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I Sette Specchi Esseni: Come uscire da Matrix attraverso una nuova consapevolezza di Sé
I Sette Specchi Esseni: Come uscire da Matrix attraverso una nuova consapevolezza di Sé
I Sette Specchi Esseni: Come uscire da Matrix attraverso una nuova consapevolezza di Sé
E-book194 pagine3 ore

I Sette Specchi Esseni: Come uscire da Matrix attraverso una nuova consapevolezza di Sé

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Info su questo ebook

Volevo leggere un libro che svelasse qualcosa di nuovo sugli Specchi Esseni, qualcosa che permettesse di rimanere nel flusso, in uno stato di felicità costante.

Volevo leggere un libro che mi spiegasse in modo chiaro e pratico come cavarmela da sola nell’ottovolante che è la vita, un libro che mi aiutasse a scoprire gli strumenti per smettere di soffrire, per uscire da tutti quei cliché che si ripetono nel quotidiano come carta copiativa.

Non l’ho trovato. Così l’ho scritto io.

I Sette Specchi Esseni, è un libro di sopravvivenza. Anzi, è un libro che aiuta a vivere meglio, anziché sopravvivere.

È un manuale sul mondo delle cose che passano, un viaggio nella Matrix nascosta che partendo dalle antiche tradizioni fino ai più moderni principi di fisica quantistica ne svelerà le leggi e i segreti.

Quali sono i codici che regolano la sofferenza nel mondo delle forme?
Come scovarli?
Come usarli?

Riflettendoci nei misteriosi Specchi Esseni riusciremo a trovare la via per uscire finalmente da Matrix!


RECENSIONI
“Quello che propone l’autrice è un viaggio interessante e potente che ci renderà padroni del nostro destino, un’avventura sia storica che scientifica, un’analisi sia religiosa che spirituale. Monia, mediante la sua scrittura amorevole e gentile, saprà guidarti altrove rispetto a ciò che crediamo di conoscere, verso nuove prospettive, oltre Matrix, oltre ciò che percepiamo come vero dentro e fuori di noi.

Matrix è tutto ciò che ci circonda, è la lente distorta con cui guardiamo il mondo, è una gabbia senza sbarre che imprigiona… In un’epoca dove sembra più importante mostrare anziché essere, in un’epoca dove la violenza non è solo fisica, ma anche tutto ciò che ci fa sentire persone inadeguate e sbagliate, ecco che la saggezza antica ci viene in soccorso… strumenti essenziali per liberarci dai continui cliché e dalle credenze che imprigionano le nostre anime… un viaggio alla scoperta della tua vera essenza.”
Giulia Gava, psicologa
LinguaItaliano
Data di uscita7 apr 2019
ISBN9788832568011
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    Anteprima del libro

    I Sette Specchi Esseni - Monia Zanon C.

    fronte!

    Prefazione

    Monia Zanon: umiltà e motivazione

    Monia Zanon è una persona che ho conosciuto già affermata, i suoi precedenti libri e la scuola di formazione per Coach Motivatori che co-conduce a Padova ne sono la testimonianza. Nel partecipare agli approfondimenti sul colloquio di counseling (in UP STEP), ha presentato immediatamente il suo animo generoso e umile nel proporsi agli altri con grande energia e ispirata azione.

    Ho letto nel suo libro, I Sette Specchi Esseni. Come uscire da Matrix attraverso una nuova consapevolezza di sé, una tesi di ricerca sui ponti che le persone valicano per ri-trovare se stesse.

    In una società liquida come l’attuale dove anche l’arte non ha più punti di riferimento illuminati, la tradizione che arriva da lontano, con i Sette Specchi Esseni, ci riporta alla spiritualità, a cose semplici ed essenziali. Non potrebbe essere altrimenti.

    Il mondo riflesso degli Specchi Esseni, ci invita a valutare e apprezzare la ricchezza esistenziale e l’ affermazione esistenziale. Ci invita a dare un senso alla nostra vita e trovare il bene dell’esistere, così com’è, per quello che è. Uno sguardo disincantato che cerca la vita, ma non teme le angosce del silenzio, della noia e della solitudine.

