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La Creazione Sciamanica: Comne risvegliare le proprie capacità creatrici e creative
La Creazione Sciamanica: Comne risvegliare le proprie capacità creatrici e creative
La Creazione Sciamanica: Comne risvegliare le proprie capacità creatrici e creative
E-book162 pagine2 ore

La Creazione Sciamanica: Comne risvegliare le proprie capacità creatrici e creative

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Info su questo ebook

Nella Creazione Sciamanica, l'autore dettaglia in modo unico un approccio per sviluppare la creatività attraverso pratiche sciamaniche, offrendo l'opportunità per migliorare la qualità della vita a tutti i livelli, riempiendo quel senso di vuoto interiore che spesso colpisce noi occidentali.


Il libro esprime la passione dell'autore per lo sciamanismo essenziale del prof. Micheal Harner, la guarigione spirituale della psicologa e sciamana Sandra Ingerman ed i Passi Magici di Carlos Castaneda.
LinguaItaliano
Data di uscita26 ott 2017
ISBN9788869372629
La Creazione Sciamanica: Comne risvegliare le proprie capacità creatrici e creative

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    Anteprima del libro

    La Creazione Sciamanica - Nello Ceccon

    ​APPENDICE

    ​PRESENTAZIONE DELL’AUTORE

    Quello che presento è una serie di metodi per accostarsi ad un sistema cognitivo, quello sciamanico, che è stato la fonte creati­va e creatrice della mia vita. La creatività è lo spazio dove la mente e lo spirito si incontrano per formare qualche cosa di subli­me, divino. E un percorso rigoglioso, perché le conoscenze che riceviamo nella vita quotidiana acquisiscono un altro valore, molto più grande, in quanto legato alle forze della natura e del­l’universo. Seguirlo richiede un certo impegno, perché ci vengo­no poste davanti molte strade, tutte affascinanti, che solo la nostra intenzione accompagnata dall’impeccabilità può percorrere. Questi metodi sono stati raccolti ricevendo insegnamenti da vari maestri spirituali con cui ho studiato, e che sono anche profondi praticanti di sciamanesimo. I principali sono: gli Apprendisti dei Passi Magici di Carlos Castañeda, Sandra Ingerman, Carlo Zumstein, Rick Jarow.

    Gli esercizi descritti in questo libro sono da fare considerando il ritmo e la sequenza che decide il cuore, seguendo la propria ener­gia. Un consiglio è quello di dare una lettura generale a tutti gli argomenti, per poi entrare nel dettaglio degli esercizi: così facen­do i concetti necessari per il loro corretto svolgimento sono già stati assimilati. Tutti gli argomenti sono correlati, interconnessi, come avviene nella rete della vita ed hanno una comune visione: l’energia che fluisce nell’universo, in tutte le sue forme, è unica, ma può essere percepita individualmente in modo diverso.

    La chiamo energia, nel significato che davano gli antichi Greci a rvepyeia, ma in realtà non sappiamo ancora che cosa è, sappia­mo che è un flusso che può essere percepito solo con il cuore, lasciando il giudizio della mente da parte. Questo manuale, insie­me ai racconti delle mie esperienze, è rivolto a coloro che sentono il bisogno di aprire l’orizzonte di conoscenze, riscoprendo quello

    che, durante la loro formazione scolastica e lavorativa, hanno quasi perduto: il fascino del mistero, dell’ignoto e del divino.

    INTRODUZIONE

    Tutto è nato nel 2000 quando ero ad un seminario di sciama- nesimo nello stato di Washington, nelle vicinanze di Seattle. Il luogo si chiamava Sleeping Lady, perché all’orizzonte si vedeva una catena di montagne che, se guardate nell’insieme, formavano il profilo di una donna addormentata, si poteva vedere la faccia, il naso, la bocca e gli occhi e poi il petto, l’addome e le lunghe gambe. Quel nome lo avevano dato i Nativi Americani, che consideravano le montagne come sacri esseri viventi.

    Mushroom è un architetto che vive a Seattle, molto eccentri­co, sempre con un cappello sulle ventitré e con degli impos­sibili calzini colorati, a righe orizzontali. Nell’ultima prova del seminario si lavora a coppie e si deve andare alle origini dell’esistenza dell’altra persona, quando è appena nata o quando doveva ancora nascere, per conoscere quale era la sua originale predestinazione, prima che fosse influenzata dai genitori, dall’educazione , dall’ambiente. E’ un modo per sco­prire qual è il talento innato della persona, qual è la vera ori­gine e la vera ragione della vita. Per trarre ispirazione dal viaggio il compagno deve chiedere anche un simbolo che rap­presenti la vera essenza, originale della persona. Nell’esercizio Mushroom immagina di entrare nell’utero di mia mamma, poi va oltre e vede un cavallo che danza su due gambe. Su una zampa anteriore ha una penna che scrive que­sto messaggio:DANZA, tu venisti per danzare e correre, tu venisti per scrivere sull’amore e sulla danza.

