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Le otto tribù
Dodici discorsi morali storici e politici
Serie di e-book2 titoli

i Classici Filosofia

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Info su questa serie

I romanzi e i racconti di Tan sono ricchi di interessanti osservazioni di carattere psicologico ed etnografico, dovute sia al suo acuto sguardo scientifico che alle sue doti di artista.
Egli appartiene a quella pleiade di scrittori russi realisti degli anni '90 dell’Ottocento - Serafimovič, Kuprin, Veresaev e tanti altri - tra i quali occupò un posto particolare, facendo conoscere al lettore russo l'esistenza degli aborigeni siberiani, Čukči, Jakuti, Jukagiri.
Nel romanzo Le otto tribù è stato ampiamente utilizzato materiale del folclore; sono state create realistiche rappresentazioni della vita di quelle popolazioni, di estrema attendibilità artistica e di grandioso romanticismo. La trama è avvincente, il racconto delle vicende degli eroi è originale, inaspettato e strano e si stampa nella memoria come un quadro raffigurante un popolo fino allora sconosciuto.
Nel romanzo, come nei due racconti, l'anima dell'etnografo Tan si fonde inevitabilmente con quella dell'artista il cui compito, che assolve magistralmente, è quello di inserire scene di vita nelle descrizioni etnografiche che già di per sé sarebbero, comunque, interessanti.
Bogoraz ebbe grandi ammiratori tra gli intellettuali dell'epoca che lodarono soprattutto Le otto tribù, per lo stile epico del racconto, l'esposizione magistrale, le immagini artistiche, la descrizione degli eroi.
LinguaItaliano
Data di uscita10 feb 2020
Le otto tribù
Dodici discorsi morali storici e politici

Titoli di questa serie (2)

  • Dodici discorsi morali storici e politici

    1

    Dodici discorsi morali storici e politici
    Dodici discorsi morali storici e politici

    A segnalare l'importanza di Alberto Radicati fra gli intellettuali del primo Settecento italiano ed europeo fu Pietro Gobetti, che sentì fortemente l'attrazione di quella figura di nobile ribelle, democratico, anticlericale e proto-comunista. Del conte di Passerano, da lui definito «primo illuminista della penisola», Gobetti ha tracciato, nel suo Risorgimento senza eroi, un ritratto pieno di forza e vivacità poi ripreso, precisato e approfondito da Franco Venturi. I Discorsi uscirono a Londra nel febbraio del 1734 col titolo Twelve Discourses concerning Religion and Government. L'edizione che oggi presentiamo del capolavoro radicatiano colma una lacuna quasi incredibile: a oltre duecentosettant'anni dalla pubblicazione delle sue versioni inglese e francese, il più nobile manifesto anticlericale del primo Settecento italiano non era mai stato stampato prima d'ora nel nostro paese. Eppure i Discorsi costituiscono un'importante testimonianza del pensiero illuminista: un atto d'accusa contro l'opera profondamente corruttrice della fides mercenaria che pretende «di conciliare, per mezzo di numerosi riti superstiziosi, una vita malvagia con la speranza della salvezza eterna». Radicati si richiama alla parola di Gesù per rimproverare alla Chiesa la sua decadenza morale e la sua volontà di dominio terreno; propone la nomina degli ecclesiastici da parte dello Stato, la confisca dei beni ecclesiastici, la sottrazione ai religiosi dell'insegnamento, l'abolizione dell'Inquisizione.

  • Le otto tribù

    Le otto tribù
    Le otto tribù

    I romanzi e i racconti di Tan sono ricchi di interessanti osservazioni di carattere psicologico ed etnografico, dovute sia al suo acuto sguardo scientifico che alle sue doti di artista. Egli appartiene a quella pleiade di scrittori russi realisti degli anni '90 dell’Ottocento - Serafimovič, Kuprin, Veresaev e tanti altri - tra i quali occupò un posto particolare, facendo conoscere al lettore russo l'esistenza degli aborigeni siberiani, Čukči, Jakuti, Jukagiri. Nel romanzo Le otto tribù è stato ampiamente utilizzato materiale del folclore; sono state create realistiche rappresentazioni della vita di quelle popolazioni, di estrema attendibilità artistica e di grandioso romanticismo. La trama è avvincente, il racconto delle vicende degli eroi è originale, inaspettato e strano e si stampa nella memoria come un quadro raffigurante un popolo fino allora sconosciuto. Nel romanzo, come nei due racconti, l'anima dell'etnografo Tan si fonde inevitabilmente con quella dell'artista il cui compito, che assolve magistralmente, è quello di inserire scene di vita nelle descrizioni etnografiche che già di per sé sarebbero, comunque, interessanti. Bogoraz ebbe grandi ammiratori tra gli intellettuali dell'epoca che lodarono soprattutto Le otto tribù, per lo stile epico del racconto, l'esposizione magistrale, le immagini artistiche, la descrizione degli eroi.

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