Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Omaggio a Giancarlo Vigorelli: Brani scelti da La terrazza dei pensieri
Omaggio a Giancarlo Vigorelli: Brani scelti da La terrazza dei pensieri
Omaggio a Giancarlo Vigorelli: Brani scelti da La terrazza dei pensieri
E-book70 pagine59 minuti

Omaggio a Giancarlo Vigorelli: Brani scelti da La terrazza dei pensieri

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Da Svevo a Pasternak, da Pavese e Parise a Moravia e De Beauvoir, quattordici affascinanti profili di grandi scrittori e poeti pubblicati da Giancarlo Vigorelli tra il 1966 e il 1967, testimonianze preziose e grandi pezzi di critica letteraria.
Un tributo al grande intellettuale e critico letterario in occasione del centenario della sua nascita.

“Ha lasciato tanto Vigorelli. Ha lasciato tanto soprattutto a chi non se n’è accorto.
Ha lasciato un’idea di cultura e di civiltà, di bontà e di amore che solo la letteratura - quella viva, quella d’azione, non quella polverosa di saggi e saggisti- è riuscita a dare.” (dalla nota introduttiva di Gian Paolo Serino)
LinguaItaliano
Data di uscita20 giu 2013
ISBN9788898475131
Omaggio a Giancarlo Vigorelli: Brani scelti da La terrazza dei pensieri
Autore

Giancarlo Vigorelli

GIANCARLO VIGORELLI (Milano, 21 giugno 1913 – Marina di Pietrasanta, 16 settembre 2005). Uno dei maggiori critici letterari italiani e fra i principali conoscitori e studiosi dell’opera manzoniana. Già dai banchi del liceo era nella letteratura militante, dando costantemente prova di non essere un "letterato", pareggiando subito vita e verità, cultura e azione. Durante gli anni del fascismo (venne destituito dall'insegnamento) condivise e anticipò le posizioni dell'Ermetismo, che allora oltre che una poetica era una protesta spirituale e politica. Collaboratore delle maggiori riviste di punta dell'anteguerra, dopo aver preso parte alla Resistenza passò nel dopoguerra al giornalismo, dirigendo quotidiani e settimanali e viaggiando mezzo mondo. È stato segretario generale della Comunità Europea Scrittori e vicepresidente dell'Istituto Luce. Ha fondato e diretto la rivista "L'Europa Letteraria" e, succedendo a De Robertis, dal 1960 è stato critico letterario del settimanale "Tempo". Ha conseguito il Premio Nazionale Letterario Pisa alla carriera. Opere principali: Bandello (1942), L'eloquenza dei sentimenti (1943), Il Manzoni e il silenzio dell'amore (1954), Omaggio a Prezzolini (1954), Gronchi: battaglie d'oggi e di ieri ( 1956), Domande e risposte per la nuova Cina ( 1958), Carte francesi (1959) e II gesuita proibito (1963), prima presentazione in Italia della vita e delle idee di Teilhard de Chardin. La terrazza dei pensieri (1967), Manzoni pro e contro (1978).

Correlato a Omaggio a Giancarlo Vigorelli

Ebook correlati

Articoli correlati

Recensioni su Omaggio a Giancarlo Vigorelli

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Omaggio a Giancarlo Vigorelli - Giancarlo Vigorelli

    Biografia

    Gianfranco Vigorelli giovane

    GIANCARLO VIGORELLI (Milano, 21 giugno 1913 – Marina di Pietrasanta, 16 settembre 2005). Uno dei maggiori critici letterari italiani e fra i principali conoscitori e studiosi dell’opera manzoniana. Già dai banchi del liceo era nella letteratura militante, dando costantemente prova di non essere un letterato, pareggiando subito vita e verità, cultura e azione. Durante gli anni del fascismo (venne destituito dall'insegnamento) condivise e anticipò le posizioni dell'Ermetismo, che allora oltre che una poetica era una protesta spirituale e politica. Collaboratore delle maggiori riviste di punta dell'anteguerra, dopo aver preso parte alla Resistenza passò nel dopoguerra al giornalismo, dirigendo quotidiani e settimanali e viaggiando mezzo mondo. È stato segretario generale della Comunità Europea Scrittori e vicepresidente dell'Istituto Luce. Ha fondato e diretto la rivista L'Europa Letteraria e, succedendo a De Robertis, dal 1960 è stato critico letterario del settimanale Tempo. Ha conseguito il Premio Nazionale Letterario Pisa alla carriera.

