Tra radici ritrovate e contemporaneità
, dove un tempo sorgeva l’antica Satricum (una delle 18 città fondate secondo la mitologia romana da Silvio il figlio di Enea) che lo chef Max Cotilli ha deciso di dare vita al suo ristorante insieme alla moglie maître e sommelier Sonia Tomaselli. L’idea di aprire il locale è stata per Cotilli, che per anni ha lavorato accanto ai migliori chef del mondo lontano dall’Italia, la naturale evoluzione del suo di culture, figlio delle genti prove-nienti da tutta Italia che si sono insediate qui all’epoca della bonifica». Il ristorante di Max e Sonia, anche nel nome Satricvm, rievoca sia le origini che l’essenza stessa della zona in cui sorge. La cucina di Max Cotilli è una cucina contemporanea nei metodi e «che trasforma le storie dell’Agro Pontino in piatti» sottolinea lo chef. «Per questo consiglio sempre a chi viene da noi per la prima volta di lasciarsi trasportare dall’omonimo menu degustazione che è composto da una serie di vivande studiate per raccontare il territorio». Anche la cantina del Satricvm è degna di nota e solo in parte legata al territorio. Tra le circa 300 etichette spiccano infatti vini, oltre che laziali in generale, anche trentini (regione d’origine di Sonia) e altri prodotti provenienti dal resto del mondo con un occhio particolare a Francia e Australia.
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