    La Creatività e la Creazione come Viaggio Interiore

    La creatività è semplicemente un particolare stato di coscien­za. Attraverso la respirazione, il movimento, la consapevolez­za ed il suono, la persona ritorna in sé stessa, ritrova il suo essere divino, unico, immenso. E dentro a questo sé, ci sono i semi del tutto, perché siamo la manifestazione dell’univer­so e l’universo agisce attraverso noi.

    Creatività è essere centrati ed allineati con la propria natura divina. Così ci accorgiamo che la nostra vita è nel mezzo di un flusso di energia, cui possiamo attingere a piene mani. Quando impariamo ad essere in questa energia allora un nuovo mondo si apre e da questo mondo possiamo apprende­re, ricordare ogni cosa. Possiamo capire di che cosa abbiamo veramente bisogno nella vita, possiamo anche riscoprire lo scopo vero della nostra vita, il motivo per cui siamo nati.

    Creatività è una parola molto usata, soprattutto in questo ini­zio di millennio, perché ci stiamo accorgendo che la persona ha bisogno di riacquistare un proprio valore, anche nella nostra società che propende verso la Scienza e la Tecnologia. La creatività è una capacità che hanno tutti gli esseri viven­ti, non è una prerogativa di pochi uomini, non è neanche una prerogativa solo umana, ogni pianta è diversa dall’altra, in ogni foglia possiamo vedere un capolavoro della natura. Ogni roccia ha delle forme particolari, a livello macroscopi­co può essere una montagna, a livello microscopico un gra­nello di sabbia.

    Si può parlare di creatività senza parlare di arte. La creatività è vivere in pieno, con completezza la propria vita. Gli uomi­ni creativi non sono solo i musicisti, i pittori, siamo tutti noi. Siamo esseri unici, che esprimiamo la nostra energia vitale, in qualunque forma essa possa venire. La creatività la possiamo esprimere in ogni attimo della nostra vita, attraverso le perce­zioni, i movimenti, le azioni, non fermandosi alla superficie, alle apparenze, ma andando in profondità, con il cuore. Se guardiamo un centimetro quadrato del terreno sotto casa nostra possiamo capire come si manifesta la creatività. Ci sono granellini di terra, ci possono essere dei piccoli insetti, larve, dei semi o delle radici di qualche pianta, possiamo anche trovare delle associazioni della nostra mente, nuove fantasie, figure che non avremmo mai immaginato, potremo sentire degli odori, delle fragranze oppure i nostri occhi potrebbero fissarsi su una particolare brillantezza riflessa nella luce.... Quando attiviamo la nostra attenzione, la dimensione su ciò che siamo focalizzati cambia compieta- mente, si espande all’infinito, possiamo andare avanti per giorni, mesi, anni, sempre su questo centimetro quadrato, sempre scoprendo cose nuove.

    Quando andiamo a creare, focalizziamo la nostra attenzione e tutto ci appare più semplice, chiaro. Ciò che creiamo è semplicemente la scoperta di qualche cosa che esiste già. Creatività è uno stato della nostra coscienza, quando non abbiamo barriere che limitano le nostre percezioni.

    Da molti studi sugli stati di coscienza, si è visto che gli stati meditativi, estatici e sciamanici, sono quelli caratterizzati da una ben precisa condizione cerebrale. Per avere le idee non è necessario essere agitati anzi, uno stato di rilassamento genera molte più idee con valore aggiunto.

    Le basi di un lavoro creativo

    La prima forma della creatività è nella percezione. Il mondo che esiste intorno a noi è sostanzialmente una interpretazione della nostra mente. La mente e la realtà sono intrinsecamente connesse: secondo la Fenomenologia, una branca della filo­sofia sviluppata a cavallo tra V Ottocento ed il Novecento dal filosofo tedesco Edmund Husserl, non possiamo parlare di realtà assoluta, ma solo della interazione tra quello che perce­piamo e quello che succede all’esterno. Una cosa è fuor di dubbio, noi siamo l’emanazione di forze dell’universo anco­ra sconosciute dal punto di vista scientifico, perciò l’approc­cio logico deduttivo a cui ci hanno abituati e che ci hanno insegnato per anni, ora non è sufficiente per capire la vita. Bisogna riuscire finalmente a capire che nessuna scienza esatta e obiettiva spiega seriamente, ne può spiegare qualco­sa. Dedurre non equivale a spiegare [...] L’unica reale spie­gazione è la comprensione trascendentale Edmund Husserl (1859-1938)

    La prima consapevolezza che dobbiamo avere è quella che noi siamo dei creatori. In noi c’è una piccola parte di Dio, il Creatore per eccellenza. Ermete Trismegisto nella Tavola Smeraldina, più di tremila anni fa, scriveva Come sopra, così sotto, in noi c’è il tutto, si tratta solo di riuscire a ren­derlo consapevole, darne coscienza. Come abbiamo visto nel centimetro quadrato del terreno, in qualunque elemento pos­siamo trovare il seme di ogni cosa, questa era la base degli Alchimisti.

