Signore, insegnaci a pregare: Sussidio con indicazioni di metodo ed esercizi

Di Ivano Tagliabue

"Signore, insegnaci a pregare" è un testo pensato per introdurre e accompagnare la preghiera personale con la Parola di Dio attraverso la proposta e l'accompagnamento passo dopo passo di un metodo.Il testo si presenta come un cammino "da fare" e in questo è ricco di indicazioni e attenzioni.Non è un libro da leggere tutto di seguito o l'esposizione di una teoria da applicare, ma ogni passo è un'introduzione a una esperienza guidata di preghiera da vivere. Le indicazioni sono sobrie e i video a cui si può accedere desiderano favorire uno stile e un metodo che nell'esperienza è risultato utile nel proporre la lettura e la preghiera con un brano della Parola di Dio.Il percorso dopo una attenta introduzione al metodo riguarda l'esperienza concreta del volto di Dio che segna la preghiera di ciascuno: il testo vuole propone uno sviluppo esperienziale su questa questione: quale volto di Dio emerge mentre si prega? Come discernere questa esperienza e con quali criteri?I vari passaggi offrono elementi per poter riconoscere derive frequenti dell'esperienza di Dio segnate per lo più da distorsioni psicologiche e culturali, e illustrano attenzioni bibliche per poter riconoscere e custodire il volto evangelico di Dio che Cristo ci ha rivelato.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 3 giu 2022
• ISBN: 9791220399746

Anteprima del libro

Capitolo I

Il metodo

Il metodo di preghiera, primo approccio

Prendiamo in considerazione il metodo nel suo insieme, poi lo tratteremo nelle sue parti. Proviamo ad approfondirlo con l’esperienza e la preghiera.

Prova a leggere il testo che riportiamo una o due volte e a immaginarti cosa dovresti fare, come farlo, che senso ha farlo: le domande e le idee che emergono sono molto utili per appropriarti, a modo tuo, di un metodo che ha accompagnato generazioni, ma che poi ciascuno deve vivere personalmente.

Entro in preghiera.

a. Scelgo il luogo e la posizione del corpo; faccio un momento di silenzio; penso che incontrerò il Signore; faccio lentamente un Segno di croce e un gesto di adorazione: Lui è qui!

b. Ricordo che Lui mi guarda sempre con amore; percepisco l’aria che entra ed esce da me: sono vivo!

c. Invocazione allo Spirito santo.

d. Composizione di luogo: leggo lentamente il testo su cui intendo pregare.

Provo a considerare con l’immaginazione il testo letto: il brano genera in me sentimenti, vedo il luogo, immagino movimenti, parole e quello che accade.

e. Chiedo al Signore una Grazia. La grazia che il brano mi vuole dare o quella che io stesso voglio chiedere o che il padre spirituale mi ha indicato (durante la proposta di questo percorso quello che chiediamo sarà sempre indicato all’inizio del commento del testo biblico).

Medito: riprendo il testo lentamente, punto per punto; uso la memoria per ricordare, l'intelligenza per capire, il cuore per desiderare, chiedere, ringraziare, adorare... Non avere fretta, non importa fare tutto; è importante sentire e gustare interiormente.

f. Faccio un colloquio con il Signore. In libertà, a seconda di ciò che la preghiera avrà suscitato in me. Parlo al Signore da amico ad amico, con calma!

Concludo: esco lentamente dalla preghiera, eventualmente recitando il Padre Nostro.

Il metodo che hai potuto leggere richiede tempo per essere assimilato e capito, per questo ora lo tratteremo nelle parti e nei significati che contiene e che puoi vivere mentre lo attuerai. Come ogni metodo buono, deve aiutare al fine: sostenere la relazione con il Signore nella preghiera. Da una parte non va assunto superficialmente, come un ingombro artificioso di cui si può fare a meno, eccedendo in spontaneità: questo porterebbe a un eccesso di io e soggettivismo nella preghiera, diventandone quasi il solo protagonista. Dall’altra non va visto come un artificio magico, che quasi sostituisce il coinvolgimento personale e affettivo con il Signore: questo ci porterebbe a un ritualismo vuoto.

Il molto gustare giova l’anima, afferma Ignazio di Loyola, ed è segno di un vero coinvolgimento. Il metodo dice solo la nostra buona volontà di essere fedeli, di non metterci al centro del pregare e questo assicuro che non è poco!

Il metodo nelle sue parti: un percorso che nasce dalla Scrittura

Apprendere vivendo!

Sant’Ignazio di Loyola, da cui prendiamo in forma libera questo modo, lo ha steso dopo tanti anni di applicazione, quasi estraendolo e cristallizzandolo dall’esperienza propria e di tante persone che lui ha accompagnato. Quello che qui si propone è di accoglierlo con fiducia, come frutto dello Spirito, che per secoli ha sostenuto la preghiera di uomini e donne e di provarlo, passo dopo passo, assaporando che ogni passaggio è già preghiera.

Ingresso in preghiera: prime disposizioni

- Scelgo il luogo e la posizione del corpo;

- faccio un momento di silenzio;

- penso che incontrerò il Signore;

- faccio lentamente un Segno di croce e un gesto di adorazione: Lui è qui!

Queste semplici indicazioni ci ricordano che siamo fatti di spazio e tempo. Il luogo e la posizione non sono di poco conto, la preghiera nel nostro percorso deve essere vissuta in un posto che favorisce la concentrazione, la pace e permette di avere meno motivi di possibile