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La pelle. Una finestra sul mondo
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E-book160 pagine1 ora

La pelle. Una finestra sul mondo

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Info su questo ebook

Emozioni, disagi, tossicità, aggressioni sostenute quotidianamente da uno degli organi più vitali ed essenziali per il nostro corpo; la pelle ci parla del suo vissuto con un linguaggio tutto da interpretare: è un tessuto di comunicazione e interazione raffinato ed incredibilmente eloquente.

"La pelle - Una finestra sul mondo" è un viaggio attraverso la sua nascita, il suo intimo rapporto con il Sistema Nervoso e la Psiche.

E quanto influiscono i batteri sulle alterazioni epidermiche?

Cosa sono gli Avventi Avversi Dermatologici e cosa rappresentano per il malato oncologico?

Qual è la vera sfida dell'ecocosmesi e della dermocompatibilità?

Un itinerario esaustivo verso l'esplorazione di argomenti che saranno timonieri della cosmesi del IV Millennio: etnocosmesi, cronocosmesi, dermobiotica, cute dei bambini, oncocosmesi, ecc.

Il lettore viene accompagnato ad acquisire le competenze edotte per la scelta del proprio cosmetico nella giungla del mercato moderno, evitando sostanze nocive, tossiche e cancerogene, imparando a riconoscere un prodotto di bellezza performante nel pieno rispetto della fisiologia cutanea e dell'ambiente.
LinguaItaliano
Data di uscita11 ago 2020
ISBN9788831685771
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    Anteprima del libro

    La pelle. Una finestra sul mondo - Lisa Olivato

    noi.

    Capitolo I

    ESPLORAZIONE DI UN PIANETA CHIAMATO PELLE

    VIAGGIO DENTRO L’ORGANO PELLE

    "La pelle costituisce una barriera protettrice contro gli stimoli esterni ma è anche il punto di scambio con l’ambiente, è il luogo della comunicazione, più che della chiusura, è per lui limite, frontiera del corpo, spazio di apertura come di

    chiusura, zona d’espressione come di conflitto". A. Artaud 1935

    La pelle è l’organo di senso più esteso del nostro corpo (20.000 cm² !!), non a caso è stato anche definito il cervello spianato, ed è l’organo che pesa di più in assoluto con la sua massa che rappresenta circa il 15-16% del peso corporeo.

    La cute è formata semplicemente da due strati: uno più superficiale, denominato epidermide, l’altro più profondo, chiamato derma, che originano però da due foglietti embrionali differenti. Rispettivamente dall’ectoderma e dal mesoderma.

    La maggior parte delle manifestazioni cutanee sono espressione della sua funzione protettrice e di interscambio con l’esterno, rispondendo ai numerosi stimoli ambientali (interni ed esterni) con un limitato repertorio di sintomi (prurito, bruciore, dolore, formicolio) e segni clinici (papula, pustola, bolla, vescicola, ponfo, squama, eritema, crosta, macchia e cheratosi, erosione, ulcera, atrofia) denominati in termini tecnici lesioni elementari .

    La dermatologia tradizionale stabilisce, generalmente, una diagnosi attraverso l’identificazione delle lesioni elementari e la loro localizzazione. La dermatologia moderna invece va oltre la meravigliosa espressione dei sintomi, cercando anche di individuare quei fenomeni, intrinsechi o estrinseci, che hanno scatenato la reazione o problematica cutanea e rapportandola ad un intero sistema di equilibrio psico-neuro-endocrino- immunologico (PNEI).

    Le lesioni elementari rappresentano dunque il mezzo di comunicazione della pelle per avvisare che qualcosa non funziona o che qualcosa ha disturbato la sua armonia, alterandola. La diagnosi cutanea approfondita può non essere facile, perché deve tenere conto di stimoli multifattoriali: le espressioni epidermiche sono limitate ma le cause infinite; è come avere a disposizione le lettere dell’alfabeto e con esse costruire, a seconda della loro disposizione, migliaia di parole e termini.

    NASCITA DELLA CUTE, OGGI È NATA LA PELLE !