    Questo sistema di credenze appartiene all’umanità, che lo ha sostenuto per millenni e che ora vive nello sciamanesimo tra­dizionale e moderno. Ciò non significa che il nostro lavoro si contrappone alla scienza ufficiale, anzi siamo convinti che è arrivato il momento di integrarsi, di trovare delle basi comu­ni per continuare l’evoluzione dell’uomo e del pianeta.

    La nostra mente non ha più bisogno di barriere, i limiti di pensiero che ci hanno insegnato non esistono più, dobbiamo entrare in sintonia con noi stessi per alimentare il flusso crea­tore della vita. In oriente, in India, hanno una divinità che rap­presenta il potere della creazione, della costruzione: Sakhti; quando sentono la necessità di essere ispirati per creare qual­che cosa di nuovo, invocano questa divinità e sono aiutati. Anche noi dobbiamo imparare ad avere degli aiutanti, dei suggeritori. Pensiamo a Socrate, egli affermava che i suoi discorsi erano suggeriti, ispirate da delle divinità provenienti dagli inferi, Le Muse. Ad Einstein la teoria della relatività gli è apparsa nel sogno, ovviamente dopo avere impiegato anni, da sveglio, per studiare ed analizzare la materia. La disciplina è necessaria, ma non è sufficiente per realizzare veramente ciò che vogliamo. Dobbiamo essere spinti da una forza ispiratrice che va oltre la nostra persona, il nostro ego, non siamo da soli a creare, co-creiamo insieme alle forze divine, i nativi americani chiamano questo stato hollow bone osso cavo. L’ispirazione avviene quando la nostra mente lascia spazio ad altro, quando c’è il vuoto possiamo fare affluire molte più cose.

    La creatività è la via per formare un proprio percorso spiritua­le che ci può portare verso mete straordinarie, ma soprattutto ci porta quell’armonia che è necessaria per il nostro benesse­re. Possiamo usare la creatività per liberare delle energie che potrebbero portare o che stanno già portando ad una malat­tia; in definitiva serve per creare il mondo che noi veramente vogliamo, qualunque questo sia. Ovviamente non tutto è pos­sibile in un istante, ma la creatività ci dà la possibilità di costruire, di formare le basi per realizzare in pieno i nostri bisogni interiori. La forma più tangibile della creatività è il miracolo. Quando diveniamo consapevoli che possiamo fare i miracoli, noi persone comuni, allora abbiamo capito la nostra vera natura, le reali capacità che sono insite in noi.

    Lo Sciamanesimo come approccio per sperimen­tare le nostre capacità creative

    La creatività è un’attenta esplorazione nel nostro mondo interiore. Questo mondo è facilmente accessibile in partico­lari stati di coscienza, stati mentali, come per esempio la meditazione ed il viaggio sciamanico. Quello che abbiamo visto essere molto efficace è utilizzare gli stati di coscienza generati da suoni monotoni, come ad esempio il suono con­tinuativo del tamburo. Da prove di laboratorio si è visto che il cervello in questi stati alterati di coscienza emette delle onde cerebrali particolari, chiamate alfa e teta. Queste si for­mano sistematicamente quando l’individuo si trova in uno stato di serenità e di concentrazione, come anche durante le esperienze mistiche e di sogno attivo. Raggiunto questo stato, con metodi assolutamente gradevoli, la prima cosa da fare è cercare i propri aiutanti, la Musa ispiratrice per Socrate o l’Animale Guida e Maestro Spirituale per lo sciamano. Già poter accedere a questo mondo è un atto di grande immagina­zione e di creatività, le persone generalmente in questa fase scoprono e fanno delle esperienze altrimenti inconcepibili dalla mente nella realtà ordinaria. Questo lo facciamo acca­dere però sempre sotto il nostro totale e completo controllo, in ogni momento dobbiamo essere in grado di allacciarci allo scopo del viaggio e di ritornare nel nostro mondo.

    Da questo fulcro possiamo espandere la nostra coscienza anche verso altre direzioni. Un altro tipo di viaggio interio­re che noi facciamo ogni giorno, anzi ogni notte, è il sogna­re. Nella nostra società i sogni sono ancora considerate delle esperienze senza senso, a volte dolorose, ma che non possia­mo evitare, a

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