    L’effetto psicologico di tutto questo è l’essere presenti. Presenti al proprio corpo, alle proprie emozioni, ai processi della propria mente, agli altri, ai fenomeni della vita. Essere presenti però è più facile a dirsi che a farsi, è qualcosa che si impara dando attenzione ed energia a ciò che ci circonda. Essere presenti è un valore ed è una capacità: trovare la calma e la pace nel bel mezzo del traffico della vita.

    L’essere presenti a se stessi conduce lontano: alle sottigliezze del giudizio e alla prudenza del non giudizio. Da una parte, il giudizio ci invita ad arricchire le nostre esperienze di prospettive soggettive, dall’altra il non giudizio ci invita al buon senso, all’astensione di valutazioni parziali, all’osservazione distaccata, all’avventura della conoscenza. Alla capacità di osservare la concretezza di ogni evento all’interno di un flusso percettivo-coscienziale con lo scopo di conseguire la consapevolezza dell’osservatore e con essa la coscienza che il mondo è un grande miscuglio di aspettative, apparenze, illusioni.

    Essere consapevoli di noi stessi e del nostro progetto di vita significa aumentare la stima di sé e la fiducia in se stessi. Significa legarsi ai campi di energia dell’universo, a quell’intelligenza e sapienza universale che risveglia capacità e potenzialità inespresse. C’è un prezzo da pagare però, ed è quello di recuperare le nostre proiezioni verso gli altri e il mondo, capaci di ringraziare le esperienze per quello che sono: il viaggio della nostra vita.

    Le dipendenze in tutte le sue forme, materiali (alcool, cocaina, fumo, cibo), psichiche e affettive (l’ossessione di un legame), rappresentano passaggi cruciali della nostra maturità. Ci invitano a un serio esame di realtà: ad accettare, come diceva Jung, che la nostra psiche non è solo personale, ma è connessa agli altri e ci influenza; ad accettare le conseguenze di sconfitte materiali ed egoiche; e fare appello ad un Potere Superiore per diventare cittadini dell’universo. In altre parole, onorare le esperienze della vita e venire a patti con il mondo che ci circonda.

    Accettare le sfide della vita, affidarsi all’esperienza di persone speciali (Mentori) che promettono di credere nelle nostre potenzialità, rappresentano lo specchio generoso di quanto siamo forti ed evoluti.

    Quello che siamo va bene! Abbiamo un compito: sperimentare gli spazi della bellezza nell’imperfezione della vita.

    Mi auguro che la lettura di questo libro permetta di realizzare quell’alchimia di cui ogni comunità ha bisogno: creare quell’energia che risveglia tutti noi dallo stupore e dal vuoto esistenziale, facendo spazio all’anima e realizzando quel bene personale e collettivo che è la gioia di vivere.

    Lorenzo Manfredini

    Psicologo e Psicoterapeuta

    www.stepconsapevole.it

    "Trinity: «Tu stai cercando lui. Lo so perché a suo tempo ho cercato

    la stessa cosa. E quando lui ha trovato me, mi ha detto che non

    cercavo qualcosa di preciso, ma che cercavo una risposta. È la do

    manda che ti ha spinto fino a qui.

    E tu la conosci, come la conosco io».

    Neo: «Che cos’è Matrix?»

    Trinity: «La risposta è intorno a te, Neo. E ti sta cercando.

    E presto ti troverà, se tu lo vorrai»."

    (Dialogo tratto dal film Matrix)

    Introduzione

    "Quando una situazione interiore non viene portata alla coscienza,

    essa appare all’esterno di te come tuo destino."

    (Carl Gustav Jung)

    Tra tutti gli archetipi, funzioni che durano oltre il tempo e lo spazio, immaginabili da tutti al di là delle singole credenze, culture e religioni, mi è sempre stata cara la figura del viandante.

    Solo facendoci viandanti riusciamo ad aprirci alla possibilità di un incontro autentico con l’altro, condividendo esperienze e informazioni.

    Ah, l’importanza di farsi viandanti! Condividere e cercare, camminare in comunione costante, raccogliendo e informando: perdersi per ritrovarsi.

    Proprio così, caro Viandante, è solo lasciando il luogo certo e sicuro, la fatidica Casa del Padre, solo mettendoci in cammino che potrà avvenire la nostra iniziazione personale che ci porterà a divenire padroni del nostro destino.