    Anche la pelle è superficie. Eppure è la cosa meno superficiale che esista

    Tenendo presente che i tessuti che rivestono un ruolo fondamentale per la sopravvivenza dell’essere vivente sono i primi a svilupparsi all’interno dell’embrione, possiamo definire l’organo pelle come uno dei più importanti organi, non solo per il rivestimento prettamente fisico del corpo umano (di contatto e separazione) ma anche un organo di relazione, interazione, scambio, comunicazione, espressione di una complessa impalcatura psico-fisica-emozionale indispensabile anche per le più elementari reazioni bio-fisiche.

    L’embrione concepito è composto di tre foglietti embrionali (strutture complesse ognuno dei quali darà luogo alla formazione di cellule diverse fra loro che andranno a comporre i tessuti dei vari organi e apparati) denominati endoderma (il più profondo), mesoderma ( quello intermedio) ed ectoderma (il rivestimento più esterno).

    Inizialmente il feto è avvolto da una membrana provvisoria costituita da uno strato sottilissimo di cheratinociti che stabiliscono già una bozza di strato basale o germinativo detta PERIDERMA di derivazione ectodermica.

    La formazione di una cosiddetta pelle primordiale si può riscontrare già dalla quinta settimana dal concepimento, rappresentata da un derma temporaneo di derivazione mesodermica , composto per oltre il 95% di acqua che nel corso dei nove mesi di gestazione subirà continue evoluzioni fino a completarsi con una struttura dermo-epidermica completa in tutte le sue funzioni.

    L’ipoderma (strato di grasso sottocutaneo adibito alla funzione di termoregolazione, cuscinetto di protezione e riserva di stoccaggio dei grassi), si forma dal mesoderma intorno alla sesta settimana, mentre a partire dal secondo mese di gestazione inizia a formarsi una differenziazione dell’epidermide grazie alla migrazione dei melanociti provenienti dalla cresta neuronale (definito ectomesoderma).

    Da notare come una cellula conosciuta prevalentemente per la usa funzione di fotoprotezione sia effettivamente fra le prime cellule a formarsi a livello cutaneo, ancor prima di quelle adibite alla difesa e ai sensi. Vedremo come i melanociti siano fondamentali per numerose altri processi metabolici nei prossimi capitoli.

    Tra la nona e la decima settimana iniziano ad occupare l’epidermide due tipi di strutture cellulari di provenienza diversa con funzioni diametralmente opposte ma in continua collaborazione simbiotica: le cellule di Langerhans dal mesoderma e le terminazioni nervose e cellule di Merkel dall’ectoderma, trasformando così un semplice rivestimento di protezione in una struttura via via più complessa in grado di interagire sia con l’ambiente esterno che con quello interno.

    Il derma sottostante, invece, inizia il suo processo di specializzazione a partire dalla sedicesima settimana trasformandosi, da un iniziale strato con mansioni prevalentemente di protezione meccanica, in un derma più superficiale o papillare (il cui compito è quello di nutrire l’epidermide sovrastante attraverso una ricca rete di vasi sanguigni > creste epidermiche) e un derma più profondo o reticolare ( con un ruolo di supporto meccanico generato da una fitta rete di fibre di collagene ed elastina > papille dermiche).

    È a questo punto che anche gli annessi cutanei fanno il loro ingresso: ghiandole sebacee e sudoripare, bulbi piliferi e unghie che completeranno la loro maturazione organica verso il quinto mese.

    Sempre dalla 20a settimana i melanociti cominceranno a sviluppare la loro produzione melaninica. Dal sesto mese la stratificazione dell’epidermide sarà completa di tutti gli strati caratteristici della cute: strato basale, spinoso, granuloso, lucido e corneo.

    Il feto trascorrerà i suoi 9 mesi in immersione nel liquido amniotico, ricoperto da un film sebaceo e biancastro denominato vernice caseosa, prodotto dai cheratinociti e dai sebociti dell’epidermide con lo scopo di proteggere la cute dalla macerazione che potrebbe derivare dal liquido amniotico stesso.

    La vernix caseosa è una complessa struttura membranosa che comprende l’80% di acqua, il 10% di proteine e il 10% di lipidi, inclusi lipidi di barriera come ceramici, acidi grassi liberi, fosfolipidi e colesterolo, sintetizzati in parte dalle ghiandole sebacee fetali durante l’ultimo trimestre di gravidanza in modo antero-posteriore e dorso-ventrale. A causa del suo contenuto lipidico, la vernix è idrofobica e assolve a numerose funzioni durante la transizione del feto da un ambiente intrauterino ad un ambiente extrauterino: la lubrificazione del canale del parto durante l’espulsione, la funzione barriera per prevenire la perdita d’acqua, la regolazione della temperatura, l’immunità innata e lo sviluppo intestinale.

