voi avete il potere di creare, un potere così forte che qualunque cosa crediate si avvera. Create voi stessi, secondo come immaginate di essere. Siete in un certo modo perché quello è ciò che credete di voi. Tutta la vostra realtà, tutto ciò di cui siete convinti, è una vostra creazione. Avete lo stesso potere di qualunque altro umano. La differenza principale tra voi e un'altra persona è il modo in cui applicate il vostro potere e cosa create con esso. Potete essere simili ad altri in molti modi, ma nessuno al mondo vive la sua vita come la vivete voi.

    Avete fatto pratica tutta la vita per essere ciò che siete, e ci siete riusciti così bene da essere diventati dei maestri. Avete il dominio della vostra personalità e delle vostre credenze. Siete maestri in ogni azione, in ogni reazione. Avete praticato per anni e anni, fino a raggiungere un livello di padronanza in cui siete ciò che credete di essere. Una volta compreso che siamo tutti maestri, esaminiamo quali sono le nostre conoscenze.

    Da bambini, se abbiamo un problema con qualcuno, ci arrabbiamo. La rabbia spinge via il problema, e ci sembra un buon risultato. La cosa accade una seconda volta, reagiamo di nuovo con rabbia, e ormai abbiamo imparato che se ci arrabbiamo possiamo allontanare il problema. Pratichiamo con dedizione, fino a diventare maestri della rabbia.

    Nello stesso modo diventiamo maestri della gelosia, della tristezza, del rifiuto di sé. Tutti i nostri drammi e le nostre sofferenze sono il risultato della pratica. Prendiamo un accordo con noi stessi e lo pratichiamo finché lo padroneggiamo perfettamente. Il nostro modo di pensare, sentire e agire diventa così naturale che non prestiamo più attenzione a cosa stiamo facendo. Ci comportiamo in un determinato modo soltanto a causa di uno schema di azione e reazione.

    Per diventare maestri dell'amore, bisogna praticare l'amore. L'arte dei rapporti è anch'essa una maestria, e l'unico modo di diventare maestri è attraverso la pratica. Si tratta quindi di agire, non di farsi dei concetti o di ottenere una conoscenza. Naturalmente, per poter agire, dobbiamo avere una certa conoscenza, o almeno una maggiore consapevolezza del modo in cui funzionano gli esseri umani.

    Immaginate di vivere su un pianeta dove tutti abbiano una malattia della pelle. Da due o tremila anni la gente soffre della stessa malattia: i loro corpi sono coperti di piaghe infette, che fanno male se qualcuno le tocca. Naturalmente tutti sono convinti che quella sia la normale fisiologia della pelle. Anche i testi di medicina la descrivono come una condizione normale. Alla nascita la pelle è sana, ma verso i tre o quattro anni di età cominciano ad apparire le prime ferite, finché verso la pubertà il corpo è completamente coperto di piaghe.

    Riuscite a immaginare come si tratterebbero tra loro quelle persone? Cercherebbero di proteggere le loro ferite, non toccandosi quasi mai tra loro, perché sarebbe troppo doloroso. Se accidentalmente qualcuno vi toccasse, reagireste con rabbia e tocchereste a vostra volta la pelle del responsabile, giusto per pareggiare i conti. Ciò nonostante, l'istinto di amare è così forte che paghereste un prezzo elevato, pur di avere dei rapporti con gli altri.

    Bene, immaginate che un giorno accada un miracolo. Vi svegliate e la vostra pelle è completamente guarita. Non ci sono più ferite ed essere toccati non vi causa più alcun dolore. La pelle sana dà una sensazione piacevole al tatto, perché in realtà la pelle è fatta per la percezione. Riuscite a immaginarvi sani in un mondo dove tutti sono malati? Non potete toccare gli altri, perché fareste loro del male, e nessuno vi tocca perché tutti suppongono che anche voi sentireste dolore.

    Se riuscite a immaginare questo, forse comprenderete che un visitatore proveniente da un altro pianeta avrebbe la stessa esperienza cercando di entrare in rapporto con gli umani. Ma non è la nostra pelle a essere coperta di piaghe. Il visitatore extraterrestre scoprirebbe che la mente umana soffre di una malattia chiamata paura. Proprio come la pelle di cui parlavo prima, il corpo emozionale è pieno di piaghe infette di veleno emotivo. Le manifestazioni della paura sono emozioni come la rabbia, l'odio, la tristezza, l'invidia e l'ipocrisia. In una parola, tutte le emozioni che fanno soffrire l'umanità.

    Tutti gli esseri umani soffrono della stessa malattia mentale. Possiamo

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