    Questo può rappresentare uno scoglio tutt’altro che facile: lasciare ciò che conosciamo di noi e del mondo per sperimentare nuove geografie, prima neanche sognate. Trovarsi soli di fronte al baratro senza mappa o con qualche guida improvvisata con poche conoscenze topografiche in più: è questo il cammino coraggioso a cui il viandante è chiamato.

    È con tale approccio, caro lettore, che mi adopero in questo viaggio, per portarti altrove rispetto a ciò che conosci o in luoghi forse già a te noti, per osservarne nuovi scorci e direzioni.

    E così iniziamo a camminare… verso dove viandante? Lontano. Oltre Matrix.

    Oltre ciò che sai di sapere, oltre ciò che guardi e percepisci come vero.

    Per fare questo sarà necessario attrezzare un certo accorgersi, muovendoci in un territorio lontano. Anzi lontanissimo.

    La prima cosa di cui è necessario accorgersi in questo nostro viaggio che dalla saggezza antica di popoli quasi dimenticati ci spingerà fino alle moderne frontiere della fisica quantistica, è proprio quella di un tempo tanto lontano, che diviene all’improvviso più vicino, oltrepassando repentinamente le leggi fisiche conosciute sulla terra, sollevando strati di occultismo, per giungere a te, caro compagno di viaggio.

    Per rendere agibile la mia ricerca, che vorrei potesse condurre a quella libertà emozionale che occorre per vivere meglio, come in un qualsiasi viaggio che si rispetti, iniziamo da dove tutto è partito, per fare poi un balzo nel presente più moderno e ritornare infine alla forma in cui è giaciuto lungamente il segreto, fondamentale strumento per l’uomo in evoluzione.

    Il mio intento è quello di rendere questa ricerca utile al più moderno dei counselor come ai più arditi operatori del benessere. Ai pionieri della relazione d’aiuto. E a te caro viandante, folle ricercatore di conoscenza, cercherò di fornire una mappa più chiara e dettagliata possibile del viaggio che andremo a intraprendere insieme.

    Le tradizioni Essene

    Tra i gruppi ebraici di età ellenistico-romana conosciuti e documentati anche da importanti autori greci e latini, quello degli Esseni è forse oggi il più conosciuto. La fama odierna di questo gruppo religioso tanto antico, è probabilmente legata alla scoperta effettuata a Qumran. In questo sito del vicino Oriente, nell’attuale Cisgiordania, furono trovati infatti nel 1947 dei preziosi manoscritti denominati Rotoli del Mar Morto, appartenenti proprio alle comunità essene e oggi oggetto di accese diatribe.

    Su quale sia l’origine del Popolo Esseno e sul significato del nome – puri, bagnati, silenziosi, pii – non vi è accordo tra gli studiosi. Molto probabilmente i loro insediamenti ebbero inizio dalla metà circa del II secolo a.C. in epoca maccabea. Si pensa conducessero una vita appartata e solitaria, scandita dai cicli del sole e dell’ombra, da regole ferree e sacri rituali, che possono ad un primo sguardo, ricondurci facilmente all’idea di una setta.

    Al tempo di Gesù si potevano contare oltre 4.000 gruppi che vivevano dispersi in tutto il paese, di cui circa 150 residenti a Qumran. Questi insediamenti vennero tragicamente distrutti dai romani nel 68 d.C., ma fortunatamente, prima che Qurmran fosse rasa al suolo, gli Esseni riuscirono a nascondere nelle grotte circostanti la loro preziosa biblioteca, permettendo ai loro sacri insegnamenti di giungere fino a noi. E questo è magnifico!

    Con la dovuta pazienza quindi, potresti trovarti tra le mani qualcosa di straordinario. Come ogni meraviglia, se non collocata nel giusto luogo e con la miglior illuminazione, potrebbe accadere che sfugga all’occhio esperto, quanto a quello neofita. Perciò, potrai notare che, per una più profonda comprensione, aggiungerò a questo libro parti piuttosto tecniche. Queste informazioni diverranno utile strumento quando il tuo cervello, ormai sazio, lascerà al cuore lo slancio del credere a ciò che andrò a raccontarti.