    Durante la gestazione la temperatura , la pressione e il pH in cui si trova immersa questa nuova creatura sono pressoché costanti e nel quale sembra avere un ruolo importante il microbioma materno-fetale della placenta; allorché questo piccolo nuovo essere vivente verrà alla luce si ritroverà ad affrontare uno dei cambiamenti ambientali più significativi della propria vita (un vero e proprio cambiamento climatico-ambientale), con uno sforzo di adattamento non indifferente. Questo fenomeno di attivazione di processi metabolici indispensabili ad una così repentina variazione fisiologica vengono definiti riflessi neonatali.

    Pongo l’attenzione sulla pratica ancora purtroppo troppo spesso in uso della detersione dell’infante dopo il parto, mettendo a nudo un tessuto non ancora adattato ad un ambiente ossigenato e privo di liquidi, accelerando e forzando un processo di adattamento che necessita di tempi fisiologicamente maturi per svilupparsi.

    Un capitolo a parte dovrebbe essere speso sui riflessi neonatali e sulla loro importanza nei primi mesi di vita per lo sviluppo psico-fisico del nascente, ma vista la vastità e la complessità di un argomento così particolare, demando a libri opportunatamente più approfonditi (es. Io pelle di Anzieu Didier. Psiche e pelle di Roberto Bassi.)

    Capitolo II

    LA PELLE CONNESSA

    "E poi ogni mattina apro l’armadio delle emozioni e scelgo sempre lo stesso abito:

    la mia pelle ! "

    La medicina tradizionale è avvezza nel considerare l’individuo come una congegno complesso, fatto di un insieme di cellule, tessuti, organi, apparati. Insomma una macchina, un insieme articolato e intricato di segmenti e settori, applicando un’osservazione puramente organicistica che valuta nella malattia un’influenza dell’ambiente interno (costituzione, età, a volte l’alimentazione) e dell’ambiente esterno (clima, salubrità dell’ambiente abitativo, stile di vita...) senza contemplare e vagliare un terzo fattore di fondamentale e di decisiva rilevanza: l’ambiente psico-affettivo del malato; è in questa sfera che sovente si decide della guarigione o della cronicizzazione della malattia, dei miglioramenti o degli aggravamenti, del mutare di un fatto morboso in un altro meno sgradito ( Psiche e pelle – Roberto Bassi).

    Il noto detto Mens sana in corpore sano del poeta satirico D.G. Giovenale appare invece sempre più attuale e moderno, confermando una visione olistica ippocratica, e un po’ meno galvanica, che non deve risultare tuttavia teoria esclusiva degli analisti e delle malattie psicosomatiche, ma dovrebbe divenire un’apertura totale all’analisi critica dell’insieme del tutto .

    L’ inscindibilità di psiche e soma era il principio fondamentale delle medicine antiche, quando ancora gli antichi guaritori, gli sciamani e gli stregoni non consideravano l’esistenza di una separazione fra mente-corpo-ambiente, e l’uomo era immerso in una natura dominante.

    Il medico primitivo a modo suo aveva intuito che non bisogna cercare di guarire gli occhi senza la testa, né la testa senza il corpo, allo stesso modo il corpo senza l’anima, ma questa sarebbe anche causa del fatto che molte malattie sfuggono ai medici greci, perché trascurano il tutto, di cui bisognerebbe aver cura; se il tutto non sta bene, è impossibile che la parte stia bene…. dall’anima nascono tutti i beni e i mali, per il corpo e per l’uomo intero, da qui fluiscono come dalla testa agli occhi: bisogna quindi curare l’anima in primo luogo e in massimo grado, se vuoi che anche le condizioni della testa e del resto del corpo siano buone. Platone, Carmine 156d-157c

    La medicina di Pitagora (530 a.C.) imputava le cause di una sgradita malattia agli squilibri dell’organismo e ad una perduta armonia fra due forze, il microcosmo e il macrocosmo: la salute è armonia, la malattia disarmonia.

    Partendo dalle supposizioni Sugli elementi secondo Ippocrate, Galeno sviluppò le sue teorie relativamente i quattro umori corporei di cui si compone il corpo: sangue, flemma, bile gialla e bile nera. Tale concezione

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