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Il martello della strega: manuale dell'apprendista strega
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E-book191 pagine1 ora

Il martello della strega: manuale dell'apprendista strega

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Info su questo ebook

Diversamente dal quattrocentesco e fumoso — a causa di tutti i roghi che ha legittimato — Malleus maleficarum, questo Martello del secondo millennio, che non scatenerà alcun autodafé, presenta un compendio di quanto una moderna strega, ossequiosa comunque della tradizione, deve conoscere. Simile ad un fabbro, con lavorio costante e instancabile essa forgia piano piano la sua "opera magica", trasformandola da idealità astratta in realtà concreta. Ecco quindi dipanarsi nei capitoli di questo vademecum incantesimi, sortilegi, strumenti di stregoneria, pentacoli, filtri magici e ogni tipo di suggerimento pratico sperimentato personalmente dall'Autrice, strega già nota ai lettori del suo precedente libro, I segreti della strega. Gabiele La Porta, direttore del palinsesto notturno della RAI, così descrive questa nuova opera di Annuphys: "Tre parole chiave per questo libro. La prima: scrittura. È scorrevole, limpido, avvincente. La seconda: vita. Non c'è quasi nulla in queste pagine, che non provenga dalla vita vissuta dell'Autrice, che non sia passato al vaglio sottile e preciso della sua esperienza personale. La terza: concretezza. Perché la magia che qui viene descritta non è un volo astratto della mente, ma la solida, faticosa, paziente costruzione di una realtà. Un viaggio vertiginoso e leggero alla scoperta di un 'regno misterioso e infinito'. Insomma, un volo-sogno negli incanti".
LinguaItaliano
Data di uscita24 lug 2015
ISBN9788879383813
Il martello della strega: manuale dell'apprendista strega

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    Il martello della strega - Annuphys

    COPERTINA

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    Il martello della strega

    Manuale dell’apprendista strega

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    Annuphis

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    HERMES EDIZIONI - ROMA

    Copyright

    Il martello della strega - Manuale dell’apprendista strega

    di Annuphis

    ISBN 978-88-7938-381-3

    I edizione digitale 2015

    © Copyright 2006 - 2015 by Hermes Edizioni

    Via Flaminia, 109 - 00196 Roma

    www.edizionimediterranee.net

    Versione digitale realizzata da Volume Edizioni srl - Roma

    Contributi

    Hanno contribuito:

    per le fotografie A. Tomassi e Pafan,

    per la stesura del libro e relativi disegni Pafan.

    Un ringraziamento particolare al dott. Gabriele La Porta

    per il suo valido giudizio

    FILASTROCCA DELLA STREGA

    Uno è il pianeta che a notte risplende

    uno è l’amor che nel cuore si accende

    uno è l’uomo del mio fiuto.

    Uno solo è l’ululato

    uno solo qui è il lupo!

    Un fiore porto nella mano sinistra,

    ma un martello ho nella destra.

    Se ben ti comporti il premio avrai

    ma se persegui il male la giusta punizione patirai.

    Introduzione

    Il concetto di martello della strega si riferisce alla maniera in cui la strega opera.

    Il suo martellare continuo e costante ad ogni giorno e ora prefissi, tramite un’ideale incudine e martello, la rendono simile ad un fabbro che attraverso l’aria alimenta il fuoco e riesce così a forgiare il ferro rovente, battendolo ripetutamente senza sosta.

    Allo stesso modo, infatti, la strega, con il suo martellare continuo, forgia pian piano la sua opera magica sì da trasformarla, da un’idealità astratta, in una realtà concreta nella sua realizzazione.

    Per arrivare a ciò la strega deve caricarsi di tutta la forza psichica necessaria che scarica poi attraverso il suo martellare costante, senza avere un attimo di sosta o di smarrimento nel procedere, altrimenti il ferro, raffreddandosi, non sarà più plasmabile né potrà essere forgiato, perdendo così la possibilità di una concretezza definitiva.

    * * * * *

    Nel mio precedente libro I Segreti della Strega (Hermes Edizioni, Roma, 1993) venivano descritti alcuni tra i più significativi ed emblematici eventi della mia vita di strega, dedicata a conservare le tradizioni delle Arti magiche, tramandatemi attraverso il tempo e da me utilizzate sempre e solo a scopo benefico. Erano inoltre riportate formule magiche, ricette e antichi rituali segreti di cui io stessa sono venuta a conoscenza tramite la mia Maestra, strega-maga: la mia Madrina.