    Gli antichi saggi riescono a illuminarci sui tempi che stiamo vivendo, offrendoci un’impronta del tutto innovativa e piena di speranza. Ci offrono una sapienza della quale l’uomo moderno ha infinito bisogno per imparare a viver meglio e a creare relazioni, prima dentro se stesso e poi tutt’intorno, riducendo al minimo le reattività che sono causa prima di cattive relazioni e disastri su vasta scala.

    Per onor del vero è necessario dire che in nessuno dei 972 manoscritti rinvenuti a Qumran è possibile leggere questa tecnologia relazionale in modo esplicito, si tratta piuttosto di una raccolta di suggerimenti che potrebbero essere significativi per l’uomo del nostro tempo, capace di condurlo a una maggiore presa di coscienza e a smussare gli spigoli dell’ego. Quasi come fosse un codice comportamentale che insegna con l’esempio.

    Attualmente in ambiente scientifico e sanitario è stata dimostrata l’alta capacità virale delle emozioni disfunzionali perciò, avere a disposizione uno strumento che possiamo definire a tutti gli effetti tecnologia relazionale, può fungere da prevenzione al malessere del nostro tempo. Dicevamo infatti che è il modo di vivere stesso degli Esseni ad aver generato i Sette Specchi: il tesoro evolutivo che andremo a scoprire nella sua interezza, solamente nella parte finale di questo libro.

    Sono al corrente che potrei a volte in queste mie ricerche innervosirti, o darti l’idea di girare intorno al baule nell’isola del tesoro, senza mai farti vedere cosa vi è conservato al suo interno. Tuttavia, sento di poter correre il rischio. D’altronde, se un intero popolo ha ritenuto di poter sacrificare la propria vita perché questi codici comportamentali arrivassero a noi, posso credere che sarai attrezzato della giusta dose di pazienza e lungimiranza per poter attendere. Nonostante ciò, ritieniti libero di andare a leggere subito gli ultimi capitoli in cui svelerò il contenuto del baule, bada bene però, spesso il tesoro è celato nel viaggio verso la meta.

    Servono lenti speciali per avvicinarsi alla Luce e il percorso svelato in questo libro desidera diventarle!

    Inizierò parlandoti di uno dei primi ricercatori di questa tecnologia emozionale in epoca moderna che collegò gli Specchi Esseni con quella che lui stesso definì scienza della compassione. Il suo nome è Gregg Braden [1] e a partire dal 1997, iniziò a tenere una serie di conferenze dal vivo, poi divulgate nell’epoca ante Google attraverso VHS. Questa conoscenza rappresentò per il ricercatore una grande fonte d’ispirazione. Perché il modo di vivere degli Esseni appare ancor oggi così interessante?

    Quest’antico popolo sosteneva che noi, proprio noi uomini moderni, dovremmo accorgerci che qualcosa sta cambiando nel nostro modo di rapportarci agli altri e al mondo intero.

    La compassione sembra assumere un ruolo di rilievo in tutto ciò, rivelandosi la chiave capace di liberare l’anima degli spigoli dell’ego.

    Si tratta di un sentimento che non ha nulla a che vedere con la pena, è piuttosto una forma di empatia che permette di andare in soccorso e com-prendere profondamente l’altro pur rimanendo, fuori dallo stesso pentolone: se mi trovo infatti a essere travolta dal mondo interiore altrui, non potrò essere di alcun supporto. Un po’ come quando siamo pronti al decollo e l’hostess di volo ci ragguaglia sulle manovre di sicurezza mostrandoci la mascherina per l’ossigeno: questa va applicata prima a noi stessi, e solo in un secondo momento a chi ci è accanto.

    C’è da chiarire immediatamente che la compassione parte innanzitutto da se stessi: è sempre e per prima cosa compassione verso se stessi e per se stessi. Siamo molto severi con noi, quasi fossimo i nostri nemici numero uno; il punto è che non siamo stati educati a tifare per noi, anche di questo è necessario accorgersi. A volte mi piace definirci come: matrigne di noi stessi!.

    La compassione è altro: in questo senso diventa una sorta di amorevole distacco che permette di capire profondamente l’altro, di sentire e comunicare in modo autentico sia attraverso forme verbali che non verbali, tuttavia rimanendo profondamente consapevoli di ciò che sentiamo nostro e ciò che percepiamo come contenuto altrui. Solo in questo modo infatti è

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