GLI EROI DELLA TAVOLA
UN SALMONE DA RE
DA GIOVANI ATTORI A NEW YORK NEGLI ANNI 80, il mio fidanzato di allora (oggi mio marito) e io non potevamo permetterci di fare regali, quindi invitavamo gli amici nel nostro minuscolo appartamento per raffinate cene da 10 portate. Le porzioni erano minuscole, certo, ma preparate con tutto l’amore e la cura possibili. Servivamo vini che qualche ristorante dove lavoravamo da camerieri ci regalava. Le donne indossavano i loro abiti più eleganti, gli uomini si presentavano in giacca e cravatta e tutti portavano posate o piatti extra… e perfino sedie! Ho sempre utilizzato, tra le altre, ricette trovate su questo giornale, dove poi ho lavorato ininterrottamente per 38 anni: i cavolini di Bruxelles del caporedattore W. Peter Prestcott, tritati e saltati con brodo di carne e panna (dicembre 1984); i Chocolate Chambers Shortbread Hearts di Bob Chambers (febbraio 1988); il salmone arrosto con salsa al Pinot Nero dell’Hotel Sorrento, condito con dragoncello, finocchio e timo (maggio 1987). Era il nostro modo di dire “ti voglio bene” ai nostri amici più cari ed è ormai diventata una vecchia tradizione, ricca di ricordi gioiosi.—DAVID MCCANN, EX ASSISTENTE DI CUCINA E ATTORE
ASTICE A VOLONTÀ
QUANDO PASSO LE VACANZE con la mia famiglia a Boston, ci sono alcune costanti: il camino acceso, l’old fashioned di mio padre in un bicchiere Spode decorato con un albero di Natale e una cena a base di astice del Maine cotto in padella. È il mio adattamento casalingo di un raffinato piatto da ristorante: quarti di astice cotti nel burro, fiammeggiati con bourbon o sherry, poi affogati in salsa di beurre blanc all’erba cipollina e uova di astice. I ristoranti preparano ogni crostaceo nella sua padella, ma si ottiene lo stesso risultato - e si nutre con facilità l’intera famiglia - utilizzando un forno caldo e una teglia. — MARY-FRANCES HECK, SENIOR FOOD EDITOR
IL BRISKET PIÙ BUONO DEL MONDO
, mio marito Jason, che è ebreo, ha insistito per farmi il suo brisket alle tre salse per Hanukkah. Ha foderato una teglia con enormi fogli di carta stagnola pesante, sulla quale ha posto una punta di petto da 2,5 kg, che ha cosparso con un composto di zuppa di cipolle Lipton e salsa di cranberry in scatola. Ricordo di averlo osservato con sgomento mentre preparava questo orrore. Una volta cotto in forno, mi ha detto che non avremmo potuto consumarlo fino al giorno successivo: era meglio lasciarlo raffreddare tutta la notte
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