    Ed eccomi ora di nuovo tra voi, care streghe, con un bagaglio magico arricchito delle nuove esperienze accumulatesi in questi ultimi anni.

    Castel del Monte

    Il nostro è un regno misterioso e infinito, e nell’infinito spesso la mia mente vaga, attratta da antichi ricordi, a volte piacevoli a volte drammatici, che suscitano in me stati emozionali tali da poterne percepire la sofferenza o la gioia, a secondo dell’evento che affiora.

    È così che da quel regno ogni tanto prende forma la scena di un antico processo. È qualcosa di assopito nel tempo ma che vive in me e incontrollabilmente riemerge alla mia memoria.

    Osservo dei monaci vestiti di neri sai: hanno le teste incappucciate e non distinguo i loro volti, sembra che dietro quei cappucci non vi sia nulla, solo il buio.

    Sono seduti in circolo con le mani dentro le grosse maniche e stanno lì fermi e muti. Uno solo di loro è in piedi e mi parla, ma non sento cosa dice e non vedo il suo viso. Poi alza un braccio e minaccioso punta l’indice verso di me.

    Questa scena è fonte di angoscia e sofferenze terribili, ma per fortuna ecco il volto sorridente della mia adorata Madrina sovrapporsi a questa dolorosa visione e in un attimo tutto sparisce, con un senso di pace e serenità che si diffondono nella mia mente.

    Questi stati, come ripeto, per una strega con un passato non si possono cancellare e inconsciamente riaffiorano anche nei momenti più inaspettati, specie se mi trovo in antiche località come castelli, monasteri o palazzi testimoni di eventi drammatici, e in tutti quei luoghi carichi di energie o punti di convergenze di linee di forza.

    E a proposito di energie ricordo che mi trovavo a Castel del Monte, in quella splendida costruzione voluta da Federico II di Svevia, ben nota ai cultori di scienze esoteriche perché ricca di simbologie e sede di quelle forze misteriose e rigeneratrici. Il maniero nasconde numerosi segreti e misteri filosofici, e la prima informazione, ben visibile a tutti, riguarda la sua stessa forma geometrica costituita da una pianta ottagonale circondata da otto torri anch’esse ottagonali. Otto, poi, sono le sale del piano terra e otto le sale superiori, e ottagonale è il cortile interno ove all’epoca esisteva una vasca anch’essa ottagonale.

    Gli studi e la tradizione vogliono che Federico II, uomo di grande cultura e interessato a tutto lo scibile umano, sia stato anche un cultore delle scienze filosofiche, alchemiche ed esoteriche e sicuramente conosceva il significato magico di quel numero, simbolo dell’infinito.

    Una volta entrata rimasi molto colpita dal cammino obbligatorio attraverso le stanze cui il visitatore era costretto, come una sorta di percorso iniziatico. Un’altra cosa che attirò la mia attenzione fu la forma ovale dei camini di alcune sale, decisamente troppo piccoli per essere utilizzati per preparare pietanze, ma forse abbastanza grandi per preparare pozioni alchemiche in alambicchi e crogiuoli.

    Proprio durante quella visita fui protagonista di due fatti, normali per me, ma molto impressionanti per le guide e per i miei amici, che, pur conoscendomi, non erano comunque abituati ad esperienze del genere.

    Eravamo all’inizio della primavera, in una giornata non fredda ma nuvolosa e, avvicinandosi l’ora di chiusura, la poca gente in visita si era già allontanata. Con i miei amici c’eravamo attardati assieme alla guida in una sala denominata della magia, per la quale sentivo una particolare attrazione. Sul pavimento, delle pietre più chiare delineano un quadrato aperto sulla parete di fondo in corrispondenza di un camino, i cui resti sono ancora visibili. Al suo interno, ai quattro angoli sono tracciati quattro cerchi.

    Questa stanza è fortemente impregnata di linee di forza cosmica e io ne sentivo tutta la loro potenza. Chiedemmo gentilmente alla signora che ci faceva da guida di poterci trattenere ancora un poco, e lei si allontanò momentaneamente dalla stanza lasciandoci soli.