    Opere principali: Bandello (1942), L'eloquenza dei sentimenti (1943), Il Manzoni e il silenzio dell'amore (1954), Omaggio a Prezzolini (1954), Gronchi: battaglie d'oggi e di ieri ( 1956), Domande e risposte per la nuova Cina ( 1958), Carte francesi (1959) e II gesuita proibito (1963), prima presentazione in Italia della vita e delle idee di Teilhard de Chardin. La terrazza dei pensieri (1967), Manzoni pro e contro (1978).

    Ricordi di Giancarlo

    Di Carla Tolomeo

    Parlare di Giancarlo è molto difficile perché la sua figura è talmente presente nel mio quotidiano da rendere irrealistica qualsiasi commemorazione.

    Tuttavia non ho potuto sottrarmi al piacere di testimoniare il mio entusiasmo e la mia gioia per l’operazione di recupero delle sue opere voluta nel centenario della nascita di Giancarlo (21 giugno 1913) da due persone, Vicki Satlow e Gian Paolo Serino, distanti da lui per generazione e per nascita, ma vicini per quella familiarità che nasce dal comune sentire.

    Gian Paolo Serino è, in ordine di tempo, forse l'ultimo vero amico di Giancarlo. Entrato nella sua vita quando egli aveva deciso di limitare le presenze al centro manzoniano e in pubblico, ha rappresentato la novità, la freschezza delle opinioni, la comunanza di ideali attraverso e al di sopra degli anni e delle diverse esperienze di vita. A lui si deve l'unica testimonianza finora uscita sulla multiforme vita di Giancarlo, il volume Cosi tante vite, edito da Mattioli 1885.

    Vicki Satlow invece è la new entry nella storia di Vigorelli. È grazie all’impegno di VandA ePublishing, neonata realtà editoriale fondata da lei, Angela Di Luciano e Silvia Brena, che le riviste e parte dei suoi scritti saranno riproposti e pubblicati in edizione digitale. A VandA vanno i miei più calorosi e sentiti ringraziamenti per questa coraggiosa e nobile operazione, che farà rivivere le opere di Giancarlo in tutta la loro modernità e attualità e, grazie alla tecnologia digitale, le consegnerà definitivamente alla storia e al mondo, oltre i confini europei.

    Le riviste letterarie hanno rappresentato il fulcro dell’attività di Vigorelli, sono state una costante del suo impegno, la sua vera passione. In esse egli ha riversato energia, amore per il vero, coraggio civile e riconoscimento dell'altrui coraggio. Nel 1943 Curzio Malaparte gli affida Prospettive, mentre intorno a lui si formano i veri gruppi di cultura e intelligenza che connoteranno gli anni seguenti. Nel 1953, trasferitosi a Roma, fonda e dirige "Il Giovedì ". Rileggendone oggi gli articoli non c’è scrittore, non c’è novità letteraria, che non sia stata da lui individuata e catturata, da Irène Némirovsky a Sándor Márai, a molti altri autori presentati oggi come scoperte e sui quali invece lo spirito attento e critico di Vigorelli si era soffermato già allora. Possedeva un vero sesto senso ed era spinto da un'incredibile curiosità verso tutti i fenomeni di autentica intelligenza. Dirigeva quotidiani e settimanali e allo stesso tempo coltivava profonde amicizie con scrittori, poeti, uomini di cultura, ma anche politici e managers. Tutte figure di grande calibro nel panorama del secolo scorso.

    André Gide, Teilhard de Chardin, Tristan Tzara, André Malraux Enrico Mattei e Don Primo Mazzolari, Carlo Emilio Gadda (grandissimo suo amico), Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Alberto Moravia ma anche il pittore Antonio Ligabue, Carmelina di Capri, Antonio Corpora Wifredo Lam, tanto per ricordare alcuni dei suoi amici.

    La sua vera vocazione era però connettere e unire opposte culture al di sopra delle differenze politiche, religiose, razziali. Nel 1958 viene invitato in Cina con la prima delegazione italiana; in quell'occasione Ciù-En-lai ha con lui un lungo incontro che si svolge tra la sua abitazione privata e il quartiere degli antiquari dove lo statista cinese gli indicherà i capolavori sfuggiti alla furia della rivoluzione culturale.

    Sempre in quegli anni, insieme a Giovanni Battista Angioletti concepisce il sogno ambizioso di una comunità europea degli scrittori, la Comes, che ha il compito di rivelare al mondo le voci obbligate al silenzio di opposti regimi politici. Mi riferisco all'Unione Sovietica ma anche alla Spagna e al

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1