    Mi posi così in uno di quei cerchi ad occhi chiusi con le braccia e le gambe aperte, nel più assoluto silenzio. Poco dopo avvertii in tutto il corpo delle piccole fitte miste a formicolii. Da prima mi sentii risucchiare verso terra attratta da una potente energia, come se stessi sprofondando nelle sue viscere, poi all’improvviso, mentre qualcosa m’impediva di aprire gli occhi per vedere cosa stesse succedendo, ecco arrivare una violenta spinta verso l’alto. Era come se il mio corpo non avesse più peso, avevo la sensazione di essere sospesa a mezz’aria nella stanza. D’un tratto mi sentii afferrare da più mani e, a quel contatto, riaprii immediatamente gli occhi e mi ritrovai circondata e sorretta dai miei amici, che con facce visibilmente preoccupate mi chiedevano cosa mi fosse accaduto. Li rassicurai dicendo che mi sentivo benissimo, e anzi avevo in me una forte vitalità ed energia. Così, nuovamente accompagnati dalla guida, andammo a visitare l’ultimo gioiello di quel posto meraviglioso: il cortile del maniero.

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    Veduta di Castel del Monte e la stanza magica da me eccezionalmente fotografata

    La guida, anziana ed esperta, ci raccontava che al centro, dove una volta esisteva una vasca ottagonale, si diceva che fossero concentrate potenti forze cosmiche benefiche e che l’acqua della sorgente, un tempo affiorante dalle viscere della terra, avesse anch’essa proprietà benefiche e curative. Ora al suo posto c’è una grata di ferro, ma la stessa guida affermava che quel punto era assidua meta di studiosi di scienze esoteriche e di occultisti che spesso vi si esponevano per assorbire quelle presunte energie.

    Anch’io, naturalmente, volli provare l’effetto di quelle forze, e incurante delle suppliche dei miei amici a non farlo, mi posi così al centro della grata, nella stessa posizione in cui mi ero messa nella sala magica, con tre dita della mano sinistra e tutte e cinque le dita della mano destra aperte.

    Avvertii subito un senso di benessere totale nel corpo e nella mente, ma all’improvviso una forza superiore mi avvolse in una spirale vorticosa senza che riuscissi in alcun modo a contrastarla ed ebbi la sensazione che io stessa girassi vorticosamente; volevo staccare i piedi da quel punto, ma non vi riuscivo. Percepivo lontanamente del trambusto e delle grida attorno a me. Poi una forte spinta mi fece uscire da quel vortice e mi ritrovai così, di nuovo, fra le braccia dei miei sempre più preoccupati amici, mentre della guida non c’era più traccia. Mi raccontarono di come mi avevano visto ondeggiare paurosamente pur senza che cadessi a terra, e di come la poverina, gridando, era fuggita a gambe levate.

    Rassicurati ancora una volta tutti quanti sulle mie ottime condizioni, all’uscita trovammo le quattro guide che ci aspettavano parlottando tra loro un po’ preoccupate. Furono contente di vedermi nelle migliori condizioni e una di loro mi disse addirittura che sembravo ancora più giovane di quando ero entrata. Venni poi a sapere dalle stesse che avevano visto molti maghi ed esoteristi operare strani rituali in quel punto, ma non avevano mai assistito a nulla di simile, e ora avevano un aneddoto in più da raccontare ai visitatori.

    L’energia assorbita da quel posto incantevole mi beneficò per parecchio tempo e mi rammarico che sia così lontano, altrimenti i miei bagni di energie cosmiche li avrei fatti volentieri più spesso.

    Ma lasciamo da parte questo meraviglioso ricordo e addentriamoci nel mondo della magia, mettendo in pratica le mie nuove esperienze magiche.

    Quello che cerco di fare è di portare avanti l’antica tradizione magica operando al tempo stesso alcune modifiche intese a porre rimedio a certe lacune che, proprio per tradizione, si continuano a trascinare dietro ormai da secoli. Questo potrebbe comportare qualche piccolo cambiamento nelle vostre abitudini, ma certamente vi sarà utile per ottenere i migliori risultati dalle operazioni magiche che andrete ad eseguire.

    Posso ben capire come l’antico metodo di risolvere questioni magiche per noi streghe sia qualcosa che ci è stato tramandato e fa parte della tradizione. Ad esempio nella mia famiglia

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